MARINA IMPERIALE

(IMPERIAL JAPANEESE NAVY)


KIDO BUTAI


CLASSE YAMATO

(YAMATO'S CLASS)


PORTAEREI SHINANO (信濃)

(AIRCRAFT CARRIER SHINANO)

La Shinano (信濃?) era una portaerei unica della sua classe derivata dalle navi da battaglia della classe Yamato della Marina imperiale giapponese impostata il 4 maggio 1940 nel cantiere di Yokosuka, varata il 5 ottobre 1944 ed entrata in servizio il 19 novembre 1944. Il nome era in omaggio alla provincia Shinano, ora scomparsa, situata nella zona centrale dell'isola di Honshū.

STORIA

Le navi da battaglia della classe Yamato programmate erano quattro, però solo due, Yamato e Musashi furono completate. La terza unità, Shinano, fu trasformata in portaerei durante la costruzione e fu pronta alla fine del 1944; la quarta nave non fu mai iniziata.  La progettazione di questa unità subì una sostanziale modifica perchè in origine doveva essere una nave appoggio aerei, sena una dotazione di apparecchi propri, destinata solo a trasportare combustibile e munizioni per gli aerei delle altre unità ed avere officine per ripararli. In seguito l'idea fu cambiata e l'unità ebbe un ponte di volo ed una aviorimessa per aerei propri, ma il loro numero fu assai limitato (furono infatti 47, cioè quanti ne potevano portare le portaerei leggere che dislocavano 15.000 tonnellate, contro le oltre 70.000 della Shinano). Statisticamente fu la più grande portaerei ad essere costruita negli anni della seconda guerra mondiale, superata solo nel 1955 dalla Classe Forrestal americana che dislocava 75.900 tonnellate ma in grado di portare 100 aerei. 

Esternamente era simile alla Taiho, avendo un'isola sul lato destro con al suo interno un fumaiolo inclinato di 26° verso l'esterno. Era però larga ben 9 metri in più della collega giapponese. Ciò provocava una netta riduzione della velocità, 27 nodi, pur avendo lo stesso apparato motore della Taiho, che sviluppava invece ben 33 nodi. Il ponte di volo aveva le dimensioni di m. 256x40 e si estendeva da prora a poppa estrema. La sua struttura faceva parte integrante di quella dello scafo sottostante ed era munita di due elevatori situati molto verso le estremità.

L'armamento era formato da 16 cannoni a.a. da 127 mm., disposti in otto complessi binati su otto plancette esterne al ponte di volo. Quelle sul lato destro erano più a poppavia di quelle sul lato sinistro, quasi sfalsate in successione a gruppi di due a destra e due a sinistra. Le 145 mitragliere da 25 mm. erano sistemate in 35 postazioni triple e 40 postazioni singole. La corazzatura di murata aveva lo spessore di ben 203 mm., il ponte di volo era protetto da piastre dello spessore di 101 mm. e i depositi di munizioni avevano una protezione a murata di 178 mm. Le caldaie e le macchine di propulsione erano quelle della Yamato così che la velocità risultava scarsa per una portaerei.

La Shinano fu impostata il 4 maggio del 1940 e la sua costruzione come corazzata continuò fino all'estate del 1941. Nel giugno del 1942 si decise di completarla come portaerei. Fu fatta galleggiare nel suo bacino di costruzione dell'Arsenale di kure dove avrebbe dovuto essere ultimata. Nel viaggio di trasferimento fu silurata dal sommergibile americano Archerfish (non erano state ancora completate molte paratie stagne!) ed affondò il 29 novembre del 1944.


GIUDIZIO FINALE DELLO SHINANO

La portaerei Shinano, nata come ibrido dallo scafo di una corazzata, avrebbe dovuto incrementare l'esiguo numero di portaerei pesanti che il Giappone possedeva nel 1944 (Taiho, Shokaku e Zuikaku dovevano fronteggiare una ventina di portaerei pesanti americane della classe Essex). Si caratterizzava per l'impressionante corazzatura e allo stesso tempo per lo scarso numero di aerei ospitati. Dall'esame degli schemi costruttivi emerge che la trasformazione in portaerei è stata realizzata attaccando l'enorme ponte di volo corazzato allo scafo pesantemente protetto delle corazzate di classe Yamato. In teoria sarebbe dovuta essere la portaerei più corazzata e protetta dell'epoca anche se lo scarso numero di aerei a disposizione ne rendeva dubbia la capacità offensiva. In particolare non ebbe mai modo di dimostrare la sua potenza operativa perchè fu silurata quando ancora mancavano diverse paratie stagne e non era stata ancora completamente realizzata la cintura di protezione anti siluri. A parte questi difetti strutturali l'affondamento della nave fu dovuto al comportamento criminale e stupido del suo comandante.  Tale Toshio Abe, novello Nelson, o forse sarebbe meglio dire Schettino, una volta che la nave fu silurata non si preoccupò minimamente di diminuire la velocità e portare la portaerei verso il più vicino porto per le riparazioni ma continuò stoltamente a seguire la rotta prestabilita a tutta velocità fino a che l'unità non cominciò ad affondargli sotto i piedi. Basti pensare che i siluri la colpirono alle 3.45 del 19 novembre del 1944 mentre la nave affondò alle 10.57 portando con sè 1453 marinai. La dignità di marinaio del capitano fu salvata dal fatto  scelse di affondare con la nave, forse per onore marinaresco ma molto più probabilmente per evitare la vergogna di dover spiegare in patria come l'orgoglio della flotta giapponese fosse affondata ancora prima di diventare operativa. Possiamo considerarla come una potente nave, ma di scarsa velocità, che non ebbe mai modo di dimostrare, grazie al suo capitano, il suo valore. Rimarrà comunque  nella storia per la sua enorme stazza e per le dimensioni gigantesche del suo ponte di volo. Sfortunata! (Shinano)


LA FINE DELLA PORTAEREI SHINANO

L' 11 novembre 1944 il sommergibile americano Archerfish lasciò la base di Saipan per la sua quinta crociera.  Il 28 novembre, alle 20.48, quando l'Archerfish si trovava a poco più di 20 chilometri dall'isola di Inamba Shima, il radar si animò e stabilì un contatto a grande distanza. Poco prima delle 22 il bersaglio fu individuato: si trattava di una portaerei che procedeva a 20 nodi, rotta 210. La notte era rischiarata da un brillante chiaro di luna, e la visibilità giungeva a 15.000 metri.

Un primo caccia torpediniere di scorta era stato scorto, ma, alle 22.20, ne venne avvistato un altro. L'Archerfish riemerse per sfruttare la sua maggior velocità, ma corse un grosso rischio poichè altri 2 cacciatorpediniere furono scorti poco dopo.  La portaerei sembrava enorme e il comandante del sommergibile non riuscì a identificarla; la nave nemica non assomigliava a nulla di quanto risultava nelle sue schede, sia per la sagoma sia per le dimensioni.

La distanza che separava la portaerei dal sommergibile diminuiva molto lentamente e sembrava impossibile raggiungere una buona posizione di lancio. Alle 23-4° il gruppo navale giapponese modificò la propria rotta, dirigendosi a ovest, e ciò aumentò ulteriormente la distanza. Una cosa era certa: se non vi fosse stato un nuovo cambiamento nella rotta ne- mica, l'Archerfish non avrebbe avuto alcuna possibilità di venirsi a trovare in una posizione favorevole per il lancio.  Ma, verso le 3 del 29 novembre, la formazione nipponica cambiò di nuovo rotta, per prora a sud-ovest, e questo fu un colpo di fortuna insperato per il sommergibile americano, poichè in tal modo la distanza diminuì molto rapidamente.

Un nuovo mutamento nella rotta del nemico si verificò alle 3.15, ponendo l'Archerfish in una posizione eccellente, benchè l'angolo di incidenza rimanesse molto acuto.

Alle 3.17, 6 siluri sprizzarono dai tubi. Dopo un tragitto di quarantasette secondi, il primo ordigno colpì a poppa, e, con l'intervallo di tempo dovuto dall'angolo d'impatto molto piccolo, cinque altre esplosioni si susseguirono. Sembra quindi che 6 siluri fossero giunti a segno.

La grande portaerei giapponese fu avvolta da fiamme che illuminarono la notte e poco dopo si udirono violentissime esplosioni le quali dimostravano che la nave nemica era stata mortalmente colpita. Le navi di scorta attaccarono il sommergibile, ma quest'ultimo si era già immerso in profondità e riuscì a evitare di essere localizzato con precisione. L'ultima bomba antisomniergibile cadde in mare alle 3-45, poi seguì il silenzio, rotto soltanto da scricchiolii di lamiere trasmessi dalle acque.

Alle 6.14 l'Archerfish risalì alla quota di immersione periscopica e il comandante constatò che sulla superficie galleggiavano soltanto alcuni rottami rivelatori. Il sommergibile americano pattugliò ancora per qualche tempo sul punto dell'attacco, poi ritornò nel suo settore di ricerca. Si era appena allontanato, quando un'enorme esplosione sottomarina si verificò, verso le 10.15, sollevando una gigantesca tromba d'acqua. Senza dubbio si trattava di un deposito di munizioni della portaerei sommersa che era stato raggiunto da un focolaio di incendio il quale aveva continuato a covare grazie all'aria racchiusa nei compartimenti stagni.

Il comandante non sapeva ancora quale grande nave avesse affondato e soltanto dopo la guerra seppe del glorioso affondamento dovuto alla sua azione. I giapponesi avevano subito una grave perdita, poiché l'unità era la mostruosa Shinano, di 60.000 tonnellate, la più grande portaerei del mondo a quell'epoca. Si trattava del terzo scafo di corazzata gigante della classe Yamato che era stata segretamente trasformata in portaerei e la cui identità era sfuggita ai servizi di informazione americani i quali ne ignoravano addirittura l'esistenza.

Sapevano che una terza super corazzata era stata messa in cantiere, ma ogni sua traccia era scomparsa.  La Shinano, uscita dai cantieri di costruzione il 18 novembre, era stata affondata undici giorni dopo, in occasione della sua prima crociera.

Come si può constatare, l'avvenimento era non soltanto grave, ma anche significativo, perchè dimostrava quale pressione esercitassero i sommergibili americani sin nelle vicinanze delle coste del Giappone. 


CARATTERISTICHE TECNICHE

Nave Shinano
Tipo CV
Cantiere Arsenale di Yokosuka
Impostazione 4 maggio 1940
Varo 8 ottobre 1944
Entrata in servizio 19 novembre 1944
Lunghezza 265.80 metri
Larghezza 36.20 metri
Lunghezza ponte di volo 256,00 metri
Larghezza ponte di volo 40,00 metri
Immersione 10.26 metri
Dislocamento 71.890 tonnellate
Apparato motore 4 gruppi turbine, 12 caldaie, 4 eliche
Potenza 150.000 cavalli
Velocità 27 nodi
Autonomia 10.000 miglia
Aerei 42 aerei pronti; 5 aerei di riserva;
Aerei imbarcati 120
Armamento 16 cannoni da127 mm.a.a., 145 mitragliere da 25mm., 42 aerei pronti; 5 aerei di riserva, 2 elevatori
Elevatori 2 elevatori
Equipaggio 2400

LA PAGELLA DELLO SHINANO

CARATTERISTICHE:

VOTO

MOTIVAZIONE

STAZZA:

10

71.890 tonnellate: un record per l'epoca!

APPARATO MOTORE

8

buono per l'epoca

VELOCITA'

5

27 nodi: insufficiente per l'epoca

COMBUSTIBILE

8

buono per l'epoca

AUTONOMIA

8

10.000 miglia, buona per l'epoca

ARMAMENTO

8

buono per l'epoca

PROTEZIONE

10

eccezionale sia alla cintura che sul ponte di volo

CAPACITA' OFFENSIVA

6

47 aerei: appena sufficienti per l'epoca

STORIA

5

silurata appena 11 giorni dopo il varo... sfortunata!

VOTO FINALE

7

nave troppo squilibrata

PUNTEGGIO FINALE

68

 

 

STORIA (HISTORY)


CARATTERISTICHE TECNICHE (TECHNICAL SPECIFICATIONS)


ASSONOMETRIA (AXONOMETRY)


SCHEMA COSTRUTTIVO (SCHEME)


LA PAGELLA DELLO SHINANO (THE VOTES OF THE SHINANO)


FOTOGRAFIE (PHOTOES)


GIUDIZIO FINALE DELLO SHINANO


LA FINE DELLA PORTAEREI SHINANO (THE END OF SHINANO AIRCRAFT CARRIER)


GIAPPONE (IMPERIAL JAPANEESE NAVY)


CLASSE YAMATO (YAMATO'S CLASS)


PORTAEREI NELLA STORIA (AIRCRAFT CARRIER)


NAVI DA GUERRA (WARSHIPS AND BATTLESHIPS)

PORTAEREI NELLA STORIA PORTAEREI NELLA STORIA -GIAPPONE-SHINANO