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La Serenissima sconfitta a Bregnano, decide più che altro l'arbitro | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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La Serenissima esce sconfitta dal ridotto campo di gioco di Bregnano in una gara condizionata dalle decisioni arbitrali, a senso unico per tutta la gara, e non a favore della squadra del Brollo. La Serenissima non disputa una bella partita, ma l'espulsione di Baorda dopo 24 minuti (fermo in area è stato attaccato frontalmente a gamba alta da un avversario, e ha subito rigore ed espulsione), ha condizionato tutta la partita. Ma fosse stato solo quell'errore la gara sarebbe stata diversa. Strada facendo ogni scontro, ogni situazione, ogni dubbio sono sempre stati fischiati a favore della Bregnanese; un colpo al volto a Impoco sotto gli occhi dell'arbitro (ha rischiato quasi di perdere i sensi) neanche sanzionato, e ciliegina sulla torta: fallo di Furnari, già saltato, da ultimo uomo su Intelligenza (nettissimo e solare), ammonizione all'attaccante biancoverde per simulazione. Ma la cosa che più ha fatto imbestialire è stata la mancanza di rispetto e l'arroganza del direttore di gara nei confronti della panchina e dei giocatori, irrisi ad ogni situazione sfavorevole e puniti sempre e comunque, a prescindere. I giocatori della Serenissima devono però imparare a stare zitti in campo, non si può iniziare una gara lamentandosi di continuo, situazioni come quella odierna fanno però perdere lucidità, cosa che accade, soprattutto in trasferta. Al 7' Corsaro dal limite calcia alto, era una buona occasione. All'11' punizione dai 22 metri di Corsaro, ci si aspetta la bomba, invece è un tiro rasoterra a fil di palo che Furnari osserva uscire accompagnandolo. Al 15' Tallarita, sempre pressato, ma poco mobile, ha la palla buona , calcia debolmente e colpisce il palo, Kevin Corsaro non ci arriva per il tap in. Al 20' gran botta da fuori di Amari, Baorda respinge di pugno. Al 24' l'azione che cambia la partita, palla verso l'area, Baorda attende la sfera a centro area, un attaccante alza la gamba per anticiparlo e gli rovina addosso: rigore e ed espulsione, tutti esterrefatti pensavano a fallo sul portiere, tutto ribaltato. Cesa sacrifica Noventa, entra Barzanò, dal dischetto Forlini porta in vantaggio la Bregnanese. La gara si fa dura, in svantaggio e con l'uomo in meno, ma la Serenissima ci prova. Al 37', da una palla respinta male, nasce il raddoppio, con Amari lasciato solo in area che fulmina Barzanò sotto la traversa. La Serenissima spinge, ma si fatica ad arrivare al tiro, e quando ci si arriva, sempre palle sporche; le poche punizioni sono sfruttate malissimo. Nella ripresa la Bregnanese si presenta al tiro con Zanotta, Barzanò respinge di pugno. Al 25' Tallarita quasi sul fondo viene steso da Marinoni, in area, Guarino fischia la punizione fuori. Al 33' Di Biasi dalla distanza colpisce scheggiandolo l'incrocio dei pali, giornata no. Al 35' bella azione di Intelligenza (il più positivo in attacco) in profondità, salta Furnari che da terra con le mani lo tocca e lo atterra. Qui l'apoteosi... Intelligenza ammonito per simulazione, scandaloso! Un rigore ed espulsione, che sarebbero stati sacrosanti avrebbero forse cambiato la gara, ma qualcuno ha deciso che ciò non avvenisse. Tra il nervosismo generale la gara si chiude con soli 5' di recupero (4 cambi nella ripresa, 6 o 7 interventi di soccorso in campo, solo per Impoco almeno 2 o 3 minuti di interruzione e perdite di tempo dei locali, tutto poco considerato). Losa si fa espellere pur non entrando in campo (per giocare), Gramegna si infortuna gravemente a una caviglia. Un ritorno mesto da Bregnano, molto mesto, non vi dico il mio sacrificio personale nello scrivere questa cronaca, dopo una gara così. Una domanda ai signori che si occupano di omologazioni dei campi: com'è possibile che un campo di dimensioni così ridotte come il sintetico di Bregnano sia omologato per la Prima Categoria? Di solito campi con neanche due metri dall'area alla linea laterale lo sono per la Terza, non oltre. (d.m.)
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