GRAN BRETAGNA
ROYAL NAVY
GRAN FLEET
-CORAZZATE -
BATTLESHIPS
- QUEEN ELIZABETH CLASS -
Storia
In seguito al successo dei pezzi da 343 mm, l'Ammiragliato decise di sviluppare
cannoni di calibro ancora maggiore, raggiungendo i 381 mm per equipaggiare le
navi programmate nel 1912. La decisione di sviluppare bocche da fuoco più grandi
fu sostenuta e accelerata dall'intervento di Winston Churchill, allora Primo
Lord dell'Ammiragliato. Invece di aspettare la costruzione di un prototipo si
decise di progettare direttamente la nuova classe basandosi sul nuovo tipo di
cannone prima che questo fosse effettivamente pronto. Si corse quindi un certo
rischio, visto che in caso di inefficienza dei nuovi cannoni le navi sarebbero
state considerevolmente più deboli del previsto.
All'inizio della progettazione si pensava di creare le nuove navi sulla
falsariga della precedente classe Iron Duke, con cinque torrette binate e la
velocità standard di 21 nodi (39 km/h). In seguito si optò per eliminare una
torretta a mezzanave per rendere disponibile spazio e peso per macchine più
potenti, rimanendo comunque la bordata maggiore a quella delle precedenti navi
visto l'aumento del calibro. Il programma originale di costruzioni del 1912
prevedeva la messa in cantiere di tre navi da battaglia e di un incrociatore da
battaglia ma, vista la accresciuta velocità delle Queen Elizabeth, prevista a 25
nodi, si decise di eliminare la costruzione dell'incrociatore da battaglia
sostituendolo con una quarta nave della classe. Quando la Federazione degli
Stati Malesi offrì di finanziare la costruzione di una nuova nave da battaglia,
venne deciso di aggiungere un'ulteriore unità alla classe, denominata HMS Malaya.
Il Direttore delle costruzioni
navali (DNC) pose quindi il problema dell'alimentazione delle nuove navi,
necessariamente a olio combustibile per garantire la maggiore velocità[1]. Le
classi precedenti infatti avevano una doppia alimentazione a olio combustibile,
in quel periodo scarso nell'Impero Britannico, e a carbone, materia prima molto
a buon mercato nelle isole britanniche. Churchill decise quindi di risolvere la
questione firmando la Convenzione del petrolio Anglo-Persiano, gestito dalla
Anglo-Iranian Oil Company, sotto il controllo del governo. Nel frattempo i
problemi logistici legati al nuovo combustibile vennero risolti da un'inchiesta
svolta dall'Ammiraglio Jackie Fisher, spianando la strada al nuovo tipo di navi.
L'olio combustibile ha infatti una potenza energetica maggiore del carbone, crea
meno scorie e meno fumo, favorendo il puntamento dei cannoni e rendendo le navi
meno visibili dalla distanza. Inoltre le operazioni di rifornimento erano
decisamente più rapide e semplici rispetto all'imbarco di grandi quantità di
carbone a bordo.
Un'ulteriore nave, autorizzata nel 1914, si sarebbe dovuta chiamare Agincourt,
nome successivamente utilizzato per una corazzata espropriata alla Turchia.
Secondo alcuni storici invece di essere una nuova nave della classe la Agincourt
sarebbe dovuta essere un incrociatore da battaglia, con lo stesso armamento
delle Queen Elizabeth ma con una corazzatura ridotta che permettesse di
raggiungere il 28 nodi. In ogni caso, la costruzione venne cancellata dopo pochi
mesi, allo scoppio della prima guerra mondiale.
Armamento
Principale
I cannoni da 381 mm si dimostrarono un completo successo alla prova dei fatti,
risultando estremamente accurati e capaci di non disperdere il tiro anche a
distanze considerevoli (18 km.) La scarsa qualità dei proiettili impiegati
ridusse la loro efficacia durante la battaglia dello Jutland, ma il problema
venne risolto con l'arrivo delle munizioni Green Boy nel 1918. Queste armi
rimasero competitive anche durante la seconda guerra mondiale, dopo aver
ricevuto nuovi tipi di munizionamento e affusti differenti capaci di maggiorarne
l'alzo. La Warspite, nella battaglia di Punta Stilo, registrò un colpo a segno
che a tutt'oggi è uno dei più lontani mai andati a segno nella storia
dell'artiglieria navale.
Secondario
L'armamento secondario, composto di cannoni da 152,4 mm Mk XII singoli era
disposto in casematte sullo scafo, sei per lato sul ponte superiore tra la
torretta B e il secondo fumaiolo, controllate dal direttore di fuoco e altre due
sul ponte principale in basso tra le torrette X ed Y. Tutte le navi ricevettero
14 pezzi tranne la Queen Elizabeth che ne ebbe 16.
Il posizionamento dei cannoni da 152,4 mm in casematte sullo scafo ridusse
drasticamente la Spinta idrostatica, vista anche la facilità con cui potevano
imbarcare acqua se sommerse. In pratica, le casematte erano inondate anche a
velocità normale in caso di mare grosso. Inoltre il rifornimento di munizioni
per questi pezzi era relativamente esposto: durante la battaglia dello Jutland
questo problema venne reso evidente da un incendio di munizioni a bordo della
Malaya che per poco non causò la perdita della nave.
Le quattro casematte di poppa della Queen Elizabeth si dimostrarono subito di
scarsa utilità e vennero rimosse, mentre le successive navi della classe vennero
completate senza di esse. Vennero rimpiazzate con l'installazione di due cannoni
protetti situati a prua, uno per lato. I dieci cannoni non più necessari vennero
riutilizzati nel 1915 per armare i cinque monitori classe M29. I cannoni montati
a prua vennero rimossi nel 1916, portando alla configurazione definitiva delle
navi, rimasta fino agli anni 30, con 12 cannoni secondari singoli. In questo
periodo le navi della classe ricevettero diversi interventi di modernizzazione
che influirono anche sull'armamento secondario e soprattutto su quello
antiaereo.
Corazzatura
La protezione delle navi della classe venne progettata in maniera differente
rispetto alle Iron Duke, con un maggiore spessore di corazza alla cintura e
sotto il livello dell'acqua. Lo spessore della protezione sul ponte era invece
minore, pratica diffusa in quel periodo, ma le navi riuscirono comunque a
resistere a diversi colpi diretti durante la battaglia dello Jutland.
CORAZZATE DI CLASSE QUEEN ELIZABETH / BATTLESHIP QUEEN ELIZABETH