Buddismo


Data ufficiale dell'introduzione del Buddismo in Giappone è il 538, o il 552, a seconda delle fonti. Sembra però che fin dagli inizi del VI secolo la grande religione indiana fosse praticata privatamente, specie tra i numerosi immigrati coreani. Nel 538 il re dello stato coreano di Paikche inviò in dono al sovrano giapponese, a quel tempo chiamato O-Kimi, delle immagini buddiste e delle sacre scritture, accompagnate da alcuni monaci istruiti nelle liturgie della nuova religione. L'introduzione in Giappone di una nuova religione importante come il buddismo trovò a corte fautori e oppositori. Ne furono fautori i ministri del clan dei Soga, contrari quelli del clan dei Nakatomi, ritualisti, e dei Mononobe, guerrieri. Il Giappone del tempo possedeva una sua religione indigena, primitiva e rozza rispetto al Buddismo, ma sentita e diffusa presso la corte e presso il popolo. Tale religione fu in seguito chiamata, con termine cinese, Scinto, che significa " Via degli Spiriti, degli Dei". Agli inizi la corte si mantenne neutrale.

 

 

 

 

   

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