11/05/2007 Ieri si è spento ENZO MALTINTI,
pietra miliare della Polisportiva San Donato calcio 1948...
Ricordo di Roberto Casolari...
Enzo Maltinti è morto.
Non so precisamente la sua età, ma aveva quasi 80
anni, ma sino a pochissimi mesi fa era allenatore della squadra UISP 7.
Domani andrò al suo funerale, ma ora voglio
raccontarlo a chi eventualmente (i più giovani) non lo conoscesse.
Quando nel 1986 cominciai ad accompagnare mio
figlio di 8 anni al campo del San Donato lui era già un pilastro della
società. Negli anni successivi ha continuato, ininterrottamente e sino alla
fine, ad allenare le nostre squadre di ogni categoria, dai più piccoli sino
agli amatori UISP.
Ancora, quando nel 1998, per celebrare il 50°
anniversario del San Donato, redigemmo il libretto storico e commemorativo
della società, trovammo tra le vecchie carte dimenticate le foto delle squadre
degli anni precedenti, in quelle foto c'era, tra gli altri, Enzo più giovane e
sorridente con i suoi ragazzi.
Quando negli anni precedenti alla mia venuta nel
San Donato i dirigenti e gli allenatori la sera, finito il loro lavoro, si
munivano di badile e cazzuola per costruire, senza alcuna retribuzione, la
tribuna e gli spogliatoi (nel 1986 mio figlio faceva ancora la doccia in una
baracca non essendo ancora ultimati gli spogliatoi) Enzo era tra loro.
Ed è rimasto con noi sempre, senza mai pensare di
andare in un'altra società, vincendo o perdendo le partite ed i campionati.
Era competente di calcio senza essere supponente e
sapeva guidare ed insegnare, tanto che non ricordo di un suo giocatore che si
sia lamentato di lui, e dire che era severo ed esigente, nella giusta misura,
sia per questioni calcistiche che comportamentali.
Di lui ho apprezzato, oltre che la competenza
calcistica, il fatto di sapere affiancare gli allenatori più giovani che con
lui collaboravano senza soffocarli, facendoli crescere e maturare, oltre
ovviamente la sua fedeltà alla società.
Oggi molti giocatori del San Donato sono stati
suoi atleti ed anche alcuni allenatori, già giocatori del San Donato, lo sono
stati.
Era un pezzo di storia del San Donato.
Mi consola il sapere (o il credere) che negli
ultimi anni, dopo la morte della moglie, il San Donato sia stato per lui come
un'ancora, un porto sicuro, un'attività che gli riempiva almeno in parte la
vita, un qualcosa per non essere troppo solo.
Ciao Enzo, ci mancherai.
Roberto Casolari
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