DIGIUNO: INFORMAZIONI SU TEORIA E PRATICA
IL DIGIUNO È UN METODO STRAORDINARIO
PER LA GUARIGIONE, LA PREVENZIONE E LA RICERCA INTERIORE
IL
DIGIUNO È PRESENTE NELLE PRATICHE IGIENICHE E TERAPEUTICHE DI VARI POPOLI
E TRA I RITUALI DI NUMEROSE TRADIZIONI
I DIGIUNI SPIRITUALI E TERAPEUTICI
FURONO MOLTO PRATICATI NELL’ ETÀ CLASSICA,
DURANTE IL MEDIOEVO E FINO AL ‘600
NEL XIX SECOLO I BENEFICI DEL DIGIUNO FURONO RISCOPERTI E DIFFUSI
NEL MONDO
DAGLI IGIENISTI AMERICANI E DAI
NATUROPATI EUROPEI
DAL PUNTO DI VISTA BIOLOGICO IL DIGIUNO
PUÒ ESSERE CONSIDERATO PER L’UOMO
IL BIORITMO FONDAMENTALE PER LA SALUTE E L’EQUILIBRIO VITALE
IN ITALIA LA PRATICA DEL
DIGIUNO DI GRUPPO GUIDATO È STATA DIFFUSA
DAL CENTRO DI METODOLOGIE NATURALI DELLA SCUOLA DELLA SALUTE
IN QUESTO PAGINA SI TROVERANNO INFORMAZIONI
COMPLETE SUL DIGIUNO:
o
STORIA, TEORIA E PRATICA DELLA DIGIUNO TERAPIA
o
DOVE E COME PRATICARE IL DIGIUNO TERAPEUTICO
o
CORSI DI FORMAZIONE PER DIGIUNO TERAPEUTI
o
BIBLIOGRAFIA DEL DIGIUNO
IL DIGIUNO GUIDATO
PROGRAMMA DEI SOGGIORNI CON
DIGIUNI DI GRUPPO, DIGIUNI ATTENUATI
DIETE DEPURATIVE, DIETE NATURALI DIMAGRANTI
DIGIUNOTERAPIA: STORIA DIGIUNOTERAPIA:
TEORIA
LA PRATICA DEL DIGIUNO DOVE E COME DIGIUNARE
DIGIUNARE PER LO SPIRITO OBIEZIONI AL DIGIUNO
SCUOLA DI
FORMAZIONE PER DIGIUNOTERAPEUTI
CAMBIAMENTO
E PERCORSI EVOLUTIVI CON I SOGGIORNI DEPURATIVI: DIGIUNO IDRICO - DIGIUNO
ATTENUATO - DIETE DEPURATIVE
I soggiorni
depurativi del CENTRO METODOLOGIE NATURALI DELLA ASSOCIAZIONE SCUOLA DELLA
SALUTE sono finalizzati alla forma fisica, alla guarigione, al benessere, ma
anche ad indurre cambiamenti a dischiudere percorsi evolutivi.
Il lavoro
psichico per la crescita personale
agisce con la massima efficacia all’interno di gruppi che si incontrano per
brevi periodi al di fuori dei luoghi consueti e modificano il regime alimentare
e i ritmi abituali della vita
quotidiana: è noto infatti che in
queste circostanze si attenuano le resistenze, affiorano i contenuti inconsci,
si entra più facilmente in intimo rapporto col “sé”.
Si instaura una condizione che richiama vicende e
sentimenti rimossi, con sblocco
emotivo e spontaneo manifestarsi di
realtà psichiche nascoste, condizione
che integra la personalità e permette di cogliere le profondità del
proprio essere.
Digiunando (in
modo completo o attenuato) si interviene in modo determinante nell’instaurarsi
di queste trasformazioni, perchè col venir meno dell’apporto alimentare (che ha ritmato lo sviluppo dell’Io e costituisce
la condizione “normale” a cui si associano le sue funzioni”) l’Io attenua le sue rimozioni e lascia affiorare i contenuti inconsci, profondi,
che esprimono e manifestano le radici autentiche dell’essere.
E’ pertanto
possibile ottenere in un breve soggiorno risultati che abitualmente richiedono trattamenti
prolungati.
Durante i soggiorni per una azione psichica più
intensa e profonda tra le attività di gruppo sono compresi :
·
Training autogeno (sedute di gruppo per
l’autodistensione, il recupero energetico e per la risoluzione di patologie di
natura psicosomatica ).
·
Terapia del cambiamento ( sedute di
gruppo per eliminare blocchi e
resistenze che ancorano ai traumi, alle figure, alle sofferenze, alle
relazioni, agli errori del passato.)
·
La
terapia del cambiamento comprende tecniche di grande efficacia :
1. rivivere,
rielaborare in gruppo e superare i
vissuti negativi e i traumi
2. dinamiche di autorealizzazione ).
Le
seguenti informazioni fanno riferimento
alle attività del CENTRO METODOLOGIE
NATURALI
IL DIGIUNO E I SOGGIORNI DEPURATIVI
organizzati dalla SCUOLA DELLA SALUTE permettono in breve tempo:
o DIMAGRIMENTO
o DEPURAZIONE
o AUTOGUARIGIONE
o EVOLUZIONE PERSONALE
DIGIUNI
DI GRUPPO, DIGIUNI ATTENUATI
PER ULTERIORI INFORMAZIONI E PER PRENOTARE:
CENTRO METODOLOGIE NATURALI
CELLULARE: 339 - 1216605
e-mail:
ass.scuolasalute@iol.it
SCUOLA DI FORMAZIONE PER DIGIUNOTERAPEUTI
Storia del digiuno - Fisiologia
del digiuno - Il digiuno e l’autoguarigione - Digiunoterapia: teoria generale -
Eufisiologia del digiuno - Manifestazioni e sintomatologia - Indicazioni e
controindicazioni - Psicologia del digiuno - La pratica del digiuno –
La ripresa alimentare - Digiuni
attenuati e diete depurative - La conduzione dei digiuni di gruppo –
Attività psicofisiche per la
modulazione delle reazioni psicofisiche nei digiunanti
La Scuola di
digiunoterapia è aperta a tutti in quanto dà informazioni che ciascuno potrà
utilizzare secondo le proprie finalità. Ed infatti i corsi sono caratterizzati
da una partecipazione assai varia: dal medico orientato verso il metodi
naturali allo psicologo, dal
naturopata all’insegnante di yoga,
dagli istruttori di ginnastica e fitness agli operatori nel campo dell’estetica
e della salute naturale, dal maestro che guida gruppi di meditazione
all’igienista che vuole imparare a gestire i propri digiuni depurativi e quello
di familiari ed amici. La trattazione spazia dagli aspetti puramente teorici,
quali la storia, la fisiologia e la biochimica a quelli strettamente pratici,
che riguardano i criteri ai quali si deve uniformare la conduzione del digiuno
al fine di ottenere benefici evitando le difficoltà.
Sarà rilasciato il relativo attestato
Sono previsti i
tirocini pratici facoltativi durante i quali si potranno fare osservazioni
dirette sui digiunanti e si potrà praticare il metodo della conduzione dei
gruppi di digiuno, caratterizzato da: preparazione, programmazione, modulazione
delle reazioni, incontri di gruppo per l’elaborazione del vissuto, tecniche di
rilassamento e specifiche attività psicofisiche, ripresa alimentare.
È inserito nel programma della scuola il corso
di attività spontanee, che consideriamo le attività psicofisiche più adatte al
digiunante.
Chi completerà la
formazione e supererà un colloquio, potrà essere inserito nell’elenco degli
esperti nella conduzione del digiuno e tra i digiunoterapeuti collaboratori dell’Associazione.
Per
ricevere i programmi dei corsi (con sedi, date, costi), per richiedere
ulteriori informazioni e per prenotare la partecipazione ai corsi della Scuola,
scrivere, telefonare o inviare un e-mail alla sede dell’Associazione.
DIGIUNOTERAPIA
NEI TEMPI MODERNI
Tratto dal testo ‘ Il digiuno terapeutico
’ di Sebastiano Magnano
La
pratica della digiunoterapia si è tramandata fino ai tempi moderni soprattutto
grazie alle medicine empiriche, popolari, naturalistiche le quali hanno
conservato, a volte inconsapevolmente, le antiche concezioni umoralistiche
ippocratico - galeniche. Una vera riscoperta del digiuno
è attribuibile al
Movimento Igienista o Movimento d’Igiene Naturale che nasce negli Stati Uniti
d’America nel 1829 e diffonde l’idea che la salute dipenda soltanto
dall’equilibrio naturale delle attività vitali, rigettando ogni terapia, ogni
rimedio e propugnando il ripristino di abitudini e comportamenti naturali come
solo mezzo per mantenere o recuperare la salute. Il digiuno viene considerato
dagli igienisti il metodo naturale idoneo a far sì che l’attività vitale
dell’organismo ripristini spontaneamente le condizioni di salute, rimuovendo
gli accumuli tossici, secondari ad abitudini di vita errati e innaturali, che
sono la vera causa di ogni patologia. Fra i primi igienisti che si
interessarono al digiuno ricordiamo: Isaac Jennings, nato nel 1728 nell’Ohio, considerato
il precursore del Movimento Igienista; Sylvester Grahm, nato a Boston nel 1794,
R.Trall, G.H.Tailor, J.H.Tilden che scrisse un lavoro fondamentale per il
pensiero igienista: ’’Tossiemia e disintossicazione’’. Molti terapeuti
igienisti o naturisti di idee affini all’igienismo scrissero sul digiuno: E.
H.Dewey, nato a Wayland nel 1839, pubblicò nel 1900 ’’The no breakfast plan and
the fasting cure’’; H.Carrinngton pubblicò nel 1909 ‘’Vitality, fasting and
nutrition’’; L. Hazzard nel 1927 ’’Scientific fasting’’.
Il più
noto tra gli autori igienisti è Herbert M. Shelton che con le sue numerose
pubblicazioni e con la sua attività diffuse il Movimento Igienista nel mondo e
lo rielaborò in modo unitario. Scrisse numerosi libri sul digiuno. In Italia
sono stati pubblicati: "Digiunare per rinnovare la vita", Edizioni
Paoline; "Il digiuno può salvarvi la vita", Casa editrice Igiene
Naturale, ed altri (vedi bibliografia).
In
Francia ricordiamo il dott. A Guelpa, che scrisse ‘’Autointossicazione e disintossicazione:
rapporto sul nuovo trattamento per mezzo del digiuno del diabete e altre
malattie croniche ’’ ed inoltre il dott. Pauchet e il dott. Paul Carton; in
Inghilterra il dott. Weber; in Germania il dott. Moller e il dott. Rieden; in
Svizzera il dott. Von Segeser che scrisse nel 1914 ‘’La cura del digiuno’’.
I medici
che in tempi recenti hanno utilizzato la digiunoterapia di solito si sono
limitati a farlo nella loro pratica privata, al di fuori delle strutture
ospedaliere tradizionali, non essendo quello del digiuno un metodo di cura
ortodosso. Tuttavia un piccolo numero di medici ha avuto modo di fare
osservazioni sul digiuno terapeutico presso ospedali e cliniche universitarie.
Il dott.
C. Clemmensen presso l’ospedale Fianlud, in Danimarca, utilizzò il digiuno in
155 casi di epilessia e ne descrisse gli effetti favorevoli nella pubblicazione
‘’Inanizion and epilepsy: studies on the influence of inanition upon epileptic
attacks.’’ Copenhagen, Levin e
Munksgaard,1932.
Il dott. Casey
a. Wood, professore del Bishop’s College di Montreal pubblicò un resoconto
riguardante l’influenza del digiuno su sette casi di reumatismo articolare
acuto.
Negli
anni quaranta, presso l’Istituto di clinica medica dell’Università di Modena
diretto dal prof. Dalla Volta, furono curati con risultati favorevoli gruppi di
cardiopatici con periodi di digiuno assoluto, come riferiscono nel 1946 Dal CO
e, in seguito ,Dalla Volta e Dagnini ("L’azione del digiuno prolungato sul
bilancio idro-salino dei cardiopatici scompensati", "L’azione del
digiuno prolungato sul bilancio energetico dei cardiopatici scompensati",
Giorgio Dagnini, Modena, 1949) .
James Mc
Eachen studiò dal 1952 al 1958 715 soggetti affetti da patologie varie curate
col digiuno e Robert Gross 680 casi dal 57 al 63. Anche William L. Esser
utilizzò il digiuno in varie patologie. Questi autori pubblicarono i risultati
delle loro osservazioni ed elaborarono in tabelle le casistiche.
W.H.Hay
ha trattato 400 pazienti affetti da appendicite acuta e cronica con digiuni
prolungati, riscontrando la guarigione pressoché nella totalità dei casi;
descrive inoltre gli ottimi risultati del digiuno in malattie psichiatriche.
IL medico
americano Heinrich Stern utilizzò il digiuno nella cura del diabete, come Guelpa,
con buoni risultati e rapida eliminazione della glicosuria.
Y.S.Nicolayev,
direttore del reparto di digiuno dell’Istituto psichiatrico di Mosca, scrisse:
"Controlled fasting cure of schizophrenia", Moscow 1963. Ha studiato
140 casi di pazienti schizofrenici sottoposti a digiuno per 20 - 30 giorni.
Nicolayev attribuisce la risposta positiva ottenuta in 45 di questi casi in
gran parte alla neutralizzazione delle tossine che sarebbero legate al processo
schizofrenico.
Il medico
americano Allan Cott ha messo a punto ,nel centro che dirige, un programma di
25 giorni di digiuno per il trattamento della schizofrenia, sulla base del
metodo di Y. Nicolayev.
Un gran
numero di pazienti obesi si è sottoposto negli ultimi decenni a digiuni totali
sotto osservazione medica in centri specializzati. Duncan, dell’università
della Pennsylvania, ha seguito più di 1300 pazienti obesi col metodo del
completo digiuno per una durata di tempo variabile dai dieci giorni alle due
settimane. I più lunghi digiuni portati a termine da obesi sono stati quelli di
due donne trattate da T.J.Thompson e collaboratori presso lo Stobhill General
Hospital di Glasgow: una di esse, di 54 anni, digiunò per 249 giorni, riducendo
il suo peso da 128 a 94 kg., l’altra, di 30 anni, digiunò per 236 giorni ,
riducendo il suo peso da 127 a 83 kg.
Cenni tratti dal testo ‘Il digiuno terapeutico’ di S. Magnano
Col DIGIUNO il corpo utilizza per le necessità metaboliche le sue riserve e i suoi
stessi tessuti: non si assumono alimenti e quindi l’eterofagia si annulla e
l’organismo vivente diventa completamente autofago, si nutre cioè di se stesso.
Questa condizione la troviamo in natura in varie circostanze: durante lo
sviluppo dell’uovo, durante la metamorfosi (fase vitale paragonabile per
l’entità dei rimaneggiamenti organici al periodo embrionale) inoltre durante il
letargo e il sonno. Quest’ultimo è caratterizzato dall’arresto delle attività di
relazione, da un cambiamento dello stato di coscienza ma anche da un lungo
intervallo tra cena e colazione: un ciclico naturale digiuno che si associa a
indispensabili processi di recupero, sia fisici che psichici; d’altra parte il
letargo è qualcosa di più di un adattamento ad una stagione inclemente: può
essere visto come un lungo sonno rigeneratore. La condizione di autotrofia la
ritroviamo ancora durante l’estro: stambecchi, cervi, camosci e altri animali,
ad es. le foche, digiunano nel periodo dell’estro, durante il quale i maschi
sono intensamente attivi negli accoppiamenti e nelle lotte con i rivali. I
salmoni non si alimentano durante il viaggio di risalita dei fiumi per
raggiungere il luogo degli accoppiamenti, e il loro corpo si riduce progressivamente,
mentre si accrescono notevolmente gli organi riproduttivi. Ed ancora
l’autofagia è presente durante la migrazione. Gli uccelli migratori percorrono
anche migliaia di chilometri, ma le energie per il volo prolungato sono fornite
dalle riserve. Non è certo da trascurare, in fine, il digiuno occasionale: gli
animali digiunano istintivamente se feriti , malati o se in condizioni di paura
o disagio.
Sono
quindi numerose e varie le circostanze durante le quali gli esseri viventi si
trovano in condizione di completa autofagia: da una parte periodo embrionale,
metamorfosi, letargo, sonno, ferite, malattie: condizioni che si associano
sempre all’inattività o alla scarsa attività muscolare, al riposo, e comportano
intensi processi costruttivi, di rimaneggiamento, oppure riparo dei danni
organici e recupero psicofisico. Dall’altra periodo dell’estro e migrazione,
caratterizzate da attività intense, determinanti per la sopravvivenza della
specie.
La
condizione di autofagia potenzia quindi la capacità del corpo di ridistribuire
e polarizzare l’energia in modo finalistico e così potranno essere
intensificate straordinariamente le funzioni che permettono, di volta in volta,
la sopravvivenza dell’individuo o della specie: riproduzione, intensa attività
muscolare oppure trasformazione, rigenerazione, riparazione organica associate
ad inattività.
In
particolare a noi interessa la completa autotrofia che in natura si accompagna
al rinnovamento, alla rigenerazione, alla guarigione: quella cioè che
caratterizza i periodi embrionale e della metamorfosi, (durante i quali
l’animale costruisce o ristruttura il corpo attingendo esclusivamente alle
riserve e alla propria materia vivente) quella che è connessa al sonno e al
letargo ( non solo tutti gli animali arrestano ritmicamente le attività e
l’alimentazione durante il sonno rigeneratore, ma nel corso dell’anno
presentano periodi di stasi e forte riduzione dell’alimentazione anche le
specie che non entrano in letargo, tra cui anche le popolazioni umane
primitive); e ancora quella con cui gli animali che vivono lontani dai
condizionamenti umani, ma spesso anche gli animali domestici, favoriscono la
guarigione di traumi e malattie.
In tutte
queste fasi vitali troviamo l’autofagia associata all’inattività: DIGIUNO
E RIPOSO appaiono pertanto naturalmente connessi ai profondi rimaneggiamenti
organici della guarigione e della rigenerazione.
Tali
condizioni favoriscano analoghi processi nella sfera mentale e spirituale: a
riprova di quanto detto ricordiamo come il digiuno sia un aspetto integrante di
numerose pratiche ascetiche, di purificazione, di evoluzione e di ricerca del
divino.
Gli
effetti mentali dell’astinenza dal cibo si manifestano sia nella sfera
puramente razionale che in quella emotiva ed istintuale. La sensibilità e
l’emotività si affinano, l'attenzione, la concentrazione e la memoria possono
migliorare notevolmente, così le capacità logiche e soprattutto quelle
intuitive. Idee nuove affiorano, si intuisce il significato di vicende rimaste
oscure, si progetta il futuro.
L’Io
allenta le forzature, diventa più disponibile a farsi permeare dalle istanze
intime e l’individuo potrà così più liberamente ripiegarsi a cogliere le
esigenze profonde e le direttive del Sé, nucleo centrale e vivificatore della
psiche, iniziando una trasformazione evolutiva che porterà ad una vita più
ricca e partecipe, a maggiore consapevolezza, spontaneità, integrazione.
Questa
azione profonda e totale, sul piano organico e su quello mentale e psichico, fa
del digiuno la condizione ideale per qualunque trasformazione evolutiva: per la
ricerca del nuovo e del cambiamento, per il superamento di dipendenze, per
sperimentare una via senza pari di salute, di equilibrio, di guarigione.
LA PRATICA DEL DIGIUNO IN ITALIA
In Italia
il digiuno terapeutico è stato diffuso dall’Associazione Scuola della Salute,
fondata nel 1984. Inizialmente orientata secondo gli insegnamenti del grande
igienista americano Shelton, sotto la guida del dott. S. Magnano ha elaborato
un originale metodo di digiuno fondato su:
1)Preparazione
psicofisica
2)Programmazione
dei digiuni ideali caso per caso in relazione alla durata e alle modalità. (Il
digiuno può avere durata variabile e può essere assoluto (idrico) attenuato o integrato (con succhi vari di
frutta, verdure, ecc.)
3)Attività
psicofisiche messe a punto in modo specifico, che mantengano una soglia
fisiologica di attività con un dispendio minimo di energie. (Il risparmio
energetico è fondamentale nel digiuno terapeutico, ma la completa inerzia è di
solito controindicata)
4)Psicoterapia
di gruppo per potenziare e armonizzare i cambiamenti positivi che il digiuno
stesso mette in atto (vedi più avanti "psicologia del digiuno e
trasformazione evolutiva)
5)Una
ripresa alimentare studiata caso per caso.
6)La
programmazione di una migliore qualità di vita dopo la digiunoterapia.
In questi
ultimi anni si è accresciuto il numero di coloro che conoscono le potenzialità
del digiuno, e sbaglia chi crede che vi si faccia ricorso soltanto per problemi
di peso.
Le
motivazioni più frequenti sono le seguenti: depurazione, disordini del
comportamento alimentare, sovrappeso, prevenzione, autoguarigione .
Le migliaia
di casi seguiti ha permesso di accumulare un’esperienza unica in Italia e di
mettere a punto il metodo del digiuno come trasformazione evolutiva.
Digiunando si dà inizio a un vissuto che si sviluppa in uno
spazio-tempo non allineato con quello quotidiano: uno straordinario viaggio
interiore e un intenso scambio relazionale che si arricchiscono reciprocamente.
La profonda commutazione bio - psichica in chi
digiuna diventa l’occasione per una rinnovata apertura alla vita, per
determinare scelte ed intuire nuovi percorsi : la guarigione e l’accresciuto
benessere sono visti come una conseguenza di questa azione primaria.
Consideriamo il digiuno
particolarmente adatto:
o
a coloro che sono orientati verso
l’autogestione del corpo e sono convinti che la salute dipenda in modo primario
dallo stile di vita;
o
a chi, rifiuta le comuni terapie
perché crede nell’autoguarigione e sa che il digiuno è la condizione ideale in
natura per guarire: un animale selvatico (un lupo, una volpe,ecc) se feriti o
ammalati non possono cercare cibo e devono cercarsi un rifugio dove riposare e
digiunare. Il digiuno è quindi la condizione naturale per guarire: anche gli
animali domestici ed i bambini conservano questa tendenza radicata e rifiutano
istintivamente il cibo in caso di malattia.
o
a chi vuole voltare pagina,
interrompere situazione di stallo nelle relazioni, nel lavoro, liberarsi da
condizionamenti, dipendenze ( fumo e abitudini nocive);
o
a chi vuole eliminare le conseguenze
di abusi alimentari e ricercare un miglior rapporto con il cibo;
o
a chi desidera ritardare la
senescenza;
o
a chi pratica la meditazione, la
ricerca spirituale
DIGIUNI DI GRUPPO GUIDATI
Il Centro di Metodologie Naturali organizza nel corso dell’anno digiuni di
gruppo guidati
1. Per la prevenzione e l’autoguarigione
2. Per disintossicarsi, dimagrire in modo
fisiologico, raggiungere la forma fisica
3. Per ridurre l’ età biologica
4. Per la ricerca interiore
Attività durante i digiuni di gruppo:
Controlli e colloqui quotidiani - lezioni di alimentazione - attività psicofisiche di gruppo
DIGIUNI DI GRUPPO GUIDATI,
DIGIUNI ATTENUATI DIETE DEPURATIVE,
DIETE DIMAGRANTI
CON:
consulenza,
controllo e assistenza medica, psicoterapeutica e naturopatica.
Attività
di gruppo
________________
DIGIUNI INDIVIDUALI ASSISTITI
Per ricevere
i programmi dei digiuni di gruppo (con sedi, date, costi, attività ) e per
richiedere ulteriori informazioni, scrivere, telefonare o inviare un e-mail
alla sede dell’Associazione.
Centro Salute Naturale
cellulare: 339 - 1216605
E-mail: ass.scuolasalute@iol.it
SCUOLA DI FORMAZIONE PER DIGIUNOTERAPEUTI
Tratto dal testo ‘ IL
DIGIUNO TERAPEUTICO’ di S. Magnano
LA COMMUTAZIONE PSICHICA DEL DIGIUNO
L’alimentazione
veicola, col cibo, materia organica, stimoli e sensazioni varie (non solo
gustative e olfattive, ma anche visive, termiche, tattili), agisce sulla sfera
affettiva risvegliando ricordi, emozioni e comunicando significati simbolici.
Nell’adulto
la relazione col cibo, per quanto forte, non conserva che le vestigia della
portata originaria: per il lattante infatti il cibo non è distinto dal proprio
essere, dalla madre e dall’ambiente e si può affermare che il mondo degli
affetti, delle interazioni, delle relazioni, delle comunicazioni si venga via
via formando all’interno di uno spazio psichico che inizialmente appartiene in
gran parte al cibo. Per il lattante la prima percezione di una realtà esterna è
in relazione alla "mamma -cibo", archetipo del mondo, dei bisogni,
dei desideri.
La
valenza psichica della realtà intera nella prima fase evolutiva è appartenuta a
questo archetipo, che nel tempo ha ceduto spazi sempre più ampi ad altri
elementi del vissuto e dell’esperienza.
Tutto ciò
si mostra con evidenza nei disturbi che frequentemente gli adulti manifestano
nella loro relazione col cibo, che possono essere ricondotti a comportamenti
regressivi che vedono il cibo riconquistare spazi dello psichismo infantile.
Non
soltanto il cibo rappresenta la prima esperienza di una realtà esterna, di un
bisogno vitale dal quale si dipende, ma in quanto tale rappresenta anche
l’elemento che ha dato l’avvio alla formazione dell’io.
Possiamo
definire il sé il centro interiore che guida l’evoluzione e l’arricchimento
della personalità, mentre l’io è una entità psichica parziale, a cui
corrisponde l’abituale stato di consapevolezza, che censura e inibisce il varco
verso la coscienza a tutto ciò che non corrisponde ai suoi schemi riduttivi che
pretendono di inglobare la realtà: così facendo appiattisce e impoverisce la
vita.
L’io è
tuttavia una struttura psichica importante per la sopravvivenza: ricorda le
esperienze, elabora modelli di comportamento, fa si che gli avvenimenti possano
essere affrontati sulla scorta di ciò che si è già sperimentato. Gli aspetti
negativi dell’io derivano dalla sua tendenza ad eccedere nel suo ruolo di guida
e di controllo, negando ed eliminando dalla coscienza tutto ciò che non rientra
negli schemi già elaborati.
Quanto
più una persona è nevrotica, tanto più il suo io è rigido, schematico, ancorato
ad una visione distorta della realtà perché elaborata sulla base di esperienze
infantili che comportano atteggiamenti e comportamenti inadeguati alla vita
dell’adulto: da qui prendono origine innumerevoli disturbi psichici e si
comprende allora come il cercare di modificare l’io per renderlo più duttile
sia una delle più importanti strategie della psicoterapia e di ogni metodo
volto all’evoluzione personale.
Ogni
cambiamento presuppone infatti che venga ridotta la forza di una struttura che
chiude in rigidi schemi, così che possa crearsi la condizione opportuna ad una
maggiore comprensione del mondo e della realtà interiore. In modo particolare
la diminuzione della forza dell’io permetterà un intimo rapporto col sé.
Durante il digiuno il potere dell’io viene ridotto in modo
peculiare, e questo avvia modificazioni psichiche di grande importanza, ed è
quindi necessario cercare di capire come ciò possa avvenire.
L’io si è
edificato nel corso delle esperienze, soprattutto quelle infantili, che hanno
agito con grande forza strutturante, ed è mantenuto e sostenuto continuamente
dagli stimoli che i sensi ricevono dall’ambiente nel corso delle esperienze
quotidiane, nonché dall’insieme delle sensazioni interne, che costituiscono la
cenestesi.
E’ noto
che l’io si modifica quando cambia l’ambiente esterno, si indebolisce, si
"destruttura" quando gli stimoli abituali vengono ridotti o
eliminati.
E’ stato
dimostrato che la "deprivazione sensoriale" determina una rapida
riduzione e disorganizzazione dell’io: se un individuo viene posto in una
stanza isolata acusticamente, senza variazioni di luminosità, temperatura e
tale da ridurre il più possibile ogni stimolo, nell’arco di alcune ore o di
pochi giorni subentra uno stato di coscienza alterato, sognante, nel quale il
ruolo della propria identità cosciente è ridotto.
Ma l’io
si modifica in generale ogni volta che cambiano le abituali relazioni
interpersonali e i rapporti con l’ambiente (diverso è il modo di interagire del
bambino a scuola, a casa, con gli amici, e simili modificazioni si mantengono,
anche se ridotte, nell’adulto col variare del contesto sociale) e cambia anche
col variare della cenestesi: sensazioni dolorose, febbre, condizioni
patologiche di varia natura modificano profondamente atteggiamenti,
comportamenti e manifestazioni varie della personalità.
Il digiuno comporta una modificazione di tutti i fattori
presi in considerazione come elementi in grado di modificare l’io: infatti
determina "deprivazione sensoriale" perché vengono a mancare le
molteplici stimolazioni indotte dalla assunzione del cibo, che stimola dalla
nascita più volte durante il giorno i sensi della vista dell’olfatto, del gusto
durante i pasti.
I pasti
poi rappresentano dei momenti che ritmano la giornata, hanno un significato
rilevante tra i "riti" quotidiani e tra le occasioni sociali: la
mancanza dei pasti modifica pertanto le abituali relazioni interpersonali e i
rapporti con l’ambiente: non ci si siede a tavola, non si incontrano gli
abituali commensali. Questi cambiamenti sono ancora più rilevanti se si
digiuna, come è consigliabile nei lunghi digiuni, lontano da casa.
Il cibo
inoltre non solo stimola i sensi, ma agisce modificando le sensazioni della
fame e della sazietà ed è all’origine di una continua catena di sensazioni
interne connesse con la digestione, l’assimilazione, la metabolizzazione,
l’evacuazione: tutte queste funzioni fisiologiche vengono infatti profondamente
modificate dal digiuno, tanto è vero che si instaurano dei profondi cambiamenti
anche a livello biochimico, e in modo particolare a livello cerebrale: cambia
la totalità dell’ambiente interno e con esso la cenestesi, la percezione
abituale della totalità del proprio corpo.
L’inanizione
comporta insieme deprivazione sensoriale, modificazioni ambientali e
relazionali, variazioni della cenestesi, tutti fattori in grado di agire
modificando la struttura dell’io.
Tutto ciò
può essere valutato nella sua rilevanza se si tiene nel debito conto che le
modificazioni riguardanti il rapporto col cibo incidono su quello che abbiamo
definito come l’archetipo di ogni altro rapporto: all’io , durante il digiuno,
viene a mancare, per così dire, la base sulla quale ha eretto i suoi schemi, i
suoi divieti, i suoi ruoli, viene a mancare il terreno stesso che ha alimentato
la sua crescita e mantenuto il suo dominio e pertanto si attenua la sua
rigidità e la sua forza limitante.
L’io
allenta le sue forzature, diventa più disponibile a farsi permeare dalle
istanze intime e l’individuo potrà così più liberamente ripiegarsi a cogliere
le esigenze profonde e le direttive del sé, nucleo centrale e vivificatore
della psiche, iniziando una trasformazione evolutiva che lo porterà ad una vita
più ricca e partecipe.
L’io non
si disgrega, non si destruttura, come nella deprivazione degli stimoli
ambientali, perché persistono tutti gli stimoli sensoriali e le relazioni
interpersonali non legati al cibo: piuttosto é come se il suo "materiale
costitutivo" perdesse durezza e rigidità, diventando più fluido e più elastico.
La
coscienza coglie con pienezza e abbandono la nuova esperienza che pertanto
potrà agire con forza strutturante sulla personalità.
Tutto
questo non si verifica in modo semplice e lineare: pur essendo un unico
processo vi possiamo distinguere manifestazioni diverse, alcune momentaneamente
disturbanti perché manifestano la rottura di un equilibrio, l’eliminazione di
blocchi e rimozioni, la liberazione improvvisa di forze arginate, ma che
tuttavia comportano effetti positivi in quanto rappresentano gli elementi di
crisi che ogni reale cambiamento comporta.
Schematicamente
possiamo distinguere quattro tipi di fenomeni con cui si manifesta la profonda
commutazione psichica indotta dall’interruzione dell’alimentazione e che sono
in gran parte riconducibili alla maggiore elasticità dell’io:
1)L’affiorare
di aspetti psicopatologici compensati e mascherati ma non superati realmente.
2)La
liberazione di cariche emotive bloccate (catarsi)
3)
Maggiore consapevolezza, spontaneità, integrazione.
4)Intimo rapporto
col sé
ASPETTI PSICOPATOLOGICI COMPENSATI
Si tratta
di nuclei nevrotici non apparenti, allo stato latente, che l’io riesce ad
attenuare e a rendere non manifesti, utilizzando vari meccanismi di difesa .
Questo
operato dell’io solo in apparenza è vantaggioso, perché implica una diminuzione
della consapevolezza, coarta la spontaneità, riduce la libertà d’azione.
Le paure,
l’ansia, le fobie, le idee ossessive, le somatizzazioni che possono comparire
più o meno fugacemente durante il digiuno, mettendo in crisi il soggetto, si
possono quindi interpretare come l’affiorare di tratti nevrotici prima
nascosti.
Quanto
più l’equilibrio è fittizio e superficiale, tanto più le crisi sono intense:
sono stati descritti episodi di delirio e dissociazione a carico di personalità
schizoidi.
Questi
fenomeni potrebbero essere interpretati come pericolose rotture della stabilità
mentale, come regressioni a situazioni patologiche del passato ed essere
pertanto giudicati negativamente: essi sono viceversa una tappa necessaria per
raggiungere un più saldo e armonioso equilibrio, cambiamento che richiede, come
condizione preliminare, la consapevolezza dell’inadeguata condizione in cui si
vive.
Le crisi
psicologiche durante il digiuno sono da considerarsi quindi potenzialmente
benefiche: è tuttavia necessario fronteggiarle in modo adeguato.
Le
persone fortemente disturbate dal punto di vista psichico devono digiunare con
molta cautela, perché possono andare incontro a profondi scompensi: è
necessaria la presenza di uno psicoterapeuta che conosca e sappia tenere sotto
controllo le manifestazioni indotte dal digiuno; viceversa le crisi che
insorgono in personalità sufficientemente stabili tendono a risolversi
favorevolmente in modo spontaneo.
LIBERAZIONE DI CARICHE EMOTIVE (CATARSI)
DURANTE IL DIGIUNO
Un’altra
modificazione dello psichismo indotta dal digiuno, che può essere considerata
come una progressione della prima verso un migliore equilibrio, consiste
nell’instaurarsi di una condizione particolarmente favorevole al ritorno di
elementi del passato: ricordi, sentimenti , avvenimenti, episodi traumatici
dimenticati e rimossi affiorano alla coscienza con intense manifestazioni
emotive.
Tutto ciò
è sempre da ricondurre alle diminuite resistenze dell’io durante l’inedia.
Ne
risulta la liberazione di cariche emotive che, bloccate e
"incapsulate", disturbavano il regolare svolgersi delle attività
psichiche: possiamo quindi dire che il digiuno facilita la scarica delle
energie frenate e la catarsi emotiva.
DIGIUNO,CONSAPEVOLEZZA, SPONTANEITÀ,
INTEGRAZIONE
Come
abbiamo più volte sottolineato, tutte le manifestazioni del digiuno sono
caratterizzate dal manifestarsi spontaneo di realtà nascoste, mascherate,
bloccate, che vengono integrate all’interno della personalità, la quale in
questo modo si arricchisce.
DIGIUNO E INTIMO RAPPORTO COL SÉ
La quarta
modificazione dello psichismo, operata dal digiuno, che prenderemo in
considerazione (riconducibile anch’essa, almeno in parte, alla riduzione delle
interferenze dell’io) rappresenta una ulteriore progressione rispetto ai
fenomeni precedentemente descritti, e può essere considerata il punto estremo
del processo di commutazione psichica: consiste nel ripiegamento interiore che
permette di cogliere la profondità del proprio essere.
Tutte le religioni prevedono digiuni rituali come mezzo di penitenza e
purificazione.
Il
Buddismo prescrive ai monaci di digiunare ogni mese nei giorni del novilunio e
del plenilunio.
Nella
tradizione braminica e yogica si prescrive di digiunare nei giorni di
Ekadashii, cioè l’undicesimo giorno dopo la luna nuova e dopo la luna piena.
Per gli
ebrei il più importante dei digiuni si pratica tra settembre e ottobre, in occasione
del solenne giorno di espiazione: il giorno del Kippur.
Per
l’Islamismo il digiunare è una delle
prescrizioni fondamentali: particolarmente solenne l’astinenza del mese del
Ramadam, il nono dell’anno solare, che consiste nell’astenersi dal mangiare,
dal bere, dal fumare e dall’avere rapporti sessuali dall’alba al tramonto.
Nella
religione cristiana in passato digiunare per lo spirito era tenuto in grande
considerazione: il venerdì di ogni settimana, vigilia di Natale, di
Pasqua, dell’Assunta, di Ognissanti.
Ricordiamo
i digiuni più noti della tradizione ebraico-cristiana: quello di Mosè (quaranta
giorni), quello di Elia (quaranta giorni), quello di Davide (sette giorni) quello di Gesù, (quaranta giorni), quello di S. Francesco (trentanove giorni).
IL DIGIUNO TERAPEUTICO, S. MAGNANO
, pag.165
L’EREDE DI ADAMO ( Verso la salute
con l’igiene naturale), S. MAGNANO, pag. 55
IL SEGRETO DI IGEA (Guida pratica al
digiuno autogestito), G. Gazzeri, pag.
129
FISIOLOGIA DEL DIGIUNO, L.
LUCIANI, pag. 160
( Uno dei più grandi fisiologi
italiani del tempo studia il digiuno di 30 giorni portato a termine
da Giovanni Succi nel 1888 a Firenze. Rarità introvabile.
Solo fotocopiato e rilegato)
A STUDY OF
PROLONGED FASTING, F.G. BENEDICT, pag. 450
( Il grande fisiologo americano
studia il digiuno di 31 giorni portato a termine da A. Levanzin
nel 1912 a Boston . Rarità
introvabile, Solo fotocopiato e rilegato)
IL DIGIUNO PUÒ SALVARVI LA VITA,
H. M. SHELTON, pag. 310
IL DIGIUNO PER LA SALUTE, H. M. SHELTON , pag. 297
Questi libri possono essere richiesti
alla:
Associazione Scuola
della Salute
Casella Postale n.
49 100 Piacenza
telefono 0523 –
326626 cellulare: 339 - 1216605
E-mail: ass.scuolasalute@iol.it
Le obiezioni infondate, le critiche irrazionali, il
rifiuto aprioristico del digiuno fanno
parte di un atteggiamento diffuso. Sappiamo bene che il digiuno è un’esperienza
che va affrontata con equilibrio, razionalità, che deve essere adattato alle
condizioni individuali , che va evitato in alcune condizioni, e richiede pertanto, almeno le prime volte,
una guida esperta.
Tuttavia una pratica così complessa e profonda non
può essere valutata con superficialità e sufficienza da chi non ne ha
esperienza. Molti nutrizionisti affermano che il digiuno altera profondamente l’equilibrio biochimico e
fisiologico del digiunante.
A riguardo ci sembra significativo riportare quanto
afferma Luigi Luciani nella suo libro:
Fisiologia del digiuno, scritto nel lontano 1889 dopo
aver controllato il digiuno di 30 giorni
di Giovanni Succi:
“bisogna necessariamente ammettere che la somma
delle perdite che l’organismo subisce durante l’inedia sia in qualche modo regolata,
si trovi cioè sotto il dominio di un
congegno regolatore, o meglio di un sistema di congegni regolatori. Escludete
infatti una funzione dominante di regolazione...e voi non saprete rendervi
conto della lunga sopravvivenza in stato fisiologico dell’organismo privato
degli alimenti.”
Recentemente ricercatori dell’università di
Oxford hanno dimostrato che il
cervello, a digiuno, utilizza nel suo metabolismo i corpi chetonici, che
sostituiscono il glucosio e non sono pertanto tossici a digiuno, ma al
contrario indispensabili, visto che le
riserve di glucosio si consumano rapidamente .
BENEDICT
F. G., The influence of inanizion on metabolism,
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prolungato sul bilancio energetico
dei cardiopatici scompensati,
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DAGNINI G., L’azione del digiuno
prolungato sul bilancio idro – salino
dei cardiopatici scompensati,
Folia Cardiologia, vol.VIII, N. 4, 1949
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SHELTHON H., Il digiuno può salvarvi la vita, ,
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SMITH H. J., Digiuno come
rinnovamento fisico,mentale e spirituale, Gribaudi, 1986.
L’Associazione Scuola della Salute ha
formato numerosi digiunoterapeuti. L’attività didattica è diretta dal dott.
Sebastiano Magnano, medico chirurgo, psicoterapeuta, cultore dei metodi
naturali per la salute, uno dei maggiori esperti nel digiuno terapeutico.
Chiunque può richiedere via e-mail l’ elenco dei digiunoterapeuti che hanno
frequentato regolarmente il corso di formazione, sono iscritti e collaborano
con l’Associazione.
E-mail:
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