POESIA : CONSIGLI PER L’USO

CHIARE, FRESCHE E DOLCI ACQUE – Francesco Petrarca
"Chiare e fresche e dolci acque ove le belle membra..."

Il poeta vagheggia la donna amata, Laura, attraverso le acque in cui si è bagnata. Poesie così oggi non potrebbero più essere composte, visto l’inquinamento dei corsi d’acqua.

"Chiare, fresche dolci... Sprite... Chiara fresca Sprite, accompagnata dal jingle della Sprite. Di questa poesia, mi piace che gli aggettivi iniziali siano tre. É un numero che ha grande valore, è il numero dell’asimmetria. Circa il resto... direi che è meno importante... poi è lunghissimo, avrei preferito che fosse più corto."


QUANT’É BELLA GIOVINEZZA – Lorenzo il Magnifico
"Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia, del doman non c’è certezza..."

Riflessione agrodolce sulla brevità delle cose belle. Decisamente pragmatica. D'altronde, è stata composta da un uomo politico...

"Molto... leggiadra. Di Lorenzo il Magnifico, di Firenze... So soltanto i primi versi. Amo molto che in questo periodo le poesie non abbiano titolo, che questo sia rappresentato dai primi versi... A dire la verità più che le poesie di Lorenzo il Magnifico, amavo molto quelle del dolce stil novo, per il loro ideale di donna... che poi credo sia alla base del romanticismo, la mia grande illuminazione, il mio innamoramento letterario. Come colonna sonora... mmmhh direi "L’eretico", un pezzo dei Bluvertigo.


DIVINA COMMEDIA – Dante Alighieri
"Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura..."

Opera formato kolossal della nostra letteratura. Dentro c’è tutto: l’orrore, l’amore sublime, la politica, il delitto, la scienza, la filosofia. Se si potesse sceneggiare, il regista ideale sarebbe David Lynch.

"La divina Commedia? Sta alla letteratura come "Heroes" di Bowie sta all musica pop."


L’ORLANDO FURIOSO – Ludovico Ariosto
"Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori, le audaci imprese io canto..."

Incantevole delirio lisergico: avventure, viaggi fantastici, battaglie, amori sensuali, magie... Potrebbe ispirare un rave party.

"La colonna sonora è la sigla di "Beautiful"; perché l’Orlando Furioso è la soap opera della letteratura, soprattutto per la maniera in cui si passa da una scena all’altra..."


LA MORTE DI ERMENGARDA – Alessandro Manzoni
"Sparsa le trecce morbide sull’affannoso petto..."

Il poeta del buon senso. Pacato, misurato, condito da un profumo quieto che sa di sacrestia...

"Verso drammatico ma un pò troppo bigotto: ha poco di selvaggio. Manzoni non mi ha mai attratto. C’è anche una canzone in cui ho parlato male di Manzoni, "Vertigo Blu", dove dico che ci fanno sempre studiare queste vicende di sposi in riva al lago. Probabilmente la rivoluzione che ha attuato nella lingua è stata importante, ma resta troppo cattolico. Anche Bach era cattolico, ma con risultati artistici così diversi... Dunque Manzoni era troppo cattolico, ma non troppo per essere un mistico. Come colonna sonora il secondo tempo della "Patetica" di Beethoven.


MAESTRALE – Eugenio Montale
"S’è rifatta la calma nell’aria..."

Il poeta del dolore congelato. Perfetto e levigato come una statua di ghiaccio.

"Lo conosco poco. Le sue cose potrebbero essere quelle che il filosofo (e autore per Battiato) Sgalambro intende come "birignao". Non riuscirei a figurarmi le poesie di Montale cantate, se non considerando tutto ciò che non amo in una canzone. É L’anticanzone. Mi sento di bocciarlo, nonostante sia un grande maestro. Ma quando si scrive con quest’intenzione per la musica pop, si fa il vuoto. Usi parole come "anima", "uomo", parole profondissime ma che, se cantate in una canzone, danno il senso di una certa musica non messa a fuoco. Quando non sai bene qual’è il tuo contenuto, parli con larghezza di cose che potrebbero avere senso come non averlo. L’uomo... cosa vuoi dire: l’essere umano? Il maschio? Tutto è possibile... Preferisco le cose più nette, inequivocabili. Montale come poeta funziona, come autore pop no."