Ultima modifica:

 
Vai alla mailing-list!

Vuoi essere aggiornato sulle novità del sito? Inserisci la tua e-mail,ci penseremo noi a tenerti aggiornato.

Entra

 

GUESTBOOK

Firma

Leggi

Contattaci

Controllo di qualità di HTML.it punteggio 70%

Sinistra Giovanile

Democratici di Sinistra

Shinystat

Campagna adesione: il nostro manifesto

Contattaci: sgcastelluccio@libero.it

Z

UN PETROLIO FATTO DI H2O

" Una chiave di lettura sulle problematiche dell'acqua a Castelluccio Inferiore e in Basilicata. Cronostoria."


Il 21.12.2001 fu dichiarato fino al 31.12.2002 lo stato di emergenza idrica, una misura straordinaria, che aveva il compito di risolvere la grave crisi idrica che aveva colpito la Basilicata e il Sud tutto. Con Ordinanza Ministeriale del 22.3.2002 il Presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico, era nominato commissario delegato per fronteggiare lo stato di emergenza, in relazione alla crisi. Al Commissario delegato venivano attribuiti poteri in materia d'approvvigionamento idrico primario ad uso plurimo e distribuzione delle acque su tutto il territorio della regione Basilicata, finalizzati a consentire la ripresa delle normali condizioni di vita.

Nel nostro viaggio progressivo verso il presente, arriviamo al 22.7.2002 quando venne deliberato dalla Giunta Regionale, un provvedimento che determinava misure di compensazione ambientale in campo idrico. Questo contributo era rivolto ai Comuni nei cui territori si riscontravano fonti di approvvigionamento, convogliabili sulla base di un favorevole rapporto tra benefici e costi. Fra questi Comuni si evidenziava il ruolo strategico della Sorgente San Giovanni.

 Anni di storia si sono succeduti, anni di manifestazioni e di estenuante lotta, a difesa di quello che ormai è diventato,di fatto, il simbolo delle crociate castelluccesi.

Il "primo attacco" ,quello degl'anni '80 da parte dell'Acquedotto Pugliese, fu respinto, la città fu salvata dagl'invasori stranieri; ma le guerre non finiscono mai, così s'interpreta da noi la storia.

Oggi è diverso da allora, le mitiche e gloriose imprese, hanno un diverso risultato. La crisi idrica avrebbe dovuto mettere tutti d'accordo su un principio. Un principio che deve essere di base per tutti i credo religiosi, politici e sociali : la solidarietà. In piu' ricevere un compenso di circa 10 milioni di euro, piu' un netto annuale in bilancio di 75 mila euro (provenienti dai 2 centesimi di euro per litro convogliato) reinvestibili in una comunità allo sbando, doveva essere una buona attenuante per il sacrificio di parte della grande ricchezza che è presente sul territorio. In piu' erano previsti 150 l/sec per il minimo deflusso fluviale e 50 l/sec per l'approvvigionamento autonomo del nostro paese, che considerato l'adeguamento della rete idrica, erano e sono piu' che sufficienti.

Apparentemente le parti politiche sembrano tutte d'accordo : è un'offerta vantaggiosa. Stranamente le discordie tra concittadini sono messe da parte per il bene della Comunita'.

E' solo un breve periodo di stasi. La normalità castelluccese torna con la costituzione del Comitato Cittadino per la Salvaguardia della S.S.Giovanni e lo sviluppo di Castelluccio. Il presidente P.Campanella in seguito ad una raccolta di firme, un comizio cittadino e una serie di manifesti si pone come voce del popolo e come interlocutore principale dell'amministrazione pubblica. Il commissario delegato, Bubbico, presiede un incontro dove dibatte con la popolazione e spiega i punti essenziali della bozza da stipulare. Intervengono al dibattito anche gl'esponenti del Comitato che consegnano le loro richieste, tra le quali spicca la costruzione di una centrale idroelettrica e s'allontanano dal dibattito come forma di protesta.

La situazione inizia a farsi rovente. L'amministrazione è ferma nella volonta' di firmare l'accordo, il comitato persevera con lo slogan : l'acqua non si tocca.

Il tutto sfocia in una violenta protesta che prima ferma l'inizio dell'operazioni di raccolta delle acque e poi continua con l'occupazione della sede comunale. La risposta delle istituzioni è ferma e decisa : un mare di forze dell'ordine in assetto antisommossa presidiano i punti caldi del paese. Molte persone vengono denunciate e... avranno noie legali. L'amministrazione pubblica intimorita rispetta la "vox populi", non firma la bozza di convenzione stipulata di comune accordo con la regione, consapevole però che l'acqua è demanio statale e come tale può essere utilizzata dagl'enti predisposti nel modo che essi ritengono piu' opportuno.

L'epilogo della prima parte di questa storia è scontato : un freddo 5 dicembre una parte della risorsa idrica viene convogliata dalla regione nell'invaso del Frida, la compensazione svanisce e il tutto viene congelato per un po' di tempo.

Sicuramente sarà riscongelato per le prossime elezioni : in fondo l'acqua è il petrolio del nuovo millennio e come tale è anche un'ottima moneta politica; Bush insegna.

 

Torna all'Home | Contattaci | Collabora con noi | Come raggiungerci | Links ]

Questo sito é stato ottimizzato per una visualizzazione 800x600 pixel.

 

Entra in chat!

La nostra Chat sempre piena di gente interessante

Entra

 

Entra nel forum!

Discutiamo insieme in Piazza Gramsci, il nostro forum.

Entra

ItaliaPuntoNet - La tua pagina iniziale

Segnalato da Yahoo!