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MONTEDORO
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Il Borgo

 

 

"... e la chiesa mezzo diroccata, con un solo dei due campanili in piedi, poichè l'altro è crollato...le crepe che solcano le mura e la croce inclinata perchè il terreno va cedendo per gli scavi e le gallerie delle vicine miniere... "Vedo, dall'altra parte, le case, povere e rustiche, bianche e basse profilarsi nitide contro il cielo azzurro... Tutto il giorno vedo silenziose figure di donne... sempre coperte dalle nere mantelline." (Louise Hamilton Caico).

 

 

A Vucca (La Bocca/ingresso della miniera)

 

 

"L'entrata della miniera è chiusa da un cancello di legno che si apre sulla scala che conduce sottoterra. Un' ingenua immagine di San Giuseppe è affissa con un chiodo al cancello di legno. Qualche mieniera ha un paio di corna di bovini sulla porta d' entrata, contro il malocchio. ...i carusi che portano sul dorso il minerale in ruvidi sacchi salgono in processione procedendo con difficoltà su per gli scalini scavati nella terra... curvi sotto il peso ... emergendo dalle tenebre della miniera verso la luce del sole." (Louise Hamilton Caico).

A Surfara (La Zolfara)

"Dopo pochi passi c'era una piccola nicchia scavata in una delle fiancate; conteneva un' immagine colorata della Madonna del Rosario... dinanzi alla quale bruciava una piccola lampada di terracotta... Tutt' intorno si aprono, come neri buchi, dei cunicoli più difficilia da percorrerestretti da percorrere, che conducono ad altri posti di lavoro; qua e la impalcature di legno, rozzamente innalzate, sostengono le pareti deboli della volta". (Louise Hamilton Caico).

L'Avanzamento

 

 

"alla luce di piccole lampade ad acetilene posate sulle rocce più sporgenti, i picconieri, mezzi nudi, coperti di sudore, con espressione dura e caparbia, attaccano con la piccozza la parete di zolfo. Lo spettacolo straziante di quelle condizioni di lavoro, mi ossessionava dolorosamente.." (Louise Hamilton Caico).

I Calcheroni

 

 

 

 

" Il minerale grezzo... viene trasportato... fino ad un fosso circolare foderato nella parte profonda da una parete in muratura... mentre la restante parte di ciò che è stato estratto... viene lavorato con acqua... e impastato in migliaia di pagnotte chiamati panotti. Messi prima ad asciugare al sole, appena solidi, i panotti vengono ammassati nel fossato con lo zolfo, si crea così una enorme catasta... queste montagnole preparate per la fusione dello zolfo, si chiamano calcheroni."------- (Louise Hamilton Caico).

 

 

 

 

La Pesatura

 

 

"...una volta solidificate le forme di zolfo vengono pesate bilance antidiluviane e trasportate con carretti..." (Louise Hamilton Caico).

Attrezzature ( Alcuni degli oggetti comuni che accompagnavano i minatori durante il loro lavoro)

 

 

Lampada ad acetilene: Era lo strumento che i minatori usavano per illuminare le gallerie, attrezzo tanto utile quanto pericoloso, in quanto era una lampada a fiamma libera che molto spesso innescava l'accensione del gas che si poteva sprigionare dagli scavi e che è stato causa di molte esplosioni, costate la vita a molti minatori e carusi. Il suo funzionamento era molto semplice, si metteva nella parte inferiore del contenitore a tenuta stagna il carburo e poi tramite un regolatore gli si faceva percolare dell'acqua. L'unione di questi due elementi produce un gas infiammabile, appunto l'acetilene.
Torcia elettrica: Ha sostituito la pericolosissima lampada ad acetilene.
Bombole di ossigeno: avevano il compito di aiutare i minatori a non respirare i gas tossici liberati dagli scavi. Naturalmente, questi dispositivi entrarono a far parte dell'equipaggiamento solo nell'ultimissimo periodo, e solo in alcune zolfare. In realtà i minatori per lo più si affidavano alla fortuna e alle preghiere, per tornare alla luce del sole indenni.
Attrezzatura medica di primo soccorso.
Picconi, scale di corda, ceste e martelli pneumatici.