Timothy Leary

 

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Biografia

 

Auto-epitaffio 

"Vorrei evitare di essere messo in una frase su una pietra. Per epitaffio, preferirei avere una schermata di computer di epitaffi, che mostri l'epitaffio della settimana, che potrebbe essere uno dei seguenti: ex professore ad Harvard, ex carcerato, ex viaggiatore acido, ex disc jokey, ex consulente per i giochi di computer."

Timothy il genio

Timothy possedeva un PhD della University of California a Berkeley, lavorò presso l'Harvard Center for Personality Research, nel Dipartimento di Relazione Sociali, è stato direttore di ricerca alla Kaiser Foundation di Oakland. Importanti sono i suoi studi nella ricerca sulla personalità. Collaborò con Alan Watts, il divulgatore dello zen, Aldous Huxley, l'autore di "The Doors of Perception". Fu uno dei promotori della "Beat generation" assieme a Allen Ginsberg, Jack Jerouac, William S. Burroughs e Peter Orlovsky.

Il suo motto più famoso

"Turn on, Tune in, Drop out!" Letteralmente "Accenditi, Sintonizzati, Parti!". Questo motto è stato lo slogan più celebre di tutti gli anni '60.

I soprannomi

"Big Daddy" (in quanto è stato l'uomo che rese popolare l'LSD negli anni '60) e "The Brain".

Timothy e le droghe

"I mistici ritornavano delirando da livelli superiori di percezioni, dove si vedono realtà centinaia di volte più belle e piene di significato dei segni della rassicurante vita normale… noi scopriamo improvvisamente che ogni cosa che accettiamo come realtà è solo una costruzione sociale". Leary pensava che i funghi avrebbero davvero potuto essere il mezzo per riprogrammare il cervello e riteneva che il governo americano, a torto, si riservasse il diritto di controllare ogni vegetale, ogni sostanza che permetta di cambiare la mente. "Ai vegetali che inducono un cambiamento cerebrale è sempre stato associato lo sciamanesimo, il misticismo, l'arte, la poesia, la libera sessualità, l'accettazione del corpo, un senso ecologico di unità di tutte le cose. Questo corre dall'induismo al taoismo, al buddismo, all'umanesimo greco. Ci fu un'enorme influenza della droga sulla rivoluzione francese, su Woodsworth, Coleridge, Emerson, Thoreau: è una tradizione. E' un caso che noi abbiamo 70 o 80 siti recettori per vegetali molto specifici nel nostro cervello. C'è stato qualche diavolo che ci ha dato tali recettori nei nostri cervelli? Le religioni hanno demonizzato questi vegetali perché ottengono effetti come quelli dei loro riti: aprono nuove prospettive e visioni, che hanno a che fare con l'illuminazione, lo sguardo interiore, la rivelazione. (…) Certo i bambini vanno protetti (…) ma il 'problema droga' è qualcosa che non può essere risolto inviando la Guardia Nazionale per cercare di impedire a chiunque di fumare marijuana".

L'arresto e il carcere

Nel 1965, ad un posto di blocco, la sua auto venne perquisita e in quell'occasione fu trovata una scatola d'argento piena di marijuana, probabilmente un peccato giovanile della figlia Susan, allora diciottenne. Leary si assunse in toto la responsabilità del fatto e subì la più pesante sentenza mai emessa per un possesso di marijuana: 30 anni e una multa di 630.000 dollari. Anche alla figlia vennero inflitti 5 anni di carcere.

La morte della figlia

Nel 1990, all'età di 42 anni, morì sua figlia Susan. Era in carcere in quanto arrestata a Los Angeles per aver sparato alla testa del compagno mentre dormiva. Due volte fu giudicata mentalmente incapace ad affrontare il processo. Poi, una mattina, fu trovata morta nella cella della prigione. Aveva avvolto un laccio della scarpa intorno al collo e si era impiccata.

Il viaggio acido

"Ognuno dice che è un'esperienza del morire. Se non muori, non hai il controvalore dei soldi dati al venditore". E Timothy era morto molte volte. Riteneva l'uso dell'acido una delle verità fondamentali che può condurre in tutti i tipi di morte: morte dell'ego, morte delle false concezioni e poi farvi tornare indietro vivi. "I due minuti tra la morte fisica e quella cerebrale, mentre il tuo cervello è ancora vivo - quello è il territorio. Quella è l'area inesplorata che mi affascina. Io sto guardando ad essa (…) L'esperienza psichedelica è come una preparazione alla morte, la sua più antica metafora".

Timothy e l'anima

Egli non credeva che qualcosa di umano potesse sopravvivere alla morte, diceva che se noi possediamo un anima, allora questa è la nostra mente, e il cervello è la casa dell'anima. Riteneva che la sua immortalità sarebbe stata il suo lavoro, e la sua leggenda, ed era sua speranza che queste cose avrebbero trovato una vita successiva sul sito internet che era diventato il più grande sogno nei suoi ultimi giorni.

La malatti

"Quando ho scoperto di essere un malato terminale, ero emozionato, perché pensavo: 'ora comincia il vero gioco della vita. Oh, ragazzo! E' il Super Bowl!'. Sono entrato nella sfida reale di come vivere una vita di potere, una vita di dignità. Come muori è la cosa più importante che possa mai fare. E' l'uscita, la scena finale. La morte è carica di paradossi e tabù, così è difficile per me pensare tutto questo, anche se sono coinvolto in un completo processo di morte. Segui la mia confusione? Io non posso esagerare il potere di questo tabù circa il morire. E' spettrale, è qualcosa di cui noi pensiamo di dover avere paura. La morte è qualcosa simboleggiato da Hiroshima e Nagasaki.

L'intervista di David Jay Brown

Che cosa pensi succeda quando si muore?: "Beh, io cerco sempre di essere scientifico". E' alquanto difficile essere scientifici per qualcosa che è un puro mistero, a tal punto che noi non possiamo ancora neppure misurarlo.: "Perché? Proprio questo è ci che è la scienza. La scienza ha a che fare con il mistero. La scienza ama trovarsi in errore. noi sappiamo che quando il cuore cessa di battere - linea piatta - il cervello continua a vivere…" Per circa quindici minuti. "Sì, il che rappresenta una interessante e affascinante nozione, non è così? Particolarmente quando molte delle religioni orientali hanno sottolineato qualcosa di molto diverso da questo, giusto?". Le religioni orientali - come il buddismo o l'induismo - sottolineano una continuità del Sé, che il Sé è eterno, e connesso a un Sé più ampio. E' alquanto difficile essere davvero scientifici circa quello che accade alla coscienza dopo la morte. "Come osi? Gettar via tutta la scienza… per quale motivo?" Non sto gettando via la scienza, è solo che non esiste al momento modo di misurare la coscienza! Non c'è evidenza su cui lavorare. "Naturalmente che c'è evidenza. Sto cercando di avere la mia stanza mortuaria pronta settimane, mesi prima, in modo che ci possano essere almeno venti o trenta modi in cui io non possa parlare né usare alcuna altra abilità motoria, ci sarà qualche modo per poter comunicare la mia esperienza".

Il suicidio via Internet

Il progetto di Leary era di suicidarsi con l'LSD nel momento in cui il dolore provocato dal cancro sarebbe divenuto insopportabile, e trasmettere il viaggio mortale in diretta, tramite Internet, sul World Wide Web. A chi non approvava la sua volontà di trasmettere in internet la propria morte rispondeva: "Vorrebbero che soffrissi in silenzio, in modo che possa evitar loro il dolore".

L'attitudine verso la morte

"Mi sembra che la gente che muore naturalmente sia una vittima delusa del suicidio organizzato dallo stato" (…) "La morte e l'etica morale sono totalmente controllati dalla religione e dalla società. Per la filosofia umanistica - induismo, buddismo, taoismo - è fondamentale il modo in cui si muore, il modo in cui organizzi la tua vita, che ha conseguenze. Tu non hai scelta sul come arrivare qui, ma hai scelta totale di come, con chi, sotto quali condizioni morire. Hai intenzione di andartene come una salsiccia impacchettata, murato in un centro sanitario governativo? E costare a chi paga le tasse ventimila dollari al mese? I faraoni organizzavano il loro passaggio come una metafora. Voi eravate molto felici che nella tomba del Faraone si stesse costruendo un bel posto per voi. le attitudini verso la morte sono assolutamente gli aspetti più importanti in una società, una religione, o nella vita di un individuo".

La morte come responsabilità

"Come umanista, tutto ciò per cui lavoro è l'identità. Non solo, ma dico pure: critica l'autorità, non attaccarla criticala. Prenditi responsabilità della tua natura divina. E' un gioco di gruppo. La morte è un gioco di gruppo!".

La mancata sepoltura crionica

Nel patio di casa Leary, durante la malattia, c'era una bara crionica in cui si pensava sarebbe stato composto all'ora della sua morte. Il suo sangue sarebbe poi stato risucchiato e sostituito con composti antigelo, e il suo corpo congelato in nitrossido liquido in modo che il suo cervello avrebbe potuto essere conservato. Qualcuno dello staff l'aveva drappeggiata con luci di Natale e giochi di plastica, e una maschera yoga era stata messa sul cuscino. La società indicata per la sepoltura crionica era la CryoCare, il cui motto è "Molti sono freddi, ma pochi congelati. All'ultimo momento per tensioni con lo staff di Timothy e per l'avversione della dirigenza della CryoCare all'idea di divulgare il suicidio di Leary sul World Wide Web, il progetto andò a monte e il contratto si ruppe. 

Il messaggio ai posteri

“Ognuno ha il Timothy Leary che si merita”.

Le ultime parole

Intorno alle 6.30 am  del 31 maggio 1996, si sveglia, strizza gli occhi, soffrendo per un momento. Si guarda intorno. Scorge persone familiari, incluso il figlio adottivo Zachary e la sua ex moglie Rosemary, alla quale ammicca. Si guarda intorno e dice: "Perché?" Sorride, si gratta la testa e ripete: "Perché no?". Un paio di persone nella stanza ridono. Va avanti così per un paio di minuti, con Leary che dice ancora "Perché no?" con inflessioni differenti, a volte allegre, a volte tristi. A un certo punto dice: "Esperando", che in spagnolo vuol dire attesa. Poi, dopo un'altra litania di "perché no", dirà "Dov'è la prova?". E ancora dopo "Avanti, adesso". Guarda Rosemary e mima con le labbra "Ti amo", e lei fa lo stesso con lui. Alla fine, appena più di un sussurro, dice "Perché?" ancora due volte, poi ripiomba nel suo sonno profondo.

La sepoltura spaziale

Il corpo di Timothy sarà cremato, e i suoi resti saranno sistemati su una navetta razzo (insieme a quelli di Gene Roddenberry, creatore della serie Star Trek), lanciati nei cieli, e sparsi nello spazio tra le stelle. Una giusta fine per l'uomo che era veramente fuori-da-questo-mondo.