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     Louis Armstrong - Dream a little dream of me

Albert John Lutuli

Articolo: "Se fossi il Primo Ministro"
 

Commemorazione

Molti problemi di fronte agi emergenti Stati Neri in questo continente. Tra questi problemi sono:

  1. l’evitabile caos economico quando comincia l’indipendenza;

  2. il problema di accelerare la scolarizzazione delle masse così che la gente sia in grado di prendere parte in modo adeguato al governo e condividere l’amministrazione in modo pieno e responsabile;

  3. la proprietà ed il controllo dell’industria e di altre branche della ricchezza del paese;

  4. amministrazione e gestione dell’industria e di altre branche della ricchezza del paese;

  5. attribuzione della terra

  6. il problema della casa

  7. servizi tecnici e per la salute;

  8. il programma agricolo – metodi di coltivazione;

  9. Sussidi per le aree ed i servizi in ritardo;

  10. la questione del trialismo e a quale grado conservare le tradizioni tribali;

  11. relazioni con gli altri gruppi razziali all’interno dello Stato;

  12. estensione dei poteri del governo per gestire la legge e l’ordine durante le elezioni per evitare la dittatura.

Questi problemi sono comuni a quasi tutti gli stati indipendenti emergenti. Guardo al giorno in cui la mia stessa gente avrà di fronte questi problemi di un libero stato emergente.

Sottolineo qui le mie soluzioni proposte a qualcuno di questi problemi. Queste soluzioni, naturalmente, dovrebbero essere considerate come principi generali di condotta piuttosto che come necessariamente definitivi metodi di rapportarsi con singole circostanze che possono accadere. Ma, generalmente, questo è quanto farei se fossi il Primo Ministro del Sud Africa.

La soluzione al problema del Sud Africa richiamerà riforme radicali. Il  bisogno politico di base è un governo che sia veramente un governo di tutte le persone, per le persone e dalle persone.

Questo può essere solo in uno stato in cui tutti gli adulti – senza riguardo alla razza, colore o credo – siano elettori. Solo una forma democratica di governo, basato su un sistema parlamentare, sarà soddisfacente.

Poi c’è la questione della terra. I bianchi, essendo un quarto della popolazione, possiedono l’87% della terra del paese come padroni assoluti. Gli Africani, che costituiscono i tre-quarti della popolazione, dispongono, per legge, solo del 13% della terra – alcuni di loro sono terreni poveri. Di questa terra, il 99% sono in amministrazione fiduciaria (il governo rimane proprietario della terra); solo 1% o meno è posseduto dagli Africani come libera proprietà. Per le terre in amministrazione fiduciaria, gli Africani sono virtualmente affittuari dello stato.

Affrontare queste iniquità fatte dall’uomo richiederà ciò che ai bianchi del Sud Africa sembrerà un cambiamento rivoluzionario. Il caso potrebbe essere affrontato con alcune forme di un sistema come quello britannico o svedese.

La terra deve essere erdistribuita e data a coloro che devono viverci e stabilire la loro vita sul terreno. La terra devrà essere di proprietà da singoli agricoltori e contadini. Questo non precluderà che la terra possa essere di proprietà dello Stato per affittarla a individui e per fattorie sperimentali statali.

Non ci dovrebbero essere acquisti indiscriminate di terra da individui a indiviui senza l’approvazione del governo. Questo sarebbe fatto in modo allargato èer fermare le speculazioni sulla terra che costituisce l’eredità di base della gente.

Le attuali cosiddette reserve africane, che sono aree molto depresse, richiedono speciale attenzione come tutte le altre speciali arre depresse. Il dovere del governosarebbe quello di riabilitare sia la terra che le persone.

Aiuti speciali dovrebbero essere dati agli agricoltori delle aree depresse. Servizi tecnici e supporti di marketing costituirebbero un’importante ed indispensabile parte del programma statale.

Ad ogni persona dovrebbe essere data tanta terra quanta ne possa coltivare da solo con l’aiuto della propria famiglia. Questo, credo, sia la politica in India. Fattorie in comunità cooperative  con più grande estensione d’area sarebbero incoraggiate e aiutate liberamente per assicurare il vantaggio di coltivazioni su larga scala. L’esperienza di Israele dovrebbe essere qui replicata.

Imprese private, il commercio e l’indistria dovrebbero essere sotto il controllo governativo come ora e probabilmente più stretto. Una super tassa su tutti gli alti guadagni dovrebbe essere imposta rispetto alle più alti percentuali attuali per affrontare i bisogni di sostentamento dei giorni di cattivi raccolti.

Il controllo dello Stato dovrebbe essere esteso per realizzare la nazionalizzazione di alcuni settori che oggi sono imprese private.

I diritti umani come dichiarato dalle Nazioni Unite dovrebbero essere radicati nella Costituzione dello Stato.

Tutti i lavoratori dovrebbero godere di diritti sindacali con uno statuto che riporti salari e condizioni minime. Non dovrebbero esserci discriminazioni sul terreno del colore e della razza. Il merito dovrebbe essere l’elemento qualificante.

Il presente quadro di riferimento di legislazione industriale come fin qui applicato ai Bianchi formerebbe la base della legislazione industriale. I lavoratori avrebbero il diritto di sciopero perchè, anche se gli scioperi fossero costosi e dispendiosi, da all’individuo una maggiore sicurezza se questi sa di avere il diritto, lo fa sentire un partner nell’impresa.

Maggiore immigrazione

Generalmente deve essere pianificato uno sviluppo sociale ed economico per incrementare l’impiego e alzare gli standard di vita tutto intorno. Questa è la migliore garanzia contro le paure ed i pregiudizi che salgono da un senso di insicurezza economica.

Tutte le legislazioni discriminanti e le restrizioni legittimate della libertà di movimento naturalmente spariranno. L’immigrazione non sarebbe limitata ad una sola razza. Una maggiore libertà d'azione dovrebbe essere permessa agli immigranti – sia Neri che Bianchi – da altre parti dell’Africa.

Solo una forma repubblicana di governo affronterebbe i bisogni generali della maggioranza. Mi piacerebbe vederla come parte di una unità più grande, il Commonwealth delle Nazioni. Questo non precluderebbe l’Unione dal formare altre alleanze o unità in Africa o fuori.

E’ ragionevole aspettarsi che ci siano raggruppamenti regionali formati in Africa e puo essere che in qualche periodo questi formino una Federazione di Stati Africani.

I diritti di voto dovrebbe essere esteso a tutti gli adulti. Per me, l’espressione: “l’Africa per gli africani” è valida, in una democrazia non razziale, solo se vale per tutti, senza distinzioni di colore o di razza, e tale che qualifichi come cittadini di un qualche paese dell’Africa.

Albert Lutuli - Fotoritratto da giovane

Il mio governo, principalmente attraverso la scolarizzazione – direttamente e indirettamente – scoraggerebbe l’attitudine a pensare ed agire come categorie razziali. Il razzismo, e tutte le forme di discriminazione, sarebbero messe fuori legge.

La questione di riservare diritti per le minoranze in una democrazia non razziale non dovrebbe porsi. Sarebbe sufficiente che i diritti umani per tutti fossero tracciati nella Costituzione.

La cosa principale è che il governo e la gente costituissero il nocciolo della democrazia. È relativamente poco importante chi è nel governo. Non mi oppongo ad un governo solo perchè è fatto di bianchi. Mi oppongo solo a quelli che non sono democratici.

Non mi piacciono quelle espressioni come “il governo di soli Neri”, “la maggioranza africana”. Mi piace parlare di “una maggioranza democratica” che sarebbe una maggioranza non-razziale e così potrebbe essere multi-razziale o no.

La mia idea è un governo non razziale fatto dagli uomini migliori – considerando i meriti e non il colore. I partiti politici nel paese dovrebbero anche riflettere la natura multi razziale del paese. I partiti, di base, dovrebbero nascere da una comunità di interessi piuttosto che da una similitudine di colore.

Appelli al razzismo nelle elezioni sarebbero una contravvenzione alla legge.

Nei paesi che sono diventati liberi, come l’India e la Nigeria, la gente ha messo al governo i loro uomini di provata statura e non ci sono state questioni di abbassamento degli standard di governo. Così la questione di “sommergere” i Bianchi in Sud Africa non si pone. È semplicemente una bufala.

All’interno dell’orbita del mio Stato, l’individuo sarebbe un punto cardinale in quanto “lo Stato esiste per l’individuo” e non “l’individuo per lo Stato”.

Capisco che uno stato come io lo concepisco – uno Stato democratico e per il bene comune – non può nascere in un giorno. Ma sarebbe un compito di capitale importanza del governo porre la questione e farla progredire senza industrie esorbitanti, commercio, agricoltura e scolarizzazione.

La speculazione e lo sfruttamento sulla casa e sulla terra non sarebbero tollerate.

Gli individui sarebbero assistiti ed incoraggiati con i prestiti ad avere le loro proprie case sui suoli di proprietà o su aree municipali in affitto. Gli affitti sarebbero controllati molto da vicino.

La scolarizzazione è un fattore unificante di primaria importanza nella costruzione della consapevolezza e dell’orgoglio di un sano spirito comunitario. Nel mio Sud Africa non razziale e democratico non ci possono essere questioni di sistemi educativi differenti per diversi gruppi razziali.

Sarebbe solo nelle classi più basse – direi fino al quarto anno di scuola – e mai oltre l’ottavo anno di scuola – che l’istruzione in madre lingua predominerebbe.

L’educazione scolastica sarebbe libera e obbligatoria all’inizio per tutti alle elementari e dopo fino all’immatricolazione. Un aiuto sostanziale sarebbe fornito alle università con un generoso sistema di borse e prestiti per gli studenti.

Nelle scuole tecniche e commerciali l’educazione sarebbe libera. Sforzi speciali sarebbero fatti per debellare l’ignoranza. Scuole serali per permettere agli adulti di lavorare con facilitazioni per l’educazione part-time ad ogni livello sarebbero incoraggiate e liberamente aiutate.

Scuole multi etniche saranno richieste dalla necessità di sviluppare un comune patriottismo ed una solidarietà nazionale.

Albert Lutuli con la figlia

Il ruolo delle piccole nazioni

Il mio Sud Africa incoraggerebbe lo sfruttamento della tecnologia e della scienza per ogni uso dell’uomo e non per la sua distruzione. Cercherebbe di giocare un ruolo importante nel bandire la guerra nucleare e lavorare per un qualche grado di disarmo.

L’attuale è un mondo insicuro per nazioni piccole come il Sud Africa. Ma l’influenza combinata di tulle le piccole nazioni può far vedere alle grandi nazioni la futilità di spendere i loro soldi negli armamenti.

Il mio Sud Africa appoggerebbe appieno le Nazioni Unite, le sue agenzie e incoraggerebbe gli investimenti stranieri – soggetti al suo interesse ovviamente.

Il Sud Africa darebbe priorità alla formazione ed alla costituzione dei propri tecnici ed incoraggerebbe sempre l’importazione di tecnici da altre parti del mondo per sopperire alle necessità del paese che non può affrontare con le proprie forze.

Il ruolo della legged deve essere alla base dell’amministrazione della giustizia ed essere scrupolosamente rispettata. Il ruolo per proclama e editti amministrativi sarebbero ridotti al minimo e soggetti all’appello delle corti.

I cittadini avrebbero il diritto di appellarsi ai tribunali ogni volta che i loro diritti personali o comuni siano invasi da persona o ente che sia anche lo stesso governo.

Il quadro presente della Costituzione del Sud Africa, spogliata delle sue condizioni discriminatorie, formerebbe le basi di un Sud Africa non razziale e democratico che io ipotizzo.

Un’attenzione particolare deve essere data allo sviluppo delle forze di polizia che deve essere civile ed efficiente nel svolgere il suo lavoro. I poliziotti devo diventare un simbolo di protezione.

Per la difesa del paese, deve esserci una forza di difesa consistente di cittadini adeguatamente addestrati. Il fondamento della difesa sarebbe una forza permanente, un esercito della gente.

Finalmente, la sfida per il Sud Africa è di assistere nel trovare e formulare un armonioso modo di vivere della gente nelle nostre comunità multi etniche. Quale opportunità ha il Sud Africa nel dirigere il mondo a questo riguardo!

 

 

Tratto da: African National Congress – Historical Documents il 16/08/2008

 

 

 

 

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