L'opera di Dio e l'autodifesa

Mi chiamo Giorgio,
Nella mia vita ho sempre avuto seri problemi dovuti al fatto di sentirmi inferiore agli altri. Questa sensazione è aumentata in modo eccessivo all'età di 15 anni e per difendermi mi ero rinchiuso in me stesso ed ogni sera mi mettevo a bere da solo. Questa abitudine divenne sempre più radicata in me a tal punto che io ormai non concepivo assolutamente un'altra alternativa. Per me la sera era inammissibile che non bevessi. Nel 1990 e nel 1995 ebbi alcune esperienze spirituali molto intense che mi fecero capire che la vita reale non è quella che viviamo tutti i giorni. Queste esperienze mi fecero capire anche che tutte le sofferenze che stavo passando prima o poi sarebbero finite, però non sapevo in ogni caso quando. Nel 1996 ebbi una crisi depressiva molto brutta che mi costringeva a stare coricato tutto il giorno. I medici oltretutto mi davano psicofarmaci che (poi me ne sono reso conto dopo da solo) non facevano altro che peggiorare la situazione.
Il 24 Dicembre del 1996 come per miracolo vidi uno spiraglio nel buio di questa strada che sembrava senza uscita. Praticamente un energia mi stava dicendo che potevo farcela. L'ansia terribile che avevo avuto giorno e notte per mesi se ne stava andando. Ricominciai a svolgere le attività di prima, ma nel giugno del 1997 ebbi una crisi terribile di Panico che si è risolta soltanto prendendo un tipo di psicofarmaco adatto per un certo tempo. Nel 1998 ormai avevo abbandonato tutti i psicofarmaci e conobbi una ragazza con la quale dopo solo tre mesi di conoscenza, nel gennaio del 1999, ci sposammo. Naturalmente la mia vecchia abitudine di bere birra la sera era rimasta, anzi avevo aumentato la dose.
Questa poi, fu la conseguenza principale del fallimento del mio matrimonio. Nel frattempo io, che ho una certa predisposizione per l'informatica mi ero convinto a conoscere Internet. In pochi mesi imparai ad utilizzarlo e mi convinsi pure non ostante il mio carattere chiuso ad utilizzare la chat per fare nuove conoscenze.
Una delle prime persone che conobbi fu una ragazza di Ferrara di nome Michela con cui subito legai una profonda amicizia. Dopo alcuni giorni, in un sogno molto intenso e lucido, sognai questa ragazza che poi risulto quasi identica nelle fotografie che mi ha inviato successivamente. Alla fine del 2000, stando per molte ore in chat, io avevo conosciuto tantissime persone e dentro di me cominciai a capire il valore vero dell'amicizia. Michela oltretutto è una ragazza molto spirituale e mi diceva spesso:
Giorgio tu devi pregare Gesù. Dentro la mia mente Gesù mi stava facendo capire Piano Piano con la Sua pazienza infinita che dovevo cominciare a guardarmi dentro e a non giudicare sempre il mondo intorno a me guardando soltanto gli errori degli altri e credendo di essere l'unica persona ad essere perfetta.
Nel aprile del 2001 incontrai Nancy, un'amica che avevo conosciuto alcuni anni prima in un Day Hospital. Una ragazza che ha un fascino molto particolare ma che purtroppo psicologicamente ha dei problemi forse più seri dei miei.
Avere un rapporto con lei per un po' di tempo è stata una cosa molto positiva perché mi ha dato la possibilità di guardare meglio il mio comportamento nei confronti degli altri è rendermi conto profondamente dei miei errori più gravi.
Nel Giugno dello stesso anno la mia dose alcolica giornaliera era arrivata a sei bottiglie di birra. Ogni sera ero sempre in uno stato di apatia ed autocommiserazione e la mia amica Michela era stanca ormai di sentirmi lamentare di tutto e quasi quasi non mi rivolgeva più la parola.
Notai che era molto triste per il fatto che io mi stavo distruggendo bevendo.
Il 15 luglio feci una lunga passeggiata sino al mare con un signore anziano che abita nel mio stesso palazzo. Vicino al mare scattai una fotografia che sarebbe risultata bellissima se nella macchina fotografica non avessi dimenticato di inserire il rullino. Ma la cosa più bella è che la foto rimase nella mia mente. Nella foto c'era un Gabbiano in controluce sul mare al tramonto. Alcuni mesi prima una ragazza della chat mi aveva detto di leggere un libro "Il Gabbiano Jonathan Livingston". L'avevo comprato ma non l'avevo letto ancora tutto. La sera in cui scattai la fotografia il mio vicino di casa che aveva intuito che io bevevo ogni sera in modo esagerato. Mi guardo con un aria di sfida e di disprezzo. Chiaramente lui sbagliava a giudicarmi senza conoscermi. Ma questa per me fu un ulteriore umiliazione che mi fece capire profondamente dove stavo sbagliando. La stessa sera mentre bevevo, avevo un ira terribile verso quest'uomo che mi aveva giudicato con uno sguardo. Mi fermai a pensare un attimo chiedendomi: Ma veramente tu Giorgio riesci a provare un odio così forte verso una persona quando soltanto tu in questo momento sei in errore?
La mattina seguente stavo talmente male sia fisicamente che psicologicamente che decisi di farla finita con quelle bevute serali. Quel giorno stesso finii di leggere "Il Gabbiano Jonathan Livingston" e il giorno dopo andai per la prima volta al Gruppo di Alcolisti Anonimi. Al gruppo oltre a conoscere tanti amici che avevano il mio stesso problema con l'alcol scoprii che io bevevo ogni sera perché ho una malattia che si chiama Alcolismo, che crea un rapporto tra me e l'alcol ossessivo, quindi diverso da quello delle persone che non hanno questa malattia e che quindi bevono soltanto quando vogliono.
Scoprii oltretutto che l'alcolismo è una malattia Inguaribile, progressiva e mortale, che si può solo arrestare, rimanendo in astinenza totale a vita.
In AA noi Alcolisti non solo abbiamo imparato a non bere, ma stiamo rivedendo tutti quei punti della nostra vita che ci stavano portando alla morte. Stiamo imparando a correggere i nostri difetti di carattere in modo da imparare per la prima volta  a vivere ed affrontare la realtà e a non fuggire più da essa.
Morale della questione... be ... io penso che tutte le esperienze che ho passato in questi anni erano inevitabili. Dio sicuramente ha previsto in ogni minimo particolare e nei tempi giusti: quando dovevo sposarmi e perché? la conoscenza della mia amica Michela, di Enzo (di cui non ho parlato prima), che ambedue fanno parte della comunità religiosa di Santa Maria della Venenta che si trova Bologna, l'incontro con l'amica Nancy per farmi capire profondamente i miei difetti più profondi... il mio vicino di casa che mi guardava  con occhi di disprezzo...
Tutto previsto in un disegno perfetto che solo Lui poteva fare!

 
Grazie a Dio che ogni giorno sa darci quell'Amore infinito e che per ognuno di noi ha preparato un disegno perfetto al fine di ricondurci a Lui con l'anima purificata alla fine di questo cammino e con la  conoscenza che prima di iniziare non avevamo.
Un Grazie particolare a tutti gli amici della Comunità di Santa Maria della Venenta ed a quelli del Gruppo di Alcolisti Anonimi di cui faccio parte e che ambedue sono strumenti con i quali Dio e Gesù operano per salvare l'umanità.
 
Giorgio - Alcolista 

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