Analisi e gestione del processo creativo in pubblicità.
0.
ABSTRACT
1. LA PRODUZIONE PUBBLICITARIA, IN TEORIA.
2. LA PRODUZIONE PUBBLICITARIA, IN PRATICA.
3. COME GESTIRE E OTTIMIZZARE LA CREATIVITÀ PUBBLICITARIA
4. LA TESI DI LAUREA SPECIALISTICA
5. PROPOSITI E PROPOSTE: AVVICINARE TEORIA E PRATICA IN PUBBLICITÀ.
5.1. PROPOSITI
5.2. PROPOSTA
6. FONTI E OBIETTIVI
In pubblicità, per
ottenere il successo di una campagna è certamente importante produrre
qualcosa di attraente e stimolante.
Questo, però, non basta per decretarne l'efficacia. Un messaggio
pubblicitario risponde a precisi obiettivi comunicativi; ogni scelta creativa
deve essere conforme ai valori da veicolare, al target di riferimento,
al mix di comunicazione.
Contrariamente a quanto appena detto, la pratica pubblicitaria nelle agenzie
si affida quasi esclusivamente all'intuito e all'esperienza dei creativi.
Così facendo, si tende ad organizzare i lavori sulla base di una logica
del "tentativo".
Un professionista con competenze analitiche legate agli studi sulla comunicazione
(in particolare agli studi semiotici) può proficuamente controllare e
curare la produzione creativa nel suo progredire in maniera tale che ci sia
una coscienza comunicativa del processo in corso, piuttosto che un tentativo
guidato solo dall'istinto e dall'esperienza del pubblicitario.
1.
LA PRODUZIONE PUBBLICITARIA, IN TEORIA.
In pubblicità, per ottenere il successo di una campagna è sicuramente
importante produrre qualcosa di attraente, stimolante, rilevante. Oggigiorno
siamo circondati da un grande numero di messaggi pubblicitari, perciò
una comunicazione, per colpire il target e provare ad avere successo, deve cercare
di staccarsi dallo sfondo degli altri messaggi.
Occorre dire, però, che questo non basta per decretare il successo di
una comunicazione pubblicitaria. Un messaggio pubblicitario deve rispondere
a determinate esigenze commerciali, è legato a precisi obiettivi
comunicativi e deve comunicare concetti, valori, informazioni che sono stati
stabiliti a tavolino.
In questo senso, ogni scelta creativa deve essere conforme ai valori
da veicolare, al target di riferimento, al mix di comunicazione
del quale fa parte. Ogni soluzione creativa deve essere coerente con le scelte
strategiche di marketing. Le proposte di senso prodotte dai creativi devono
essere adeguate agli obiettivi comunicativi.
Questa precisa natura comunicativa della pubblicità sembra prevedere
già in nuce la possibilità di controlli e verifiche per ottimizzare
la produzione del messaggio affinché questo comunichi i valori prefissi
e si rivolga al target desiderato.
2.
LA PRODUZIONE PUBBLICITARIA, IN PRATICA.
Come sa bene chi lavora in pubblicità, un principio largamente condiviso
è che si impari a fare pubblicità facendola; i manuali
valgono poco, non ci sono regole fisse applicabili sempre, i lavori precedenti
sono la formazione migliore che si possa avere.
In pratica, l'esperienza di un pubblicitario si misura sulla base del lavoro
sul campo, e questo vale soprattutto per chi si occupa di creatività.
Di fatto, "intuito" ed "esperienza" sono i
due parametri fondamentali che guidano l'azione dei creativi.
Tutto questo è vero dal punto di vista del pubblicitario. Ma se proviamo
per un attimo ad analizzare la situazione produttiva, la sensazione è
che queste competenze vengano acquisite empiricamente ogni giorno con un meccanismo
di "prove ed errori" e che siano spesso insufficienti, perché
si tende ad organizzare i lavori e i progetti sulla base di una logica del "tentativo"
che non conviene né in termini di tempo né in termini economici.
3.
COME GESTIRE E OTTIMIZZARE LA CREATIVITÀ PUBBLICITARIA.
Un professionista con competenze analitiche legate agli studi sulla comunicazione
(in particolare agli studi semiotici) può proficuamente controllare e
curare la produzione creativa nel suo progredire in maniera tale che ci sia
una coscienza comunicativa del processo in corso, piuttosto che un tentativo
guidato solo dall'istinto e dall'esperienza del pubblicitario.
4.
LA TESI DI LAUREA SPECIALISTICA.
Le proposte alla base di questo Progetto di Ricerca discendono dalle riflessioni
esposte nel lavoro di Tesi per la Laurea Specialistica.
La Tesi in Discipline Semiotiche ha rappresentato il frutto di studi
e di interessi professionali maturati nel corso dei due anni di studio specialistico
all'Università di Bologna.
Semiotica e creatività
pubblicitaria.Analisi e gestione del processo creativo in pubblicità.
Tesi di Laurea in "Semiotica Strutturale e Generativa".
Università di Bologna - Facoltà di Lettere e Filosofia. Laurea
Specialistica in Discipline Semiotiche (classe 101/s).
Relatore: Chiar.mo Prof. F. Marsciani - Correlatore: Chiar.ma Prof.ssa M. P.
Pozzato.
Una lunga sezione della
tesi è dedicata alla cosiddetta "scatola degli attrezzi",
dove viene fornita una panoramica degli strumenti e delle pertinenze
dell'intervento semiotico in pubblicità. Questa scatola degli
attrezzi comprende varie metodologie di analisi, teorie, griglie, mappe che
vanno scelte e applicate in base allo specifico caso di analisi in corso. È
possibile lavorare a livello dei valori proposti dal testo e che circolano
all'interno del messaggio pubblicitario; si può lavorare a livello della
narrazione interna al testo; l'analisi può andare a livello delle
scelte dei personaggi, degli spazi, dei tempi, dei temi
e delle figure proposte, per verificare se sono coerenti con le intenzioni
comunicative; oppure si può lavorare a un livello più di manifestazione
(retorica, prossemica, codici plastici); oppure possiamo avvicinarci al destinatario
(strategie di polisensorialità, di passionalità, analisi dell'efficacia
del messaggio sul fruitore empirico).
In seguito, la trattazione getta le basi di una semiotica produttiva e generativa.
Attraverso la discussione di alcune opinioni all'interno di un recente dibattito
sulle possibilità di una semiotica in supporto alla produzione creativa,
si cerca di organizzare il lavoro di analisi della semiotica nel processo creativo
pubblicitario. Viene proposta un'analisi semiotica del processo creativo
ed uno schema di intervento della semiotica nel processo creativo.
A tale proposito, vengono indicate all'interno del processo creativo delle fasi
in cui l'analista può intervenire con riflessioni sul messaggio pubblicitario.
Infine, il lavoro di tesi affronta l'argomento della creatività individuale
del creativo pubblicitario, legandola alle dinamiche culturali all'interno della
società.
Anche se le questioni in ballo sembrano numerose, in realtà sono tutte
riconducibili ad uno stesso tema che guida il nostro lavoro: se e come la
semiotica possa fungere da supporto alle creazione \ produzione di un messaggio
pubblicitario.
5. PROPOSITI E PROPOSTE: AVVICINARE TEORIA E PRATICA
IN PUBBLICITÀ.
5.1.
PROPOSITI.
La nostra speranza è quella di non riporre la tesi in un cassetto. Speriamo
piuttosto che le proposte presentate costituiscano l'avvio per uno sdoganamento
della semiotica oltre i confini puramente accademici, in vista di un reale inserimento
nelle dinamiche produttive nei settori della comunicazione. Auspichiamo, perciò,
che il mondo del lavoro apra i propri interessi alle discipline della comunicazione
e che la ricerca si occupi più concretamente delle proprie reali prospettive
professionali.
5.2.
PROPOSTA.
A nostro avviso, un professionista con competenze derivanti da studi di comunicazione
può proficuamente controllare e curare la produzione creativa pubblicitaria
nel suo progredire, in modo da verificare costantemente se le proposte elaborate
sono coerenti con i valori da veicolare, con il target di riferimento, con il
mix di comunicazione. Non stiamo parlando soltanto di un semplice intervento
di analisi quando il testo è ormai realizzato e diffuso. È molto
più utile intervenire in progress e interrogarsi sulle modalità
di costruzione del senso durante la nascita e lo sviluppo del testo, al fine
di oltrepassare quello stile di lavoro basato sulla valutazione soggettiva del
creativo e sulla correzione di "mestiere" dell'account o del direttore
creativo.
Chi si occupa di pubblicità, potrebbe domandarsi adesso: Ma PERCHÉ
vale la pena di controllare così attentamente la produzione creativa
in pubblicità? Lo scopo è mantenere
sempre determinati livelli standard nella qualità della produzione pubblicitaria,
liberando i giudizi che si possono dare da soggettivismi e gusti personali.
In fondo, è proprio quello che manca nel rapporto tra aziende e agenzie
pubblicitarie, un rapporto spesso difficile e conflittuale. Le aziende accusano
i creativi di elaborare messaggi lontani dalle loro esigenze; di contro, i creativi
ritengono troppo chiusa la mentalità delle aziende, poco coraggiose nel
rischiare qualcosa di diverso nella comunicazione del proprio prodotto o marca.
In pratica, manca un riferimento culturale comune, una base sulla quale prendere
razionalmente decisioni riguardo alle strategie creative - comunicative - pubblicitarie,
senza incorrere in giudizi "a naso", viziati da attrazioni o repulsioni
personali.
Studi di teoria della comunicazione possono efficacemente colmare questa distanza.
In particolare, ci sembrano particolarmente utili le competenze di stampo semiotico.
L'approccio semiotico è un approccio testuale che cerca di analizzare
e mettere in luce le strutture interne al testo responsabili di precise proposte
a livello di comunicazione. Siccome la pubblicità è un'attività
che comporta l'uso predominante e programmato di testi, allora questo autorizza
l'uso della semiotica per analizzarne la struttura.
Quello che proponiamo è di usare le metodologie semiotiche come supporto
alla produzione creativa, ma (precisiamo) NON in sostituzione della produzione
creativa. L'approccio semiotico non vuole prendere il posto dell'attività
creativa; non è un algoritmo per produrre testi. L'approccio analitico
assume il ruolo di un vero e proprio adiuvante (di un aiutante) che interviene
nel processo creativo a supporto del creativo.
6.
FONTI E OBIETTIVI.
La ricerca che proponiamo intende contribuire a migliorare la coscienza comunicativa
della produzione creativa pubblicitaria. La creatività pubblicitaria
trarrebbe sicuro giovamento dal supporto di analisi comunicative ad hoc durante
il divenire della produzione pubblicitaria; la ricerca accademica, di contro,
potrebbe realmente trovare nella pubblicità un settore ricco di spunti
e foriero di nuovi punti di contatto tra accademia e mondo del lavoro.
La ricerca che proponiamo si costruisce in forte congiunzione con una reale
esperienza sul campo (agenzia di pubblicità). Per questo motivo,
la nostra intenzione è quella di conciliare studio teorico e attività
pratica, tramite stage, collaborazioni, attività professionale in agenzie
di pubblicità.
L'obiettivo finale è quello di realizzare un testo (presumibilmente un
volume a stampa) che dimostri l'utilità delle competenze comunicative
(in particolar modo semiotiche) per un professionista che lavori all'interno
del reparto creativo di un'agenzia di pubblicità.
A questo proposito, il progetto di ricerca intende conciliare:
§ stage e attività professionali in agenzie di pubblicità;
§ studio di testi legati alle teorie della comunicazione, in particolare
all'approccio semiotico (ad es., autori come Floch, Ceriani, Semprini, Codeluppi,
Fabris etc. );
§ studio di testi significativi legati alla pratica pubblicitaria (Reeves,
Ogilvy, Séguela, Testa etc.).
© Simone Tronconi. Tutti i
diritti riservati.
E' vietato riprodurre il contenuto di questo sito senza autorizzazione.
www.simonetronconi.135.it