TRANSCOMUNICAZIONE STRUMENTALE


Voci e frasi registrate il 18 Ottobre 2003 in località Reggello (FI)
Erano presenti alla registrazione Mauro e Marina.
P.S....Ieri sera mi hai lasciato fuori sul balcone...te possino
TI ADORO - PULCE

Usato magnetofono micro portatile PANASONIC MOD. RN-202 e messo in funzione durante la conversazione.

ATTENZIONE I FILE SONORI SONO IN FORMATO MP3 PER RIDURRE AL MASSIMO IL CARICAMENTO DAL SITO.

FRASE 1 - Voce maschile che dice: " SUL TRENO " mentre si discuteva su dove ci eravamo incontrati.

FRASE 2 - Voce femminile che dice: " TI VOGLIO BENE , LA TUA AMICA, LUCIA ". Marina presente conosce una sua cara amica che si chiama Lucia.

FRASE 3 - Marina chiede a sua nonna se può dare un bacio a Mauro e subito dopo si sente un " SI " e poi la nostra risata.

FRASE 4 - voce che dice: " CHI E? "

FRASE 5 - Voce femminile che sembra dire " DAIANA "

FRASE 6 - Voce maschile che sembra dire " ANTONELLA.......ANTONELLA "

FRASE 7 - Sussurri non definiti

FRASE 8 - Voce secca che sembra dire " JACK POT " e la sera dopo Mauro tornando a casa trova un email dove lo si informava di una vincita al lotto. p.s. da appurare ancora i riscontri se ci sono.

P.S. sono in piena analisi del nastro seguiranno altre frasi o parole riscontrate durante l'attento ascolto del nastro.


TCSA microfonica

Rientrano in questa categoria fenomenica tutte quelle voci di carattere intelligente che sono rilevabili all’ascolto di un nastro magnetico inciso nel corso di una normale registrazione microfonica.

Poiché queste voci non sono udibili nell’ambiente al momento della registrazione, è da escludersi che possano trattarsi di voci aeree (come lo sono le “voci dirette” della medianità), cioè presenti nell’aria come vibrazioni acustiche (onde sonore).

E’ legittimo pertanto supporre che esse si formino durante la registrazione.La sperimentazione mirata (Trajna 1977, 1) all’individuazione delle condizioni acustiche ambientali ottimali per ottenere voci di qualità accettabile, ha messo in evidenza che registrazioni effettuate in ambiente silenzioso (cioè con rumore di fondo inferiore alla soglia uditiva) danno luogo a pochissime voci, prevalentemente afone, raramente timbriche.

Le cose migliorano quando la registrazione viene eseguita in un ambiente rumoroso, cioè in presenza di eventi acustici di carattere impulsivo; le voci ottenute aumentano di intensità e di numero, ma in genere risultano afone, configurandosi molto spesso con la sonorità del rumore.

La qualità acustica delle voci migliora sensibilmente quando nell’ambiente della registrazione sono presenti delle voci umane (es. registrazione di un colloquio tra persone). Le voci che si ottengono, oltre ad essere più frequenti, generalmente sono timbriche e tendono ad inserirsi negli intervalli tra le frasi o le parole pronunciate dagli astanti. I risultati migliori si ottengono però quando nell’ambiente sono coesistenti sia voci umane che rumorosità di carattere impulsivo: in questo caso alta è l’incidenza di voci timbriche, come pure il numero di eventi registrati.

Da queste osservazioni sperimentali si può dedurre come il fenomeno avvenga di preferenza quando sussista un materiale sonoro di base da modificare (modulazione di modulazione), pertanto è legittimo ipotizzare una proporzionalità diretta tra tipologia degli eventi acustici ambientali captati dal microfono e qualità acustica delle voci (intensità, timbricità), nonché frequenza degli eventi registrati.

Le voci microfoniche presentano una velocità di scansione verbale sensibilmente più elevata rispetto a quella del linguaggio umano. Comunicano in modo molto veloce, come se il tempo a loro disposizione fosse limitato. Le frasi che si ottengono sono costituite, al massimo, da 3 – 4 parole e vengono scandite con una marcata accentuazione delle sillabe, come se venisse impiegata una sorta di metrica; ciò conferisce alla frase un ritmo tipico di dizione che costituisce il principale elemento discriminante nella fase decodificatoria del messaggio, poiché attiva immediatamente l’attenzione selettiva dell’ascoltatore, predisponendola correttamente al massimo grado di precisione percettiva.
Il linguaggio usato più frequentemente è quello conosciuto dallo sperimentatore o dagli astanti. La notevole incidenza di neologismi, a volte derivanti da radici note, a volte completamente sconosciute, nonché l’impiego di parole appartenenti a diverse lingue, fa pensare ad una manifesta volontà di efficacia espressiva e di originalità. Oltre che nelle pause tra le frasi o tra le parole pronunciate dagli astanti o dal singolo sperimentatore, le voci di preferenza incidono i loro messaggi all’inizio o alla fine della registrazione, risultando spesso tronchi nella parte iniziale o interrotti nella parte finale.
Si ha come l’impressione che le voci si affrettino ad incidere le loro risposte negli istanti immediatamente precedenti o successivi alle operazioni di avviamento o di arresto della registrazione. Un altro aspetto da non sottovalutare è la localizzazione del fenomeno. In presenza di più magnetofoni, ognuno dei quali provvisto di proprio microfono, le voci possono incidersi interessando uno solo degli apparecchi, oppure si possono trovare voci diverse su ciascuno di essi.
Gli esperimenti condotti a questo riguardo (Trajna 1980, 2) hanno dimostrato simultaneità ed uguaglianza di voci solo quando, utilizzando due magnetofoni, i rispettivi microfoni vengono posti uno di fronte all’altro (contrapposti) con le griglie a contatto. Questo dimostra che quando la sonorità ambientale è identica, le voci possono risultare identiche. Infatti, nella situazione sopradescritta, il contatto fisico tra le due griglie (trasmissione reciproca attraverso i corpi della sonorità ambientale) ed il concatenamento dei flussi dei due magneti permanenti posti all’interno dei microfoni, provocano in entrambi i magnetofoni uguaglianza di segnale in ingresso. Quando i due microfoni non sono a contatto e vengono orientati diversamente, per la loro direttività captano situazioni acustiche ambientali diverse (anche se di poco) e, pertanto, le voci possono risultare diverse, laddove s’inneschi il fenomeno.
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