Morfologia

Declinazione dell'articolo

Troviamo in greco tre generi di articolo: maschile, femminile, neutro. L'articolo maschile e neutro seguono sostanzialmente la seconda declinazione; l'articolo femminile segue sostanzialmente la prima. Unica apparente deviazione, il nominativo maschile e femminile, singolare e plurale.

Declinazione dell'articolo
Maschile Femminile Neutro
il la τό il/lo
τοῦ del τῆς della τοῦ del
τῷ al τῇ alla τῷ al
τόν il (acc) τήν la (acc.) τόν il/lo
Plurali
οἱ i, gli αἱ le τά le/i
τῶν degli, dei τῶν delle τῶν delle/degli
τοῖς agli, ai ταῖς alle τοῖς alle/ai

τούς

i, gli τάς
le τά le/i

I nomi

I Declinazione: nomi in - α pura.

I sostantivi in -α pura (cioè preceduta da ε, ι, ρ) la mantengono per tutta la declinazione.

singolare plurale
NOM σκοτία αἱ ἀδικίαι
GEN τῆς σκοτίας τῶν ἀδικιῶν
DAT τῇ σκοτίᾳ ταῖς ἀδικίαις
ACC τὴν σκοτίαν τὰς ἀδικίας
VOC σκοτία ἀδικίαι

Allo stesso modo si declinano i seguenti sostantivi:καρδία, ἅγια, μαρτυρία, βασιλεία, παρουσία, πορνεία, ἀπολογία, ἱστορία, ἀνθρωπολογία, φιλία, ἅγια, ἐκκλεσία

I Declinazione: nomi in η.

NOM  ἐντολή αἱ ἐντολαί
GEN τῆς ἐντολῆς τῶν ἐντολῶν
DAT τῇ ἐντολῇ ταῖς ἐντολαῖς
ACC τὴν ἐντολήν τὰς ἐντολάς
VOC ἐντολή ἐντολαί

Allo stesso modo vengono declinati ad esempio i sostantivi:

ἀγάπη amore, συκή fico, φωνή voce.

e i femminili in η degli aggettivi della I classe:

ὅλη tutta, ὑψίστη altissima,κακή cattiva.

I Declinazione: nomi in α / η.

NOM  γλοσσα αἱ γλοσσαι
GEN τῆς γλοσσας τῶν γλοσσῶν
DAT τῇ γλοσσα ταῖς γλοσσαις
ACC τὴν γλοσσαν τὰς γλοσσας
VOC γλοσσα γλοσσαι

Seconda declinazione: nomi in ο / ε

Nomi maschili e femminili in -ος

I nomi in -ος (la maggior parte maschili, alcuni femminili) e -οn (neutri) sono il gruppo più numeroso dei nomi greci. Ad un'analisi attenta, si possono riscontrare numerose somiglianze con i nomi della prima declinazione, anche se la vocale tematica è ο e non α.

singolare plurale
NOM κακοῦργος οἱ κακοῦργοι
DAT τοῦ κακούργου τῶν κακούργων
DAT τῷ κακούργῳ τοῖς κακοῦργοι
ACC τὸν κακοῦργον τούς κακούργους
VOC κακοῦργε οἱ κακοῦργοι

singolare plurale
NOM Θεός οἱ θεοί
DAT τοῦ Θεοῦ τῶν θεῶν
DAT τῷ Θεῷ τοῖς θεοῖς
ACC τὸν Θεόν τούς θεούς
VOC Θεός?? οἱ θεοί

Si declinano allo stesso modo i seguenti nomi:λόγος, λογικός, ἄνθρωος, ἄγγελος, οὖτος, ἀδελφός, ἀγαθός, διδάσκαλος, φίλος, διάκονος, κακός, υἱὸς, κύριος, ἅγιος, βάρβαρος, κόσμος, ὕψιστος, αὐτός, Παῦλος, Μάρκος, κακοῦργος.

Terza declinazione

Terza declinazione: nomi in - ν.

Alcuni sostantivi hanno il tema in vocale breve, che si allunga al nominativo e al vocativo singolare. Ad esempio il sostantivo εἰκών deriva dal tema εἰκον-, che al genitivo dà εἰκόνος.

singolare plurale
NOM ? εἰκών ai εἰκόνες
GEN τῆς εἰκόνος τῶν εἰκόνων
DAT τῇ εἰκόνι ταῖς εἰκόσι(ν)
ACC τὴν εἰκόνα τὰς εἰκόνας
VOC εἰκών εἰκόνες

Pronomi personali

Declinazione del pronome personale di III persona singolare (lui,lei,ciò) nelle tre uscite: maschile, femminile e neutro

Maschile singolare αὐτός
αὐτοῦ
αὐτῷ
αὐτόν

Femminile singolare αὐτή
αὐτῆς
αὐτῇ
αὐτήν

Neutro singolare αὐτὸ
αὐτοῦ
αὐτῷ
αὐτὸ

Maschile plurale αὐτοί
αὐτῶν
αὐτοῖς
αὐτύς

Femminile plurale αὐταί
αὐτῶν
αὐταῖς
αὐτάς

Neutro plurale αὐτά
αὐτῶν
αὐτοίς
αὐτά

Pronomi personali soggetto 

ἐγὼ
σύ
αὐτός
ἡμείς
ὑμείς
αὐτοί

Il verbo greco

Il sistema verbale greco è estremamente complesso e raffinato. Oltre al tempo infatti consente di esprimere varie sfumature e aspetti dell'azione:

Le tre voci: attiva, media, passiva

La voce attiva indica che il soggetto compie l'azione:

σοὶ δώσω τὴν ἐξουσίαν ταύτην
a te darò questo potere (Lc 4,6)
Il tentatore usa il futuro attivo (δώσω) per indicare che egli è il soggetto unico dell'azione, che ha un complemento oggetto e un complemento di termine.

Il verbo al passivo invece indica che il soggetto subisce l'azione:

ὅτι ἐμοὶ παραδέδοται
perché a me è stato dato (Lc 4,6)
Il tentatore stavolta usa il passivo: l'azione è esterna a lui (complemento di termine): qualcun altro gli ha attribuito il potere. In questo caso si tratta di un passivo teologico, che fa risalire a Dio stesso la concessione (temporanea e limitata) di un potere al demonio.

Il medio è una particolarit� pressoché esclusiva della lingua greca, che indica una partecipazione speciale del soggetto all'azione. Talvolta è reso in italiano con un riflessivo; talvolta il senso del verbo cambia; talvolta si tratta di una sfumatura intraducibile. Di molte radici verbali greche è usata solo la forma media, e molti verbi greci si trovano nel greco biblico unicamente al medio.

θέτε οὖν ἐν ταῖς καρδίαις ὑμῶν μὴ προμελετᾶν ἀπολογηθῆναι
mettete nei cuori vostri di non preoccuparvi prima di [come] essere difesi (Lc 21,14)
θέσθε ὑμεῖς εἰς τὰ ὦτα ὑμῶν τοὺς λόγους τούτους· ὁ γὰρ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου μέλλει παραδίδοσθαι
mettete voi [bene] nelle orecchie queste parole: il Figlio dell'Uomo sta per essere consegnato (Lc 9,44)
Le due frasi hanno un andamento simile e un significato comune: si tratta di un insegnamento da tenere a mente, da collocare nel "cuore" o "nelle orecchie". Ciò si esprime con l'imperativo aoristo del verbo τίθημι. Cambia però la voce verbale: il medio in 9,44 aggiunge una sfumatura di grande interesse nel soggetto: è una parola da conservare gelosamente. In 21,14 si usa invece il verbo attivo, forse per rimarcare il disinteresse del soggetto, in questo caso i discepoli, che non devono preoccuparsi di preparare la propria apologia in vista del tribunale.

I tempi, o sistemi verbali: presente, aoristo, perfetto, futuro

La parola "tempo" a proposito del verbo greco comporta una certa confusione, ma è ormai invalsa nell'uso, ed è giocoforza rassegnarsi. Tempo indica infatti i quattro sistemi verbali, e quindi la qualit� dell'azione, così come è pensata e presentata da chi parla e chi scrive. Ma "tempo" può indicare il rapporto del verbo con la temporalit� : e si parla allora di "tempi principali" (riferiti al presente) e "tempi storici" (riferiti al passato).

I 4 sistemi verbali e i loro modi

- Presente                        

(il presente si usa per indicare un azione continuata o iterativa)
        indicativo
        congiuntivo
        ottativo
        imperativo
        participio
        infinito

- Aoristo                           

(l'aoristo indica un azione puntuale indeterminata senza indicazione di durata)
        indicativo
        congiuntivo
        ottativo
        imperativo
        participio
        infinito

- Futuro                               

( il futuro indica un azione che deve ancora venire)
        indicativo
        participio
        infinito

- Perfetto                               

(azione conclusa nel passato ma gli effetti continuano nel presente)
        indicativo
        congiuntivo
        ottativo
        imperativo
        participio
        infinito

Coniugazione dei verbi: sistema del presente

Coniugazione tematica (Verbi in - ω).

Presente indicativo attivo

Il presente indicativo attivo indica innanzitutto continuit� dell'azione; normalmente questo implica anche la nozione di contemporaneit� , e si avvicina così alla nostra idea di "presente". Nei verbi in -ω la vocale tematica ο/ε alternata caratterizza tutta la declinazione.

Presente di λέγω
persona Greco italiano
I λέγω io dico
II λέγεις tu dici
III λέγει egli dice
I λέγομεν noi diciamo
II λέγετε voi dite
III λέγουσιν essi dicono

Si conigano allo stesso modo i seguenti verbi: ἀπόστελλω, φαίνω, γιγνώσκω.

Coniugazione del presente medio 

Presente medio ἔρχομαι (vado-vengo)
persona Greco italiano
I ἔρχομαι io vado
II ἔρχῃ tu vai
III ἔρχεται egli va
I ἐρχόμεθα noi andiamo
II ἔρχεστε voi andate
III ἔρχονται essi vanno

Coniugazione dell’imperfetto

Riferimento biblico: Lc 34. Verbo-esempio: elegon e eballon

Imperfetto tempo verbale che esprime l'azione continuata nel passato 


ἔλεγον
ἔλεγες
ἔλεγεν
ἐλέγομεν
ἐλέγετε
ἔλεγον

Participio medio passivo 

Il participio si declina come un aggettivo; avrà quindi 3 uscite maschile, femminile neutro, singolare e plurale Il participio del verbo λέγω maschile, femminile e neutro singolari 

λεγόμενος λεγομένη λεγόμενον
λεγόμενου λεγόμενες λεγόμενου
λεγόμενῳ λεγόμενῃ λεγόμενῳ
λεγόμενον λεγομένεν λεγόμενον

Il participio del verbo λέγω maschile, femminile, neutro plurali 

λεγόμενοι λεγόμεναι λεγόμενα
λεγομένων λεγομένον λεγομένον
λεγόμενοις λεγόμενας λεγόμενοις
λεγόμενους λεγόμενας λεγόμενα

Coniugazione atematica (Verbi in -μι).

I più antichi verbi greci, alcuni dei quali tra i più usati, presentano una coniugazione arcaica in cui le desinenze seguivano direttamente il tema verbale, senza vocale tematica. Alcuni di questi verbi nella lingua ellenistica tendono ad uniformarsi alla coniugazione tematica, con forme miste o assimilate.

Desinenze dell'indicativo

Desinenze dei tempi principali
persona Attivo Medio/Passivo
I -μι -μαι
II -ι (da*σι) -ῃ(da*σαι)
III -τι -ται
I -μεν -μεθα
II -τε -σθε
III - ασι (da *ντι) -νται

Sono ben riconoscibili le desinenze indoeuropee arcaiche, molto simili al sanscrito: Le uniche modificazioni fonetiche si riscontrano alla II persona singolare (per la presenza del sigma intervocalico) e alla III plurale (per la presenza del gruppo -ντ). L'esito finale varia a seconda dei verbi.

Presente indicativo di εἰμί

Desinenze dei tempi principali
persona Attivo Medio/Passivo
I εἰμί io sono
II εἶ (da*εσσι) tu sei
III ἐστί egli è
I ἐσμέν noi siamo
II ἐστέ voi siete
III εἰσίν essi sono
ͅ

Da notare che tutte le forme, tranne la II singolare, sono enclitiche, e si appoggiano per l'accento alla parola che precede. Da non confondere il verbo εἶμι vado,con accento proprio e derivazione etimologica diversa.
Il tema verbale è *es, lo stesso del latino esse (conservato nell'italiano essere, essenza, essenziale). La III singolare e la I e II plurale conservano esattamente la coniugazione originaria, le altre persone presentano alcuni piccoli adattamenti. La prima persona *εσμί subisce assimilazione del σ e prolungamento di compenso. Nella seconda persona [*εσσί] ugualmente il σ intervocalico cade, provocando allungamento e contrazione. La terza plurale (originariamente *εσντί , poi *εινσί) è originata dalla dissimilazione del τ, con caduta del σ e prolungamento di compenso.

Sistema dell'aoristo

Il sistema dell'aoristo indica la qualità (o l'aspetto) verbale dell'azione momentanea o puntuale. Chi scrive intende presentare l'azione in se stessa, senza ulteriori determinazioni di durata o completezza.
Tuttavia l'aoristo ha un unico indicativo, con aumento e desinenze dei tempi storici: l'indicativo aoristo perciò indica sempre anche la nozione dell'anteriorità o del passato. Ciò vale in parte anche per il participio, che generalmente si tende a tradurre con il gerundio composto, e che esprime un'azione anteriore a quella del verbo reggente.
In tutti gli altri modi, l'aoristo indica la pura qualit� dell'azione momentanea.

Es: Luca 13,6-9 (parabola del fico). 13:6 ἔλεγεν δὲ ταύτην τὴν παραβολήν συκῆν εἶχέν τις πεφυτευμένην ἐν τῷ ἀμπελῶνι αὐτοῦ καὶ ἦλθεν ζητῶν καρπὸν ἐν αὐτῇ καὶ οὐχ εὗρεν 7 εἶπεν δὲ πρὸς τὸν ἀμπελουργόν ἰδοὺ τρία ἔτη ἀφ' οὗ ἔρχομαι ζητῶν καρπὸν ἐν τῇ συκῇ ταύτῃ καὶ οὐχ εὑρίσκω ἔκκοψον οὖν αὐτήν ἱνατί καὶ τὴν γῆν καταργεῖ 8 ὁ δὲ ἀποκριθεὶς λέγει αὐτῷ κύριε ἄφες αὐτὴν καὶ τοῦτο τὸ ἔτος ἕως ὅτου σκάψω περὶ αὐτὴν καὶ βάλω κόπρια 9 κἂν μὲν ποιήσῃ καρπὸν εἰς τὸ μέλλον εἰ δὲ μή γε ἐκκόψεις αὐτήν.
L'imperfetto ἔλεγεν introduce il brano, alludendo ad un insegnamento continuativo di Gesù; il tempo della narrazione è invece l'indicativo aoristo, salvo i casi in cui occorre mostrare la continuit� dell'azione, come al v. 6: συκῆν εἶχέν τις, "un tale aveva un fico", possesso che perdura nel tempo, reso quindi con l'imperfetto. Segue una sequenza esemplare di aoristi: ἦλθεν..., οὐχ εὗρεν..., εἶπεν..., che indicano azioni puntuali. Nel discorso del padrone poi vediamo il presente, che indica azione iterativa (sono tre anni che vengo...), e quindi il secco imperativo aoristo ἔκκοψον αὐτήν. Ad esso il servo risponde (λέγει, presente storico, per dare vivacit� alla narrazione nel momento cruciale del dialogo) con un altro imperativo aoristo: ἄφες αὐτὴν (si usa il verbo ἀφίημι, lo stesso usato nell'espressione "rimettere i peccati). Si tratta di lasciarlo per un anno intero, ma si usa l'aoristo perché nella mente di chi scrive è un'occasione unica che viene concessa all'albero. Una sequenza di congiuntivi aoristi esprime le azioni che condurranno alla decisione finale, espressa con un periodo ipotetico dell'eventualit� : ἕως ὅτου σκάψω... καὶ βάλω ... κἂν ποιήσῃ.

Desinenze e caratteristiche

L'indicativo aoristo è caratterizzato dall'aumento e dalle desinenze dei tempi storici. Gli altri modi perdono l'aumento, e sono caratterizzati unicamente dal tema dell'aoristo. Esistono quattro tipi di aoristo attivo/medio:

Esistono poi due tipi di aoristi passivi:

Le desinenze sono sempre quelle dei tempi storici:

Desinenze dei tempi storici
persona desinenze attive
I - ν [o nulla]
II - ς
III [-] [o -ε(ν)]
I - μεν
II - τε
III - ν [o -σαν]

e ciò che cambia è unicamente la vocale tematica:

Paradigma dell'aoristo debole

Aoristo debole o sigmatico
persona forma verbale
I ἐποίησα
II ἐποίησας
III ἐποίησε(ν)
I ἐποιήσαμεν
II ἐποιήσατε
III ἐποίησαν
Da rilevare unicamente: - l'assenza di desinenza alla prima persona singolare. - la desinenza in - ε (con ν efelchistico) alla terza singolare.

L'Aoristo I asigmatico

Similie all'aoristo asigmatico, quella dei verbi con  tema il liquida e nasale, che perdono il sigma: da ἐκ - τείνω l'aoristo ἔκτεινα.

ἔκτεινα
ἔκτεινας
ἔκτεινε
ἐκτείναμεν
ἐκτείνατε
ἔκτειναν

Paradigma dell'aoristo forte

Aoristo forte o II
persona forma verbale
I ἔλαβον
II ἔλαβες
III ἔλαβε(ν)
I ἐλάβομεν
II ἐλάβετε
III ἔλαβον
ͅ

Allo stesso modo ἔπεσον da πίπτω.


Da notare:

- le desinenze dell'aoristo forte sono le stesse dell'imperfetto nel sistema del presente. La differenza è nel tema verbale, che è diverso nel presente e nell'aoristo:

ἐλάμβανον (imperfetto) e ἔλαβον (aoristo).

- la terza persona singolare può avere il ν efelchistico.

Altro esempio, l'aoristo di πίπτω cado, ἔπεσον (caddi).
ἔπεσον
ἔπεσες
ἔπεσεν
ἐπέσομεν
ἐπέσετε
ἔπεσον

Paradigma dell'aoristo fortissimo

Aoristo fortissimo
persona forma verbale
I ἔγνων
II ἔγνως
III ἔγνω
I ἔγνωμεν
II ἔγνωτε
III ἔγνωσαν

Da notare:
- la terza persona plurale presenta la desinenza -σαν, per analogia con gli aoristi deboli.

Paradigma dell'aoristo passivo

Aoristo fortissimo
persona forma verbale
I ἐβλήθην
II ἐβλήθης
III ἐβλήθη
I ἐβλήθημεν
II ἐβλήθητε
III ἐβλήθησαν

Da notare:
- come all'aoristo fortissimo, la terza persona plurale è assimilata all'aoristo sigmatico, con la desinenza - σαν.