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     Louis Armstrong - Mi va di cantare

Albert John Lutuli

Articolo: Intervista col New Age sull'elezione politica all’A. N. C.
 

 Albert Lutuli con OliverTambo e MosesMabhida a Johannesburg

Novembre 1957

DOMANDA: C’è una “tradizione” per cui solo i Bianchi hanno il voto, l’elezione generale non costituisce una grande preoccupazione o interesse per la gente non europea. Questo è un approccio corretto?

LUTULI: è la prospettiva più irrealistica e suicida. Una elezione generale decide la natura del governo e deve, bene o male, influenzare il corso del movimento di liberazione.

I nove anni di governo Nazionalista hanno visto l’emanazione delle più tiranniche leggi schiaviste che abbiano mai disonorato i documenti statutari del nostro paese.

Chi può dire, di fronte a questo primato, che l’elezione del 1948 fu per noi senza preoccupazioni?

Le elezioni del 1948 che misero in sella questo governo neo-fascista saranno sempre ricordate con grande indignazione da tutte le persone del nostro paese amanti della libertà.

 

La carriera del governo nazionalista è stata di frode e di inganno tanto per chi ha votato quanto per chi non ha votato. Le sue promesse agli elettori, tra cui quella di tenere basso il costo della vita, si sono dimostrate false. I suoi pretesi aspetti “positivi” e “benefici” di apartheid si sono dimostrate ingannevoli. Tutto quello che ha lasciato è una nuda politica di oppressione e di completa schiavizzazione della gente non-bianca.

C’è un limite a quello che la gente può tollerare. Un ulteriore periodo di regole nazionalistiche dopo le elezioni metterà certamente a dura prova i già tesi e pericolosi conflitti che passeranno  il punto di rottura e porteranno al disastro nazionale.

Alla luce di questi fatti chi può dire che l’elezione generale non ha alcun interesse per la gente non-bianca?

Sebbene di fronte possiamo avere altri problemi, quello più immediato per tutti i democratici del Sud Africa è – sbarazzarsi dei Nazionalisti.

DOMANDA: Al di là di questo, il Congresso sostiene l’atteggiamento secondo cui non importa quale partito – Nazionalisti o Partito Unito – vinca le elezioni?

LUTULI: Dovrebbe essere chiaro da quello che ho già detto che è importante quale governo vada al potere.  Un governo spietato impone un grande sforzo alle forze della libertà. Provocando continuamente violente reazioni della gente, rende più difficile per il Congresso tenere le persone vicino al nostro percorso di non-violenza.

La repressione nazionalista non ha intimidito o indebolito il nostro movimento; il Congresso è più forte e più determinato oggi di quanto non sia mai stato. Anche sotto un ulteriore periodo di malversanti e penose leggi nazionaliste le forze della libertà continueranno (ad esistere n.d.t.) ed emergeranno vittoriose anche se la lotta sarà più dura e più aspra.

Quell’asprezza lascerà cicatrici che renderanno più difficile il compito di costruire una società ugualitaria e multietnica, basata sulla fraternità e la fiducia reciproca, e che avremo di fronte all’indomani della liberazione.

In superficie sembra che ci sia poca differenza tra la politica Nazionalista e quella del Partito Unito. La dominazione razziale, che sia causata dal “baasskap” o dalla direzione dei bianchi è fondamentalmente inaccettabile da parte del Congresso. Si potrebbe dire che i Nazionalisti ti uccidono più spietatamente mentre il Partito Unito ti avvelena lentamente: ma la differenza importante è non scappare. Per noi farà qualche differenza avere un governo che mostri un minimo di sensibilità per l’opinione democratica interna e del mondo. Gli amanti della libertà si opporranno agli aspetti reazionari di un  governo del Partito Unito con la stessa determinazione e lo stesso coraggio che contro il Nazionalisti. Ma un governo del Partito Unito che si insediasse nella crisi crescente creata dalla spietatezza e dalla rigidità Nazionalista, in una generale atmosfera di sollievo e pace alla fine del terrore Nazionalista, non sarebbe propriamente in grado di perseguire una politica impopolare repressiva ed un governo di polizia praticato dai suoi predecessori antidemocratici.

Il Partito Unito così com’è attualmente non è una forza che possa portare la libertà alla gente Non-Bianca. Ma, volenti o nolenti, le loro regole daranno al paese una tregua dal monotono terrore di un decennio di potere Nazionalista; potrebbe portare ad un relativo periodo di pace nel paese; potrebbe creare condizioni favorevoli per un rapido sviluppo e maturità della lotta per la libertà; potrebbe fornire opportunità alle popolazioni europee e non-europee del nostro paese per incontrarsi e trovare modi onorevoli e pacifici per trasformare il paese da una oligarchia ad una democrazia basata sulla libertà, l’equità e la fraternità.

D’altro canto un ulteriore periodo sotto i Nazionalisti potrebbe ben rendere inevitabile una maggiore crescita dell’odio e dell’intolleranza e portare al caos e forse a tumulti sanguinari desiderati da un non sano Sud Africa e per ultimi da noi del movimento del Congresso.

Il nostro desiderio per la vittoria del Partito Unito, quindi, è basato non sulla fiducia della politica di quel partito o su illusioni circa le loro intenzioni, ma sulla nostra comprensione del fatto che nulla può essere più disastroso, per tutti i settori della popolazione, di ulteriori anni di purgatorio Nazionalista.

DOMANDA: Lei pensa che il Partito Unito abbia perso l’opportunità di forgiare una Opposizione unita rifiutando di concludere un patto elettorale con il Partito Laburista?

LUTULI: Il servizio più importante che il P.U. può fare per il Sud Africa attualmente è di sbarazzarsi dei Nazionalisti. E nel fare questo dovrebbe allearsi con tutte le forze disponibili. Con tutte le forze io intendo il Partito Laburista, il Partito Liberale, il Congresso dei Democratici e tutti gli altri gruppi elettorali. Includo la gente Non-Bianca anche tra queste forze perché, propriamente sfruttata, la gente Non-Bianca può e vuol essere una forza decisiva nella sconfitta finale del potere Nazionalista nel Sud Africa. Spero che in questo processo di cooperazione il Partito Unito ed altri gruppi che non siano a favore del Congresso, diventino meno segregazionisti nelle loro previsioni e lavorino per stabilire una vera democrazia in Sud Africa.

DOMANDA: Cosa pensa della piattaforma politica su cui il Partito Unito si sta preparando per affrontare l’elezione?

LUTULI: il “nuovo look” della politica del Partito Unito riguardo la politica ed altri diritti per la gente Non-Bianca è per lo più deludente. Non abbiamo bisogno di un bluff o di farci appioppare una versione arcaica del 1936  della legge “Indigeni” di Smuts-Hertzog, o di tentare con le attuali inutili forme di “rappresentazione” in Parlamento come surrogato della democrazia. Non saremo messi fuori da schemi preparati per costituire una classe media la cui intenzione è quella di lasciare le masse senza una guida. La promessa di diritti di proprietà per gli Africani delle città deve rimanere vuoto e infondata senza l’abrogazione della legge Terra agli indigeni del 1936, delle leggi Aree Urbane e Gruppi di Aree e tutti gli emendamenti e le estensioni di queste leggi. Non c’è nulla di nuovo nella politica elettorale del Partito Unito. È progettata per calmare sia le parti più retrogradi dell’elettorato dei Bianchi che le aspirazioni nazionalistiche della gente Non-Bianca. Ma fallisce miseramente nel fare entrambe le cose.

Momento di relax a casa

DOMANDA: Qual è il problema reale in questa elezione?

LUTULI: L’immediata sconfitta dei Nazi-Nazionalisti e l’asserzione dei diritti di tutti i Sud Africani alla libertà e alla democrazia.

Il problema centrale delle elezioni, con il suo implicito totale rifiuto della rovinosa politica dell’apartheid,  non sarà messo di fronte all’elettorato da ognuno dei capi dei partiti durante le elezioni. Tuttavia può essere portato appieno a casa dalle forze del paese amanti della libertà se non accettassero un semplice ruolo passivo di “spettatore” nelle elezioni ma se formassero immediatamente un attivo e vigoroso Fronte Unito ed una lotta militante per le loro richieste:

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per l’aumento dei salari di tutti i lavoratori e la diminuzione del costo della vita;

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 per il diritto alla libertà di parola e di organizzazione smettendola con la censura politica e la persecuzione di congressisti e di altri democratici;

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 per l’abolizione del sistema dei lasciapassare e lo scioglimento forzato di regolari associazioni;

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 per il diritto di tutti i Sud Africani ad avere voce nel governo dello stato, nei consigli comunali e nella determinazione dei salari e delle condizioni di lavoro.

In una parola le nostre richieste di democrazia e libertà ed un Sud Africa fondato sulla giustizia e l’armonia etnica.

DOMANDA: Quale atteggiamento deve assumere il congresso e       quali attività deve svolgere durante i prossimi vitali mesi pre-elettorali?

LUTULI: Noi, quindi, dovremmo rigettare l’idea che il Congresso debba “stare basso” durante il periodo delle elezioni. Noi dovremmo piuttosto riferirci a tale periodo come uno di intensa attività, di lotta con parole scritte e gridate, di un’azione da unificazione di massa per educare la gente sia Nera che Bianca.

Noi dovremmo intensificare le nostre forme di lotta extra parlamentare come la campagna contro l’estensione delle leggi sui permessi alle donne e sui permessi in generale; la campagna per un salario minimo di 1 sterlina al giorno e dappertutto aumento dei salari per tutti i lavoratori; la campagna contro la Legge delle Aree di Gruppo, lo scioglimento forzato e così via.

Il giorno dell’elezione potrebbe ben essere un giorno di preghiera di massa dedicata alla causa della libertà. Questa potrebbe essere adattata alle varie condizioni locali. Credo molto in questo tipo di attività. Per me è il significato più grande del 26 giugno.

Il nostro miglior contributo al progresso culturale della gente, sia per chi vota sia per chi non vota, è di rendere chiaro, oltre ogni dubbio, che la schiacciante maggioranza della gente del Sud Africa respinge e disprezza i Nazionalisti e le loro odiate politiche ed azioni e che rieleggerli di nuovo al potere, sarebbe un atto irresponsabile ed incosciente le cui dannose conseguenze non sono prevedibili.

I nostri slogan durante questo periodo sarebbero:

BASTA CON I NO!

LIBERTA’ DURANTE LA NOSTRA VITA!

 

 

 

Tratto da: African National Congress – Historical Documents il 16/08/2008

 

 

 

 

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