Svolgimento concreto dell’intervento

 

Il progetto si è composto da diverse fasi che hanno visto impegnati insegnanti alunni, genitori e la nostra equipe formata dal prof. Ungaro (docente di sociologia presso l’Univ. di Trieste e di Teramo) coordinatore e referente del progetto, la dott.ssa Damianis counsellor, organizzatore ed ideatore, una trentina di studenti del corso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche in veste di mediatori culturali. In particolare, i momenti centrali dell’intervento possono così essere riassunti:

·        La collaborazione e gli incontri con gli insegnanti

·        Il lavoro nelle classi

·        La mostra multicultura

·        I colloqui di counselling con alcuni degli alunni che hanno dimostrato particolari disagi e i loro genitori.

 

La collaborazione e gli incontri con gli insegnanti

Quest’anno, rispetto l’anno scorso, si è voluto ricercare una maggiore  collaborazione degli insegnanti. Con alcuni di essi il riscontro anche dialettico ma positivo è stato immediato, con altri il percorso è stato più complesso, vissuto a volte in modo simile ad  un’invasione del territorio. Questo ha richiesto un maggior sforzo al fine di giungere ad una comprensione ed accettazione del lavoro svolto. Rispetto l’anno scorso tuttavia riteniamo che l’interesse rispetto tale iniziativa, sia nell’insieme aumentato e che si sia creato un gruppo più coinvolto di insegnanti impegnati a collaborare attivamente.

Il percorso formativo che abbiamo voluto proporre quest’anno  si è centrato soprattutto sulla comunicazione e, in particolare, sono stati organizzati quattro incontri di quattro ore ciascuno i cui argomenti si sono focalizzati sui seguenti temi:

I.                  Incontro: “L’importanza dell’ascolto attivo nella comunicazione”; in tale occasione sono stati trattati i principi generali della comunicazione, per poi centrarsi sulle barriere all’ascolto, l’ascolto attivo e la capacità di entrare in empatia con il disagio dell’altro.

II.               Incontro: “il modello proattivo come fondamento dell’assertività”; Sono stati affrontati i temi del farsi capire in modo efficace ovvero come trasmettere un proprio disagio a qualcuno o verso qualcuno senza creare situazioni di conflitto e senza intaccare l’autostima dell’altro.

III.           Incontro: “La gestione dei conflitti ovvero l’analisi dei bisogni come fondamento della capacità di negoziare e tollerare”; Si è trattata la gestione di situazioni conflittuali che possono sorgere in una relazione sia essa professionale (come tra studente e insegnante ma anche tra colleghi o con i superiori) o personale (relazioni familiari).

IV.             Incontro: “Gestire le escalations, ovvero le situazioni in cui ci può essere un attacco dell’altro, una lite (attacco+risposta), un storia negativa fatta da numerosi episodi conflittuali; attivare la motivazione e l’attenzione di un gruppo; la tecnica del  brainstorming e la capacità di dare e ricevere feedback; la gestione di particolari situazioni di ‘alunni difficili’.

Ognuno dei suddetti argomenti è stato trattato attraverso l’utilizzo continuo di spiegazione ed esercitazione scritta ed esperienziale (simulazioni in aula, role play, lavori di gruppo, brainstorming e feedback).

La collaborazione con gli insegnanti non si è limitata alla partecipazione agli incontri formativi; Fondamentale è stato l’apporto di alcuni insegnanti nell’organizzazione dei nostri incontri nelle classi e nella realizzazione della mostra ‘multicultura’ di fine anno. Per il prossimo anno si auspica un ulteriore coinvolgimento degli insegnanti che vada a potenziare il nostro lavoro nelle classi. Si pensa alla possibilità, da parte di chi è più interessato al progetto, di riprendere i temi da noi affrontati con i ragazzi attraverso discussioni in aula oppure attraverso attività parallele.  Si ipotizza inoltre la possibilità di riunioni o conferenze su tematiche inerenti l’interculturalità con la partecipazione docenti sia della scuola che dell’Università.

 

Il lavoro nelle classi

Il numero delle classi coinvolte è stato diverso l’anno scorso rispetto quest’anno, per motivi di tempo ed organizzativi. In particolare, mentre l’anno scorso il progetto è stato attuato in tutte le classi (cinque sezioni per un totale di quindici classi), quest’anno è stato svolto solo nelle prime e nelle seconde ( per un totale di dieci classi). Il programma che abbiamo proposto quest’anno è stato ulteriormente ridefinito rispetto l’anno scorso, differenziandolo per sezioni prime e seconde, e progettando già fin d’ora quello che sarà il programma per le terze dell’anno prossimo.

 

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