BATTAGLIA DELLE MARIANNE

(LA PIU' GRANDE BATTAGLIA TRA PORTAEREI DELLA STORIA)


LA QUARTA ED ULTIMA  INCURSIONE GIAPPONESE 

(TRATTO DA "LA GUERRA DEL PACIFICO" DI B. MILLOT)


Applicando sistematicamente il proprio piano di attacco, Ozawa fece decollare, tra le 11 e le 11.3°, una quarta ondata di apparecchi. Dalle portaerei Zuikaku, Ryuho, junyo e Hiyo decollarono 82 aerei (27 bombardieri VaI, 10 bombardieri Zero, 9 bombardieri Judy, 6 aerosiluranti Jill e 3° Zero da caccia) che si diressero verso il punto di contatto 15 Ri, 
stabilito, a sud-ovest di Guam, da alcuni aerei da ricognizione giapponesi alle 945. 
Questa importante formazione costituita da numerosi gruppi che volavano a quote diverse, e talvolta lontani gli uni dagli altri parecchie decine di miglia, non coordinò la navigazione e, una volta giunta al punto di contatto 15 Ri, ognuno dei gruppi dovette risolvere i propri problemi di ricerca, poichè nulla appariva sulla superficie del mare.
Uno di essi fece dietro front, dirigendosi verso le portaerei nipponiche, mentre le maggior parte degli altri faceva rotta a nord-est, nella direzione di Guam e di Rota, con l'intenzione di atterrarvi e di rifare il pieno.
Un piccolo gruppo di 6 bombardieri in picchiata Judy passò, alle 14.23, nelle vicinanze del Task Group dell'ammiraglio Montgomery e scatenò l'attacco. Lanciandosi coraggiosamente tra una moltitudine di esplosioni di proiettili della contraerea, i sei apparecchi nipponici piombarono sulla Wasp e sulla Bunker Hill. Le due portaerei americane evi-
tarono con destrezza le bombe e uscirono da questo attacco senza gravi danni. Per contro, 5 dei 6 Judy furono abbattuti dalla contraerea. Un altro gruppo di 18 apparecchi giapponesi si scontrò con la caccia americana e perdette 9 dei suoi velivoli.
Frattanto, 49 apparecchi giapponesi avevano proseguito il volo verso Guam, e, essendosi liberati delle proprie bombe, tornarono, alle 14.50, a volteggiare sopra l'aeroporto di Orote in attesa che giungesse  il loro turno di atterrare. I radar americani li individuarono e numerose pattuglie di caccia americani conversero verso questo punto. In  pochi minuti 27 Hellcat si trovarono sul posto e iniziarono una violenta battaglia aerea durante la quale 30 dei 49 velivoli giapponesi furono abbattuti. Gli altri riuscirono ad atterrare, ma vennero assaliti al suolo mentre ancora rullavano. La quarta incursione nipponica aveva visto distrutti 73 dei suoi 82 apparecchi. Questo attacco doveva essere l'ultimo in quanto Ozawa non era più in grado di lanciarne altri, avendo quasi esaurito le proprie forze aeree.
Se si tiene conto degli apparecchi da ricognizione, partiti in esplorazione all'inizio della giornata, Ozawa aveva lanciato 373 velivoli e ne aveva visti rientrare soltanto 130. A queste perdite bisognava aggiungere quelli che erano stati distrutti al suolo a Guam, quelli affondati con la Taiho e la Shokaku e infine quelli che, in avaria o danneggiati, erano andati
perduti all'atterraggio. Le perdite aeree nipponiche erano quindi enormi  e oscIllavano tra i 310 e i 320 apparecchi distrutti in  una sola giornata.
Si trattava di un vero e completo dissanguamento, e gli americani  potevano a ragione parlare di un " tiro al piccione delle Marianne » .


BATTAGLIA DELLE MARIANNE: STORIA DELLA BATTAGLIA

BATTAGLIA DELLE MARIANNE: CARTINA DELL'ARCIPELAGO DELLE MARIANNE

BATTAGLIA DELLE MARIANNE: CARTINA DELLE OPERAZIONI A  SAIPAN

BATTAGLIA DELLE MARIANNE: CARTINA DELLE OPERAZIONI A GUAM

BATTAGLIA DELLE MARIANNE: CARTINA DELLE OPERAZIONI A TINIAN

BATTAGLIA DELLE MARIANNE: CARTINA DELLA BATTAGLIA 19 GIUGNO 1944

BATTAGLIA DELLE MARIANNE: CARTINA DELLA BATTAGLIA: 20 GIUGNO 1944

LA BATTAGLIA DELLE MARIANNE

LE PIU' GRANDI BATTAGLIE NAVALI


NAVI DA GUERRA

PORTAEREI NELLA STORIA

PORTAEREI NELLA STORIA - LE PIU' GRANDI BATTAGLIE NAVALI - MARIANNE