Sergio Paolo Foresta


 

 

 
 

In questa antologia, che raccoglie, in due volumi, testi poetici e narrativi di autori italiani iscritti all'ENAP, si è cercato di offrire una rassegna che fosse il più possibile rappresentativa sia delle diverse tendenze estetiche, sia della varietà, sul piano regionale, della produzione letteraria italiana.
Per quanto riguarda questo secondo aspetto, si può osservare che tra i raggruppamenti critici concepibili nella lettura dell'antologia vi è quello per aree geografiche: ci sembra
infatti che i narratori Bonino (Liguria), Capitanio (Veneto), Colli (Piemonte), Canducci (Romagna), Piccioli (Toscana), Vera Cacciatore, Docimo, Gigliozzi, Lunetta, Rendina, Scarponi, Villa (Lazio), Cremona, Gangi (istriano d'origine siciliana), Pampallona, Sofia (Sicilia), De Jaco, Pensato (Puglia), Jovine (Molise), non possano non esprimere, anche senza ricorrere al dialetto in modo esplicito, qualcosa della loro terra d'origine nei modi impliciti propri del discorso narrativo.
Poeti come Accrocca, Folliero, Ottieri (Lazio), Cacciatore, Cecchini (Sicilia), Foresta (Calabria), Malfaiera (Marche), Marniti (Puglia), Pignotti (Toscana) costituiscono altrettante presenze del variegato territorio nazionale.
L'insieme dei testi poetici e narrativi contenuti nei due volumi appare offrire un panorama ricco di tendenze espressive, anche opposte, vissute con la consapevolezza della complessità dei modelli estetici e letterari secondo i quali può realizzarsi il lavoro di scrittore.
Ha curato l'elaborazione di questa antologia lo scrittore Stefano Docimo, cui va il ringraziamento dell'Ente. Si ringraziano altresì gli autori che, aderendo all'invito ad essi rivolto, hanno puntualmente fatto pervenire i loro testi nel rispetto dei limiti stabiliti di tempo e di spazio.

L. S.

 

  SERGIO PAOLO FORESTA

Più noto agli amici come Sergio, è nato, ultimo di sei fratelli tutti maschi, a Catanzaro, dove vive. Sociologo. Giornalista pubblicista. Da un ventennio corrispondente di un periodico romano, si occupa di attualità, società, costume e critica letteraria. In passato ha collaborato con radio e TV locali. Attualmente collabora con alcune testate giornalistiche. É iscritto all'ENAP, Ente Nazionale Assistenza Previdenza Scrittori. É presidente regionale per la Calabria del Sindacato Libero Scrittori Italiani, di cui è anche consigliere nazionale. Organizza Convegni letterari a livello nazionale.
Ha pubblicato
Nei pensieri la peste, Premio Sybaris Magna Graecia con Libero De Libero; Giro di boa, editore Trevi - Roma; Fra cielo e terra, Edizioni Laterza, che nel 1993 ha ricevuto il Premio Vanvitelli insieme a Domenico Fisichella. Una sua ricerca sociologica sulle minoranze etniche albanesi in Calabria è apparsa in estratti su rivista specializzata in studi storici meridionali. Di lui, fin dal 1977, si sono occupate la radio e la stampa nazionali.
Pigro e passionale, ciclotimico come quasi tutti gli Acquario, amante del jazz, questo scrittore calabrese si discosta dai temi meridionalistici per abbracciare quelli più universali dell'individuo. In una intervista rilasciata a un noto settimanale nazionale, alla domanda: "Che cosa è per te la Calabria?", ha risposto: "La Calabria è mio padre che riposa nella sua terra. Ma è anche la rabbia di viverci". Scrive dall'età di sedici anni per liberarsi dal surplus delle sue storie private, nel tentativo di oggettivare vicende comuni alla sua generazione che ha conosciuto l'esaltazione ideologica e oggi la delusione.
Ha due cani, il ricordo dolcissimo di una gatta e una pipa per ogni anno della sua età. Nella sua casa, quadri, libri e maschere inframmezzano lo spazio, anche temporale. Convertitosi al computer per necessità, quando scrive ama ancora circondarsi delle sue tredici stilografiche, Montblanc-Meisterstuck in testa, che hanno segnato tanti momenti della sua vita.