MARINA IMPERIALE


KIDO BUTAI


CLASSE ZUIKAKU


PORTAEREI SHOKAKU

(GRU PROPIZIA)


CARATTERISTICHE TECNICHE

Nave Shokaku
Tipo CV
Cantiere Kawasaki, Kobe
Impostazione 11 dicembre 1937
Varo 27 novembre 1939
Entrata in servizio 26 settembre 1941
Affondamento 19 giugno 1944 (battaglia delle Marianne)
Lunghezza 257.47 metri
Larghezza 26,05 metri
Immersione 8,83 metri
Dislocamento 29.800 tonnellate
Apparato motore 4 gruppi turbine, 8 caldaie, 4 eliche
Potenza 160.000 cavalli
Velocità 34,2 nodi
Combustibile 3500 tonnellate
Autonomia 9700 miglia
Armamento 16 cannoni da127 mm.a.a., 36 mitragliere da 25mm., 72 aerei pronti;12 aerei di riserva, 3 elevatori
Protezione verticale cintura 220 mm.;
Protezione orizzontale ponte di volo 170 mm.
Equipaggio 1660

Le due portaerei Zuikaku (gru volante) e Shokaku (gru propizia) costituirono la prima classe di portaerei d'attacco veramente uguali per dislocamento, armamento e sistemazioni, in quanto Akagi e kaga erano nate diverse come scafo e sistemazioni e rimasero tali anche dopo le trasformazioni del 1935-1938.

Il progetto originale prevedeva, a causa della teoria giapponese dell'impiego a coppia di due portaerei simmetriche, che una nave avesse l'isola a destra e l'altra sinistra.

Ma dopo l'infelice esperienza delle unità con isola sul lato sinistro (Akagi e Hiryu) il progetto di quella con l'isola sul lato sinistro fu modificato nei primi mesi del 1939, quando l'unità era già stata varata e si trovava in avanzato stato di costruzione. Furono le migliori portaerei costruite nei cantieri giapponesi.

Il loro progetto si ispirò a quello delle Hiryu e Soryu, caratterizzato da un'isola di modeste dimensioni e dai fumaioli sporgenti lateralmente sulla destra e piegati verso il basso.

Il ponte di volo aveva le dimensioni di m. 242,15x28,94 e nelle sue parti estreme di prora e di poppa non faceva parte integrante dello scafo ma era sostenuto da piloni che si elevavano sul ponte di coperta.

Nella zona di poppa, fra questi piloni, erano ricavati i posti di sgombero per le imbarcazioni, disposte su due piani in ambedue i lati.

Sulla Zuikaku e sulla Shokaku il ponte di volo fu costruito con una struttura più robusta di quella delle navi precedenti, perchè il peso e le dimensioni degli aerei erano aumentati, esigendo anche elevatori più grandi e potenti.

Lo scafo aveva la prora a bulbo, come quello delle corazzate classe Yamato e degli incrociatori più moderni.

Lo scopo era quello di incrementare la velocità. Basti pensare che le Zuikaku sviluppavano una velocità di 34,2 nodi con soli 160.000 cavalli di potenza e un dislocamento a pieno carico di 29.800 tonnellate mentre la Soryu, con prua senza bulbo e un dislocamento di appena 18.800 tonnellate a pieno carico, per raggiungere la medesima velocità era dotata di un apparato motere della potenza di 153.000 cavalli.

Per sollevare gli aerei dall'aviorimessa al ponte di volo, vi erano tre elevatori, tutti con asse nel piano di simmetria della nave. L'elevatore prodiero si trovava al lato dell'isola, quello centrale immediatamente a poppavia dei fumaioli e quello poppiero era circa a lato delle plancette dei cannoni da 127 mm. poppieri.

I 16 cannoni da 127 mm. antiaerei erano disposti in otto complessi binati, montati su otto plancette esterne al ponte di volo e ad un livello più basso.

Le quattro postazioni prodiere erano disposte simmetricamente, due per lato a proravia dell'isola; le quattro poppiere erano invece asimmetriche, essendo quelle di destra più a prora di quelle di sinistra.

Le mitragliere erano in dodici postazioni trinate, anche'sse su plancette laterali, di cui le sei di sinitra erano riunite nella zona centrale, mentre quelle di destra erano due fra isola e fumaioli e quattro a poppa dei fumaioli, circa a lato dell'elevatore poppiero.

Dietro l'isola, sul ponte di volo, vi era un piccolo albero a tripode e a poppa a dritta un albero di carico.

I fumaioli erano due, uguali, costituiti da due condotte rettilineee sporgenti lateralmente sul lato destro a poppavia dell'isola; non avevano curvatura come quello dell'Akagi ma erano molto simili a quello della Kaga.

Le due unità furono munite sia di protezione orizzontale che verticale; la prima costituita da una corazzatura del ponte di volo dello spessore di 170 mm. e la seconda da una striscia al galleggiamento che nella parte centrale aveva lo spessore di 220 mm.

L'apparato motore era formato da 4 gruppi di turbine che azionavano 4 eliche, il vapore era generato da 8 caldaie che scaricavano quattro per ciascun fumaiolo.

Con una potenza di 160.000 cavalli, grazie alla prora a bulbo, raggiungeva una velocità di oltre 34 nodi, assai superiore a quella di Akagi e kaga e in seguito raggiunta solo dalle unità della classe Unryu del 1942-1944, dislocanti 20.000 tonnellate e dotate di un apparato motere della stessa potenza delle Zuikaku.

La Zuikaku e la Shokaku costiuirono la 5° divisione navi portaerei comandata dall'Ammiraglio Cuichi Hara.

nel dicembre del 1941 portavano 18 caccia A6M Zero, 27 bombardieri in picchiata D3A Val e 27 bombardieri-siluranti B5N Kate, per un totale di 72 apparecchi.


STORIA

La Shokaku partecipò al bombardamento di Pearl Harbour insieme alla gemella Zuikaku, all'ammiraglia Akagi, alla Kaga. alla Soryu e alla Hiryu (questa formazione fu la più poderosa che il Giappone riuscì a proporre in tutta la guerra del Pacifico).

La Shokaku partecipò con la gemella Zuikaku e la portaerei leggera Soho alla battaglia del Mar dei Coralli (agosto 1942). Durante questa battaglia il Giappone perse la Soho, la Shokaku e la Zuikaku furono seriamente danneggiate, ma gli americani persero la gigantesca Lexington e salvarono per miracolo la Yorktown.

I danni patiti in questa battaglia impedirono ad entrambe le navi di partecipare alla battaglia delle Midway.

Nella battaglia delle isole Salomone (agosto 1942) la Sokaku e la Zuikaku vendicarono le portaerei giapponesi affondate alle Midway. Durante questo scontro fu infatti affondata la Hornet e gravemente danneggiata la Enterprise.

Dopo due anni di relativa inattività la Zuikaku e la Shokaku, insieme alla nuovissima Taiho. furono mandate al massacro contro ben undici portaerei americane della classe Essex. Si salvò solo la Zuikaku, che fu però gravemente danneggiata. Per la cronaca in questa epica battaglia i giapponesi persero più di cinquecento aerei (rimase famosa come il "tiro al piccione delle Marianne") contro i soli duecento americani.


19 Giugno del 1944: la fine della portaerei Shokaku

Poco dopo, un altro sommergibile americano, il Cavalla, pattugliò, senza saperlo, sulla rotta della squadra nipponica e, alle 11.52, il comandante scorse una grande portaerei giapponese accompagnata da 2 incrociatori e da un cacciatorpediniere. Si avvicinò fino a 800 metri e fece approntare un fascio di 6 siluri. Il caccia torpediniere nipponico intervenne, ma il Cavalla lanciò gli ordigni, immergendosi poi in profondità. Qualche minuto dopo, il mare trasmise una serie di violente onde d'urto, rivelando che tre dei siluri avevano colpito il nemico.
Il comandante del Cavalla guardò l'orologio; erano le 12.20.
Un istante dopo, la portaerei presa di mira, la Shokaku, uscì dalla formazione nipponica e tentò, con l'aiuto del cacciatorpediniere Urakaze, di domare i numerosi incendi che già la devastavano. Le squadre di sicurezza della Shokaku realizzarono un vero e proprio tour de torce  riuscendo a spegnere la maggior parte dei focolai e, verso le 14 la portaerei sembrava salva. Ciononostante, notevoli quantità di vapori di benzina continuavano a diffondersi in tutta la nave, mentre piccoli incendi ribelli tenevano sempre in scacco le squadre di sicurezza. Tutto si sarebbe certo accomodato se una bomba d'aereo, venutasi a trovare vicino a uno di questi focolai, non fosse d'improvviso esplosa poco dopo le 15. Avendo evidentemente raggiunta la temperatura critica, scoppiò spontaneamente, con il risultato di incendiare tutto il gas surriscaldato.
L'immane esplosione spaccò in due la nave. Una serie di scoppi si determinò allora e la grande portaerei ne fu dilaniata con rombi di tuono prima di affondare.


IL GIUDIZIO FINALE DELLO SHINANO

La Shokaku el a Zuikaku furono probabilmente le migliori portaerei costruite dal Giappone.

Velocissime, potenti, ben difese e corazzate erano in grado di scatenare una poderosa forza di offesa aerea.

Combatterono eroicamente in tutte le battaglie in cui parteciparono e si dimostrarono difficilmente affondabili (al contrario della Akagi e della Kaga, le quali al primo serio attacco saltarono in aria).

Diedero filo da torcere quasi da sole all'intera flotta americana.

Non è un caso che parteciparono alle vittorie navali più prestigiose del Giappone.

Per due anni, dopo Pearl Harbour, rappresentarono il sogno più ambito e prestigioso di ogni pilota di bombardiere e di areosilurante della flotta americana.

Furono sopraffatte solo quando si trovarono di fronte soverchianti forze nemiche e non furono più supportate da piloti veterani e abili ma solo da principianti (non dimentichiamoci mai che alle Midway il Giappone perse sì due portaerei pesanti e due leggere ma soprattuto duecento cinquanta espertissimi piloti che non furono più degnamente sostituiti).

Se il Giappone nel 1942 avessero avuto il potenziale industriale per costruire una decina di portaerei della classe Zuikaku (come fecero gli americani con le Essex) e naturalmente avessero avuto validi piloti per armarle avrebbe potuto sperare di vincere la guerra! 

Eroiche.

La Shokaku fu affondata, come abbiamo visto nella battaglia delle Marianne il 20 agosto del 1944 e non assistette al crollo definitivo della marina giapponese avvenuto nella battaglia di Leyte dell'ottobre del 1944.

Questo almeno le fu evitato!


SHOKAKU


FOTOGRAFIE


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