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Castelluccio e la Valle Mercure, una storia ancora da capire.

" L'arte, l'archeologia e la storia. Celati alcuni misteri, almeno per i non addetti ai lavori."


  di Daniele Gioia  

Siamo un popolo nato tra la natura noi Castelluccesi, con un piede nel parco e l'altro nella fossa... Siamo un popolo che ammira nei punti cardinali due grandi parchi : quello del Pollino e quello della Val d'Agri. Quante volte però abbiamo paseggiato lontano dal trambusto silenzioso della nostra cittadina? Quante volte abbiamo violato sentieri organizzati o non? Guardiamo al parco come fonte di richezza, quel qualcosa che può risollevare l'economia. Quante volte abbiamo raccolto un foglio di carta che volteggiava tra aria e marciapiede, per avere un ambiente più pulito; per guardare un Parco più pulito?

Passegiando per la montagna, a Sud della località "Foresta", qualcuno riscopre alcuni resti di qualcosa di vecchio, una serie di rocce levigate e qualche argilla o lava lavorata (probabilmente tegole cadute dalle case pericolanti). Quel qualcuno è abbastanza giovane,comunque poco informato sulla storia del luogo. Inizia a sognare che quelle pietre siano un'eredità di qualche altra civiltà. Quel qualcuno, diventa quei qualcuno. Quei qualcuno colgono l'occasione per fare una passeggiata in montagna. S'incamminano vedono e trovano quelli che per loro sono pietre misteriose. Iniziano a sognare e svendere i loro sogni gli uni agli altri sempre tra la maestosità e la brezza leggera dei monti.

Tornati a casa iniziano ad informarsi sul passato del loro paese. Iniziano a leggere tutto quello che trovano e ascoltano tutto quello che chiunque ha da dire sull'argomento. Continuano a sognare...Forse abbiamo scoperto qualcosa di bello ed importante.

La verità ogni tanto bussa alle nostre porte con rumori equivocabili. Un trillo del telefono e il mistero è svelato.

La voce al telefono dice :

- Zona archeologica in località "Petruzzolo" poco più a sud di "Foresta"; su un terrazzamento affacciato sul fosso Mangosa. I ritrovamenti veri e propri sono stati preceduti dal recupero sporadico di un piccolo lotto di frammenti (per lo più di coppe di tipo ionico) parte dei quali sono stati rilevati pertinenti ai pezzi scavati successivamente. Sull'area della necropoli arcaica si era infatti installato un cimitero medioevale, da riferire al presunto cenobio i cui ruderi sono ancora a vista. La ceramica subgeometrica del primo corredo trovato in questa contrada ci dà un decisivo contributo per definire la cultura indigena degli abitanti della conca di Castelluccio, sia di per sé che nel loro rapporto con i gruppi delle aree vicine. Zona archeologica in località "Foresta" nei pressi dell'area "S. Evraso" dove venne ritrovato nel 1982 un frammento di orlo di cratere laconico e un frammento di piatto indigeno che testimoniano un insediamento tardo classico ellenistico. Il dato di maggior rilievo per i reperti in località "Foresta" sembra essere la presenza del cratere laconico presenza alquanto rara nella Basilicata in genere. Lunghi elenchi di reperti venuti alla luce da Castelluccio vengono forniti dalla letteratura erudita: quasi tutti sono andati dispersi, per cui riguardano ormai solamente la storia della ricerca archeologica. Bottini P. Archeologia, Arte e Storia alle Sorgenti del Lao, Matera 1988-.

Quello che per "quei qualcuno" era un sogno di fine inverno era stato già studiato e conosciuto da altri "qualcuno". Anche se almeno per loro il tutto restava una splendida scoperta. Addirittura nel 1982 furono fatti scavi e riportati alla luce alcuni reperti. Chi vi parla è un profano della materia, una persona che s'interessa e adora guardare senza capire.Una persona che definisce "qualcosa" i piatti indigeni e qualcuno la prof. Paola Bottini.

Ma tutte quelle persone, partecipanti del sogno svelato, conoscono molto di più sulla loro storia. Tutte quelle persone sono venute a conoscenza di una realtà affascinante ed imponente. Romani, Greci, via Annia ( probabile che così si chiamava da noi la via Popilia, ossia la via che univa Roma alla Sicilia), sanseverino,Lucio.Tutti nomi che rappresentano la storia di Castelluccio.Tutti nomi che andrebbero conosciuti e approfonditi. Tra noi profani le opinioni e i deliri erano discordi, ma due domande ci hanno trovato uniti :

Dove sono tutti i reperti che sono stati ritrovati? Che fine hanno fatto ed è possibile rivederli nella nostra realtà, magari sotto forma di museo cittadino?

 

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