Come mai il mondo si rivoltola nei soliti problemi e non se ne viene mai fuori?

 

Tutti i partiti promettono onestà, benessere e sicurezza ma poi, vinte le elezioni, badano soprattutto a riempirsi le tasche, ben certi che mantenere le promesse sarebbe troppo difficile ed anche controproducente per i loro interessi. Prendete ad esempio il caso delle Province: tutti affermavano di volerle eliminare, ma poi quasi tutti hanno fatto marcia indietro per non perdere sedie e consensi mentre i pochi che hanno risollevato la questione l’hanno fatto a malincuore e sicuri d’essere stoppati dalla grande maggioranza dei loro colleghi.

 

Oppure prendete il sistema elettorale: fateci caso, i politici si dividono fra bipolaristi, chi vorrebbe il sistema Tedesco, chi vorrebbe solo due grandi partiti e chi rimpiange la prima repubblica. Certo tutti riconoscono che in America la democrazia funziona meglio che da noi, ma pochissimi si sognano di proporre un sistema presidenziale dato che taglierebbe sedie e prebende oggi destinati agli apparati di partito.

 

Ci provò molto tempo fa Fini quando la destra era ancora tenuta in quarantena. Recentemente riprese l’ipotesi Franceschini nei primi tempi in cui era scugnizzo di Prodi, ma poi si mise tranquillo appena ebbe un po’ di potere.

 

Eppure il sistema presidenziale, con opportune modifiche e aggiornamenti, sembrerebbe l’unico che consente di avere un governo forte senza necessità di “sbarramenti”. I partiti piccoli e soprattutto i partiti “nuovi” (che necessariamente nascono “piccoli”) saranno dei rompiscatole, ma non hanno da difendere interessi consolidati e possono perciò più facilmente di quelli grossi tirar fuori le idee nuove che ci servono. I partitini vanno tutelati! Altro che soglia di sbarramento!  

 

Certo mi riferivo ad un sistema presidenziale “con opportune modifiche ed aggiornamenti”. Difatti nella democrazia americana i partitini non ci sono e soprattutto è stata codificata 300 anni fa quando il mondo era agricolo, non globalizzato, privo Internet e senza problemi energetici ed ecologici: vi par mai possibile che oggi non servano aggiornamenti? Inoltre dopo la crisi dei mutui è ben chiaro che anche a Washington c’è qualcosa che non va (e a Londra pure)

 

Allora, tornando alla domanda iniziale (coma mai il mondo si rivoltola nei soliti problemi e non se ne viene mai fuori) la risposta è semplice: abbiamo un sistema incancrenito che impedisce di affrontare i problemi alla radice.

 

Se va bene ci si mette una “pezza” che se anche rimedia a qualche problema ne crea però altrettanti.

 

Questo succede non solo per l’opportunismo dei politici, ma anche perché per andare alla radice dei problemi occorrerebbe avere una visione e una competenza generale che non fa più parte della cultura moderna, piena di “specialisti” e dove persino Leonardo verrebbe considerato un “dilettante”.

 

Anche questo è un punto fondamentale.

 

Ma è proprio vero che il mondo d’oggi è così complicato che solo gli “specialisti” possono gestirlo dividendosi le varie incombenze?

 

Non è vero affatto! Mica si sta parlando di chirurgia, di scienza, di lingue antiche o di programmi per computer! L’organizzazione di uno Stato è cosa alla portata di qualsiasi persona di buon senso: non è cosa diversa dall’organizzazione di un’azienda o di una famiglia. Certo ci sono moltissimi fattori in più da considerare e questo richiede più tempo e più applicazione, ma il meccanismo è il medesimo: occorre trovare un buon compromesso fra esigenze contrastanti.

 

Quindi, in questa situazione bloccata, i cittadini normali e “volenterosi” (ovviamente una minoranza) non devono limitarsi a scegliere il ladro che più è loro simpatico fra quelli si presentano alle elezioni, essi dovrebbero tentare di elaborare le “proposte” che i politici non paiono capaci di tirar fuori e dovrebbero cercare di convincere i loro concittadini meno volenterosi a votare quei politici che facessero proprie le  proposte di cui si diceva.

 

Il “politico” dei giorni nostri è “uomo di parte”, è un esperto in quelle mezze verità che portano voti al suo partito e nega per principio le verità che possono far danno alla sua parte. Perciò è la gente comune che deve e può acquisire la visione e la competenza generale necessarie per affrontare i problemi alla radice!

 

Certo è un’impresa difficile, ma se si va realmente alla radice dei problemi, se non ci si lascia condizionare dalle sovrastrutture, dai pasticci e dagli imbrogli sedimentati nei secoli (pensate al sistema moneta-banche-finanza!) le cose si semplificano enormemente.

 

Per farlo occorre raccogliere ovunque informazioni ed idee e da esse si deve selezionare ciò che più appare vero e di maggior buon senso. In questo lavorio occorre che ci si dimentichi dei propri interessi e delle proprie simpatie. Naturalmente occorre fare delle scelte, occorre scegliere “una strada” fra le tantissime che portano a Roma, ben certi che la strada perfetta sotto tutti gli aspetti non esiste.  Non è una cosa che si possa fare in due minuti, occorrono anni, occorre essere capaci di riconoscere i propri errori e le proprie dimenticanze,  occorre essere disposti a correggere, aggiungere e cancellare, occorre il concorso diretto o indiretto di molti. In due parole occorre adottare il metodo delle “approssimazioni successive”.

 

Certo che se in mille si mettessero in questa impresa ne uscirebbero mille diverse proposte.

 

Embè, che ci sarebbe di male? Niente, purché dalle mille “proposte” l’insieme delle persone comuni e volenterose sia poi capace di selezionarne alcune e di imporle all’attenzione generale in modo che l’opinione pubblica le valuti e faccia proprie quelle che più le sconquinferano. E state pur certi che un’opinione largamente diffusa fra la gente troverebbe subito l’organizzazione politica che la fa propria.

 

Vi par quindi giusto affermare che se i politici non vanno alla radice dei problemi bisogna che ci pensiamo noi gente comune?

 

Sii?

 

Bene, però c’è il problema di creare consenso attorno a qualcosa di concreto senza disperdersi in mille rivoli. Leggete cosa mi scrisse un signore tempo fa:

 

From: francodel

 

Sent: Friday, November 30, 2007 5:40 PM

…..io sono sinceramente stanco di gente che analizza, scopre, indica, addita, denuncia  e bla bla bla. Sono stanco dei Report, delle Striscia, degli anno zero e del mi manda rai tre. Scrivetemi qualche cosa che non so, del porcaio italia so già tutto…

 

Sent: Saturday, December 01, 2007 8:48 PM

   Io non so come la pensa lei, so solo che arrivo or ora da una ennesima riunione di gente onesta e piena di volontà buona. Sa com'è finita? Esattamente come dice lei, ognuno con il suo orticello da coltivare o comunque con la convinzione che il proprio credo sia migliore di quello degli altri. Tante, tantissime parole su cosa c'è da fare, nulla, assolutamente nulla su COME fare. Il potere ci guazza in queste situazioni e i mille onesti che vorrebbero far qualcosa si ritrovano a parlarsi addosso.

   Tra quindici giorni un altro congresso, a sentire persone di altre regioni a dire le stesse cose che ho sentito oggi...

   Se non fosse che la speranza è l'ultima a morire, direi che sono proprio un masochista!

   Un cordiale saluto

Franco Dell'Alba

 

Beh! Io non mi limiterei alla sola Italia, ma Dell’Alba ha senz’altro ragione

 

Vogliono allora cinquanta persone di buona volontà mettersi d’accordo su di una proposta comune e mettersi a far casino tutti assieme?

 

Altrimenti non ci resta che aspettare o la fine del petrolio o lo sciogliersi dei ghiacci o una terza guerra mondiale o una roba del genere che provveda per conto nostro e se poi nel frattempo qualcuno ci lasciasse le penne, che s’arrangi.

 

 

* * *

 

Certo voi sospettate che anch’io abbia nel cassetto la mia personale “proposta”. Avete ragione, anzi ne ho varie versioni, più o meno lunghe e diversamente organizzate (nella speranza di “venderle” meglio) ma sostanzialmente simili.

 

 

http://digilander.libero.it/selmigino/Proposta.doc ottobre.2007

“Le istituzioni non invecchiano mai?”                    12.000 parole

Bozza di una Costituzione creata via democrazia diretta.

 

 

 

http://digilander.libero.it/selmigino/Biografiadiuntale.doc ottobre.2010

Come la precedente ma preceduta da considerazioni preliminari (un po' una sintesi di tutto il materiale qui scaricabile)               .

 

http://digilander.libero.it/selmigino/Moneta.doc    giugno 2007

“Moneta, Banche e Costituzione”                         15.000 parole 

 

http://digilander.libero.it/selmigino/Buonsenso.doc genn. 2007 

“Costituzione e Buon Senso”                                7.000  parole

 

I tre testi precedenti traggono origine da:

http://digilander.libero.it/selmigino/Piramide.doc  ottobre 2006

“La Piramide d’oro”                                             43.000  parole

              In cui: “Moneta & Banche”                     14.000  parole     

                          “Un mondo Diverso”                  15.000  parole      

Si tratta di un testo che vorrebbe anche essere divertente e  da cui ho derivato  due diverse versioni:

http://digilander.libero.it/selmigino/Piramiderid.doc

“La Piramide d’oro” -  versione ridotta                  24.000 parole

http://digilander.libero.it/selmigino/Piramidecom.doc

“La Piramide d’oro” -  versione per teatro            24.000 parole

 

Tutti i testi precedenti hanno origine da un testo più lungo, rimuginato per decenni  e diversamente articolato:

http://digilander.libero.it/selmigino/LDDC.doc      (1977-2003)

“LDDC–Biografia di un Tale”                                82.000 parole  

 

Sono testi liberamente scaricabili e sono predisposti per essere stampati con XP “a libro” indicando stampa fronte-retro.

 

Se invece volete insolentirmi: mailto:giselmi@alice.it 

 

Si accettano critiche e suggerimenti.

 

 

PS. Oltre a questa roba ecco un altro  paio libercoli. Il primo è sulla fisica, nel secondo ci sto mettendo le favole che mi vengono in mente.

http://digilander.libero.it/selmigino/Vaneggi.doc

http://digilander.libero.it/selmigino/Favole.doc   

 

Poi, un po’ perché è divertente e un po’ perché oggi la Giustizia è nell’occhio del ciclone, vi trascrivo da un libretto ottocentesco di storie locali alcune notizie sulla polizia del Ducato Estense nel 6-700 :

 

"...I Saltari erano ufficiali di polizia rurale ...Acciocchè conosciate, figlioli miei, quanto importava ai nostri antenati d'allora, che le proprietà fondiarie fossero ben guardate contro i malfattori, e quanto grave fosse l'ufficio di Saltaro, dirovvi in quale maniera si procedeva. Chiunque avesse sofferto un danno, doveva tosto farne denuncia al Notaro del banco ed accusare con giuramento il malfattore, se lo conosceva, ma se lo ignorava, ne accusava il Saltaro. Questi, ..., doveva, entro un termine stabilito, sgravarsi dell'accusa denunciando il vero autore del danno; ché se avesse lasciato trascorrere detto termine senza accusare alcuno, o che avesse accusato falsamente, era condannato al rifacimento dei danni ed a pena pecuniaria, come se fosse il vero colpevole. Tale Ufficio era retribuito con una determinata quantità di frumento ..."     A. Plessi "Istorie Vignolesi", Tipografia Monti.

 

E se prendessimo esempio?

 

 

 

 

Nota aggiunta in occasione della crisi sui mutui fine 2008

(a quanto pare c’erano giustificati motivi per preoccuparsi)

 

La crisi dei mutui americani poteva essere evitata? Certo, non si è mica trattato di un uragano o di un terremoto. Deriva dalle stupide regole che ci siamo dati e che hanno consentito a certi furbastri di vendere frottole in cambio di lautissimi compensi

 

Così dal mercato sono spariti dei bei soldi. In parte sono finiti nelle tasche dei ricchi vecchi e nuovi mentre l’altra parte deriva dalle insolvenze di chi è stato indotto a fare mutui insostenibili per di più concessi senza chiedere garanzie adeguate .

 

Non appena la cosa si è manifestata si poteva rimediare alla svelta cacciando in galera i furbastri (recuperando il possibile del maltolto) e poi facendo subentare gli Stati nel malaffare dei mutui. Ormai è chiaro che il conto lo dovranno pagare i cittadini del mondo, perciò tanto valeva che gli Stati comperassero dalle banche i mutui in sofferenza e poi li gestissero direttamente  cercando di ammortizzarne gli inevitabili danni.

 

Ma per far questo sarebbe stata necessaria una completa conoscenza del fenomeno. Invece le banche hanno fatto le furbe, hanno minimizzato sperando in chissà quale miracolo. Si è tirato per le lunghe e il problema è dilagato

 

Così dal mercato è sparito altro danaro: quel danaro “virtuale” che deriva dal “credito”. In questo caso è sparito  il credito che si facevano fra di loro le banche stesse. Ecco perché si è dovuto “immettere liquidità” o perlomeno garantire le banche dei loro crediti verso le consorelle. Difatti ogni banca, visto il buco che aveva in casa propria, poteva ben immaginare i buchi  in casa delle consorelle. Non si fidavano più fra di loro, le porcelle!.

 

Pare che gli interventi fatti abbiano tranquillizzato il sistema bancario (vorrei ben vedere, se la banca debitrice non pagasse, pagheremo noi!) però questo sconquasso ha spaventato la gente; nel timore del futuro la gente ha ridotto i consumi (già bassi a causa dei preesistenti squilibri); i bassi consumi ora cominciano a mandare in crisi il sistema produttivo (vedi case automobilistiche); questo si traduce in meno soldi in tasca alla gente la quale a questo punto consumerà di meno, non più perché spaventata dalle cazzate dei bancari, ma perché costretta dalla reale mancanza di danaro (a cui si aggiunge naturalmente la falcidia di molti risparmi investiti a rischio nonché il minor rendimento dei titoli di Stato).

 

Il cane si morde la coda e gli Stati (cioè noi) devono ulteriormente mettere mano al portafoglio per salvare a destra e a manca …  non si sa come e quando se ne uscirà.

 

Meno male che al problema non si è aggiunto il problema dell’inflazione (forse perché la crisi è mondiale). Però il problema dell’inflazione potrebbe presentarsi quando (e se) la fiducia e il credito torneranno normali. Se allora non  si provvederà  a ritirare e a distruggere il denaro creato per ”immettere liquidità”, l’accresciuta massa monetaria indurrà una terribile inflazione.

 

Ma ve l’immaginate voi qualcuno capace di bruciare denaro? Quando gli farebbe tanto comodo continuare ad utilizzarlo più o meno lecitamente? Io ne dubito molto, perciò non escluderei ulteriori disastri..

 

Ma torniamo ad oggi. Oggi siamo in una situazione ridicola. Per evitare il peggio, gli indebitatissimi Stati sono costretti a garantire le banche dei loro crediti reciproci  e pure dei loro debiti verso i cittadini depositanti (utilizzando ovviamente i soldi dei cittadini stessi). Le Banche Centrali, nemicissime dei metodi “Keynesiani”, ora sono costrette ad usarli per salvare le Banche Private che avrebbero dovuto invece controllare (persino il precedente governatore della Fed ammette che i controlli non funzionano).

 

Se non sapete cosa vuol dire “metodi Keynesiani” si tratta di quelli che Obama dice di voler adottare e li troverete descritti nel libretto. Comunque, in soldoni, il metodo consiste semplicemente nel disubbidire ai famigerati “parametri di Maastricht”, cosa non dannosa a patto che lo Stato spenda bene i soldi che così gli vengono “prestati”.

 

Ora che i nostri valentissimi economisti di regime l’hanno scazzata in pieno, il Nobel l’hanno finalmente dato ad un keynesiano, non so di quale ora, dimenticandosi di coloro che da decenni predicavano al vento.

 

Attenzione però, il mondo è molto cambiato dai tempi di Keynes e bisognerebbe tenerne conto.

 

Almeno bisognerebbe togliere il diritto di parlare ai “valentissimi” che avrebbero dovuto capire cosa stava succedendo. I baroni della medicina restano rapidamente senza lavoro se accoppano regolarmente i loro pazienti. Strano che così non succeda agli economisti, ai  banchieri e alla gente simile.

 

lista di parole chiave (con riferimento a LDDC):

Titoli precedentemente usati: Il libro dei presuntuosi, Biografia di un Tale, LD2C-Biografia di un Tale, LRC-Liberismo Riveduto & Corretto, Qui va tutto a rotoli, che fare?