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Riforma della Scuola

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Scuola la Riforma Mancata...

10-6-2003


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Giovanni Manzini Responsabile Scuola Margherita

La riforma del sistema scolastico proposto dalla Cdl rappresenta un passo indietro, un ritorno alla didattica del passato con cui si cancellerebbe il bagaglio pedagogico accumulato negli ultimi quindici anni.
Considero questo disegno di legge inaccettabile sia nella sua impostazione culturale sia nelle sue proposte tecniche.
Innanzitutto ritengo sbagliato riproporre rigide scansioni temporali del percorso scolastico dei ragazzi collegabili più a fattori organizzativi che a motivazioni pedagogiche. Mi riferisco in particolare alla proposta di anticipo a due anni e mezzo della scuola dell’infanzia e a cinque e mezzo delle elementari, anticipo che, come dimostrato dalla ridicola sperimentazione di agosto, non parte affatto da indicazioni e motivazioni didattiche e pedagogiche ma più semplicemente da un inspiegabile desiderio di mettere in crisi le due migliori esperienze pedagogiche italiane che tutto il mondo ci invidia.
La seconda scelta sbagliata è quella che introduce il doppio canale, cioè la scelta tra scuola e formazione professionale, a tredici anni. Si tratta di una scelta che tende a dividere e a selezionare i ragazzi il più presto possibile impedendo, di fatto, quella sufficiente maturazione umana e culturale necessaria per scegliere il proprio futuro.
Terza proposta grave è quella che cancella, in concreto, la scelta dell’autonomia scolastica riducendola in pratica a un semplice decentramento.
Come se non bastasse ad aggravare il tutto e a dare una connotazione grottesca all’intera vicenda vi è che il disegno di legge è del tutto sprovvisto di copertura finanziaria e, per di più, riserva al governo una delega pressoché in bianco. E’ un brutto disegno di legge pasticciato e che solleva forti critiche da parte di tutto il mondo della scuola, degli enti locali, delle forze sociali e persino dei settori più responsabili della maggioranza. Critiche del tutto motivate perché le conseguenze saranno gravissime.
I guasti maggiori derivanti dalla eventuale approvazione di questa legge ricadrebbero sicuramente sugli alunni a cominciare dai bambini che vedrebbero sconvolti gli ordinamenti senza tener conto dei reali processi della loro età evolutiva e per finire agli adolescenti, specialmente quelli più in difficoltà che sarebbero costretti a scelte decisive per la loro vita senza avere la necessaria preparazione. Per gli insegnanti si tratterebbe di ritornare alla didattica del lontano passato cancellando tutto il prezioso bagaglio pedagogico e didattico acquisito con la sperimentazione e con la progettazione degli ultimi quindici anni. Anche le famiglie, in nome di una maggiore partecipazione alla definizione del percorso educativo e formativo, vengono, di fatto, lasciate sole di fronte alle scelte più difficili per il futuro dei propri figli come se l’educazione e l’istruzione fosse solo un bene privato e non anche un prezioso bene pubblico.
In definitiva, non posso negare che la signora Moratti abbia sollevato problemi importanti che richiederebbero la collaborazione e l’apporto costruttivo di tutti, opposizione compresa, ma questo non è possibile fino a quando questa maggioranza continuerà superbamente a ritenere di poter fare da sola anche nella definizione delle regole fondamentali della vita civile e democratica. Come è appunto la scuola.

Scuola
Il decalogo della Margherita
02-10-2002



1) - La Scuola è al servizio delle ragazze e dei ragazzi e non viceversa.

2) - La funzione della Scuola è quella di far crescere gli studenti come persone, come cittadini, come professionisti. No al tentativo di sottomettere la scuola all'economia. Si a una scuola efficace e di qualità.

3) - La Scuola è una Comunità educante, dove tutti i soggetti (studenti, genitori, insegnanti, Comunità locale) cooperano per far crescere bene i nostri figli. No alla Scuola azienda. Sì alla scuola dove tutti cooperano allo stesso fine.

4) - Vanno contrastati tutti i tentativi di riforma tendenti a riportare indietro la scuola italiana. No al tentativo della Moratti. Si al coinvolgimento di tutti gli operatori scolastici.

5) - L' autonomia delle singole Scuole è la forma più alta della sussidiarietà. No alle ipotesi di trasformarla in un semplice decentramento. Si alla valorizzazione della professionalità dei dirigenti e dei docenti.

6) - La parità è una scelta irreversibile come naturale conseguenza dell' autonomia. No ai tentativi di trasformarla in un mercato. Si al suo completamento anche sul piano economico con il finanziamento della funzione docente. No al buono scuola.

7) - Il sistema integrato tra Scuola e formazione professionale è la risposta più moderna alle richieste dei giovani del 2000. Si all' obbligo formativo fino a 18 anni. No al mantenimento di sistemi di serie A e di serie B.

8) - Il riordino dei cicli è il modo più sicuro per coniugare la nostra straordinaria tradizione culturale con la modernità e per portare il nostro sistema scolastico in Europa. No al ritorno al passato. Sì, andiamo avanti senza fretta, ma con determinazione

9) - Gli insegnanti, i dirigenti e gli operatori scolastici sono i fondamentali artefici e i pilastri delle riforme. La loro professionalità costituisce un bene prezioso e quindi va riconosciuta sia sul piano sociale sia su quello economico. No a giudizi sommari. Sì al riconoscimento della qualità e della carriera.

10) - Più risorse per la realizzazione delle riforme. L' importanza del sistema scolastico e formativo merita il primo posto negli investimenti. No a presunti risparmi. Si all'aumento della quota percentuale sul PIL a favore della Scuola.

IL FUTURO DELL' ITALIA SI GIOCA TUTTO SULLA SCUOLA.

               A Cura del Gruppo di Coordinamento
 

 

 

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