Detto comunemente piennolo, oppure
spongillo, per via della tradizionale tecnica di appenderli uniti a grandi
grappoli per conservarli fino all’inverno, il pomodorino del Vesuvio cresce sui
terreni più impervi delle pendici vesuviane. Deve uno dei suoi soprannomi alla
presenza delle caratteristiche squadrature laterali vicino al picciolo e di una
punta, il “pizzo”, all’ estremità inferiore. Non va perciò confuso con il
classico pomodorino del supermercato: la sua buccia è spessa, la polpa compatta
e soda, con un basso tenore di acqua, il suo è un sapore dolce acidulo,
delizioso ed inconfondibile.
Il merito è tutto del Vesuvio e del sole. I terreni migliori sono anche i più
difficili da raggiungere, spesso a quote alte, dove le colate laviche
stratificate nei secoli si sono trasformate in terreni scuri, sabbiosi ma
fertili, ricchi di potassio e calcio, ideali per questa coltura. Ed è per questo
che anche in zone a rischio eruttivo i contadini continuano a ritornare, tenaci,
con i loro semi selezionati negli anni dalle piantine più belle.
Il vulcano regala loro anche il colore: secondo antiche credenze pare che
le radici dei pomodorini si nutrono della lava stessa del Vesuvio.
Agriturismo Bel Vesuvio Inn San
Sebastiano al Vesuvio (Na)
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Antonio Minieri rcolano (Na)
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