EUROPA 1799-1860.

Tra il marzo e l' agosto del 1799, ad opera della Seconda Coalizione (Inghilterra, Austria e Russia), l' Italia, ad esclusione di Genova, ricadeva sotto le vecchie dominazioni. Napoleone tornò dall' Egitto ed entrò in Italia dal passo del Gran San Bernardo ed a Marengo sconfisse gli austriaci; con questa vittoria, l' Italia ritornava alla situazione di Campoformio con qualche modifica. Al termine della terza coalizione, il Veneto venne aggregato al Regno d' Italia sorto dalla Repubblica Cisalpina. Nel 1815, dopo la caduta di Napoleone, l' Italia ritornava frazionata come prima del 1796. Ma anche in Italia cominciava a manifestarsi il desiderio di libertà e a provocare le prime opposizioni al potere assolutistico che sfociarono nell' azione cospiratrice delle società segrete come la Carboneria che era la più importante Il primo moto scoppiò a Napoli nel 1820 e fu seguito da quello in Piemonte nel 1821. Dal 1821 al 1831 si ebbero cospirazioni di Carbonari nel Lombardo-Veneto, quì la repressione da parte degli austriaci fu implacabile e furono condannati Maroncelli e Silvio Pellico. Nell' Italia centrale nel febbraio e marzo del 1831 ci furono dei tentativi insurrezionali della Carboneria che fallirono. La vittima più illustre fu Ciro Menotti da Modena. Dopo quell' anno emerse la figura di Giuseppe Mazzini, apostolo del Risorgimento, che, con la fondazione della "Giovane Italia", proponeva l' idea della libertà nel pensiero e l' insurrezione nell' azione. Le insurrezioni mazziniane del 1833 a Genova ed Alessandria fallirono, la spedizione dei fratelli Bandiera in Savoia costò loro la vita (1844) e l' idea del Mazzini andò in crisi. Vincenzo Gioberti propose una conciliazione tra gli Stati italiani e il Papa con la speranza di approdare a una sorta di federalismo presieduto dal Papa. Il pensiero del Gioberti suscitò grande interesse e il primo risultato si vide nel 1846 quando fu eletto Pio IX. Egli concesse l' amnistia ai condannati politici, in seguito migliorò i servizi, ampliò il servizio ferroviario, concesse una parziale libertà di stampa, costituì la "Guardia Civica" formata da cittadini e fondò la "Consulta di Stato" chiamando anche i laici a partecipare. In Toscana e Piemonte furono concesse analoghe libertà, tanto che il 1847 fu per l' Italia l' anno delle riforme. Nel 1848, per un' insurrezione scoppiata a Palermo, Ferdinando II promulgò la Costituzione e gli altri principi italiani si sentirono obbligati a fare altrettanto. L'Austra si irrigidì e impose la legge marziale nel Lombardo-Veneto imprigionando Niccolò Tommaseo e Daniele Manin. In quello stesso anno ci furono le insurrezioni di Parigi, Berlino e Vienna alle quali seguirono quelle di Venezia e Milano, dopo le cinque giornate gli austriaci furono cacciati oltre il Mincio. Carlo Alberto accorse in Lombardia con il suo esercito, mentre volontari degli eserciti pontifici, toscani, napoletani e dei ducati di Parma e Modena vennero a combattere in Lombardia; era iniziata la Prima Guerra d' Indipendenza. Carlo Alberto vince a Goito, e grazie al sacrificio degli studenti toscani, anche a Curtatone e Montanara. Conquistò Peschiera. Parma, Piacenza e la Lombardia votarono l' annessione al Piemonte e mentre si accingeva a fare altrettanto Venezia, i piemontesi capitolarono a Vicenza, Padova e Treviso e subirono una sconfitta a Custozia ed una a Milano. Carlo Alberto ripasso il Ticino e firmò l' armistizio con l' Austria. Garibaldi, rientrato dall' America, si scontrò con gli austriaci a Luino e a Varese ma non potè impedire che tutte le zone liberate fossero rioccupate dagli austriaci. Nel 1848, Carlo Alberto riprese la guerra, ma fu sconfitto a Novara. Abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II che concluse la pace di Milano. Brescia, Venezia e Palermo continuarono a combattere gli austriaci. L' insurrezione di Roma costrinse il Papa a fuggire a Gaeta e diede origine alla Repubblica Romana e al triunvirato di Mazzini, Armellini e Sacchi. A Roma giunse anche Garibaldi che si mise a capo dei patrioti che giungevano da tutta Italia. Minacciata dagli austriaci, circondata dai francesi, alleati del Papa, Roma fu occupata dall' esercito francese e tra i tanti patrioti caduti ci fu il genovese Goffredo Mameli, poeta e soldato, autore dei versi che oggi sono l' Inno nazionale della Repubblica Italiana. Il decennio 1849-1859 servì a preparare l' unità nazionale con la presenza, dopo Mazzini e Garibaldi, di Vittorio Emanuele II e Camillo Benso conte di Cavour. La partecipazione del Piemonte alla guerra di Crimea, voluta da Cavour, servì a toglierlo dall' isolamento ed attirare le simpatie di Francia e Inghilterra, inoltre si sedette al tavolo delle trattative al Congresso di Parigi dove ci fu l' intesa anti-austriaca con Napoleone III, nuovo imperatore di Francia, che aveva come prospettiva l' annessione al Piemonte del Lombardo-Veneto, per la costituzione di un regno dell' Alta Italia. Con la Seconda Guerra d' Indipendenza nel 1859, le forze congiunte di Vittorio Emanuele II, Napoleone III e Garibaldi con i "cacciatori delle alpi", dopo diversi combattimenti favorevoli, riportarono, la vittoria di Magenta e la liberazione di Milano. Le successive battaglie di Solferino e S Martino furono favorevoli ai Franco-Italiani ma, l' enorme sacrificio di vite umane, indusse Napoleone III e Francesco Giuseppe a sospendere le ostilità senza avvertire Vittorio Emanuele II. Nel frattempo, fuori del teatro di guerra, le popolazioni dei ducati di Parma e di Modena, quelle del Granducato di Toscana e delle legazioni pontificie portarono avanti delle rivoluzioni ordinate, che sfociarono nelle votazioni di un plebiscito in cui si chiedeva l' annessione all' Italia. Garibaldi, con la "Spedizione dei Mille", conquista il Regno Borbonico (5 maggio-1 ottobre 1860). L' esercito piemontese interviene per consolidare le conquiste di Garibaldi e delle popolazioni centrali. Il 18 febbraio 1861 si riunì il primo "Parlamento Italiano" . Il 17 marzo 1861 si approvò la legge sanzionata da Vittorio Emanuele II che proclamò il "Regno d' Italia"