RICORDI DI UNO YOKO.

 

Ripenserai agli angeli

Al caffè caldo svegliandoti

Mentre passa distratta

La notizia di noi due

 

E’ vero, Maya, il nostro rapporto non è mai stato così. Non siamo mai stati insieme, anche se tu lo volevi… Tanto tempo fa. Ma io ti ho ignorato, ho ignorato la tua ultima richiesta di una relazione tra noi. E ora ti stai per sposare e io rimango qui con il rimpianto. Ma se lo faccio è per proteggerti. Non è facile stare con uno Yoko, Maya. Ripenserai mai a me? Al nostro legame cessato ancora prima di iniziare? Non poteva iniziare…

 

Dicono che mi servirà

Se non uccide fortifica

Mentre passa distratta

La tua voce alla tv

Tra la radio e il telefono

Risuonerà il tuo addio

 

Servire? Servire a cosa? Il rimpianto non finisce così facilmente, e non mi sento affatto più forte… Anzi, tutt’altro… Vorrei morire. Che sia questo il destino che mi aspetta? Morire d’amore dopo aver affrontato mille insidie pericolose, letali per la maggior parte, per l’umanità, ma non per me? Non ho partecipato al Torneo per morire d’amore. Non mi sono scontrato con demoni diversi tra loro per morire d’amore. Ma è quello che mi sta succedendo… E non dimenticherò le tue ultime parole, Maya, quando c’incontrammo per caso vicino alla torre di Tokyo: “Minamino, che gioia rivederti! Dopo così tanti anni… Giusto in tempo: fra qualche mese mi sposo, e vorrei che tu fossi presente…”. Tante parole,vero? Ma a me sembrarono una: “Addio”.

 

Di sere nere

Che non c’è tempo

Non c’è spazio

E mai nessuno capirà

Puoi rimanere

Perché fa male male

Male da morire

Senza te

 

Sere nere, buie, come questa. O forse mi sembra scura perché domani ti sposerai, Maya? Io ho sempre amato lo scuro, che cela questa mia forma spaventosa, per gli uomini. Nessuno potrà mai capire il dolore che provo in questo momento, con te lontana, magari nelle braccia del tuo futuro marito. Non voglio sapere chi è, non voglio neppure immaginarlo! E anche se sapessi chi è… Che differenza farebbe? Ormai sono solo. Solo: senza te, Maya. Lo sono stato per tanti anni, ma la tua assenza non mi pesava, mi rasserenava sapere che eri a Tokyo, mi bastava il tuo ricordo per sentirmi felice. Ma ora che sei riapparsa, ora che il tuo ricordo si è trasformato, diventando quello della donna che ho visto con il sorriso radioso per il suo matrimonio vicino… Come potrò essere felice? Come potrò sentirti vicino ed essere rasserenato? Come potrò… Senza te… Per sempre?

 

Ripenserei che non sei qua

Ma mi distrae la pubblicità

Tra gli orari ed il traffico

Lavoro e tu ci sei

Tra il balcone e il citofono

Ti dedico i miei guai

 

Ci sei sempre, Maya. In ogni istante, ogni attimo della mia giornata vedo il tuo viso, la tua espressione, il tuo corpo. Ti vedo, ti sento, è come se fossi con me, come se tu fossi lì mentre lavoro, mentre passeggio… e sorridi, il tuo sorriso che amo tanto. Non mi distrae nulla, sei un pensiero fisso, tormentoso e piacevole. Vorrei dimenticarti, ma se ti dimenticassi tu non ci saresti più per me, e la sola idea mi è insopportabile.

 

Di sere nere

Che non c’è tempo

Non c’è spazio        

E mai nessuno capirà

Puoi rimanere

Perché fa male male

Male da morire

Senza te

 

 

Ho combattuto il silenzio

Parlandogli addosso

E levigato la tua assenza

Solo con le mie braccia

E più mi vorrai e meno mi vedrai

E meno mi vorrai e più sarò con te

E più mi vorrai e meno mi vedrai

E meno mi vorrai e più sarò con te

E più sarò con te, con te, con te

Lo giuro

 

Ho provato a combattere il silenzio, ho provato a sentire di meno la tua assenza, ma è impossibile! Non ci riesco, dopo tre mesi, ancora non ci riesco. Ma sarò sempre con te, ti aiuterò. Ti proteggerò. Quando non vorrai vedermi, ti renderai conto che il mio pensiero ti comparirà nella mente spesso, e quando invece vorrai che io stessi lì con te, mi allontanerò, perché non voglio tentare di riavvicinarmi e scottarmi ancora… Maya… Amore mio…

 

Di sere nere

Che non c’è tempo

Non c’è spazio        

E mai nessuno capirà

Puoi rimanere

Perché fa male male

Male da morire

Senza te

 

La canzone della radio lontana continuava ancora, ma lo Yoko preferì non ascoltarla tutta. Abbandonò il tetto e, rientrando in camera, riassunse la sua forma umana. Il suo sonno fu accompagnato dai sogni più belli e un radioso sorriso.

 

INDIETRO