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Vini italiani di gran classe (Intervista a Bruno
Malara)
Il miglior sommelier
di Francia 1999 è un italiano, Bruno Malara.
Quali sono, secondo lui, i vini italiani che competono correntemente coi
gran Crus francesi?
In tenuta di sommelier ha l’aria di un gran
cerimoniere o di chi è addetto a riti propiziatori e sacri.
Bruno Malara, poco più cinquant’anni, da oltre quindici maître del
ristorante Carpaccio all’Hotel Royal Monceau di Parigi, è stato
insignito nel 1999 di un riconoscimento ambito: quello di miglior
sommelier dell’anno.
A dargli la ricompensa ufficiale della sua bravura, della sua passione e
naturalmente del suo naso è stata l’autorevole guida Pudlo Gourmand
99.
Il Royal Monceau di Avenue Hoche, costruito nel 1928, in pieno decò -
tutto marmi, decori di stucco e lampadari veneziani - è nel cuore del
lusso parigino.
Un lusso non sfacciato, quasi riposante, che attira personaggi come
Ornella Muti e Catherine Deneuve, Robert De Niro e Claude Lelouch,
ministri e Presidenti di repubblica, emiri con l’harem al completo.
E il Carpaccio è il punto di riferimento a Parigi della buona cucina
italiana. Fino a poco tempo fa era seguito da Angelo Paracucchi, il
notissimo gastronomo e scrittore, gestore della Locanda dell’Angelo ad
Ameglia. Oggi, sotto la direzione di Gasparini, c’è ai fornelli uno
chef giovane ed inventivo, David Bisetto.
A Bruno Malara, Italian Style Magazine ha chiesto di rispondere a
poche domande.
Vini italiani o francesi? Quali preferenze ... al Royal Monceau?
"Quasi esclusivamente, con pochissime eccezioni, una cantina di
vini italiani.
Siamo tra i pochi a Parigi ad aver fatto una scelta così drastica.
Perché riteniamo che l’Italia non ha niente da invidiare alla
Francia.
Anzi...".
Quali sono i migliori vini italiani?
"Difficile rispondere. Oggi ce ne sono molti di eccezionali e tutto
dipende dal gusto personale. Io, personalmente ho una forte predilezione
per il Barbaresco e per il Barolo, in grado di competere con i migliori
Bordeaux".
Ci indichi una prima selezione...
Ad esempio "Terre di Franciacorta" e "Maurizio
Zanella" di Cà del Bosco, "Tancredi" e "Vigna
di Gabri" di Donnafugata, il "Soave Classico Superiore"
di Pieropan, La Scolca con il "Gavi", e ancora il
"Sossò" di Livio Felluga ...
E in fatto di scelte?
"Senza prevenzioni, purché fatte con gusto e capacità.
Anche con il pesce si può bere il vino rosso.
Una grigliata di pesce con un bel bicchiere di Merlot, ben scelto...
Provare per credere".
Parola di Bruno Malara, miglior sommelier ‘99 in Francia.
INTERVISTA PUBBLICATA SU Italian
Style Magazine
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