MINIMO7 - CINERECENSIONI
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ADRENALINA BLU
LA LEGGENDA DI MICHEL VAILLANT
 

"Adrenalina blu" è un film risalente ad alcuni anni fa, ispirato al mondo delle corse automobilistiche.
Realizzare film sulle corse ha sempre affascinato molti registi; ricordiamo ad esempio "Indianapolis il circuito infernale" con Paul Newman, dedicato alla gloriosa 500 miglia, "Giorni di tuono", ambientato nella serie Nascar (con l'altrettanto celebre Daytona 500), e il più recente "Driven" con Silvester Stallone, girato nell'ambiente delle ruote scoperte americane. L'elenco è ovviamente molto più lungo...
Realizzare un film valido è però un'altra faccenda, e non sempre gli sforzi delle case cinematografiche si sono rivelate efficienti; è necessario, infatti, non solo una storia valida da raccontare, ma, cosa più difficile, occorre anche essere credibili agli occhi degli appassionati del mondo delle corse, cioè di quella fetta di pubblico che si cercherà di attirare nelle sale cinematografiche; le riprese ad effetto e gli incidenti spettacolari sono sempre molto graditi dal pubblico, ma le esasperate ed irrealistiche evoluzioni delle macchine di Driven, per altro relativamente carente nella trama, insegnano che tutto questo non basta per fare un buon film.
Adrenalina blu è ispirato a Michel Vaillant, un personaggio famoso nel fumetto francese, e questo è probabilmente un punto a suo favore, in quanto parte già da una solida base. Non ho mai letto il fumetto, quindi non so dirvi quanto il personaggio del film rispetti quello originale, ma è probabile che gli autori abbiano avuto più difficoltà a concentrare la storia di un personaggio ben conosciuto, che a riempire i vuoti come purtroppo accade in molti film. La trama è convincente.
Il film si snoda su diversi ambienti dell'automobilismo, dal rally sulla neve alle corse prototipi, ma è la parte che riguarda la "24 ore di Le Mans" a fare da padrona. Tutte le riprese sono molto realistiche, probabilmente perchè, piuttosto che affidarsi alla computer grafica, ridotta al minimo, si è scelto di girare quasi tutto il film durante una vera competizione di Le Mans. La produzione ha regolarmente iscritto in gara un paio di automobili ed ha assoldato dei piloti professionisti. Ricordo di avere assistito in diretta ad alcune fasi della competizione e le riprese del film durante la gara hanno suscitato molta curiosità, visto che le due auto entravano ed uscivano dai box in continuazione, facendo a volte delle soste molto lunghe. Questa scelta, a mio parere vincente, ha però comportato non poche difficoltà per le riprese. É stato infatti necessario installare una vera cinepresa su delle vere auto da corsa (le microcamere televisive sono inutilizzabili a scopo cinematografico), sistemarla in modo da fare riprese prive di vibrazioni, di essere invisibili alle riprese esterne, di rispettare le norme di sicurezza della competizione; fortunatamente le auto sport prototipo hanno molto spazio a fianco del pilota, per cui si è potuta nascondere l'apparecchiatura dentro l'abitacolo, utilizzando un geniale periscopio snodabile. I piloti dovevano rispettare la trama, ma al tempo stesso non costituire intralcio o pericolo per i veri concorenti; le auto pertanto correvano sul serio, e tutti i sorpassi che si vedono nel film sono veri (in effetti dovete sapere che, seppur mescolate in pista, diverse auto corrono per categorie a parte, quindi superare una Porsche con una prototipo non è un'impresa così difficile). Solo le scene pericolose sono state girate a parte e successivamente montate nel film.
Ben fatto!

Non mancano nel film le belle donne... ma non aspettatevi scene eccessivamente provocanti, visto che una parte degli appassionati del fumetto di Vaillant è un pubblico giovanissimo.
Pur non essendo un assiduo frequentatore dei cinema, non ho visto alcuna pubblicità su questo film e non so neppure se sia stato proiettato nelle nostre sale. Avrebbe meritato, a mio parere, un pò più d'attenzione, ma la sua sfortuna è quella di essere una produzione francese, mentre il cinema odierno, dalle proiezioni in sala ai passaggi televisivi, ruota attorno ai contratti pluriennali con le grosse case cinematografiche americane, dalle quali si acquistano film non ancora girati, a prescindere dalla qualità del contenuto.
 

La filtratura della pellicola è un pò spostata sul blu, forse eccessivamente carico, ma comunque molto piacevole.
L'audio multicanale concilia un pò male con gli impianti stereofonici, visto che in alcune scene la musica e il rumore tendono a soffocare i dialoghi.

Il DVD è completato da un'interessante intervista in cui vengono svelati diversi trucchi di ripresa e da una dozzina di spezzoni, già montati in fase preliminare e successivamente scartati, o privati di alcune parti (operazione abbastanza abituale per contenere la durata del film a quella prestabilita). Piccola curiosità, questi frammenti non sono doppiati ed è possibile ascoltare i vari attori dialogare ognuno nella propria lingua d'origine (a mo' di manicomio, per intenderci!)


Affittatelo.

Walter Giocoso