Conobbi Robert prima che girassimo "Angelica La Marchesa Degli Angeli".Quando lo vidi per la prima volta,aveva fascino e spigliatezza in uno straordinario sguardo.Io lo trovai bello e lui non mi trovò antipatica.:lo indovinai nel suo sguardo.Era circondato dai suoi amici sul palcoscenico chiuso,quello dove io feci i miei primi passi di fronte ad una macchina da presa. Ci lasciammo e non ci rivedemmo per un pò.Un po' di anni più tardi,dopo alcuni provini,venni scelta per interpretare il ruolo di Angelica, mentre lui era già stato ingaggiato per interpretare il ruolo di Peyrac.Io ne fui felicissima.Avevo seguito la sua carriera e lo adoravo.Durante le riprese dei 5 film diventammo i migliori amici del mondo.Mi aiutò molto.Ci capivamo a vicenda con pochissime parole.Talvolta senza neanche parlare.E c'erano anche scene che non dovevamo ripetere.Per esempio quando eravamo di fronte alla statua e dovevamo immaginare.Immaginare molte cose, spontaneamente.Avevo la sensazione che insieme funzionassimo perfettamente. Di tutti gli attori con i quali ho lavorato, lui è rimasto fino ad oggi,ai miei occhi,non solo uno dei miei partner favoriti,ma anche un grande uomo del cinema ed un piacevole amico.Fortunatamente.Infatti lui è l'attore con cui ho lavorato di più.
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Dopo aver girato il primo film di "Angelica",dove egli mi sembrò,contrariamente alle iniziali riserve che mi imponeva il copione,molto seducente,ci trovammo spesso di fronte alla macchina da presa insieme.Ricordo che,dopo "La Marchesa Degli Angeli", vissi in Italia,dove venne anche Raymond Danon, ansioso di produrre "Le Tonnerre De Dieu".Per il ruolo del cattivo ragazzo mi propose Robert.Accettai immediatamente.Andavamo d'accordo.Lo sapevamo noi e lo capivano bene anche gli altri.Avevamo il consenso dei produttori,che continuamente desideravano farci lavorare insieme. Il pubblico ci amava ed i nostri nomi sulle locandine dei film attiravano moltissime persone. Questa sorta di "attrazione" ci fu ,per esempio, per il terzo episodio della saga di "Angelica",dove Joffrey fece la sua apparizione,un avvenimento che non esiste nel libro. In "Angelica ed il Re", Hossein ricomparve come Peyrac prima di immaginare la richiesta della produzione,che desiderava soddisfare il pubblico,il quale chiedeva il nostro ricongiungimento con un seguito del film. Io e Robert creammo cosi,durante un glorioso decennio di cinema francese,una coppia indistruttibile in amore,come in un sogno.Ci piacevano le storie nelle quali ci trovavamo.Erano scritte per noi. In seguito attraversammo untriste dramma in "Le seconde vèritè",poi gli ultimidue episodi delle avventure di "Angelica".Più tardi,io ero ancora a Roma,Robert mi telefonò.
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