CEFALOSPORINE DI QUARTA GENERAZIONE

Cefepime

nomi commerciali e azienda farmaceutica:

Cepim Polifarma
Cepimex Bruno Farmaceutici
Maxipime Bristol-Myers Squibb

1 fiala i.m. i.v. 0,5g + 1 fiala solvente
1 fiala i.m. i.v. 1 g + 1 fiala solvente
1 fiala i.v. 2 g + 1 fiala solvente (uso ospedaliero)


 

Indicazioni approvate

Il farmaco è indicato nell'adulto per il trattamento delle infezioni moderate e gravi determinate da batteri sensibili, fra cui le infezioni dell'apparato respiratorio, le infezioni (complicate e non complicate) del tratto urinario inferiore e superiore, le infezioni della cute e dei tessuti molli, le infezioni intra-addominali, comprese le peritoniti e le infezioni biliari, le setticemie/batteriemie compresi gli episodi febbrili in pazienti immunocompromessi; è indicato nei bambini per il trattamento della meningite cerebrospinale sostenuta da germi sensibili; è indicato per il trattamento delle infezioni causate da uno o più ceppi batterici sensibili, aerobi ed anaerobi; per questo ampio spettro antibatterico, dopo aver ottenuto i risultati dei test di sensibilità, il cefepime può essere usato con sicurezza in associazione con antibiotici aminoglicosidici o con altri antibiotici; è indicato nella profilassi chirurgica nei pazienti sottoposti a chirurgia addominale.

Classe A del PTN. Nota 55 (trattamento iniettivo delle infezioni causate da microrganismi resistenti ai più comuni antibiotici particolarmente nei pazienti defedati o immunocompromessi).

Proprietà farmacologiche
Il cefepime è una cefalosporina iniettabile attiva in vitro contro un ampio spettro di batteri aerobi Gram-positivi e Gram-negativi, comprese alcune Enterobacteriaceae divenute resistenti al cefotaxime e al ceftazidim. Al pari del ceftazidim è inoltre attiva nei confronti di Pseudomonas aeruginosa. Per queste sua proprietà e per la buona stabilità alle beta-lattamasi è considerata una cefalosporina di "quarta generazione". Come le cefalosporine di "terza generazione", non è attiva nei confronti degli Stafilococchi meticillino-resistenti ed è poco attiva contro gli anaerobi (Clostridium e Bacteroides).
Il cefepime inibisce la sintesi della parete cellulare batterica inattivando la transpeptidasi, che catalizza la reazione finale del processo di sintesi del peptoglicano.
Il cefepime può essere somministrato sia per via endovenosa che per via intramuscolare. I livelli di picco a seguito di somministrazione e.v. vengono raggiunti in 30 minuti. La biodisponibilità dopo somministrazione i.m. è vicina al 100%; i picchi plasmatici vengono raggiunti in 30-90 minuti e presentano valori pari a circa un terzo di quelli ottenibili dopo somministrazione e.v.
Il cefepime si distribuisce alla maggior parte dei tessuti e dei fluidi corporei. Il 16-20% è legato alle proteine sieriche. Almeno l'85% è escreto immodificato con le urine, la restante frazione subisce idrolisi seguita da ossidazione, oppure epimerizzazione. Il principale meccanismo di escrezione è costituito dalla filtrazione glomerulare.
 L'emivita plasmatica è di circa 2 ore, confrontabile a quella delle altre cefalosporine eliminate per via renale, ma viene prolungata in caso di insufficienza renale. Il farmaco non subisce fenomeni di accumulo a seguito della somministrazione in soggetti sani. Sia l'emodialisi che la dialisi peritoneale permettono una sua rapida eliminazione. Solo una quantità trascurabile di cefepime passa nel latte materno.

Indicazioni d'impiego
Infezioni delle basse vie respiratorie:
nel trattamento della polmonite di grado moderato-grave 2 g di cefepime e.v. ogni 12 ore presentano la stessa efficacia in termini di eradicazione batterica e risultati clinici di:

  • 2 g di ceftazidim e.v. ogni 8 ore;
  • 1 g di ceftriaxone e.v. ogni 12 ore;
  • 2 g di cefotaxime e.v. ogni 8 ore.

Episodi febbrili in pazienti immunodepressi:
l'utilizzo di cefepime in monoterapia è sconsigliato nei soggetti ad alto rischio di infezione (es. trapianto recente di midollo osseo, patologie ematologiche maligne, neutropenia grave o prolungata).
2 g di cefepime e.v. ogni 8 ore risultano comparabili a:

  • 2 g di ceftazidime e.v. ogni 8 ore;
  • 3 g di piperacillina e.v. ogni 4 ore + 1,5 mg/kg di gentamicina e.v. ogni 8 ore;

2 g di cefepime e.v. ogni 12 ore + 7,5 mg/kg di amikacina e.v. ogni 12 ore risultano comparabili a:

  • 2 g di ceftazidime e.v. ogni 8 ore + 7,5 mg/kg di amikacina e.v. ogni 12 ore.
     

Batteriemia/setticemia in pazienti non neutropenici:
2 g di cefepime e.v. ogni 12 ore presentano la stessa efficacia di 2 g di ceftazidime e.v. ogni 8 ore.

Infezioni del tratto urinario (complicate e non complicate):
2 g di cefepime e.v. ogni 12 ore presentano la stessa efficacia di 2 g di ceftazidime e.v. ogni 8 ore.
Infezioni della cute e dei tessuti molli:
1 (o 2) g di cefepime e.v. ogni 12 ore presentano la stessa efficacia di 1 (o 2) g di ceftazidime e.v. ogni 8 ore.

Infezioni ginecologiche:
2 g di cefepime e.v. ogni 12 ore risultano comparabili a 2 g di cefotaxime e.v. ogni 8 ore.

Colecistiti e colangiti acute:
2 g di cefepime e.v. ogni 12 ore manifestano la stessa efficacia di 1-1,5 mg/kg di gentamicina e.v. ogni 8 ore + 3-4 g di mezlocillina e.v. ogni 4-6 ore.

Infezioni intra-addominali:
2 g di cefepime e.v. ogni 12 ore, associato a metronidazolo e.v. (7,5 mg/kg oppure 500 mg ogni 12 ore) hanno prodotto una percentuale di guarigione superiore ad imipenem/cilastatina (500 mg e.v. ogni 12 ore).

Effetti indesiderati
Il cefepime presenta un profilo di tollerabilità simile a quello del ceftazidime, con un'incidenza di reazioni avverse del 14% circa.
Gli effetti indesiderati più frequentemente riportati al dosaggio di 2 g ogni 8 ore consistono in: rash (4%), diarrea (3%), nausea (2%), vomito, mal di testa, prurito, febbre (1%).

Controindicazioni
Ipersensibilità accertata alle cefalosporine. Precedenti reazioni anafilattiche o altre reazioni gravi alle penicilline. Non esistono dati adeguati sulla sicurezza del farmaco in gravidanza: l'uso è pertanto controindicato in questa situazione.

Avvertenze
Ridurre il dosaggio in caso di insufficienza renale.
In pazienti con pregresse reazioni allergiche alle penicilline l'utilizzo di una cefalosporina non elimina
completamente il rischio di allergie.

Interazioni
Non sono noti dati riguardanti interazioni significative con altri farmaci.
La ditta produttrice raccomanda comunque il monitoraggio dei parametri di funzionalità renale in pazienti in trattamento con cefepime ed antibiotici aminoglicosidici (amikacina e streptomicina), per il rischio di un aumento della potenziale nefrotossicità ed ototossicità di questi ultimi.
Anche la concomitante associazione con furosemide sembra incrementare il rischio di nefrotossicità.

Somministrazione e dosi usuali
Adulti: il dosaggio e la frequenza di somministrazione devono essere determinati in base alla gravità dell'infezione, alla sensibilità dell'agente patogeno, all'età e funzionalità renale del paziente.

Nelle infezioni lievi-moderate il cefepime può essere somministrato:

  • per infusione e.v. in 20-30 minuti, diluendo in 50-100 ml di fisiologica, di glucosata o di Ringer lattato;

  • per iniezione i.m. profonda (diluire in acqua per iniettabili, in fisiologica, in glucosata, o in soluzione all'1% di lidocaina).
     

Nelle infezioni gravi il cefepime deve essere somministrato per iniezione o infusione e.v.
Dalla tabella seguente si può ricavare il regime di somministrazione più adeguato in relazione alla funzionalità renale del paziente (espressa come Clcr= clearance della creatinina) ed alla gravità dell'infezione:


INFEZIONE
Clcr (ml/min.) lieve-moderata (a) moderata-grave (b,c) grave (c,d)
> 60 0,5-1 g e.v./i.m. ogni 12 ore 1-2 g e.v. ogni 12 ore 2 g e.v. ogni 12 ore
30-60 0,5-1 g e.v./i.m. ogni 24 ore 1-2-g e.v. ogni 24 ore 2 g e.v. ogni 24 ore
11-29 0,5 g e.v./i.m. ogni 24 ore 0,5-1 g e.v. ogni 24 ore 1 g e.v. ogni 24 ore
10 0,25 g e.v./i.m. ogni 24 ore 0,25-0,5 g e.v. ogni 24 ore 0,5 g e.v. ogni 24 ore

 

a. infezioni del tratto urinario, complicate e non complicate, comprese pielonefriti (da Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Proteus mirabilis) e infezioni associate a concomitante batteriemia.
b. polmoniti da Streptococcus pneumoniae (comprese infezioni associate a comcomitante batteremia), Pseudomonas aeruginosa, K. pneumoniae, ceppi di Enterobacter; infezioni non complicate della cute e dei tessuti molli da Staphylococcus aureus (solo ceppi meticillino-sensibili) e Streptococcus pyogenes.
c. in molti studi clinici il cefepime è stato somministrato ogni 8 ore nelle infezioni gravi
d. infezioni complicate del tratto urinario, comprese pielonefriti da E. coli e K. pneumoniae e infezioni associate a concomitante batteriemia.
Bambini: il cefepime è stato somministrato alle dosi di 50 mg/kg (dose max = 2 g) e.v. ogni 8 ore a bambini affetti da fibrosi cistica e da meningite. I dati sono però insufficienti a determinare il dosaggio ottimale in età pediatrica.
 

 

Il cefepime è una cefalosporina iniettabile attiva in vitro contro un ampio spettro di batteri aerobi Gram-positivi e Gram-negativi. Per queste sua proprietà e per la buona stabilità alle beta-lattamasi è considerata una cefalosporina di "quarta generazione". Può rappresentare un'alternativa al ceftazidim o al cefotaxime nelle infezioni sostenute da Gram-negativi, in particolare da Enterobacteriaceae divenute resistenti alle cefalosporine di "terza generazione". L' efficacia clinica del cefepime nelle infezioni causate da patogeni resistenti non è però mai stata testata. Rispetto al ceftazidim, l'antibiotico con il quale è stato più frequentemente confrontato, presenta il vantaggio di 2 somministrazioni giornaliere contro 3 del ceftazidim, anche se, in buona parte degli studi clinici, nel trattamento delle infezioni gravi si sono rese necessarie 3 somministrazioni giornaliere di cefepime.

Data di redazione 07/2003

Bibliografia
- Wynd MA, Paladino JA. Cefepime: a fourth-generation parenteral cephalosporin. Ann Pharmacother 1996; 30: 1414-1424.
- Llorens XS et al. Prospective randomized comparison of cefepime and cefotaxime for treatment of bacterial meningitis in infants and children. Antimicrob Agts Chemoter 1995; 39(4): 937-940.
- Cefepime. Informazioni sui farmaci 1995; 19(1): 5-6.
- Barradell L B, Bryson H M. Cefepime: a review of its antibacterial activity, pharmacokinetic properties and therapeutic use. Drugs 1994; 47(3): 471-505.
- Suresh A, Reisman R E. Risk of administering cephalosporins antibiotics to patients with histories of penicillin allergies. Ann Allergy Asthma Immunol 1995; 74: 167-170. AHFS 2002, pag. 154-157.

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L’antibiotico Cefepime potrebbe essere associato ad aumentata mortalità

 

Un articolo, pubblicato su The Lancet Infectious Diseases, ha evidenziato un aumento della mortalità con l’impiego di Cefepime.

L’FDA ( Food and Drug Administration ) sta revisionando i dati di sicurezza ed ha richiesto dati aggiuntivi per meglio valutare il rischio di morte nei pazienti tratatti con Cefepime.

Cefepime ( Maxipime ) è una cefalosporina ad ampio spettro, approvata per il trattamento delle infezioni dovute a ceppi sensibili di microrganismi.

Nell’articolo è emersa una più alta mortalità da tutte le cause nei pazienti trattati con Cefepime, rispetto agli altri beta-lattamici ( risk ratio, RR=1.26 ).
E’ stato riscontrato un aumento ancora più elevato nel sottogruppo dei pazienti con neutropenia febbrile ( RR=1.42 ).

Bristol-Myers Squibb, la società produttrice di Maxipime, sta collaborando con l’FDA per la valutazione del profilo di sicurezza dell’antibiotico beta-lattamico.

I medici che desiderano impiegare Cefepime dovrebbero tenere in considerazione il rapporto rischio-beneficio di questo antibiotico alla luce anche delle nuove informazioni provenienti dalla meta-amalisi. ( Xagena2007 )

Fonte: FDA, 2007

Farma2007 Inf2007