DALL'ITALIA IN IRLANDA CON LA SMART |
Altro che Marco Polo, Cristoforo Colombo e Magellano Se siete dei condottieri, degli esploratori o semplicemente avventurieri, per scoprire le bellezze del mondo e capire la vera essenza di un viaggio sia interiore per conoscere se stessi o altre culture o scoprire nuovi paesaggi dovete realizzrlo rigorosamente in Smart. Infatti solo con la piccola City Car si puo' vivere un viaggio dentro il viaggio ed e' quello che hanno fatte Walter e Stefano a bordo della "Carolina" (noi sinceramente abbiamo sentito altri nomi piu' appropriati per la smart ma si sa dare un mome ad una macchina e' sempre moilto soggettivo). Essendo questo un viaggio in Irlanda la Smart non poteva che essere verde in stile con la bandiera e i paesaggi verdeggianti del nord Europa. Ricordiamo che l'Irlanda e' famosa anche per i suoi gnomi e quindi ecco che spunta sulle fiancate un simpatico omino, vabbhe' che la city car e' piccola ma vediamo di non esagerare riescono a guidarla anche giganti di 2 Mt! Ringraziamo il sito www.marcocavallini.it per il testo e il supporto. Ma veniamo al racconto di questo viaggio in Irlanda. Premessa: L'Irlanda non è affatto vicina!! se poi il viaggio decidi di farlo con una SMART la distanza aumenta in maniera considerevole! 12000 km effettuati e 10 differenti stati attraversati nel totale il tutto in 16 gg. Due viaggiatori con al seguito bagagli che sarebbero stati stretti anche su di un furgone e con un solo obbiettivo: Quello di raggiungere “Un posto d’oltre mare che è lontano solo prima di arrivare”! Fu allora che decidemmo di realizzare il sogno di entrambi. Quello di viaggiare sempre in direzione nord con meta finale l’Irlanda! Un paio di mesi per organizzare il tutto e poi la frase che ricorderò per un bel po’: Abbiamo preso tutto? Possiamo partire? Roger, si parte! Primo giorno. Gioia Del Colle - Perugia Erano le ore 10 am quando il freno a mano fu tolto e io(Walter) , il mio navigatore nonché amico (Stefano) e la piccola Smart partimmo alla volta dell’isola di smeraldo! Sapevamo che il tutto non sarebbe stato facile! Una distanza che a molti viaggiatori potrà sembrare irrisoria ma percorrere tutti quei km con una piccola city car non è facile. Ricordo ancora che nessuno appoggiò la nostra idea ma che tutti ci invidiavano! Furono proprio questi due fattori contrastanti tra loro che aumentarono la nostra voglia di partire. I primi km son stati qualcosa di tragico! Entrambi zitti! Silenzio tombale! Regge tutto? C’è ancora il box sul tetto? Controlla questo….. Controlla quello…... Dopo 30 km,arrivati a Bari, non ricordavamo neanche più che stessimo viaggiando su di una Smart, con un box da 350 lt sul tetto e con il portapacchi posteriore anch’esso carico. Non ricordavo sempre la presenza del portapacchi posteriore per via del fatto che avendo il “cofano” strapieno di roba non lo si vedeva dallo specchietto posteriore. Decidemmo di non prendere mai l’autostrada ma che avremmo fatto un viaggio percorrendo tutte strade secondarie per essere così immersi a pieno nella natura. Ho sempre odiato la visione autostradale dell’oleandro sulla sx e della corsia di emergenza sulla dx. Come dimenticare le facce stupide della gente durante i loro sorpassi (si perché tolto quello a una macchina ferma noi no eravamo in grado di farli) nel vedere la smart carica all’inverosimile! Ricordo gli ok che ci rivolgevano dai finestrini e i segnali di disappunto tipo: Ma vedi questi, dove credono di andare!!! Il tutto contribuiva ad aumentare la nostra voglia di aggiungere l’Irlanda! Era diventata una scommessa,una scommessa con noi stessi. Si arrivò a Foggia e virammo per la strada interna per Avellino! Carolina,questo è il nome della smart,ormai disinvolta e rassegnata dalla nostra idea,viaggiava senza nessun lamento! Non chiedetemi il perché stessimo andando in direzione Avellino. Avellino non rientrava neanche minimamente in linea con Dublino ma come sempre sceglievamo le strade non per la loro destinazione ma per un fattore di bellezza. Poco importava se servisse percorrere quella strada, l’importante è che noi ne avessimo voglia. Raggiunta Avellino si puntò verso Roma che fu raggiunta in serata. Fu a Roma che avemmo il primo contatto con la civiltà di quella giornata. Si perché sino ad allora,tra strade di campagna e secondarie, pochi furono i contatti con altri esseri viventi. A Roma capimmo che realmente la Smart attirava l’attenzione della gente. Ricordo le facce della gente nel vederci. Una scatola verde ( il colore della smart), in condizioni paragonabili al giustificato mercante che ha caricato tutta la propria merce ma con la scusante di vendere al mercato. Con il pc portatile e connessione via gprs cercammo un posto dove poter riposare la prima notte. Qui sottolineerei la maestria del mio navigator sull’uso del pc! Infatti, non so secondo quale logica, dormimmo a Perugia. - l’agriturismo più vicino è questo! Macry Country House!- queste furono le sue parole! Come mettere in dubbio ciò! Tanto …km più km meno! Quindi altri 120 km in direzione Perugia. La prima giornata si concluse in quell’agriturismo dopo una bella cenetta. Secondo giorno. Perugia – Zurigo Ricordo ancora il gallo con il suo canto alle 6 del mattino ma ricordo ancora meglio la finestra poi chiusa per non sentire il gallo! Ok che siamo immersi nella natura ma il gallo non sa cosa ci aspetta oggi! Quindi comodi comodi alle 11 riprendiamo la marcia in direzione….in direzione…scusate ma non saprei rispondere a ciò. Sapevamo che saremmo dovuti andare in Irlanda! Imboccata le E45 direzione Cesena cominciò la nostra nuova avventura giornaliera! Bella quella strada! Un po’ meno lo è in inverno ma in estate merita di essere percorsa. Ore 21, Milano! Qui la domanda: dove si dorme stanotte? Quando Stefano decise di accendere il pc per trovare un posto presi subito la situazione tra le mani dicendo: -conosco un camping qui in zona meraviglioso! Mentivo spudoratamente ma ciò servì per distogliere Stefano dall’uso del pc. Ore 22 dogana Svizzera. Un finanziere alla visione della smart restò paralizzato! Immobile! Fummo costretti a prendere il battito cardiaco per scongiurare la sua morte! Fermo! Occhi fissi sulla smart e dopo interminabili secondi solo poche parole: Ma dove credete di andare? Presi subito la situazione in mano e con molta classe e disinvoltura replicai dicendo: dobbiamo fare un servizio a Dublino ma poi torniamo subito non si preoccupi! Ciò spiazzò ancor di più il militare che ci lasciò passare senza fare altre domande ma dicendoci solamente : -se arrivate a Zurigo è già tanto! Comunque in bocca al lupo! Si riprese il viaggio. Vi ricordate il mio bluff sul camping? Bene , a 50 km dalla dogana troviamo il primo camping dove passeremo la notte. L’unica noia fu per me montare la tenda ma la gioia arrivò quando sentii : è pronto, a tavola! Ok che sia pronto ma dov’è la tavola? Si perché avevamo portato tutto, dai fornelli ai viveri ma a un tavolino proprio non ci avevamo pensato. Fu allora che modificammo il cavalletto della macchina fotografica e con un pezzo di legno trovato sul posto fu creato il tavolino. Quando ci applichiamo siamo proprio bravi! Notte stellata! Una notte magica! Altro che albergo a 5 stelle. Il nostro era a milioni di stelle! Una pecca? I 5 gradi della serata. Notte, ora si dorme! A domani! Terzo giorno. Zurigo- Calais Sveglia ore 8.00 am. Colazione con il primo orrendo caffè straniero! Si perché, avevamo la moka ma non avevamo il caffè! Furbi vero? Paghiamo il camping, una bella mazzata, e poi via verso Calais. Attraversare la svizzera è un piacere! Campi, montagne e mucche ai nostri occhi e cioccolata alle nostre mani. Tutto scorreva tranquillo sino a quando non capiamo che saremo costretti a salire sul san Gottardo per proseguire il viaggio. Già il nome avrebbe dovuto spaventarci ma nulla! Capimmo solo la gravità della situazione quando ci trovammo a dover salire una montagna di soli 2800 mt di altezza! Il tutto sempre per l’obbiettivo prefissato! Quello di non prendere mai l’autostrada! Neanche le prime macchine con il motore fumante per la salita ci scoraggiarono. Carolina come se nulla fosse, metro dopo metro, mordeva l’asfalto. Con la disinvoltura che l’ha contraddistinta lungo tutto il viaggio raggiunse la vetta! Lì ricevemmo i primi applausi! La prima gente si avvicinò per sapere di noi e della nostra meta. Non appena dissi: stiamo andando in Irlanda un signore Olandese a gran voce replicò: - in Irlanda???? Credo che la parola Irlanda la sentirono anche in Cina. Un eco pazzesco regalò ad altri stati il nostro obbiettivo di viaggio! - grandi, siete dei grandi! Con quest’auto non è facile! A proposito… che cosa sarebbe quest’auto?- Stefano replicò: come cos’è quest’auto? L’olandese non conosceva la nostra Carolina e di lì in poi scoprimmo che anche molta altra gente non sapeva neanche dell’esistenza della Smart. Saluti vari e classica foto di rito e si riparte direzione confine Francese. Sulla Francia qualcosa da ridire l’avrei! No hanno digerito benissimo la sconfitta dei mondiali. Diciamo pure che dagli ok ricevuti sin ora siamo passati ad altro sempre mantenendo l’uso della mano destra! Ore 23 pm, Calais . Prima notte passata in auto. Dormire in Carolina è semplicissimo. Non devi fare assolutamente nulla. Non devi neanche stendere i sedili ! Devi solamente chiudere gli occhi. Niente di più facile. Nessun altro sforzo dopo aver percorso “comodamente” duri e faticosi 900 km! -Notte Stefano! -Notte Walter! Giusto il tempo di ricordare la giornata, della svizzera, del San Gottardo e della Francia che la comodità di Carolina ci avvolse in un bel sonno. Quarto giorno. Calais – Dover Biglietto alla mano e via verso la prima nave di questo viaggio. Non appena la vista delle bianche scogliere di dover giunse ai miei occhi cominciai a realizzare che eravamo realmente lontani da casa. Molto lontani da casa! Guidare in Inghilterra è tragico, almeno per la prima oretta. La guida a sx spiazza un bel po’ ma ci si abitua in fretta. Il panico totale arriva quando si incontra la prima rotonda. Si perché da qui in poi di rotonde ne troveremo davvero tante! Il problema rotonda non ce lo eravamo poi posto. Un po’ di pratica nel nostro paesino con la guida a sx ma alla rotonda proprio non ci avevamo pensato. Quindi prendemmo la situazione in pugno, anzi in braccia. Il mio braccio sx e il braccio dx di Stefano fuori dai rispettivi finestrini per bloccare il traffico dietro di noi per cercare di capire cosa fare. Non vi nascondo che questo infallibile metodo l’abbiamo adoperato per altre 2/3 volte. Poi ti rassegni al fatto che sarai costretto a fare la rotonda un paio di volte prima di imboccare la retta via. Ore 13. e come ogni buon italiano alle 13 si butta la pasta. Piazzola di sosta, acqua in pentola e sughetto in padella. Il tutto con la M1 che vegliava su di noi. La “quiete” dell’autostrada sulla nostra sx. La quiete fu interrotta da un urlo: PAESA’, VIN CA’ , SO’ PASQUAL D NAPOL ! Ebbene si! Il napoletano, nonché l’italiano sappiamo benissimo che lo si troverà ovunque! Pasquale ha un chiosco di the e caffè e varie ed eventuali. Tra le varie ed eventuali rientrano il pane, la marmellata, le cioccolate che ci ha regalato per la gioia di aver incontrato due folli italiani in una piazzola di sosta sperduta in chissà quale provincia. Ricordo la gioia di Pasquale dopo aver ricevuto, da noi, una bottiglia di vino Primitivo della masseria De Palma. -Grazie…grazie….grazie…lo berrò ricordandomi di voi! Fate buon viaggio! Ciao!- Caricato tutto abbiamo ripreso la marcia con destinazione Holyhead per la seconda nave che ci avrebbe portato in Irlanda! Ore 23 Holyhead e come fortuna vuole la prossima nave per l’Irlanda ci sarà solo nel pomeriggio del giorno seguente. Non ci resta che dormire qui! In zona nessun albergo,pensione o camping e quindi niente di più facile… - Stefano ,chiudiamo gli occhi …si dorme!!!! La scelta di dormire in Carolina era anche per via del fatto che decidemmo di fare il nostro viaggio con soli 1800 nel tot e senza carte di credito o bancomat. Ogni notte passata in auto avrebbe significato soldi risparmiati e recuperati in benzina. Benzina che ci sarebbe servita per girare l’isola. Notte Stefano! Notte Walter! Quarto giorno. Holyhead – Dublino! La nave prende il largo. La consapevolezza che l’Italia è sempre più lontana aumenta sempre più. La conferma l’abbiamo vedendo la cartina. L’Italia è proprio giù. Dobbiamo aprire proprio tutta la cartina per vedere il nostro paesino. L’Italia lontanissima e l’Irlanda a un passo! Il nostro sogno si sta realizzando. Leggo in Stefano la gioia nei suoi occhi e lui nei miei! Anche i fari di Carolina sembrano sorridere sia nel vederci e sia per se stessa. Per essere stata così brava nel raggiungere la meta. Per non aver recato nessun fastidio durante i 2895 km percorsi. Solo benzina e via. Solo 150 euro di benzina. 350 euro di biglietti di traghetti(solo andata) e 150 di benz. Bella proporzione vero? Ore 20 pm. L’arrivo! |
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