Isaia
53:4 Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei
nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da
DIO ed umiliato.
"Un Giovane,
carico dei problemi della vita, cadde in ginocchio e pregò:
- Signore, non ce la faccio più ad andare avanti, la mia croce
e troppo pesante!
Il Signore, come fa sempre, accorse in suo aiuto, e gli rispose:
- Figlio mio, se non riesci a portare il peso della tua croce, conservala
in quella stanza.
Poi, apri quell'altra porta, e scegli un altra croce, quella che vuoi.
Con un sospiro di sollievo il giovane ringraziò il Signore
e fece quello che gli aveva detto.
Entrato nell'altra stanza, vide molte croci e di varie misure, alcune
tanto grandi che non riusciva a vedere la parte di sopra. Guardò
bene, per trovarsi la croce più piccola. Finalmente la trovò:
era appoggiata alla parete in un angolo della stanza.
- Signore, vorrei quella! - sussurrò.
Il Signore gli rispose:
- Figlio mio, ma quella è proprio la croce che hai appena lasciato!"
Questa storiella popolare vuole insegnarci che, quando i problemi
della vita ci sembrano enormi ed opprimenti, è sempre meglio
che ci guardiamo intorno; ci accorgeremo allora che i nostri problemi
sono insignificanti se li paragoniamo a quelli degli altri.
Tuttavia Gesù, il nostro Signore misericordioso, conoscendo
quanto siamo deboli per natura, ci dice di portare a lui ogni nostra
preoccupazione, ogni angoscia e ogni sofferenza; e Lui "l'esperto"
nel dolore, se ne fa carico, alleggerendo il nostro cuore e la nostra
vita.
Che Signore meraviglioso abbiamo!
|