Vjaceslav Michajlovic Scrjabin(Molotov)

Molotov Pseudonimo di Vjaceslav Michajlovic Scrjabin (Kukarka 1890 - Mosca 1986), rivoluzionario russo, uno tra i più importanti funzionari sovietici durante l'epoca di Josif Stalin. Si avvicinò al movimento bolscevico nel 1906, e da allora si fece chiamare Molotov (che in russo significa "martello"). Nel 1912 fondò con Stalin il giornale "Pravda", ma nello stesso anno venne deportato in Siberia dal governo zarista; pochi anni dopo riuscì a scappare e nel 1917 partecipò alla Rivoluzione russa. Dopo l'ascesa dei bolscevichi al potere, rivestì alte cariche all'interno del Partito comunista: stretto collaboratore di Stalin, fu dapprima segretario del Comitato centrale del partito e in seguito membro del Politburo; dal 1930 al 1941 fu presidente del Consiglio dei commissari del popolo e nel 1939 come ministro degli Esteri negoziò il trattato di non-aggressione con la Germania, noto come patto Molotov-Ribbentrop. Durante la seconda guerra mondiale fu vicepresidente del Comitato di stato per la Difesa. Mantenne la carica di ministro degli Esteri fino al 1949, e come tale fu a capo della delegazione sovietica alla Conferenza di San Francisco, durante la quale venne fondata l'Organizzazione delle Nazioni Unite (1945); rappresentò l'URSS nelle conferenze di Teheran, Jalta e Potsdam, dove si delineò la divisione mondiale nei due blocchi di influenza sovietico e occidentale. Dopo la morte di Stalin (1953), fu ministro degli Esteri fino al 1956. Membro del Presidium del Comitato centrale, si schierò contro Nikita Kruscev, ma nel 1957 dovette dimettersi dalle cariche governative. Fu nominato ambasciatore in Mongolia (1957-1960) e rappresentante dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica a Vienna (1960-1962). Espulso dal partito nel 1964, vi fu riammesso solo nel 1984.


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