Ciò che i media non hanno mai osato scrivere.
Questo sito è stato creato per contrastare il femminismo perverso dilagato nella nostra penisola, scrivo senza restrizioni le storie raccontate da persone che hanno vissuto realmente il fenomeno in questi decenni. Se hai la pazienza di leggere per intero tutto quanto capirai finalmente che tutto quanto è stato detto in questi anni dalla televisione e dai giornali è esattamente l'opposto della realtà.
L' emancipazione femminile tanto acclamata dalla televisione e dalla carta stampata ha determinato in questi ultimi decenni un mutamento della mentalità maschile tale da variarne il comportamento e l'atteggiamento nei confronti della donna. Con il passare delle generazioni l'evoluzione della mentalità dell'uomo si è indirizzata sempre di più ad una concezione della donna come uno strumento di solo uso e consumo privo di virtù e pieno di diritti. L'atteggiamento tipico dell'uomo, soprattutto delle ultime generazioni, è indirizzato nel considerare la donna come una prostituta sia nel lato affettivo che in quello lavorativo con una particolare attenzione verso colei che ha comportamento e mentalità trasgressiva. Tutto questo è dovuto dal fatto che la donna non è stata in grado di emanciparsi secondo i canoni prescritti dalla legge, non ha saputo approfittare della condizione di favore che l'uomo gli ha concesso ed ha dovuto ripiegare ad una soluzione più semplice, ha infatti esaltato quello che ha sempre fatto da quando è al mondo, cioè la prostituta. Dagli anni 60 del secolo scorso, da quando l'uomo ha deciso di mettere alla prova le qualità intellettive del genere femminile approvando con legge la parità di diritti, è cominciata una guerra occulta tra i due sessi. La donna avendo orgoglio ma con una capacità mentale piuttosto bassa ha preferito imporre la propria emancipazione usando la seduzione con le conseguenze che ora si porta dietro. Chiunque era giovane in quel periodo si ricorda molto bene di quanto è accaduto, solo per fare un esempio bastava frequentare le principali università di Torino, Milano e Roma; era d'obbligo per le ragazze sentirsi emancipate, cioè dovevano dimostrare di esserlo, facevano sesso più volte al giorno e con chiunque frequentasse l'ambiente, questo comportamento era incoraggiato dai mezzi di informazione e nessuno osava farsi domande o porsi dei dubbi. Tutto questo stravolse la mentalità femminile trovandosi spesso combattuta nell'usare la ragione oppure l'illusione. I ragazzi che allora arrivavano spesso al matrimonio conoscendo unicamente la loro moglie, non aspettavano altro, si trovarono davanti tutto questo ben di Dio per divertirsi, potendo usare il soggetto femminile con estrema facilità cominciava a maturare la concezione della "donna oggetto", cioè la prostituta che non lo fa per denaro ma per vocazione. Fu proprio un disastro, questo fenomeno invece di rafforzare la determinazione femminile diede l'effetto opposto poiché lei doveva in continuazione concedersi per ottenere qualcosa dall'uomo. Nello stesso periodo si affermò il "femminismo" che portò poi negli anni successivi a maturare un'idea nuova. La donna non riusciva a capire perché era cosi difficile essere all'altezza, uguagliare l'uomo era impossibile quindi prese una decisione degna del suo quoziente di intelligenza, invece di guadagnarsi i diritti con competenza e competizione , era meglio "pretenderli", più facile ed efficace, magari togliendosi ancora qualcosa di dosso o mettendosi una minigonna. Ci furono molte manifestazioni piuttosto penose a vedersi, slogan di vario tipo che non sto a descrivere, l'uomo si rese veramente conto della demenza femminile ed era quasi intenzionato a togliere quello che aveva concesso solo pochi anni prima. Ci fu però un atto di clemenza e pose fiducia nuovamente al gentil sesso sperando che con l'istruzione cambiasse qualcosa, l'uomo si impegnò in questa direzione istituendo delle scuole paritarie e creando delle classi miste fin dalle elementari nutrendo molte speranze in ciò che stava facendo. E' bene ricordare che il mondo femminile non è stato tutto come ho descritto qua sopra. Ci furono essenzialmente due filoni : un gruppo molto consistente ma comunque in minoranza era costituito da donne serie ed intelligenti di diverse età che si contrapposero alla nuova mentalità sostenendo che quegli eventi avrebbero portato la donna alla perversione facendole perdere stima e credibilità. La restante parte convinta del loro operato prese la strada libertina e liberista, incalzata dalla televisione che continuò ad esaltare il corpo ed il sesso come parte fondamentale dei diritti femminili scordandosi che anche le donne hanno un cervello (piccolo ma esiste). Piccolo qualitativamente ovviamente. Questo comportamento dell'uso del corpo portò l'uomo a coniare un nuovo genere di donna, la "prostituta nel cervello" cioè la donna che apparentemente poteva considerarsi normale ma in realtà aveva il cervello da "prostituta", gratuita s'intende, e come sapete se il cervello ha già un indirizzo, dal dire al fare il salto è molto breve. Le ragazze di allora che ormai sono donne mature non possono e non devono negare l'evidenza, buona parte di queste non si sono neanche accorte di quello che accadeva, attratte dalla novità e dall'entusiasmo del nuovo concetto di donna si lasciavano sciacquare il cervello dalla televisione che spesso proponeva il mito della superdonna tutto sesso niente sale. Cominciavano a comparire in televisione le prime donne (prostitute) seminude come esempio di civiltà progressista supportati da presentatori e coreografi che approfittavano della loro spregiudicatezza per creare show meschini a vedersi ma molto efficaci sul pubblico. Questi personaggi nonostante avessero fatto uso di queste ragazze sia per lo spettacolo che per i propri bisogni privati oggi inneggiano dagli schermi e si battono sui diritti delle donne.
Ora voglio continuare la mia pagina descrivendo in modo più accurato tutto quanto sono riuscito a recuperare da molti uomini che con coraggio mi hanno permesso di divulgare le le loro esperienze, badate che ho scritto "con coraggio" perché purtroppo quando si parla dei malefatti delle donne tutto viene messo sotto censura o perlomeno si cerca di farlo ponendo dei divieti e prese di posizione in modo da redimere anche che l'uomo più determinato. Addirittura si è arrivati al punto di creare leggi con le quali un uomo non può più permettersi nemmeno di parlarne. Meno male che esistono i bar e la strada dalla quale si riescono a raccogliere molte informazioni utili e soprattutto vere, e come vi racconterò sono esattamente l'opposto di quanto viene sbandierato dai mezzi di informazione. Come dicevo poco fa le femministe si difendono come possono, probabilmente si rendono conto di essere delle poco di buono ma vogliono comunque salvare la faccia, vogliono coprire i danni fatti in questi anni, allora per tappare la bocca agli uomini addirittura propongono delle leggi camuffate, come la legge contro la violenza sulle donne, è evidente che se poni restrizioni o privilegi si determina uno squilibrio naturale che difficilmente porta a buoni frutti. Infatti come potete notare i diverbi tra i due sessi sono frequenti soprattutto in questi anni perché la donna si è convinta di essere quello che non è, provoca in modo arrogante e si permette di andare oltre a quello che può fare, esagera al punto da fare innervosire anche gli uomini più calmi, l'uomo ovviamente non è stupido ed essendo la parte determinante nella società reagisce a volte in modo anche violento sopprimendole ogni volontà. La donna allora rimane confusa e frustrata, non riesce a capirne il motivo, fino a pochi minuti prima si era somministrata dosi di supremazia mentre dopo si rende conto di essere uno straccio qualunque. Ed è questo il dunque!. Più la donna pensa di essere importante, più osa, e di conseguenza più rischia. Ritorniamo ora alle leggi per proseguire il ragionamento. Come sapete le leggi vengono fatte dal governo, e quasi sempre sono buone leggi piene di buon senso, ma quando si tratta di toccare il mondo femminile tutto si inverte, perché ? direte voi, semplice ! perché le prostitute sono la stragrande maggioranza in Italia e quindi si fanno le leggi che vanno bene per loro ed di conseguenza contro il volere delle donne serie e degli uomini. Oltretutto quando per errore viene approvato qualche comma che può andare a favore del sesso maschile allora ci pensa la magistratura in aula di giudizio a manipolare ulteriormente la legge in modo da portarla completamente a favore della donna. Questo argomento è molto importante e preferisco approfondirlo in una pagina a parte in modo da illuminarvi e spiegarvi con quale spudoratezza e meschinità vengono attribuite condanne all'uomo. Ovviamente i diritti delle donne sono sacrosanti come pure quelli degli uomini, ma la tendenza abituale è quella di favorire la prostituzione. Chiarisco e non voglio lasciare dubbi sul concetto di prostituzione, le vere prostitute sono coloro che fanno sesso spesso e volentieri e gratuitamente cioè per "vocazione", è nella proprie indole comportarsi in quel modo, sono quelle donne o ragazze che cambiano in continuazione partner, oppure divorziano e si risposano più volte, hanno una vita etero, esprimono la loro personalità esponendo nudità e la loro vita è basata sul secondo fine, in sostanza tutto ciò che al giorno d'oggi viene definito moderno. L'insieme di queste definizioni mescolate con arroganza e presunzione coniano il prototipo della "prostituta nel cervello". Voglio chiarire innanzitutto che le donne che abitualmente in gergo comune sono chiamate prostitute (cioè coloro che poverine cercano di guadagnarsi da vivere offrendo il proprio corpo) non sono le vere prostitute, loro comunque hanno dignità e pudore e sono degne di rispetto e protezione da parte dell'uomo. Se voi notate, alla televisione oppure anche su internet, di questo argomento le femministe fanno di tutta l'erba un fascio, cercano di mescolare il bene ed il male in modo da manipolare il problema a loro piacimento ed ora vi spiego il perché. Se ci fosse una distinzione tra prostitute finte e vere, l'uomo si curerebbe sicuramente di quelle finte (a pagamento) ponendo loro attenzioni e rispetto, mentre quelle vere le userebbe solo per divertirsi visto che sono gratuite e sicuramente utili a soddisfare i bisogni più strani visto che sono le più porche. Le femministe quindi quando parlano di diritti si preoccupano di sottolineare la frase "tutte le donne" in modo da assicurarsi un posto anche per loro, un sistema furbo e sottile per autodefinirsi. Nella vita di tutti i giorni, quando avete occasione di parlare con una femminista e fate apprezzamenti sulle qualità maschili, avrete sicuramente notato l'atteggiamento con cui si pone. Ha una reazione di disprezzo e odio verso di voi, e sentendosi braccata ma priva di considerazione reagisce con odio ed irritazione, dicendo che sei un maschilista come se fossi un soggetto da disprezzare (fra l'altro essere maschilista è un onore). E' evidente che questo comportamento è frutto di una continua frustrazione perdurata nel tempo e a volte anche inconsapevole che la donna si porta dietro. La femminista con questo comportamento dimostra di non aver saputo porsi agli occhi dell'uomo come una persona capace ed affidabile degna di rispetto, ha sempre preferito combattere l'uomo (basta leggere sugli innumerevoli siti che si trovano su internet) ed ora sta pagando tutte le conseguenze subendo questo processo di demonizzazione sempre più dilagante. Sto parlando di una tendenza molto diffusa visto che il pensiero di cui scrivo è soprattutto radicato fra i giovani. Non per ultimo voglio ricordare l'accanimento delle femministe sugli uomini che frequentano le prostitute finte, riempiendosi la bocca su diritti leggi e quant'altro. La realtà è molto più semplice, tutte le discussioni che vengono fatte è solo aria fritta, è solo odio nei confronti di coloro che non ne vogliono sapere delle femministe, questi uomini le considerano sporche dentro, subdole e nervose. Le femministe hanno solo odio perché a loro viene portata via la materia prima del contendere. Cioè l'uomo. E' questa la verità. E non potendosi accanire contro le prostitute finte se la prendono con chi va con loro. Basti pensare a quanto viene detto in TV, si continua a dire che bisogna fare leggi più severe sulla prostituzione, per reprimere il fenomeno si sono addirittura inventate multe per sanzionare chi parcheggia a bordo strada. Si continua distorcere il fenomeno delle prostitute a pagamento come se queste ragazze fossero vittime, per sapere la verità basta chiedere a loro stesse, ed il verdetto quasi unanime evince un parere praticamente opposto, cioè viene fatto di loro spontanea volontà. Solo raramente controvoglia o obbligate. Se vi capita a volte di ascoltare in televisione delle interviste a queste ragazze di strada, prestate attenzione su come vengono sempre pilotate, poi modificate o tagliate, e l'approccio è sempre fatto da una femminista in modo da indirizzare l'atteggiamento nella direzione voluta e far si che le domande abbiano già la risposta, questa manipolazione viene fatta per cambiare il senso del discorso originale e far piacere ai loro ascoltatori. Se invece vediamo un'intervista integrale e non di parte, ci accorgiamo che la realtà è molto diversa. Con questo voglio arrivare a dire che la femminista è molto disorientata e reattiva nei confronti del maschio. Si trova davanti un uomo che comunque è in grado di soddisfare le proprie esigenze sessuali e con piena collaborazione, da parte di molte prostitute a pagamento. Infatti l'uomo è sempre molto calmo e sicuro di se, tranquillo e pasciuto mentre la donna è sempre più incavolata, ossessionata dall'inferiorità, alla ricerca continua di un uomo da dominare, ci prova in tutti i modi , da un lato con la seduzione che gli sta procurando solo svantaggi e poca considerazione e dall'altra con una reazione aggressiva illudendosi di intimidire, in realtà fa sorridere anche l'uomo più sprovveduto. Le femministe avendo la materia grigia di qualità veramente scarsa, hanno rovinato l'equilibrio della vita e della procreazione, colpa anche di alcuni uomini, mi riferisco a quei pochi ruffiani che hanno deciso di concedere diritti, fatto leggi e formulato sentenze senza tenere in considerazione la cosa più importante, il popolo maschile. Le femministe si sono illuse di dominare la propria vita e quella degli altri ma si sono scordate che c'è qualcosa che è dominante con cui fare i conti, la Natura, che comunque avrà sempre la meglio restituendo loro quello che hanno dato. Le femministe stanno già pagando per i loro malefatti, come dicevo prima, non riuscendo trovare intesa con l'uomo, sono sempre nervose ed incavolate, non hanno lo spirito del sacrificio e non riescono a creare una famiglia serena e tranquilla, nascono pochi figli, spesso trasandati quasi sempre non seguiti, l'attenzione della femminista è sempre orientata verso tutto quello che è contro le regole del mondo, è egocentrica e permalosa. Meno male che ci pensa Madre Natura ad aggiustare il tiro, generosa con chi la rispetta ma spietata contro chi vuol fare di testa sua. Contro di essa le femministe hanno vita corta, nel vero senso della parola ! La donna è stata progettata per fare la donna, per far figli, crescerli e prepararli per l'età matura, la donna deve avere un equilibrio mentale e sociale in modo da trasmette alla prole fiducia e buon senso. Oggi ciò non avviene assolutamente, la femminista pensa alla gonna corta, al profumo, magari fumare e farsi l'amante, cioè a se stessa dando un cattivo esempio. I figli come dicevo sono sempre in secondo piano ma comunque come tutti i figli sono molto attenti a ciò che accade in casa, prendono esempio dai genitori e quindi si formano copiando soprattutto la madre. Si vedono per strada degli adolescenti abulici, apatici, privi di interessi ed instabili, con atteggiamenti da "diverso" se bambino in un efemminato e se bambina in una minitroia. Questa mentalità sta già provocando un'inesorabile e drastica riduzione della natalità e di conseguenza la futura morte di questo fenomeno. A questo dobbiamo aggiungere che spesso le femministe non si sposano oppure sono costrette a sposarsi quegli uomini che si adattano alle loro esigenze, uomini senza polso, mezze calzette, magari morti di fame che pur di farsi una donna sono disposti a tutto, in sostanza in pattume del genere maschile procreando generazioni future deboli sia fisicamente che mentalmente. In contrapposizione avanzarono inesorabilmente (o per fortuna) le popolazioni che rispettano i canoni di vita, popolazioni molto forti, piene di virtù e concezioni morali, in questi popoli è difficilissimo trovare una prostituta nel cervello e l'equilibrio famigliare crea la linfa vitale per educare figli sani e di conseguenza la loro sopravvivenza. Sopratutto in questi ultimi anni si piò percepire un nuovo fenomeno non ancora ben definito, ma si sta allargando a macchia d'olio, si ha la concezione della femminista come qualcosa di sporco, qualcosa di troppo di cui bisogna disfarsene, un ramo secco, una pianta da estirpare per far largo ad una nuova idea, l'idea del ritorno alle origini. Via internet (la bocca della verità e del popolo) si cominciano a trovare pur con qualche timidezza (spesso sacrificati da leggi o chiusure senza motivo) parecchi siti, ognuno con una propria linfa, nei quali irrompe il desiderio di rinascere come entità nuova, a tutti accomuna un solo obbiettivo quello di spazzare via il diverso, cioè chi non aderisce ai precetti di Madre Natura. Si percepisce la sensazione che tutte le volte, quando si legge la parola "moderno" si cela sotto qualcosa di sporco e se approfondiamo questa parola propiziatoria si rileva immancabilmente in essa la voglia di coprire deturpare, sottomettere qualcuno o nascondere qualcosa di losco.
Ritorna alla pagina principale
Non me ne volete! alcune parti non non le condivido ma ho promesso di scrivere la verità.
E' vietato utilizzare questo scritto per altri siti o articoli.