CHIESA SERBO-ORTODOSSA di SAN SPIRIDIONE


Sorge nei pressi di piazza S. Antonio la chiesa dedicata a San Spiridione della Comunità Serbo-Ortodossa.
La struttura dell’edificio, con pianta a croce greca coperta da una grande cupola sostenuta da quattro arconi e affiancata da quattro calotte emisferiche che ricoprono i quattro bracci della croce, ricorda lo stile bizantino delle chiese orientali; ha un’altezza di 40 metri.
Il tempio fu aperto al culto il 2 settembre 1868 e può accogliere circa 1600 fedeli.
La pietra usata per la costruzione viene dalle cave di Santa Croce, cava locale, e da quelle di Brioni in Istria; le colonne della facciata sono in marmo rosso di Verona ed i cornicioni di marmo di Toscana. L'interno è decorato con pregevoli affreschi e pitture su fondo ad olio.
Sopra l'altare si ammira: Cristo con gli Apostoli; sulla parte destra è rappresentata l'Assunzione della Vergine.
Sulla parete sinistra in alto, è raffigurato il primo Concilio ecumenico di Nicea del 325 con San Spiridione e gli altri
padri conciliari.
L'iconostasi che divide il presbiterio dal resto della chiesa comprende, in basso, quattro icone d’eccezionale valore e pregio artistico:
San Spiridione, Madonna con Bambino, Cristo Re, l'Annunciazione.
Sono ricoperte in oro e argento e sono state eseguite in Russia nel primo '800.
Nella fila superiore ci sono le icone dei Santi della Serbia:
; San Sava (1175-1235 fondatore della Chiesa serbo-ortodossa);
San Stefano Prvovencani; zar Urosh.
Nella fila superiore si trovano le immagini del Battesimo, della Crocifissione e della Resurrezione di Cristo.
Davanti all'iconostasi risalta il grande candelabro d'argento donato dal granduca russo Paolo Petrovich Romanov durante la sua visita a Trieste nel 1772.


BELGRADO DI VARMO (UDINE)


Presentazione della comunità in occasione dell'incontro ecumenico promosso dai giovani cristiani nel giugno 1998.


Il  TEMPIO SERBO ORTODOSSO DI S. SPIRIDIONE TAUMATURGO DI TRIESTE

 presentato dalla Comunità Religiosa Serbo-ortodossa.

Visita al tempio

Ciò che si deve sapere della Chiesa Ortodossa

Le origini

Particolarità

La teologia

Le chiese Nazionali

Oggi

Simboli caratteristici

Ricordatevi di questo

 

Il tempio che Lei sta visitando è una chiesa serbo - ortodossa, consacrata a S. Spiridione Taumaturgo. È stata eretta  oltre cent’anni fa dalla devozione dei  serbi che già secolo prima fondarono a Trieste la propria Comunità religiosa.

Grazie al loro nobile interessamento e alle loro donazioni, questi serbi devoti hanno reso possibile che nella accogliente Città di Trieste, allora sotto la sovranità  dell’Impero austro-ungarico, venisse eretta questa chiesa maestosa quale luogo di preghiera e per conservare tramandare la fede dei loro padri.

Dal 1918 la chiesa di S.Spiridione e il culto cristiano orientale - si trovano sotto la protezione delle leggi italiane che ne garantiscono la libertà e l'autonomia.

Il tempio è costruito nella tradizione orientale a forma di croce, con cinque cupole, in stile  serbo - bizantino. Il tempio  ha un'altezza di 40 metri, è lungo 38 e largo 31 metri.     Può accogliere 1600 fedeli.

L'edificio sorge sulle fondamenta della vecchia chiesa ortodossa eretta nella prima metà del'700.    I lavori per costruzione del nuovo tempio si protrassero dal 1861 1869  Il progetto fu elaborato dal celebre architetto milanese Carlo Maciachini, mentre la direzione dei lavori affidata al triestino Pietro Palese e al decoratore milanese Antonio Caremi. A un altro grande artista lombardo Giuseppe Bertini, fu affidata l'esecuzione delle pitture tempio. La pietra con la quale è costruito proviene dalle cave di Santa Croce, sul Carso triestino, e dalle cave dell'Isola di Brioni, in Istria. Alcune colonne sulle facciate esterne sono in marmo rosso di Verona ed i cornicioni marmo di Toscana.

L'interno del tempio è decorato con pregevoli affreschi e pitture a olio. Sopra la Sacra Mensa e l'altare c'è una grande immagine di Cristo sul trono con i dodici apostoli.

 Sulla parte destra del tempio è rappresentata l'Assunzione della Vergine. Sulla parte sinistra è raffigurato il primo concilio ecumenico di Nicea tenutosi nel 325. Si possono scorgere i santi padri sotto la simbolica presidenza di S.Spiridione, patrono  di  questo  tempio.  Sulla parte occidentale della chiesa è dipinto il sarcofago di S.Spiridione, che si trova nell'isola di Corfù, dove ancor oggi si conservano le sue reliquie.

L'iconostasi che divide il presbiterio dal resto della chiesa è in legno massiccio, decorata da una ricca ornamentazione intagliata. Nella prima fila in basso si trovano quattro grandi icone di eccezionale valore e grande pregio artistico: esse raffigurano la Madonna, Gesù Cristo, S.Spiridione e l'Annuciazione. Queste icone sono state eseguite in Russia nel primo '800, sono ricoperte in oro e

argento, e originariamente si trovavano collocate già nel vecchio tempio preesistente. Nella fila superiore dell' iconostasi ci sono le raffigurazioni iconografiche dei santi serbi: 5. Simone Mirotocivi, S Sava, S.Stefano Prvovencani e dello zar Uros. Nella terza fila superiore si trovano le immagini del Battesimo di Cristo, della sua Crocifissione e Resurrezione. Tutto l'altare è ornato da pregevoli lavori di celebri iconografi e artisti.

All'interno del tempio è di particolare risalto il grande candelabro d'argento, donato dal principe russo - più tardi divenuto zar, - Paolo Petrovic' Romanov, durante la sua visita a Trieste, nel gennaio del 1772. La contessa russa Julija Samojlòva ha donato al tempio un Vangelo rivestito in oro, anch'esso di lavorazione russa, e preziosi paramenti sacerdotali. Nel tempio ci sono oltre 100 icòne, alcune delle quali molto antiche. Di particolare valore sono due Vangeli, di mezzo metro di lunghezza e trenta centimetri di spessore, con le copertine artisticamente lavorate a sbalzo in argento. Entrambi i Vangeli sono stati eseguiti nel 1797 da artefici veneziani.

Per la sua particolare bellezza e l'eccezionale valore artistico il tempio di S. Spiridione è stato posto sotto la tutela della Legge per la protezione dei monumenti artistici in Italia, e rappresenta uno dei monumenti architettonici più ammirati e caratteristici di Trieste.

 

Ciò che si deve sapere della CHIESA ORTODOSSA

LE ORIGINI

 Come si sa dalla storia della Chiesa, il Cristianesimo già dai suoi inizi fu perseguitato dall'impero romano. Nel periodo delle persecuzioni, che è durato circa tre secoli, soffrirono per la fede molti martiri cristiani. Nell'anno 313 l'imperatore Costantino pubblico a Milano un decreto che concedeva la libertà alla religione cristiana.

Subito dopo che il Cristianesimo ottenne la libertà nell'impero romano, si manifestarono l'una dopo l'altra molte  eresie  e  varie  concezioni  dogmatiche,  che successivamente a lungo turbarono la vita della Chiesa.

Tra il secolo IX e XI si giunse a conflitti tra rappresentanti del Cristianesimo occidentale e di quello orientale, tra i Papi di Roma e i Patriarchi orientali ed in particolare con il Patriarca di Constantinopoli.

Però la polemica  non  aveva  per  oggetto  gravi  divergenze dogmatiche  o  concezioni  etiche  (tali  divergenze aumentarono successivamente), ma in questa circostanza scoppiò con tutta la sua forza una divergenza ecclesiastico - giuridica ed ecclesiastico - politica. Il Conflitto fu reso più grave dalle differenze culturali e nazionali tra l'Oriente greco e l'Occidente latino.

Motivo principale del contrasto fu la lotta per il primato ed il potere. L'Occidente portava argomenti storici e teologici asserendo che i Papi di Roma avevano un'autorità giuridico - canonica sin dal principio del Cristianesimo e che l'avevano ricevuta dall'Apostolo Pietro e che Pietro l'aveva ricevuta dallo stesso Cristo. Ed in ciò si richiamavano al testo evangelico di Matteo 16,19- A te darò le chiavi del regno dei ciel4 e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli. L'Oriente non voleva neppure sentire parlare di argomenti di questo genere (cfr.Mat. 18,18 - il perdono cristiano. - In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.) Tutto ciò, assieme ad altre divergenze canonico - disciplinari, liturgiche e dogmatiche, la teologia orientale proclamò innovazioni occidentali ignote alla Chiesa orientale ed a tutta la Chiesa delle origini.

Ad es., il Credo della Chiesa occidentale differisce da quello della Chiesa orientale nell'VIII articolo, che nell'Ortodossia è cosi concepito: "Credo nello Spirito Santo, Signore, apportatore di vita, che dal Padre procede", mentre nella Chiesa occidentale è aggiunto "che dal Padre e dal Figlio procede".

    La Chiesa ortodossa in realtà ha conservato la formula primitiva del Credo, che si fonda sulle parole di Gesù: "il consolatore ...Spirito di Verità, che dal Padre proceda" (Cfr.Gv. 15,26).

    I contrasti tra l'Oriente e l'Occidente durarono, con interruzioni nel tempo e pacificazioni, dalla metà del IX secolo al 1054, quando con reciproco anatema il Papa ed il Patriarca di Costantinopoli si scomunicarono a vicenda e dichiararono scismatica ed addirittura eretica la parte avversa.  Da  quel tempo  sussistono  due forme  di Cristianesimo: quello orientale o ecumenico, quello occidentale o romano - cattolico.

    Tra loro sussistevano anche precedentemente alcune differenze insignificanti, ma dopo la rottura del 1054 queste differenze che aumentarono sempre più non solo nell'ambito liturgico, ma anche in quello dogmatico. Gli Ortodossi non hanno accettato le nuove formulazioni dogmatiche della Chiesa romano - cattolica. Gli avvenimenti storico - politici nel corso dei secoli successivi hanno spesso provocato un'autentica atmosfera di sanguinosa polemica, tra i Cristiani occidentali e quelli orientali.

    Nel sec. XVI nell'ambito del  Cristianesimo occidentale si ebbe la rivolta della Riforma. In tal modo, accanto alle già esistenti forme del Cristianesimo ortodosso e romano cattolico si afferma una terza forma di Cristianesimo, il Protestantesimo.

 

PARTICOLARITÀ

 

La Chiesa ortodossa, che aveva la maggioranza dei suoi fedeli nell'Europa orientale e nel vicino Oriente, si chiama anche orientale, sebbene quest'aggettivo attualmente non corrisponda  alla realtà,  poichè tutti i Cristiani sono diffusi per tutto il mondo.

L'aggettivo greco  “ortodosso", che qualifica  la  Chiesa  orientale,  significa  'rettamente credente".

-Come sua prima caratteristica l'Ortodossia fa risaltare -l'assoluta osservanza della continuità della fede della Chiesa e del suo ordinarnento. Essa si sforza di non aggiungere nulla di sostanziale alle decisioni dogmatiche dei concili ecumenici, nè di cancellarne alcunchè.

-Come seconda sua caratteristica essenziale la Chiesa ortodossa fa risaltare la sua conciliarità (sobomost') o cattolicità : essa è universale. La sua dogmatica, etica e liturgia sono destinate a tutto il mondo, senza limitazioni.

-Terza  caratteristica  dell'Ortodossia  è  la  sua organizzazione decentrata. La Chiesa ortodossa non ha un centro geografico o amministrativo. Infatti la costituiscono le singole Chiese locali; esse sono completamente autonome dal punto di vista amministrativo e canonico, come pure nella loro situazione  finanziaria.  Ma,  pur essendo decentrata amministrativamente, la Chiesa ortodossa costituisce un'unità spirituale. Le Chiese locali non hanno alcun diritto di modificare i dogmi, la dottrina morale, la liturgia ed i canoni comuni. L'unità interiore, sostanziale di tutte le Chiese ortodosse, consiste nell' unità della fede, della grazia, della preghiera, della liturgia, della disciplina e della gerarchia ecclesiastica. Così un fedele ed un sacerdote di ogni Chiesa locale si sentono come in casa propria in un'altra Chiesa locale.

-Secondo la dottrina ortodossa, Capo della Chiesa è il suo fondatore, il Signore Gesù Cristo. La suprema autorità visibile - sia organizzativa che dottrinale - non spetta ad alcun vescovo nè patriarca, ma solo al concilio ecumenico. Le decisioni di un concilio ecumenico sono obbligatorie per tutta la Chiesa; nessuna Chiesa locale autonoma può modificarle.

-La Chiesa ortodossa finora riconosce solo le decisioni dei primi sette concili ecumenici (ivi compreso quello di Nicea dell'anno 787). Questi concili furono convocati in seguito a gravi contrasti teologici per confermare la fede ortodossa e distinguerla dalle dottrine eterodosse o eretiche. Essi presero pure decisioni canoniche per regolare i problemi pratici della Chiesa dell'epoca. Le decisioni di questi primi sette concili ecumenici sono riconosciute in tutta la Chiesa.

  

LA TEOLOGIA

 

Alla teologia ortodossa è estraneo il razionalismo protestante Cosi come la scolastica romano-cattolica. Ciò non significa che essa respinga l'intelletto umano, ma la filosofia umana e la scienza sono cose prettamente umane per cui hanno un valore relativo, poichè possono essere - e spesso lo sono - oggetto di vari errori e deviazioni.

Perciò la teologia - cioè la dogmatica - può e deve fondarsi solo sulla Rivelazione divina, che si acquista con la fede motivata, non già con fanatico pietismo ed ancor meno con una superba "saggezza corporea" o con un eccessivo razionalismo. il metodo di studio della teologia ortodossa può essere espresso da questi versi dell'innografia ecclesiastica:

    "il mio cuore si copre di paura e di umiltà affinché, insuperbendo non si allontani da te che sei misericordioso".

    La ricchezza della conoscenza di Dio, secondo la concezione ortodossa, si acquista solo con l'aiuto della grazia dello Spirito Santo:

"La  ricchezza  della  conoscenza  divina,  della contemplazione spirituale e della sapienza si raggiungono con lo Spirito Santo. Giacché per mezzo suo il Verbo di Dio rivela tutti gli ordini del Padre".

Quest'opera dello Spirito Santo nella conoscenza si acquista, secondo la dottrina dei Santi Padri - la cui teologia è  determinante  per  gli  Ortodossi     per  mezzo dell'attività interiore e dell'ascesi, grazie alle quali la teologia ortodossa acquista una specie di fondamento empirico. Cosi, dunque, l'ascesi, la 'mistica e l'empirismo religioso diventano particolarità essenziali dell'Ortodossia.1.)

I Santi Padri, o Padri della Chiesa (in latino Patres Ecclesiae) sono gli eminenti dottori cristiani, che conobbero gli Apostoli e continuarono la loro opera (Padri Apostolici); rientrano tra i loro seguaci gli antichi dottori e teologi cristiani che vissero particolarmente tra il IV ed il VI secolo ed infine coloro che contribuirono al progresso del pensiero teologico.

  

LE CHIESE NAZIONALI

 

Secondo la concezione ortodossa l'unità spirituale in Cristo non nega il fatto che esistano vari popoli, che hanno il loro carattere nazionale, le loro particolarità, la loro mentalità, una propria cultura, un proprio stato e diritto all'esistenza.

Il Cristo, dopo la resurrezione apparve ai suoi Apostoli, ai quali, per mezzo dello Spirito Santo, concesse il dono di parlare in varie lingue (cfr.Att 2,3-11) e comandò loro di andare a predicare il suo insegnamento a tutti i popoli (Mtt.28,19). Quindi i popoli, nel loro insieme debbono essere parti della Chiesa universale da lui fondata. Questo principio fu applicato dalla Chiesa ortodossa nella sua organizzazione ed in tal modo si sono costituite le singole Chiese nazionali.  

 

San Sava, 1175 - 1235 fondatore della Chiesa Serbo-ortodossa

Oggi esistono i seguenti Patriarcati: Constantinopoli  (Istambul),  Alessandria,  Antiochia  (sede  Damasco), Gerusalemme, Mosca e tutta la Russia, Serbia (sede Belgrado),  Georgia  (sede  Thilisi),  Romania  (sede Bucarest), Bulgaria (sede Sofia), Arcivescovati: Cipro (sede Nicosia), Atene e tutta la Grecia (sede Atene), Finlandia (sede Kuopio), Metropoli: Praga e tutta la Cecoslovacchia

(con sede a Praga); Varsavia e tutta la Polonia (Varsavia) ecc. Esse hanno assunto la funzione di educare i popoli ortodossi. In seguito alle circostanze storiche la Chiesa ortodossa è divenuta in alcuni casi la custode della coscienza nazionale ed ha assunto la funzione di cemento dell'unità nazionale dei popoli che professavano la fede ortodossa. In ciò si mise alle volte un tale fervore, che la fede ortodossa si uni con la coscienza nazionale dei popoli ortodossi. Perciò spesso si è messo in risalto il carattere "nazionale" della Chiesa ortodossa trascurando il fatto e la dottrina in base ai quali la Chiesa ortodossa per sua natura é una, santa, cattolica, e apostolica.

 

La Chiesa ortodossa in tutto il mondo prega:

"Per la pace di tutto il mondo, per benessere delle Chiese di Dio e per l'unità di tutti".

L'Ortodossia ha dato un assai il ricco contributo alla

cultura di tutta l'umanità sia grazie alla sua teologia che alla letteratura dei singoli popoli ortodossi, in cui si nota una forte influenza dell' Ortodossia, come dimostra, ad esempio, la poesia popolare serba. Ciò avviene anche nelle belle lettere e nella filosofia, specialmente in quella russa, in cui l'Ortodossia anche oggi lascia la sua traccia e la sua impronta. Infine, in quest'ambito vanno annoverate le arti, quali l'architettura, la pittura e la musica, nelle quali ci sono capolavori presso tutti i popoli ortodossi.

 

OGGI

 

    La Chiesa ortodossa nella sua storia è stata oggetto di tragiche, difficili e lunghe persecuzioni, più dure di quelle capitate a qualsiasi altra comunità cristiana.

    La sua attuale condizione nel mondo è caratterizzata da seri e difficili problemi che sono il risultato di mutamenti sociali e politici, conseguenze di due guerre mondiali e di rivoluzioni. Questi problemi hanno vari caratteri: politici, economici ed addirittura canonici. Per fortuna l'Ortodossia non è lacerata da problemi e contrasti teologici dogmatici.

    Le circostanze storiche hanno influito sull'attività missionaria della Chiesa ortodossa, che oggi, purtroppo, è insignificante se confrontata con quella dei Romano - cattolici e dei Protestanti.

    Tuttavia in questi ultimi tempi l'occidente s'interessa vivamente dell'Ortodossia. In Africa è nata, per cosi dire spontaneamente, la Chiesa ortodossa nell'Uganda, nel Kenia e  nello  Zaire,  regioni  queste  che  rientrano  nella giurisdizione del patriarcato di Alessandria. Cosi pure in Asia la Chiesa autonoma Giapponese è sotto la protezione del Patriarcato di Mosca.

    Per quanto concerne il numero degli Ortodossi, è molto difficile rispondere esattamente a questa domanda, poichè mancano sicuri dati statistici. Si ritiene che il loro numero vari dai 120 ai 170 nzlioni. Anche questa incertezza è conseguenza riflesso della situazione generale in cui si trova la Chiesa ortodossa.

 Bisogna distinguere l'Ortodossia dall'Uniatismo

    Dopo la rottura della comunione ecclesiastica tra Roma e l'Oriente ortodosso nel 1054 ci sono stati numerosi tentativi di ristabilire l'unità perduta, cioè di stabilire l'unione (unija) tra la Chiesa ortodossa ed il Papato. Siccome questi tentativi sono stati frutto più di interessi politici che di sincero desiderio, essi rimasero senza alcun risultato. Nella storia non sono mancati numerosi tentativi di unione con la forza da parte della Chiesa romana. Quelli che non sono riusciti a resistere alla propaganda di Roma, hanno accettato la dogmatica romano-cattolica e la autorità del Papa, ed hanno conservato la liturgia Ortodossa. Essi sono, per così dire, una combinazione dell'Ortodossia e del Cattolicesimo romano "ortodossi nella forma, cattolici romani nella sostanza" che gli Ortodossi chiamano Greco - cattolici.

  

SIMBOLI CARATTERISTICI

 

Nella Chiesa ortodossa è caratteristico l'antico simbolo liturgico, il segno della Croce con il monogramma del Cristo:

-           sopra la trave orizzontale della Croce sono segnate le prime e le ultime lettere greche del nome Gesù Cristo IC XC;

-           sotto la trave orizzontale della croce è segnata la parola NIKA Ciò significa: Gesù Cristo vince. Questo 'simbolo" fu usato per la prima volta dall'imperatore Costantino come iscrizione sulle tre croci poste a Costantinopoli.

Caratteristica ortodossa è pure il modo di unire le dita per fare il segno della croce (sebbene questo modo di segnarsi fosse in uso anche in Occidente sino al sec. XII.  segno della Croce si fa con la mano destra particolarmente

all'inizio ed alla fine delle preghiere per esprimere la fede e l'invocazione dell'aiuto di Dio):

-           si uniscono alla sommità le prime tre dita della mano destra, mentre le due ultime si piegano sul palmo della mano;

-           con le dita così disposte, il fedele tocca la fronte consacrando a Dio la propria mente e dice: "In nome del Padre";

-           poi tocca il petto, per consacrare a Dio il proprio cuore (in segno di amore per Dio e dice: "e del Figlio";

-           infine tocca dapprima la spalla destra e poi quella sinistra, consacrando a Dio la propria forza, per compiere ciò che è bene, e dice: "dello Spirito Santo";

-           dopo essersi fatto così il segno della croce, dice "Amin" che significa; "così sia

Segnandosi in tal modo gli Ortodossi esprimono:

1.         La fede in Dio uno e trino Padre, Figlio e Spirito Santo (unendo assieme le prime tre dita della mano destra);

2.         la fiducia nell'aiuto del Cristo che, soffrendo sulla Croce, ha compiuto l'opera della Salvezza.

 

RICORDATEV1 DI QUESTO

Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi anche voi fatelo a loro: questa infatti é la Legge ed i              Profeti (Mt 7,12).

Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e   siederanno alla mensa nel regno             di Dio (Lc. 13,29).

Tutti voi infatti siete figli di Dio per la frae in Cristo Gesù.  (GaI. 3,26).

Mai voi non fatevi chiamare 'rabbi' perché uno solo e il vostro maestro e voi siete tutti fratelli (Mt. 23,8).

Alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità (2 Pt. 1,7).

Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda (Rm. 12,10).

Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli se avrete amore gli uni per gli altri (Gv, 13,35).

Fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro. Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi ma siate in perfetta unione di pensiero e d'intenti Mi è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli dalla gente di Cloe,  che vi sono discordie tra voi. (1 Cor. 1,9 - 11.).

Perché siete ancora carnali e non vi comportate in maniera tutta umana? Quando uno di voi dice:   "Jo sono di Paolo", e un altro: "Io sono di Apollo", non si dimostra semplicemente uomo?   Ma che cosa è mai Apollo? Cosa è Paolo? Ministri attraverso i quali siete venuti alla fede e ciascuno secondo ciò che il Signore gli ha concesso... Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete il campo di Dio, l'edifico di Dio.

Secondo la grazia di Dio che mi é stata concessa ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo (1Coi;3, 3-5.e 9.-11).

Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il Vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui (Rm, 15,20).

 

                        


 

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