Yogi Ramacharaka

RESPIRAZIONE E SALUTE

prelevata in data 4/07/01 all'indirizzo http://utenti.tripod.it/fiale/pen/respiraz1.htm

 

- TERZA PARTE -
capitolo decimoterzo: vibrazione e respirazione ritmica yogi
capitolo decimoquarto: respirazione psichica yogi e suoi fenomeni
capitolo decimoquinto: respirazione ritmica yogi e suoi fenomeni
capitolo decimosesto: respirazione spirituale yogi


capitolo decimoterzo

vibrazione e respirazione ritmica yogi

Nell’universo tutto è vibrazione, dal più piccolo atomo al maggiore dei soli.

Nulla si trova nella natura in assoluto riposo: tutto ciò che esiste si esplica in una vibrazione incessante. La materia è costantemente forgiata dall’energia, dalla quale dipendono le forme infinite e le varietà innumerevoli che si trovano in natura, ma non v’è dubbio che né forme né varietà sono permanenti: esse sono in perenne cambiamento; dalle forme nascono e si sviluppano altre innumerevoli forme, che a loro volta cambiando ne danno origine ad altre nuove, secondo un processo che dura all’infinito.

Ma benché nulla sia permanente nel mondo delle forme, la Grande Realtà è immutabile.

Essa è eterna ed invariabile, mentre le forme non sono che apparenze mutabili.

Gli atomi del corpo umano sono in costante vibrazione, si spostano e si incontrano in ricambi incessanti, ed è così che avviene un cambio completo della materia che forma il corpo: è assai difficile che un atomo che ora forma il nostro corpo, si trovi ancora in esso fra qualche mese.

Vibrazione, dunque, e cambiamento costanti: questo il principio dell’esistenza.

Certamente ogni vibrazione segue un ritmo ed il ritmo compenetra tutto l’universo.

Il movimento dei pianeti, l’alzarsi ed abbassarsi del mare, il battito del cuore, l’alternarsi del giorno e della notte, i raggi del sole, la pioggia che cade: tutto obbedisce ad una stessa legge: la legge del ritmo, ed ogni movimento ne è la prova.

I nostri corpi sono soggetti a questa legge così come lo è un pianeta nel movimento di rotazione e rivoluzione attorno al suo sole.

Gran parte dell’aspetto esoterico della scienza yogi della respirazione è basata su questo principio della natura: infatti è attraverso un intelligente utilizzo del ritmo del corpo che lo yogi può assorbire il prana dall’aria ed adoperarlo per i suoi scòpi. Parleremo di ciò in maniera più specifica nei prossimi capitoli.

Il nostro corpo è come un piccolo braccio di mare che penetra nella terra, che sebbene sembri obbedire a leggi proprie, in realtà è subordinato al flusso e riflusso delle maree.

Così il gran mare della vita avanza e retrocede, s’innalza e si abbassa e noi dipendiamo dai suoi movimenti, dal suo ritmo e dalle sue vibrazioni.

In condizioni normali noi rispondiamo agli influssi del grande oceano della vita che ci provengono attraverso le sue vibrazioni ed il suo ritmo, ma se il braccio di mare è ostruito da detriti, non riceverà gli impulsi dell’oceano-madre e si creerà una discordanza.

Sappiamo che una nota di violino suonata ripetutamente e con ritmo può mettere in azione una serie di vibrazioni capaci di distruggere un ponte; lo stesso risultato si produce quando un reggimento di soldati attraversa un ponte con passo ritmico, ed è per questo che in tale momento si dà l’ordine di rompere il passo, per evitare che la vibrazione distrugga il ponte.

Queste manifestazioni del movimento ritmico dànno un’idea dell’effetto della respirazione ritmica sul corpo e dell’importanza che essa riveste.

Attraverso il movimento ritmico dei polmoni, tutto il corpo entra in vibrazione ed in armonia con la volontà, che così può controllare tutto l’organismo, il suo ritmo interno e l’inserimento di esso nel ritmo generale della natura.

Avendo un corpo in cui tutte le parti sono in armonia, lo yogi non trova nessuna difficoltà a dirigerlo nei suoi processi vitali, per esempio inviando un maggiore o minore afflusso di sangue in qualche parte di esso, o una corrente di forza nervosa.

Con la respirazione ritmica lo yogi è capace di assorbire una gran quantità di prana che può impiegare come mezzo per trasmettere pensieri ad altri o attirare a sé coloro che sono in armonia con la stessa vibrazione.

I fenomeni di telepatia, mesmerismo, ecc., che sono conosciuti dagli yogi da secoli e che ora suscitano grande interesse nel mondo occidentale, sono in gran parte dovuti all’uso della respirazione ritmica.

Per comprendere bene la respirazione ritmica, bisogna acquistare principalmente l’idea mentale del ritmo. Per coloro che hanno familiarità con la musica, la misura del tempo può essere di aiuto nella comprensione del ritmo. Anche il passo ritmico dei soldati (sinistra-destra; uno-due-tre-quattro) ne può dare un’idea.

Gli yogi basano il loro tempo ritmico sull’unità corrispondente al battito del cuore. Esso varia in ogni persona, ma l’unità del battito del proprio cuore servirà ad ogni individuo come modello ritmico per la respirazione.

Ponendo le dita sul polso, si segua i battiti del cuore, contando 1, 2, 3, 4, 5, 6, ininterrottamente finché resti fisso nella mente il ritmo, in modo che si possa poi riprodurlo facilmente. Il principiante, generalmente, inala in sei unità di polso, ma con la pratica questa cifra può aumentare di molto.

La regola yogi è che le unità di inalazione ed esalazione debbono essere le stesse, mentre quelle di ritenzione o interrespirazione devono essere la metà del numero impiegato nell’inalazione e nell’esalazione.

Il seguente esercizio di respirazione ritmica deve essere appreso molto bene in quanto esso forma la base di altri numerosi esercizî che daremo più oltre.

  1. Seduto, con il busto eretto, in modo che il petto, il collo e la testa siano in linea retta il più possibile, con gli omeri volti all’indietro e le mani posate comodamente sulle ginocchia. La posizione deve essere dritta, ma non rigida. Il peso del corpo viene sostenuto dalle costole e la posizione può mantenersi comodamente.
  2. Inalare con lentezza dalle narici una respirazione completa contando sei unità di polso;
  3. Trattenere l’aria, contando tre unità di polso;
  4. Esalare lentamente dalle narici, contando altri sei battiti;
  5. Contare tre pulsazioni prima di inalare di nuovo.
  6. Ripetere l’esercizio un certo numero di volte, evitando, in principio, gli sforzi;
  7. Praticare la respirazione purificatrice, prima di terminare l’esercizio.

Dopo un po’ di pratica si potrà portare il numero delle respirazioni fino a quindici, sempre curando che il numero delle ritenzioni e delle interrespirazioni sia la metà di quello delle inalazioni e delle esalazioni.

La difficoltà dell’esercizio dipende solo dallo sforzo per aumentare la durata della singola respirazione, ma lo scopo principale è acquistare il ritmo, poiché questo è più importante dell’estensione della respirazione. Bisogna acquistare la misura del movimento ed essere capaci di percepire il ritmo delle vibrazioni del corpo. Occorrerà, per questo, grande pazienza e perseveranza, doti che lo yogi possiede in gran misura e che sono necessarie ad ogni studioso di yoga se vuole trarre soddisfazioni dal proprio lavoro.

 

capitolo decimoquarto

respirazione psichica yogi e suoi fenomeni

La maggior parte degli esercizî finora descritti, eccettuato quello sulla respirazione ritmica, concernono particolarmente il lavoro sul piano fisico il quale, oltre ad avere la propria importanza, ha anche una funzione primaria essendo la base essenziale per ogni sforzo sia sul piano psichico che su quello spirituale.

Non bisogna commettere l’errore di sottovalutare il nostro corpo, ma bisogna invece ricordare che è necessario possedere un corpo sano per avere una mente sana, ed inoltre il corpo è il tempio dell’Ego e questo è la lampada ove arde la luce dello spirito.

L’uomo veramente cosciente è colui che conosce il proprio corpo, la propria mente ed il proprio spirito, e dà loro le cure necessarie.

Trascurare uno di essi è un errore che presto o tardi sarà pagato a caro prezzo.

Daremo adesso una serie di esercizî sull’aspetto psichico della scienza della respirazione.

I lettori noteranno che ogni esercizio è accompagnato dalla raccomandazione di elevare il pensiero verso i risultati desiderati; ciò serve per spingere la volontà ad esercitare tutta la sua forza.

Si presume che il lettore abbia già qualche cognizione sull’assoluto del potere della volontà; se così non fosse, troverà che la pratica degli esercizî gli daranno una conoscenza molto più approfondita che non una quantità di insegnamenti teorici, poiché, come dice un antico proverbio indiano, "Colui che assaggia un seme di canapa conosce meglio il suo sapore di colui che soltanto vede un elefante carico della medesima".

 

istruzioni generali per la respirazione psichica yogi

La base della respirazione psichica yogi è la respirazione ritmica che abbiamo trattato nel capitolo precedente.

Per realizzare gli esercizî che seguono diremo semplicemente di respirare ritmicamente.

La volontà agirà in concordanza con il ritmo della respirazione e la sua potenza sarà grandemente accresciuta.

Dopo un po’ di pratica non vi sarà più necessario contare le pulsazioni perché la mente acquisterà l’idea del tempo e del ritmo, e la respirazione sarà quasi automatica.

Questo renderà libera la mente e la preparerà ad accogliere la proiezione delle vibrazioni psichiche, sotto la direzione della volontà.

L’esercizio che segue serve ad usufruire sull’uso della volontà.

 

distribuzione del prana nel corpo

Disteso sul suolo o sul letto, senza tensione muscolare, con le mani leggermente posate sul plesso solare (all’imbocco dello stomaco, dove le costole iniziano a separarsi) respirare ritmicamente.

Appena il ritmo sarà stabilito, volere che ogni inalazione introduca una maggior quantità di prana, che sarà accolto dal sistema nervoso ed immagazzinato nel plesso solare.

Ad ogni inalazione volere che il prana si distribuisca in tutto il corpo, ad ogni muscolo, ad ogni organo, ad ogni cellula ed ogni atomo, ai nervi ed alle vene, per rinvigorire tutto il sistema nervoso ed inviare forza, energia e vigore a tutto l’organismo.

Mentre si esercita la volontà, sforzarsi di immaginare e sentire la corrente di prana che entra nei polmoni e viene poi afferrata dal plesso solare per essere spinta in ogni parte del corpo.

Non occorre sforzare la volontà, basta il semplice ordine di ciò che si vuole produrre ed il disegno mentale di esso: il desiderio violento è inutile al conseguimento di ciò che si desidera in quanto è solo un inutile spreco di forza.

Questo esercizio è salutare per il sistema nervoso e produce un senso di tranquillità in tutto il corpo: è benefico perciò nei casi in cui si è stanchi e si sente mancanza di energia.

 

esercizio per calmare il dolore

Sdraiato o seduto, con il busto eretto, respirare ritmicamente, fissando il pensiero sul fatto che si sta inalando prana.

Nel respirare, alternare questi due propositi mentali:

Fare questo per 14 respirazioni (7+7), eseguire quindi la respirazione purificatrice e riposarsi per un momento.

Continuare questo esercizio fino alla cessazione del dolore; già prima che finiscano le 14 respirazioni la sofferenza sarà calmata.

Se si colloca la mano sulla parte inferma si otterranno risultati più rapidi; in questo caso indirizzare il prana alla parte inferma facendolo passare lungo il braccio.

 

esercizio per dirigere la circolazione

Sdraiato o seduto con il busto diritto, respirare ritmicamente indirizzando, nell’espirazione, la circolazione verso la parte che si desidera.

Ciò è benefico nei casi di freddo ai piedi o di mal di testa: infatti inviando sangue verso il basso, i piedi si riscaldano, mentre inviandolo verso l’alto, il cervello verrà sollevato dalla pressione eccessiva dell’esterno. In quest’ultimo caso è però necessario, dopo aver calmato il dolore, inviare sangue verso il basso.

Anche se può sembrare surreale, la circolazione può essere soggetta al controllo della volontà, la quale è facilitata nel suo compito dalla respirazione ritmica.

 

esercizio per la cura di sé stessi

Sdraiato, con i muscoli completamente rilassati, in posizione di abbandono, respirare ritmicamente e volere inalare una buona dose di prana.

Indirizzare questo prana alla parte inferma prima con il proposito di stimolarla, poi con il proposito mentale che l’infermità scompaia.

In questo esercizio impiegare le mani, passando per il corpo dall’alto in basso fino alla parte inferma, conservando sempre l’immagine mentale che il prana fluisca lungo il braccio e, per le punte delle dita, penetri nel corpo.

Le precedenti istruzioni, benché apparentemente semplici, se saranno ben studiate ed utilizzate renderanno chi le metterà in pratica capace di realizzare tutto ciò che compiono i più famosi magnetizzatori.

I loro sistemi sono più complicati, ma il principio è lo stesso: l’utilizzo del prana che essi adoperano senza sapere, chiamandolo magnetismo.

Se combinassero il loro trattamento magnetico con la respirazione ritmica, duplicherebbero le loro capacità.

esercizio per la cura a distanza

Il prana guidato dal pensiero dell’emittente può proiettarsi a persone assenti o lontane, effettuando in questo modo l’azione curativa.

Questo è il segreto della cura a distanza di cui si parla tanto in questi anni nell’occidente.

Dal pensiero del magnetizzatore, il prana, proiettato attraverso lo spazio come un raggio invisibile, e, come le onde di Marconi, trapassando gli ostacoli che s’interpongono, giunge ala persona che si trova in armonia per riceverlo e penetrare quindi nel corpo del paziente.

Per curare le persone a distanza bisogna formarsi un’immagine mentale di esse per entrare in rapporto. Questo è un processo psichico che dipende dal grado di capacità che possiede il magnetizzatore di formare immagini mentali potenti.

Si dà inizio ala trasmissione del prana non appena si è costituito il rapporto.

È difficile spiegar tutto ciò con maggiore chiarezza, si può capirlo solo con la pratica.

Appena si è costituito il rapporto, inviare mentalmente al paziente il messaggio:

"Vi sto inviando una provvista di forza vitale che vi guarirà".

Poi immaginate che il prana parta dalla mente ad ogni esalazione della respirazione ritmica, viaggi attraverso lo spazio, giunga al paziente e lo curi.

Se per il trattamento si stabilisce una data ora, il paziente si dovrà trovare rilassato ed in stato ricettivo. In ogni caso lo stesso stato d’aspettativa del paziente che spera nella forza psichica emessa per guarirlo, lo pone in condizioni favorevoli ad accettare le vibrazioni trasmesse in qualunque momento dal magnetizzatore.

 

 

 

 

 

 

 

capitolo decimoquinto

respirazione ritmica yogi e suoi fenomeni

 

  1. Trasmissione del pensiero
  2. Nel capitolo precedente abbiamo già dato un metodo di trasmissione del pensiero, quello cioè della cura a distanza; ma si può comunicare con altri anche inviando onde-pensiero o forme-pensiero, caricando di prana il messaggio che si desidera trasmettere.

    Si ricordi che nessun cattivo pensiero danneggerà una persona di animo retto, e che pensieri egoistici ed impuri rimbalzano con rinnovato vigore su chi li emette senza toccare la parte innocente, poiché è la purezza e l’onestà d’animo che realizza la comunicazione con gli altri.

    La forza psichica è produttiva solo se è usata per scopi onesti, in caso contrario si ritorcerà contro chi la usa. Nessuna persona disonesta potrà mai acquistare un alto grado di potere psichico; avere un cuore ed una mente puri è una garanzia contro ogni tentativo di nuocerci.

  3. Come isolarsi da ciò che ci circonda
  4. Se vi capita di trovarvi in una situazione sgradevole o con persone grossolane i cui pensieri vi deprimono, respirate ritmicamente alcune volte per immagazzinare prana, e quindi con il metodo dell’immagine mentale circondatevi di una "nube di pensiero", a forma ovoidale, la quale vi isolerà da ciò che vi circonda e dalla influenza perturbatrice di altri pensieri.
  5. Come rinvigorire sé stessi
  6. Se sentite decrescere la vostra energia vitale ed avete bisogno di rifornirvi di essa, respirate ritmicamente alcune volte tenendo i piedi ben accostati l’uno all’altro e le dita delle mani ben serrate.

    Il vostro corpo sarà come un circuito chiuso che impedirà ogni fuga di prana dalle estremità.

  7. Come rinvigorire gli altri
  8. Potete aiutare un altro che ha bisogno di energia vitale in questo modo: sedetevi di fronte con i piedi e le mani a contatto, respirate entrambi ritmicamente formando l’uno l’immagine mentale di trasmettere prana, l’altro di riceverlo.

    Le persone di carattere debole devono far attenzione con chi pratica questo esercizio, perché il prana di una persona malvagia può temporaneamente influenzare o disturbare la psiche di chi è più debole.

    Questi può però liberarsi facilmente formando il circuito –come sopra– respirare ritmicamente alcune volte e terminare con la respirazione purificatrice.

  9. Come caricare di prana l’acqua
  10. Respirando ritmicamente tenere un vaso d’acqua per il fondo nella mano sinistra ed agitare dolcemente le dita della mano destra sopra l’acqua some se si volesse far distaccare e cadere da esse delle gocce nel vaso.

    Mantenere sempre l’immagine mentale che il prana sta passando dalle punte della mano fino a dentro l’acqua.

    Così caricata, l’acqua è curativa per le persone deboli o inferme; lo è soprattutto se la trasmissione di prana è accompagnata da un pensiero di cura.

  11. Come stimolare la mente

La volontà non solo può controllare il corpo, ma anche controllare ed educare la mente, realizzando con una semplice azione di controllo, prodigi inimmaginabili.

Si possono conseguire le qualità mentali desiderate, quali l’equilibrio, l’autocontrollo, ecc., ed eliminare quelle indesiderate coltivando quelle opposte.

Per l’acquisto o lo sviluppo delle qualità mentali desiderate è utile il seguente esercizio:

La respirazione ritmica aiuterà molto la volontà e la mente nello sforzo.

 

 

  1. Come conseguire qualità fisiche.
  2. Le qualità fisiche si possono conseguire con lo stesso metodo usato per quelle mentali.

    Non vogliamo dire, naturalmente, che gli uomini bassi diventeranno alti, o che i menomati ritorneranno sani, né che si possano compiere miracoli simili; tuttavia si può cambiare l’espressione delle persone o possono essere migliorate le caratteristiche fisiche generali per mezzo della volontà unita all’uso della respirazione ritmica.

    La regola generale di quest’esercizio è la stessa usata per lo sviluppo delle qualità mentali

    Per sviluppare una parte del corpo, respirando ritmicamente, inviate una maggior quantità di prana o forza nervosa alla parte prescelta; il prana, unito all’immagine mentale di ciò che desiderate, aumenterà la vitalità di quella e la svilupperà.

    Questo metodo è efficace per qualsiasi parte del corpo si desidera sviluppare.

  3. Come controllare le emozioni
  4. La volontà accompagnata dalla respirazione ritmica può dominare ogni tipo di emozione, come l’ansietà, l’odio, il timore, la collera, la melanconia, l’eccitazione, ecc.

    Il vero yogi ha dimenticato già da tempo questi stati d’animo, in quanto li ha superati con l’evoluzione spirituale.

    Lo studioso yogi, tuttavia, potrà trarre grande giovamento dall’esercizio seguente:

    Respirate ritmicamente, concentrate l’attenzione sul plesso solare e trasmettetegli l’ordine mentale, che deve essere secco e risoluto: "Esci fuori".

    Date quest’ordine nel momento in cui cominciate ad esalare, in modo che le emozioni siano espulse all’atto dell’espirazione.

    Ripetere 7 volte e praticare la respirazione purificatrice alla fine.

  5. Come trasformare l’energia riproduttrice

Gli yogi possiedono una grande cultura intorno all’uso del principio riproduttore di ambo i sessi. Non spetta a noi approfondire l’argomento sul piano teorico, pertanto ci limiteremo a brevi cenni e daremo subito un esercizio di respirazione, mediante il quale è possibile trasformare l’energia riproduttrice in carica vitale utile all’organismo intero, invece che sciupata o dispersa in trasporti lussuriosi all’interno o meno dell’ambito matrimoniale.

L’energia riproduttrice è energia creatrice che può essere trasformata in forza e vitalità allo scopo di rigenerare invece che generare.

L’energia, così trasformata, si manifesterà sotto quell’aspetto che è chiamato magnetismo personale, e colui che la possiede si sentirà pieno di una forza irresistibile.

Una delle più grandi manifestazioni del prana è appunto l’energia riproduttrice, il cui compito consiste e si esplica nell’atto della generazione.

Nel nostro corpo, la maggior quantità di forza vitale è concentrata nell’area più piccola.

Possiamo sciuparla in orge lussuriose o disperderla nelle ordinarie funzioni riproduttive, ma possiamo anche utilizzare questa ricchissima fonte per rigenerare il nostro corpo e la nostra mente.

Reputiamo inutile aggiungere, ai fatti fin qui menzionati, altre osservazioni teoriche, poiché riteniamo che i nostri studiosi siano già sufficientemente colti in materia.

L’esercizio yogi per trasformare l’energia riproduttrice è semplice.

Esso è combinato con la respirazione ritmica e può eseguirsi quando si vuole; ma è utile soprattutto quando si sente l’istinto con maggior forza, poiché in quelle occasioni la trasformazione avviene con maggiore facilità.

  • Questo per stimolare e rinvigorire il corpo; se invece desiderate un aumento delle capacità della mente, potete far salire questo prana fino al cervello, dando prima l’ordine mentalmente, poi tenendo l’immagine mentale dell’energia che si sta portando al cervello.

    Coloro che vorranno utilizzare l’energia nel lavoro, pratichino l’esercizio facendola ascendere con l’ispirazione e tirandola fuori durante l’esalazione. Rimarrà in azione solo la parte di energia richiesta par il lavoro, mentre il resto si accumulerà nel plesso solare.

  • Appare ovvio che non sono i fluidi di riproduzione ad essere utilizzati, ma l’energia pranica-eterica, che essi contengono come fosse spirito dell’organismo riproduttore.

    Durante l’esercizio è bene tenere il capo chino in avanti in posizione comoda e naturale.

    1. Come stimolare il cervello

    Gli yogi praticano il seguente esercizio per schiarire le idee, per stimolare il cervello e sbarazzarsi di pensieri affaticanti.

    Coloro che fanno un lavoro intellettuale ne trarranno gran giovamento perché non solo li aiuta a lavorare meglio, ma rinfrescherà loro la mente al termine del lavoro.

    Questa è una delle forme più antiche di respirazione yogi; spesso questo metodo viene presentato dagli scrittori occidentali come "segreto completo" della respirazione yogi, dando ai lettori la visione di un indiano che, seduto, non fa altro che alternare le narici nell’atto di respirare.

    Solo questo, e nulla più. Per l’occidente la respirazione yogi si riduce a quest’unica forma di respirazione. Confidiamo che questo nostro piccolo lavoro aprirà gli occhi al mondo occidentale, facendogli capire cosa sia realmente la respirazione yogi e quanti e quali siano gli esercizî con i quali può essere praticata.

     

    1. La grande respirazione yogi

    Questa è la forma di respirazione preferita dagli yogi, che la praticano di tanto in tanto per purificare l’intero organismo.

    Lo presentiamo alla fine perché è giusto che lo studioso abbia acquisito bene il metodo della respirazione ritmica e della formazione delle immagini mentali.

    Esiste un antico detto indiano che riassume in poche parole la potenza di questa respirazione; essa dice: "Beato lo yogi che può respirare attraverso le proprie ossa", ed in effetti questo esercizio riempirà di prana l’intero organismo: ogni osso, muscolo, cellula, tessuto.

    Colui che lo praticherà si sentirà fornito di un corpo nuovo, completamente rigenerato dalla punta dei capelli all’estremità dei piedi. Lasciamo ora che l’esercizio parli da sé.

  • Alla fine, fate circolare varie volte la corrente di prana su e giù per il corpo.
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    capitolo decimosesto

    respirazione spirituale yogi

    Le filosofie orientali insegnano che l’uomo possiede, oltre le facoltà mentali e psichiche, anche molte facoltà spirituali che si trovano al presente allo stato latente e che progrediscono con l’evoluzione naturale dell’uomo. Insegnano anche che l’uomo, aiutato dallo sforzo della volontà e da condizioni favorevoli, può contribuire al progresso di tali facoltà sviluppandole molto più rapidamente che con il solo processo naturale di evoluzione.

    Gli yogi conoscono assai bene come accelerare questo processo e come favorire l’accrescimento delle facoltà spirituali latenti, per mezzo del potere della volontà accompagnato dalla respirazione ritmica.

    In tutti gli esercizî diretti a questo fine, la respirazione ritmica occupa sempre un posto importante, poiché, pur non possedendo nessuna proprietà o virtù mistica, consente tuttavia il dominio perfetto e l’armonia completa di tutto l’organismo, compreso il cervello, permettendo con questi mezzi di agire nelle condizioni più favorevoli per ottenere lo sviluppo delle qualità latenti.

    Non possiamo in quest’opera approfondire l’argomento, poiché occorrerebbero interi volumi ed oltretutto è argomento troppo astratto per interessare la massa dei lettori.

    Esistono anche altre ragioni ben note agli occultisti per non divulgare largamente tale filosofia: stai pur certo, caro studioso, che quando sarà giunto il momento in cui potrai avanzare ulteriormente, la vita si aprirà davanti a te.

    "Quando il Chela (discepolo) è preparato, il Guru (maestro) si presenta".

    In questo capitolo daremo istruzioni per lo sviluppo di due fasi di coscienza spirituale, e cioè:

    1. La coscienza della propria anima;
    2. La coscienza dell’unione dell’anima con la vita universale.

    I due esercizî sono molto semplici e consistono in immagini mentali fortemente fisse, potenziate dalla respirazione ritmica.

    L’iniziato deve accontentarsi di piccoli progressi, al principio, e di crescere adagio come il fiore, dal seme fino alla rosa.

     

     

    autocoscienza dell’anima

    L’io reale non è né il corpo né la mente dell’uomo, i quali formano solo una parte della sua personalità: l’io inferiore.

    L’io reale è l’Ego; l’individualità, ne è la sua manifestazione.

    È indipendente sia dal corpo che dalla mente, che esso utilizza come strumenti.

    È una goccia dell’oceano divino, è eterno ed indistruttibile, e qualunque cosa accada al corpo esso non cessa di esistere: l’io è l’anima.

    Ma l’anima non è qualcosa di separato da noi, ma NOI STESSI siamo l’anima, ed il corpo non è nient’altro che la parte irreale e transitoria di noi, che un giorno morirà.

    Con l’esercizio seguente si può acquistare la coscienza della realtà dell’anima e della sua indipendenza dal corpo. Consiste principalmente nella meditazione sull’io effettivo o anima, unita alla respirazione ritmica.

    Questa è l’essenza dei metodi della respirazione spirituale yogi; perseverando nella pratica di essa, ben presto acquisterete la percezione della realtà dell’anima e della sua indipendenza dal corpo; poi il senso dell’immortalità e con esso un aumento generale di coscienza e di sviluppo spirituale. Tuttavia, non deve venir meno la considerazione del nostro corpo, in quanto esso assolve una funzione primaria nella vita dell’Ego ed è il tempio dello spirito.

     

    coscienza universale

    Lo spirito dell’uomo, ossia la più elevata manifestazione della vita individuale, non è altro che una delle gocce che formano l’Oceano dello Spirito.

    A misura che l’uomo sviluppa la sua coscienza spirituale, si renderà sempre di più conto di quanto esso sia collegato allo Spirito Universale, o Mente Universale, come viene denominata da taluni. L’uomo a volte sente questa unione mentale con essa, altre volte perde la sensazione del contatto.

    Gli yogi riescono ad ottenere lo stato di coscienza universale per mezzo della meditazione e della respirazione ritmica, e molti di essi hanno conseguito il più elevato grado di realizzazione spirituale che è dato di conseguire all’uomo in questo suo stadio di sviluppo.

    L’iniziato per ora non ha bisogni di istruzioni più approfondite intorno all’argomento, è sufficiente che conosca i gradi elementari degli esercizî yogi per l’acquisizione della coscienza universale; per mezzo di essi, accompagnati da grande zelo e perseveranza, potrà fare dei progressi notevoli. Il cammino è sempre libero davanti a colui che vuole percorrerlo.

     

    A questo punto si possono seguire due linee di meditazione:

    1. Pensate, ad ogni esalazione, che state assorbendo la forza ed il potere della Mente Universale. Pensate, ad ogni esalazione, che state trasmettendo ad altri lo stesso potere, desiderando che tutti possano partecipare dei benefici che voi ricevete. Fate sì che con la vostra meditazione circoli il Potere Universale.
    2. Meditate sulla grandezza della Mente Universale; aprite la vostra anima all’influsso della Sapienza Divina che vi donerà la Sapienza dell’Illuminazione; lasciate che tutto ciò che avete ricevuto scorra fuori di voi a vantaggio di tutti gli uomini che considerate vostri fratelli e vostre sorelle e che amate e che volete aiutare.

     

    Questo esercizio lascia una sensazione completamente nuova di forza, potere e sapienza, ed un sentimento di esaltazione e di benessere spirituale.

    Gli esercizî dati in questo capitolo esigono un’attitudine mentale adeguata; le persone che vi si applicano senza senso di spiritualità e di riverenza, non otterranno da questo esercizio alcun vantaggio.

    Questi esercizî sono destinati a coloro che sanno comprenderli; gli altri non si sentiranno nemmeno invogliati a sperimentarli.

    Le immagini mentali date nell’esercizio debbono essere perfettamente chiare affinché si possano trasformare in coscienza reale dentro di voi.

    Non dovete dedicarvi a questi esercizî con eccessiva frequenza, poiché lo stato di benessere apportato non vi renda sgradite le occupazioni della vita quotidiana, che sono pure utili e necessarie; questi esperimenti vi devono portare gioia e serenità, giammai malcontento e noia.

    Tutto al mondo è buono e necessario.

    Molti studiosi con il tempo vorranno accrescere la loro sapienza; siano fiduciosi che non lasceremo deluse le loro aspettative.

    Lavorino con passione e zelo, tenendo sempre fissa la mira verso Oriente, dove nasce il sole.

    La pace sia con voi e con tutti gli uomini!

    A u m