Strumentazione 
Su Newton Marcon

Dopo la prima esperienza con il mitico riflettore 114/1000 della Tanzutzu, era mia intenzione acquistare una strumentazione che mi permettesse di eseguire delle buone immagini del cielo profondo.

Entusiasta dopo la visita presso la sua officina, acquistai così nel 1998 un telescopio della ditta Marcon di S.Donà di Piave (Ve): con un diametro di 250 mm, una focale di 1.200 e un rapporto focale pari a 4,8, lo strumento ben si presta ad essere un buon astrografo.

Ho ancora impresso nella mente la prima volta che osservai M13 con questo strumento, una vera esplosione di tante deboli stelle all'interno dell'oculare: una cosa difficilmente descrivibile, quella sera faticai a prendere il sonno.

Lo strumento per sua natura è molto ingombrante e pesante, costruito senza lesinare nei materiali; per utilizzarlo con proficuità dovrebbe essere messo in postazione fissa dentro un piccolo osservatorio. Vista l'impossibilità di attuare questo progetto sono state necessarie parecchie modifiche, visibili in una pagina dedicata, prima di diventare facilmente smontabile e quindi trasportabile.

Già con le prime immagini mi resi conto che, essendo molto luminoso, il coma era molto evidente;  feci costruire allora da Bonadiman e Riccardi del Gruppo Astrofili Columbia di Ferrara un apposito correttore di coma che, fin dal primo scatto, funzionò a dovere.

I moti di A.R. e Declinazione sono controllati da una centralina elettronica di costruzione artigianale (Battistel di Venezia): si tratta di un apparecchio molto preciso che garantisce un perfetto inseguimento siderale e fini correzioni durante le pose fotografiche; dispone di altre utili funzioni, quali la velocità solare, lunare, variabile, presa autoguida con standard Sbig St4.

Per il puntamento degli oggetti ho installato sugli assi del telescopio una coppia di encoders ottici da 8192 passi con i quali, attraverso il computer di puntamento passivo NGC SKY VECTOR della Lumicon, riesco a centrare nel campo del CCD gli oggetti desiderati.

Lo strumento guida per praticità e convenienza doveva essere un rifrattore; montai così sul tubo del newton un tubo ottico della Meade da 90 mm e 1000 di focale; questo telescopio viene utilizzato con proficuità, nelle serate di pessimo seeing, per la visione della Luna, dei pianeti e delle stelle doppie.

Dopo molti scatti fotografici decisi di fare il grande passo verso il digitale; acquistai così una Starlight-Xpress Mx512 e successivamente una più performante Mx716 con la quale ho ottenuto delle buone immagini.

L'ultimo accessorio arrivato in ordine di tempo è stato una ruota portafiltri, di costruzione artigianale, perfettamente adattata alle camere Starlight, sulla quale ho montato una serie di filtri RGB della Astronomik; la sto ancora testando e spero arrivino presto i tanti attesi risultati!

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