Ricordo il mondo come era fatto una volta,
senza reti, senza freddo, senza fame,
senza creature cattive che mordono la mia pelle e fanno male.
Ricordo una casa grande e un giardino e alberi con fresca ombra.
Ricordo una ciotola con sempre tanta pappa buona,
la mia pallina ed ore ed ore per giocare.
Ricordo che sembrava avessi occhi sinceri e buoni.
Ricordo che ti volevo bene. Ricordo che eri un amico.
Ricordo che se fosse giunto il peggior mostro a farti del male,
io lo avrei morso, lo avrei graffiato, fino alla fine.
Per te. Per te che eri un grande. Per te che sembravi vero.
Cosa ti posso aver fatto non lo so.
Forse sono stato cattivo, ma se lo sono stato non l'ho fatto apposta.
Eppure ho sempre fatto la pipì quando e dove volevi tu,
Ti ho sempre seguito, anche se c'erano cose belle e nuove da annusare.
Mi sono sempre messo buono in disparte quando urlavi senza motivo.
Delle volte mi davi dei calci senza motivo ma non mi sono mai ribellato.
Cosa è cambiato non lo so. Il mondo deve essere cambiato.
Non l'ho scelto io. Non l'ho voluto io. Non ho potuto scegliere.
Il fresco giardino è ora freddo cemento, e nessuna pallina per giocare.
La casa grande tutta per me è diventata stretta e siamo in troppi.
E troppe ombre ho visto avvicinarsi alla rete,
tutti passano, tutti guardano, nessuno si ferma.
La pipì la dobbiamo fare qui, sulle nostre zampe,
e quando dalla rete arriva - poca - pappa,
ci cade dentro, ma la fame ce la fa mangiare.
Tutti quelli come me prima erano amici, tutti, tutti quanti,
adesso dobbiamo morderci per una briciola, una sola briciola.
E quando la luna si veste di ghiaccio il freddo è così tanto che non bastano i brividi,
non basta stringersi, non bastano i ricordi di una calda cuccia.
Troppe ombre ho visto avvicinarsi alla rete,
troppe ombre passare ma nessuna fermarsi.
E' facile chiudere gli occhi, è facile dimenticare, per te,
per te ombra che guardi e poi scappi, io non dimentico,
io non ho un solo minuto dove poter dimenticare.
Tu puoi scegliere, tu puoi decidere, tu puoi scappare via.
Io non posso decidere, non posso scegliere, io posso solo sentire.
Posso solo sentire tanta fame e tanto freddo, posso solo sentire i morsi,
i morsi delle creature cattive che bevono il mio sangue la mia anima,
sento le mie zampe piegarsi sotto al peso del freddo,
sento la mia pelle appiccicarsi alle ossa perchè non ho da mangiare.
Tu puoi scegliere, tu puoi decidere. Io vorrei scegliere, vorrei decidere.
Ma le ombre passano e vanno e a volte penso sia meglio così.
Meglio perchè l'uomo è bugiardo e potrebbe farmi ancora del male.
E non mi prendete in giro se tengo tra i denti questo vecchio secchio sporco.
Mi piace pensare che è la mia bella ciotola grande e piena di pappa,
mi piace pensare che sto facendo un brutto incubo e mi sveglierò.
Mi sveglierò e mi rimarrà lo spavento di questo mondo sporco,
sporco e freddo e la mia pipì su poco cibo sporco.
Il tuo viso sporco. Il tuo sorriso sporco. Questa cattiveria sporca.
Queste ombre sporche, tutto è sporco in questo incubo.
Ma mi sveglierò, e farò fatica a credere di avere fatto un sogno così.
Mi piace pensare che mi sveglierò.

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Ho di meglio da fare