Coda di lupo Sol Do Fa Sol Fa Do Fa Sol Fa Do Quand'ero piccolo m'innavoravo di tutto, correvo dietro ai cani. Fa Do Sol Do E da Marzo a Febbraio mio nonno vegliava Fa Do Sol Fa Sol Fa sulla corrente di cavalli e di buoi, sui fatti miei e sui fatti Do Fa Sol Do tuoi...e al dio degli inglesi non credere mai. E quando avevo duecento lune e forse qualcuna e' di troppo, rubai il mio primo cavallo e mi fecero uomo. Cambiai il mio nome in "Coda di lupo", cambiai il mio pony con un cavallo muto...e al loro dio perdente non credere mai. E fu nella notte della lunga stella con la coda che trovammo mio nonno crocifisso sulla chiesa, crocifisso con forchette che si usano a cena: era sporco di sangue e di crema...e al loro dio goloso non credere mai. E forse avevo 18 anni e non puzzavo piu' di serpente: possedevo una spranga, un cappello e una fionda e una notte di gala, con un sasso a punta, uccisi uno smocking e glielo rubai...e al dio della Scala non credere mai. Poi tornammo in Brianza per l'apertura della caccia al bisonte, ci fecero l'esame del sangue, dell'abito e delle urine: ci spiego' il meccanismo un poeta andaluso "per la caccia al bisonte - disse - il numero e' chiuso"...e a un dio a lieto fine non credere mai. Ed ero gia' vecchio quando, vicino a Roma, a Little-Big-Horn, capelli corti generale ci parlo' all'universita' dei fratelli tute blu che seppellirono le asce. Ma non fumammo con lui, non era venuto in pace...e a un dio fatti il culo non credere mai. E adesso che ho bruciato venti figli sul mio letto di sposo, che ho scaricato la mia rabbia in un teatro di posa, che ho imparato a pescare con le bombe a mano, che mi hanno scolpito in lacrime sull'arco di Traiano, con un cucchiaio di vetro scavo nella mia storia, ma colpisco un po' a casaccio perche' non ho piu' memoria...e a un dio senza fiato non credere mai.