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Perché gli scacchi |
L'IMPORTANZA
DELL'INSEGNAMENTO DEGLI SCACCHI A SCUOLA
a cura di Mario Boccia
La
pratica del gioco degli scacchi determina spesso un miglioramento nel
rendimento scolastico degli alunni. Essa, infatti, li porta ad
impadronirsi rapidamente di metodi di ragionamento molto simili a quelli
dell'analisi logico-matematica. Il gioco riveste anche una grande
importanza per la maturazione dell'allievo perché lo abitua a
concentrarsi, lo mette continuamente di fronte alla necessità di
prendere decisioni e quindi ad assumersi responsabilità, insegna a
controllare i propri movimenti, le proprie reazioni ed a esprimersi.
Tramite il gioco si acquista familiarità con la carta stampata
(raccolte di partite, riviste specializzate, testi di approfondimento
tattico e strategico, sussidi didattici ecc.), cosa che acquista una
notevole importanza anche in relazione ad altri campi di osservazioni.
Giocare in classe è importante. Gli scacchi possono anche aiutare
bambini e ragazzi a conoscersi meglio ed a stare insieme in modo
naturale, gradevole e più profondo. Perché introdurre gli scacchi a
scuola? Principalmente perché essi apportano all'allievo qualcosa che
fa sentire un effetto positivo su tutte le altre materie.
Effetto che si può riassumere nei
seguenti dieci punti:
1. aumento della capacità di attenzione e di concentrazione;
2. sviluppo della tendenza ad organizzare il proprio studio o
lavoro secondo un piano preordinato;
3. crescita della fantasia attraverso la previsione e l'
immaginazione astratta che il gioco richiede;
4. rafforzamento della capacità di memorizzazione;
5. spinta all' impegno formativo, indotto dalla necessità di
essere preparati al superamento delle difficoltà
della partita;
6. conquista di un maggior controllo decisionale;
7. sviluppo della logica matematica e della visione
sintetica;
8. aumento della creatività;
9. maggiore efficienza intellettiva;
10. passione per lo studio delle lingue straniere,
sollecitato dal bisogno di lettura di opere scritte in altre
lingue.
Inoltre
l'allievo apprende a vivere con gli altri e "contro" gli
altri, impara ad accettare la sconfitta, a confrontarsi
"faccia a faccia" e prende confidenza con le proprie
capacità.