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Albert John Lutuli

Discorso: MESSAGGIO ALLA VIGILIA DELLA CONFERENZA MULTI ETNICA

Copertina di Let my people go

New Age, Cape Town, 28 Novembre 1957

 

Molto è stato detto e scritto circa la prossima conferenza multi etnica che sarà tenuta a Johannesburg dal 3 al 5 dicembre 1957. Molto poco, se fossero tutte novità, si potrebbe dire ora di essa. Ma la necessità di stressare e sottolineare la sua significatività ed il riunire le persone per supportarla rimane di capitale importanza ed urgente. È per raggiungere questa “sottolineatura” che ho scritto questo “MESSAGGIO ALLA VIGILIA DELLA CONFERENZA”.

La principale preoccupazione di questa conferenza sarà ricercare strumenti e modi per sviluppare e stabilire meglio le relazioni etniche nel nostro paese. Il progresso di ogni paese dipende dal pieno utilizzo delle sue risorse, specialmente le sue risorse umane. È generalmente accettato da tutte le persone oneste che su questo fattore umano L’Unione del Sud Africa abbia un deplorevole record. Abbiamo fallito nel dare vita al nostro Motto: EX UNITATE VIRES (che forse potremmo tradurre dal latino con: “Per l’unità degli uomini”)

Il risultato non potrebbe essere diverso da relazioni umane forzate e separate. Nessun lavoro di squadra può essere costruito su relazioni padrone-schiavo come succede nel nostro paese tra bianchi e neri, con i bianchi che reclamano di voler essere padroni per sempre.

Generalmente si riconosce che sotto la politica di segregazione del Sud Africa, specie nelle sue forme più virulente, la politica dell’apartheid del Partito Nazionalista, le relazioni etniche si sono deteriorate a livelli pericolosi, non solo come tra bianchi e neri, ma anche all’interno dello stesso gruppo dei bianchi: le relazioni Africani-Inglesi lasciano molto a desiderare. C’è una completa rottura nel contatto tra governo e non-bianchi e a mala pena sono amichevoli nel contatto a livello personale tra bianchi e neri.

La stessa separazione è stata deliberatamente promossa fra le tribù africane e già abbiamo come risultato l’essere testimoni scioccati delle più dannose fazioni inter-tribali, specialmente nelle aree urbane. Tutto questo pone il paese sulla strada del disastro e non della pace e della prosperità.

Non c’è da meravigliarsi che alla maggioranza della popolazione, i non-bianchi, siano negate tutte le opportunità di avanzamento in funzione delle capacità e delle inclinazioni individuali, si sia sviluppato uno spirito crescente di frustrazione e risentimento rispetto all’esclusiva egemonia dei bianchi dell’Unione del Sud Africa. Tutti i cittadini leali ed onesti dell’Unione non dovrebbero lesinare alcuno sforzo per arrestare il deterioramento e lavorare positivamente alla realizzazione di un vero Sud Africa democratico e non ad un Sud Africa “Solo dei Bianchi”.

C’è tempo per evitare disastri che possono derivare da certe forme di relazioni  forzate. È qui che è riposta l’importanza di questa conferenza multi etnica che si sta per tenere. Essa può fare molto per accelerare il movimento verso una vera Unione del Sud Africa. Me lo auguro come un altro nobile sforzo comune degli amanti della libertà del nostro paese per raggiungere questo fine.

Non dobbiamo essere disattenti alle difficoltà ed alle limitazioni che sono di fronte a certe conferenze con molti obiettivi. Ma abbiamo buone ragioni per sperare che ci sarà almeno un gran numero di uomini e donne di buona volontà che daranno un tono positivo e di progresso all’incontro perché esso raggiunga qualcosa che ci porti vicino al nostro obiettivo. Nella nostra situazione, mentre si afferma e si combatte implacabilmente per i nostri obiettivi, dovremmo ricordare che la prima cosa importante è “non dove sei ma dove ti stai dirigendo”. Spero che questa conferenza ci diriga verso un vero Sud Africa democratico.

Sono d’accordo con uno dei miei colleghi che, scrivendo nell’articolo “Verso l’Unità” disse: “Non c’è alcuna necessità di rimpiangere questa diversità del movimento e delle lotte o di rimpiangere questa molteplicità di sforzi poiché ognuno di noi sta viaggiando nella stessa direzione – contro la tirannia dell’apartheid – ed i nostri sentieri sono portati a convergere.”

Quindi non è troppo sperare che in questa conferenza succeda di fare propaganda per un più grande supporto di donne e uomini di buona volontà, specialmente tra i bianchi, affinché la gente accetti e prometta di lavorare per un Sud Africa multi etnico fondato sull’uguaglianza, la libertà e la fratellanza: un obiettivo dichiarato da ogni nazione che pretenda di essere civile.

Questa conferenza deve tenersi perchè ha nobili e felici precedenti. È figlia della voce unita di tutti i capi africani che, in una conferenza largamente rappresentativa di tutti gli africani tenuta a Bloemfontein nell’ottobre del 1956, sotto il patrocinio dell’ African Interdenominational Ministers’ Federation, si dichiarò unanimemente contro l’apartheid e chiamò una consultazione più allargata tra gli Africani del Sud per una conferenza multi etnica: da qui questa conferenza.

Questo spirito di Bioemfontein dovrebbe assicurare alla conferenza il pieno supporto di tutti i capi responsabili dell’Africa e della massa del popolo africano che accetta la loro direzione. Deve riuscire perché viene nel momento in cui lo spirito dell’unità a combattere insieme l’oppressione sta crescendo più di tutto fra tutti i comparti della nostra nazione. Questo è evidenziato dalla inaspettata unità tra i gruppi progressisti quali il Congresso, il Partito Liberale del Sud Africa ed un grande numero di persone non schierate politicamente.

Spingo sulla mia gente, nello spirito di dare e assicurare pieno supporto a questa storica conferenza che si sta per tenere. Essi dovranno fare  tutto quanto umanamente possibile perché essa respiri uno spirito di realtà, unità e cooperazione.

IL GIUSTO DEVE TRIONFARE SULL’INGIUSTO COSI’ QUESTA CONFERENZA DEVE TRIONFARE SULL’APARTHEID.

 

 con OliverTambo-BAHA

Tratto da: African National Congress – Historical Documents il 16/08/2008

 

 

 

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