Gli abitanti delle cinque terre sono gente tosta, un pò rude forse, ma molto tenera dentro. Forse la terra in cui vivono li ha plasmati: ci sono sempre sentieri da ricostruire, muretti a secco da sistemare per salvare pochi metri di terra e poi c’è il mare. Neanche il mare è stato tenero con loro e devono sempre proteggere le barche e le case dalle libecciate. L’aria di questi luoghi è sempre impregnata di salsedine, sgretola gli intonaci rosa e gialli delle case costruite le una attaccate alle altre, arruginisce le ringhiere ornate di basilico e bouganville. |
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Portovenere - Campiglia - Sentiero n.1 (3/4 Km - dislivello da 0 a 400 m sul livello del mare Il sentiero numero 1 Portovenere- Levanto è noto come alta via delle Cinque Terre (segnavia bianco - rosso) è lungo circa una quarantina di chilometri e quindi difficile da percorrere in un solo giorno E’ uno dei sentieri più belli, si narra che al Petrarca nei suoi peregrinaggi costieri, tra gli olivi di questa costa, parve di scorgere la Dea Minerva, verità o leggenda non lo sapremo mai, ma questi luoghi hanno una magia e tante volte nel percorrerli ho pensato di vivere un momento magico in un posto speciale.Il primo tratto del sentiero va da Portovenere a Campiglia. Io impiego circa 2 ore e mezzo a percorrere questo tratto, ma i miei tempi non vi devono impressionare perchè sono una camminatrice poco professionale e mi fermo mille volte per ammirare il panorama, ascoltare profumi o godere il silenzio di questi luoghi. Il sentiero parte da Portovenere che dista la Spezia circa 15 Km. Portovenere si può raggiungere in auto, ma parcheggiare è estremamente difficile e i pochi parcheggi riservati ai non residenti sono lontani dal borgo e a pagamento. Da La Spezia partono autobus (Linea P) ogni 20 minuti, o in estate traghetti Intur dal Molo Italia. Portovenere merita da sola una visita, con sue case caratteristiche affacciate sulla passeggiata, la Chiesa di San Pietro e la grotta Byron. Lungo il molo di Portovenere troverete anche in inverno le barche che attraversano lo stretto braccio di mare che separa Portovenere dall’isola Palmaria e potrete visitare l’isola. Il costo della attraversata è circa 2 Euro a persona. Il sentiero numero 1 parte da Piazza Bastreri, si entra dalla porta costruita nel 1113 e una volta nel carugio che attraversa le antiche case di Portovenere, si svolta a destra e si sale rapidamente alla chiesa di San Lorenzo e da lì tra la macchia mediterranea ci si inerpica sulla montagna sino alla cava di marmo portoro, un marmo nero con striature bianche caratteristico di questa zona e dell’isola Palmaria, una brevissima deviazione sulla sinistra permette di raggiungere una grotta artificiale, un taglio della cava ed uno splendido terrazzo sulle coste dirupate, il sentiero prosegue e in breve si arriva al forte del Muzzerone che sovrasta Portovenere, dal forte si può percorrere il sentiero 1 o 1/a , sul sentiero 1/a dal Forte è possibile scendere alla sella Derby percorrendo la strada asfaltata che sale alle cave, o abbreviare il percorso con alcuni sentieri che tagliano i tornanti. Il Muzzerone è il monte che sovrasta l’abitato delle Grazie, il monte è riconoscibile per la sua sagoma modificata dalle estrazioni delle cave. Sul Muzzerone di incontra la palestra di roccia dove gli appassionati si allenano nell’arrampicata con le mani. Dal Muzzerone il sentiero si immerge nella macchia mediterranea, e offre splendidi panorami. A sud su Portovenere e sulle isole Palmaria, Tino e Tinetto.Nelle giornate con il cielo terso all’orizzonte si vedono le isole Toscane, Gorgona in primo piano. Il sentiero passa sopra “le nere” e “le rosse” una zona rocciosa con piccole spiaggette di sassi raggiungibili solo via mare. Poi inizia la salita, non troppo ripida sino a Campiglia e il sentiero diventa più stretto e presenta qualche passaggio da affrontare con attenzione. In poco tempo arriviamo al punto più alto e ci affacciamo sulla vallata dell’Albana con il castello privato della famiglia Bertonati, da qui entriamo nella zona di produzione dei caratteristici vini delle 5 terre, il vino di questa zona è chiamato “Rinforzato”. Un vino che difficilmente si trova in commercio, prodotto dai contadini con le uve più pregiate, essicate e con un metodo particolare, che viene stappato in famiglia, nelle “grandi occasioni” Oggi queste terrazze sono in gran parte abbandonate, ma si spera che con l’istituzione del Parco, con aiuti per la ristrutturazione dei sentieri e la costruzioni di trenini, i filari di viti tornino a popolare queste vallate. Dall’Albana a Campiglia è un attimo. Si arriva sulla strada asfaltata che collega l’abitato di Campiglia con La Spezia e lì si può continuare percorrendo la strada o il sentiero che corre tra i pini. Percorrendo il sentiero si incontra un antico mulino, che gli abitanti di Campiglia e l’Associazione Campiglia intendono restaurare e tra gli orti si raggiunge il piazzale della chiesa. Campiglia - Persico (antico sentiero 11) circa 2000 scalini 45 minuti 1 ora in discesa - 1ora e mezzo/2 in salita Da Campiglia si può scendere al mare e ad un piccolo paese chiamato Persico raccolto intorno ad un gelso, il sentiero è bello con scalini ben tenuti sino alle case Persico e solo dopo diventa ripido e franoso, ma il dislivello è molto forte e anche in autunno il sole è sempre rovente e la risalita è molto faticosa. Dunque dalla Piazza della Chiesa di Campiglia si svolta a destra, in Via Tramonti e si scende sino al ristorante la Lampara, superate le case “Sotto la chiesa” si continua a scendere e non è più possibile sbagliare. In pochi metri il paesaggio cambia e la macchia mediterranea, le viti si sostituiscono alla folta vegetazione del versante spezzino, anche il clima è diverso, qui la tramontana non arriva e i muretti mantengono il calore e lo diffondono nelle stagioni meno calde. Si scende tra i rovi, erbe selvatiche e le viti ammirando l’isola delTino e nei giorni di tramontana Gorgona, Capraia e la Corsica. Il sentiero scende dolcemente tra i vigneti fiancheggiato da una monorotaia che permette ai contadini di trasportare l’uva dall’Albana sino al piazzale della Chiesa, sulla destra si incontrano due viottoli, non ci sono cartelli o segnali, una volta scendevano sino al mare, ma le frane li hanno interrotti, il sentiero principale scende sino al Chioso e ancora oltre sino ad un grappolo di case tra gli olivi. Il profumo dei finocchi selvatici accompagna la discesa e sembra di attraversare lo scenario di una poesia di Montale....Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d’orto, ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, ......Poi si giunge vicino ad una casa ristrutturata recentemente su di una piana dalla quale si gode una splendida vista sull’isola del Tino e si cambia pendenza, il sentiero si trasforma in una scalinata che corre ripida tra muretti a secco, vigneti e fichi d’india, e si arriva al Persico, un piccolo nucleo di case, casette semplici costruite con tanta fatica dove ancora oggi non arriva l’energia elettrica. Da qui si può scendere ancora sino al mare, siamo nella zona dello scoglio Aradi e scendendo possiamo scorgere in lontanza lo scoglio Ferale, ma la discesa richiede molta attenzione.Il tempo necessario per arrivare da Campiglia al mare varia secondo le vostre capacità da un minimo 40 minuti ad un’ora ma la risalita è impegnativa può richiedere molto tempo in più quindi attenzione alle ore di luce, perchè la zona non è illuminata, non ci sono ripari in caso di pioggia e una volta scesi al mare non ci sono sentieri alternativi, traghetti ecc.ra. Campiglia - Navone - 45 minuti a scendere e 1, 15 - 1,30 a salire E’una variante del sentiero precedente, in pratica da almeno tre punti del sentiero che scende al Persico si può arrivare al Navone e da lì al mare. Il primo bivio lo trovate sulla destra dopo una ventina di minuti da Campiglia, guardanto le isole vedrete sulla vostra destra alcune casette e le rovine di una casa che si stagliano verso le isole, alcuni piccoli scalini sulla destra sono l’inizio del sentiero che dopo un paio di curve attraversa il Chioso e con 430 scalini ”ripidi” arriva al Navone. Qui il sentiero fiancheggia un grappolo di case diroccate e si affaccia sul mare incrociando l’antica via del Navone che correva a mezza costa e collegava Schiara con l’Albana. Il sentiero o meglio l’antica via del navone permette di raggiungere il Persico ma è interrotto verso Schiara.Svoltando a sinistra si raggiunge il Persico camminando in quota e attraversanto i ghiaioni di pietre, a destra invece si scende al mare nella zona tra il Persico e Schiara. Il sentiero che sino al Navone è una scala ripida diventa più scivoloso e richiede molta attenzione e un paio di scarpe adatte. In un quarto d’ora, venti minuti dal Navone si può raggiungere il mare, ma non dimenticate la strada percorsa: i venti minuti da Campiglia al Chioso, i 400 scalini sino dal Chioso al Navone, i venti minuti dal Navone al mare e valutate bene il tempo che impiegherete a risalire. Campiglia - Schiara sentieri 4b e 4 2,5 km 1 ora discesa e 1ora e mezzo in salita. Da Campiglia imboccato il vicolo Codemin che si trova proprio al centro del paese si raggiungono i vigneti meglio tenuti della zona e in poche curve ci si immerge nel paesaggo tipico delle 5 terre. Questo sentiero non è molto impegnativo, non ci sono grandi dislivelli e corre in parte tra la vegetazione. Dopo un percorso iniziale tra i vigneti si raggiunge una zona poco coltivata con grandi lame e vegetazione più fitta , ma in poco tempo si raggiunge il monte su cui si trova Schiara e si cominciano a vedere le casette di Schiara più in basso. Il sentiero si collega attraversando i vigneti con la strada che dal Monte Parodi scende sino a Schiara, strada parzialmente asfaltata riservata ai residenti di Schiara e Monesteroli, in poche curve si scende di quota e si può imboccare il sentiero che si insinua tra le case e attraversa i vigneti e sino ad una minuscola chiesetta. Questo è il paese di Schiara costruito sulla collina dagli abitanti di Biassa.Si può anche continuare sino alla fine della strada, dopo il piazzale - parcheggio sotto i castagni ci si affaccia sul mare sulla baia tra lo Scoglio Ferale e Monesteroli e da lì percorrendo un viottolo a sinistra tra i vignetti e con uno splendido panorama in poco si arriva a Schiara, si cambia versante si comincia ad intravvedere Portovenere e si scende tra le case del paese sino alla Chiesetta e alla piccola piazza. Da Schiara il sentiero prosegue ripido sino al mare, il panorama è splendido ma il sentiero richiede molta attenzione. Si arriva al mare in località Ferrale, dove sorgono una serie di casette in legno. Il sentierio è il 4/a, dal cimitero di Biassa il sentiero corre tra i castagni, poi una antica mulattiera sale piuttosto rapidamente nel punto più alto, arrivati sulla sommità sempre tra castagni si scende più dolcemente a Campiglia. E’ un sentiero ampio e tranquillo anche se non offre grandi panorami. Il tempo di percorrenza è di circa un’ora. Sant.Antonio (Palestra nel verde) - Campiglia Siamo ancora sul sentiero n. 1, dalla chiesetta di Sant’Antonio dove c’è un posto di ristoro tra gli alberi il sentiero corre tra i pini e nelle piazzole dove ci sono gli attrezzi ginnici della Palestra nel verde. Poi il sentiero diventa più stretto e si dirige sul versante- mare e si comincia a scendere. Si percepisce la vicinanza del mare, ma la vegetazione è molto fitta e specialmente nel primo trattto è difficile scorgerlo. Lentamente ci avviciniamo a Campiglia, il panorama è splendido, il Golfo della Spezia da un versante e Portovenere e le isole e il mare aperto nell’altro. Usciti dal bosco ci troviamo tra le terrazze coltivate a vite e già si intravvede l’abitato di Campiglia. Si arriva in paese attraverso una scalinata, vicino ad una fontana. Prima di arrivare nella piazza della chiesa si incontra un bivio, a sinistra vicolo Codemin con il sentiero che conduce a Schiara, a destra il sentiero che sale all’acquedotto e dal lì scende a Biassa, ancora a destra il sentiero più basso scende all’Acquasanta e a Marola nel golfo spezzino. Se proseguite sull’unica via del paese, subito prima della Chiesetta trovate il sentiero che scende la Persico e al Navone. Proseguendo lungo la strada asfaltata o lungo un senitero che corre parallelo alla strada tra i pini, dopo la piazza della chiesa, non senza aver fatto una sosta per ammirare il paese di Campiglia e il magnifico panorama che si gode dalla piazza troverete le indicazioni per proseguire per Portovenere. - circa 1 0ra Sant’Antonio(palestra nel verde) - Schiara Dal piazzale della chiesetta di Sant’Antonio seguendo le indicazioni per Schiara si imbocca il sentiero numero 4, il tempo necessario per arrivare a Schiara è circa 45 minuti, il sentiero inizialmente corre nel bosco e scende dolcemente, in breve si arriva ad un bivio, per Schiara dovete procedere a sinistra, il sentiero a destra conduce a Monesteroli. Il sentiero passa tra alcune case in parte diroccate e camminando tra i vigneti ci si affaccia sul mare. La vista spazia sino all’isola del Tino e nelle giornate di tramontana è possibile vedere Corsica, Capraia e Gorgona, Poi il sentiero scende con scalini abbastanza regolari verso la fontana di Nozzano, costruita nel 1804 in età napoleonica, impluvio tra la costa di Schiara e quella dei Pozai (pergolati), arrivati alla fontana prosegue per Schiara, un bivio a destra conduce a Monesteroli. Si percorre a tratti anche la strada riservata ai residenti e poi si può prendere un sentiero a sinistra, vicino ad una casa che conduce direttamente tra le case del paese di Schiara o proseguire sino al piazzale dove i residenti parcheggiano le auto. Dal piazzale sottostante si può ammirare la spiaggia vicino allo scoglio Ferale e poi continuando a sinistra ci si immerge nei vigneti, nelle terrazze tipiche liguri e in pochissimo si cambia versante e sullo sfondo si può ammirare la costa di Campiglia, il Navone e il Persico e ancora Portovenere e le isole. Il sentiero scende dolce tra le case, sino ad una piccolissima chiesetta, poi ancora tra le case e si dirige verso il mare. la scalinata che scende a mare è piuttosto “ardita” a causa delle frane che hanno interessato la zona, in un quarto d’ora comunque si arriva sugli scogli dove gli abitanti hanno costruito baracche oggi sequestrate dal demanio. da qui non è più possibile raggiungere la spiaggia di ciottoli a causa di una frana, ma gli abitanti hanno attrezzato lo scoglio grande su cui si arriva per scendere e salire dal mare. Risalendo da Schiara sino al parcheggio dei residenti tra i castagni e ancora sino alla Fontana di Nozzano, potete decidere se risalire alla palestra nel verde o seguendo il sentiero a sinistra, andare a Monesteroli. Il sentiero corre in piano tra i vigneti e in breve si arriva ad un bivio, a destra si sale alla chiesetta di Sant’Antonio e a sinistra si arriva in un piccolo piano tra i vigneti dal quale si gode un panorama indimenticabile su tutta la zona. Poi si arriva ad una vecchia teleferica realizzata con il motore di una vespa e il sentiero diventa una scalinata mozzafiato e con 700 scalini in pietra a strapiombo sul mare scende sino a Monesteroli. La scalinata si chiama Gaionda e percorrerla è un esperienza che non dimenticherete se amate queste terre e questi paesaggi.Monesteroli è un grappolo di case, arrocate su uno scoglio che vedrete sotto di voi. Da Monesteroli si può arrivare al mare nella baia delle “Ciappette” o Fossola ma il percorso, come tutti i sentieri bassi è pericolo e richiede attenzione. Nella baia sotto Monesteroli c’è una fonte di acqua dolce e un tunnel artificiale che arriva sino a la Spezia, attraversando tutta la montagna. Il tunnel sembra sia stato scavato per realizzare le fognature della città, ma per fortuna il progetto non è mai stato portato a termine.
Da Monesteroli potete salire direttamente al Parodi,dopo la scalinata della Gaionda il sentiero continua a salire ma diventa più dolce e poi si immerge nella vegetazione sino alla chiesina di Sant’Antonio. Colle del Telegrafo (Monte Parodi) - Santuario Montenero - Riomaggiore Dal Colle del telegrafo il sentiero cammina in quota, al primo bivio gcontinuando a sinistra si scende più rapidamente sino al santuario della Madonna di Montenero. Per arrivare al Santuario arrivati in fondo alla discesa bisogna lasciare il sentiero principale che conduce a Riomaggiore e Volastra e imboccare un piccolo sentiero a sinistra, che attraversa i vigneti e le casette del residence Ca De Cian. Il Santuario domina il grande golfo che si chiude con il promontorio del Golfo. Secondo la tradizione la Madonna di Montenero è stata nascosta sottoterra dagli abitanti per evitare che cadesse nelle mani dei barbari e venne ritrovata cento anni più tardi in luogo in cui sgorgò una fontana, la chiesa è stata ristrutturata quasi completamente, ma le immagini originali sono andate perdute. Le tre navate attuali divise da pilastri risalgono ai disegni dell’ architetto spezzino Piaggio. Il campanile è invece in stile barocco. Dall Santuario si può scendere sino a Riomaggiore con una scalinata e poi lungo la strada asfaltata o lungo un sentiero ripido che corre sui muretti a secco e scende con rampe di scale sino al cimitero di Riomaggiore. Visto il notevole dislivello del sentiero la risalita è piuttosto impegnativa. Palestra nel verde (Sant’Antonio) - Colle del Telegrafo - Riomaggiore - Volastra e Manarola Dalla palestra nel verde lo sterrato prosegue nella pineta e si segue sempre il sentiero numero 1 che lo affianca ad una quota leggermente più bassa e in breve si arriva al Colle del Telegrafo (513) che è un’altro importante crocevia di sentieri, al colle c’è un bar ed una trattoria. Dal colle la strada asfaltata prosegue e sale sino al bivio Bramapane, dove giungono le strade asfaltate che collegano a Carpena e al Monte Parodi, ma sempre dal colle si può percorrere la strada sterrata che percorre il versante costiero sino ad un bivio, a sinistra si imbocca una strada asfaltata che scende molto rapidamente e offre bellissimi scorci sul grande golfo che si apre con il borgo di Riomaggiore e termina con la punta del Mesco, in fondo alla discesa si può imboccare il piccolo sentiero che conduce attraverso il piccolo borgo Ca de Cian al Santuario di Montenero e prosegue attraversando la zona delle sorgenti conduce al cimitero di Volastra (circa 6 chilometri). Il sentiero dal Santuario a Volastra prosegue quasi sempre in quota e incontra il sentiero 01 Riomaggiore - La Foce e poco dopo il 2 che da Manarola sale attraverso groppo e prosegue scendendo in Val di vara a S.benedetto o Carpena e quindi si ricollega all’alta Via del Golfo. Se invece si và a destra il sentiero prosegue per qualche centinaio di metri poi si arresta in una piazzetta sterrata e da lì con una scalinata si può salire al Telegrafo e quindi riallacciarsi al sentiero n. 1 che sino al forte Bramapane corre in quota ed è molto bello e accessibile a chiunque, attraversato un primo bivio che collega con l’Osteria Paradiso sempre sul Monte Parodi si prosegue e si scende leggermente e si incontra un nuovo crocevia chiamato Sella La Croce: a destra il sentiero per la località La Foce e sempre a destra ma un poco più avanti si può imboccare “l’antica strada delle uve” per Codeglia, subito a sinistra il sentiero scende sino a Riomaggiore, il sentiero che sale sulla sinistra è il n. 1 per Levanto, e con una breve salita si raggiunge il Monte Galera e dopo l’incrocio con il sentiero n.2 che scende a Manarola, si continua salire dolcemente sino al Monte Capri e si supera la sella che lo divide dal Monte Cuna e si prosegue per il Monte Marvede. Volastra - Santuario Ns. Signora della Salute e Ns.Signora delle Grazie Volastra si trova sul sentiero 6b che da Manarola sale attraverso il borgo di Groppo e da Volastra raggiunge il Santuario che si trova in una splendida posizione isolata. Da Volastra attraversando il piccolo borgo tra i vigneti e splendidi scorci si giunge a Porciana, e alle case Barani e Pianca dove termina la costa terrazzata a vigneto.Si prosegue poi tra la vegetazione più fitta sino all’incrocio con il rio Molinello e le case Fornacchi sino al Santuario che domina Corniglia e Guvano. Litoranea - Fossola - Sant’Antonio Siamo sul sentiero 4/b, sentiero parzialmente franato. Usciti dalla galleria di Biassa, sulla litoranea che collega La Spezia a Riomaggiore a sinistra si incontra un piazzale sterrato e una strada che è riservata agli abitanti della Fossola. Parcheggiata l’auto nel piazzale a piedi lungo la strada potete raggiungere il piazzale dove gli abitanti parcheggiano le auto. Dal piazzale potete ammirare sulla sinistra il profilo dell’abitato di Monesteroli, e le tipiche terrazze liguri che caratterizzano la zona. Se scendete invece il sentiero corre tra i vigneti curati e le casette ristrutturate sino ad una piccola chiesetta bianca, la chiesetta dell’Angelo Custode, sino ad alcuni anni fà oltrepassata la chiesa il sentiero proseguiva sino al mare oggi invece dopo una grossa frana è interrottoun pò sotto la chiesetta. A sinistra, vicino alla chiesa si può imboccare il sentiero 4/b che collegava Fossola con Monesteroli ed oggi è interrotto, si raggiungono le case della Fossola e attraversato il primo gruppo di case si sale al nucle più antico e da lì il sentiero che una volta collegava Fossola con Monesteroli prosegue tra i vigneti sino ad un bivio, situato proprio davanti al cancello di una casa, passando sopra la casa si raggiunge il sentiero molto stretto raggiunge la zona della frana e si interrompe, sotto la casa scende sino al mare, ma le piane attraversate mostrano i segni del cedimento che interessa la collina e il sentiero è piuttosto pericoloso.E’ comunque possibile arrivare a piedi sino a Monesteroli ma bisogna salire sino alla Palestra nel verde a Biassa e da lì ridiscendere. Fossola - Palestra nel Verde (Valico di Sant.Antonio) Dalla piazzetta- parcheggio di Fossola il sentiero 4/c sale tra i vigneti e una splendida vista sul mare e arriva al valico di Sant’Antonio, dove trovate la Palestra nel verde e un luogo di ristoro. E’ un sentiero artificiale inaugurato recentemente (a pagamento) che sale dalla spiaggia di Riomaggiore sino alla torre guardiola, ex batteria con vecchie fortificazioni militari che sono state recuperate nel centro di educazione ambientale. Il sentiero parte da una curva a gomito nella strada che collega Riomaggiore alla litoranea per la Spezia, è un bel sentiero dal punto di vista panoramico, ma numerose frane lo hanno interessato e non è quindi agevole da percorrere. Inizialmente corre in quota tra i vigneti offrendo panorami splendidi , non ci sono grossi dislivelli da superare e in circa un’ora si arriva sopra la spiaggia del canneto. la discesa non è affatto semplice, ma la bellezza delle acque ripaga la fatica. Manarola - Riomaggiore 1 km 20 minuti (2 Km) Questo è il sentiero più noto, la Via dell’amore, oggi a pagamento. Per imboccarla bisogna arrivare sino alla stazione di Manarola che si raggiunge attraversando la galleria che si trova al centro del paese. Il sentiero è stato costruito molti anni fà con grande fatica, nella pagina delle 5 terre troverete la storia della sua costruzione. Questo tratto è diverso dagli altri sentieri e può percorrerlo chiunque, è pavimentato e corre sempre alla stessa quota, a strapiombo sul mare tra agavi e vegetazione mediterranea e permette di raggiungere Manarola in circa 20 minuti. Corniglia - Manarola 3 km 1 ora Da Corniglia bisogna scendere al mare lungo la scalinata della Lardarella, si prosegue lungo la strada che costeggia la ferrovia sino alla stazione e lì superato il rio Molinello e il Villaggio Europa si prosegue costeggiando la lunga spiaggia di ciottoli, poi il sentiero si alza lievemente e prosegue in quota sino a Punta Manara e quindi al cimitero di Manarola. E’ un sentiero che può percorrere chiunque senza dislivelli e abbastanza curato. Corniglia - Vernazza 3,5 Km 1 ora e mezzo Vernazza - Monterosso 3,8 km 1 ora Dalla piazzetta di Tellaro invece di scendere sino alla chiesetta che sorge direttamente sul mare si gira a sinistra e si sale, finito il paese il sentiero prosegue con scalini sino a Zanego, una piccola frazione nel comune di Ameglia e da lì prosegue nella vallata opposta scendendo sino a Bocca di Magra. Per raggiungere la spiaggia superato il paese di tellaro troveremmo una deviazione sulla destra e in una ventina di minuti si scende alla spiaggia sottostante. Inizialmente il sentiero è semplice solo negli ultimi metri occorre fare molte attenzione sempre a causa delle frane che lo hanno interessato. Manarola - Santuario di nostra signora della salute - 1 ora Corniglia - Santuario di nostra signora delle grazie - oltre 1 ora Vernazza - Santuario di nostra signora di reggio 1,2 km - 1 ora Monterosso - Santuario di nostra signora di soviore 2,5 km 1 ora e 1/2
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