EUROPA 1769-1839

Dopo le guerre di successione, ci fu il periodo delle riforme che si concluse nel 1789. In Francia si sviluppò la nuova filosofia illuministica e in Italia ci fu un rinnovamento letterario: in Lombardia con Cesare Beccaria ed il suo libro "Dei delitti e delle pene" (1764), nel Ducato di Parma e Piacenza Melchiorre Gioia economista e Domenico Romagnosi, studioso del diritto pubblico, partendo dal pensiero di Carlo Cattaneo (Milano), proposero per l' Italia la dottrina del federalismo. Nel napoletano Antonio Genovesi sviluppò l' economia politica. L' Italia delle riforme si divise in due gruppi, da una parte quello degli Stati che non ebbero riforme come lo Stato della Chiesa, le repubbliche di Venezia, Genova e Lucca e il Regno Sardo, dall' altra i principi: Filippo Borbone a Parma e Piacenza, Carlo Borbone a Napoli e Pietro Leopoldo in Toscana che invece le adottarono. Il coinvolgimento degli Stati Italiani nella rivoluzione francese, cominciò nel 1796. Napoleone, entrato in Piemonte dal passo di Cadibona, portò Vittorio Amedeo III a firmare la Pace di Parigi il 15 maggio e a rinunciare a Nizza, Tenda e Savoia a favore della Francia. Lo stesso giorno entrò a Milano e, benchè la Toscana fosse neutrale, occupò Livorno, e anche le legazioni pontificie di Bologna e Ferrara. Malgrado Venezia si dichiarasse neutrale, occupò i territori della Repubblica Veneta. Si rivolse poi verso l' Austria e puntò su Vienna, ma la richiesta di pace degli austriaci lo fermò e con il trattato di Campoformio cedette all' Austria il territorio di Venezia fino all' Adige con l' Istria e la Dalmazia in cambio di Lombardia e Belgio. I territori tra l' Adige e l' Adda furono organizzati nella "Repubblica Cisalpina". Mentre Napoleone combatteva in Egitto i Francesi organizzarono in Italia le "Repubbliche Sorelle", la Repubblica Romana, la Repubblica napoletana, la Repubblica di Genova e quella di Lucca. L' Italia era ormai in mano dei Francesi. Tra il marzo e l' agosto del 1799, ad opera della Seconda Coalizione (Inghilterra, Austria e Russia), l' Italia, ad esclusione di Genova, ricadeva sotto le vecchie dominazioni. Napoleone tornò dall' Egitto ed entrò in Italia dal passo del Gran San Bernardo ed a Marengo sconfisse gli austriaci; con questa vittoria, l' Italia ritornava alla situazione di Campoformio con qualche modifica. Al termine della terza coalizione, il Veneto venne aggregato al Regno d' Italia sorto dalla Repubblica Cisalpina. Nel 1815, dopo la caduta di Napoleone, l' Italia ritornava frazionata come prima del 1796. Ma il desiderio di libertà che anche in Italia cominciava a manifestarsi e a provocare le prime opposizioni al potere assolutistico sfociò nell' azione cospiratrice delle società segrete come la Carboneria che era la più importante Il primo moto scoppiò a Napoli nel 1820 e fu seguito da quello in Piemonte nel 1821. Dal 1821 al 1831 si ebbero cospirazioni di Carbonari nel Lombardo-Veneto, quì la repressione da parte degli austriaci fu implacabile e furono condannati Maroncelli e Silvio Pellico. Nell' Italia centrale nel febbraio e marzo del 1831 ci furono dei tentativi insurrezionali della Carboneria che fallirono. La vittima più illustre fu Ciro Menotti da Modena. Dopo quell' anno emerse la figura di Giuseppe Mazzini, apostolo del Risorgimento, che, con la fondazione della "Giovane Italia", proponeva l' idea della libertà nel pensiero e l' insurrezione nell' azione. Le insurrezioni mazziniane del 1833 a Genova ed Alessandria fallirono, la spedizione dei fratelli Bandiera in Savoia costò loro la vita (1844) e l' idea del Mazzini andò in crisi.