Periodico della Di Biasio - edizione on line Marzo - Aprile 2003

 

Le animazioni della campagna pubblicitaria pro lettura sono state realizzate con Macromedia Flash  dalla prof.ssa Palma Tiseo su testi degli alunni della I sez. D.

 

QUANDO LA SALUTE VA IN FUMO

Nonostante la consapevolezza che il fumo fa male, si continua a farlo. Perché? I risultati di una nostra indagine.

Il fumo è un prodotto gassoso della combustione di una sostanza, che viene inalato dai fumatori. E’ ormai certo che l’abitudine a fumare tabacco comporta molteplici effetti negativi sulla salute, con l’insorgenza di tumori e di altre malattie dell’apparato respiratorio e cardiovascolare. Il fumo di sigaretta uccide ogni anno quattro milioni di persone. In Europa, sono 500.000 all’anno le morti provocate dal fumo, e in Italia, fra i 15 milioni di fumatori, si contano ogni anno dai 60.000 agli 80.000 decessi.

Tra le diverse modalità con cui il tabacco può essere consumato, le sigarette sono certamente le più nocive, anche se il fumo prodotto da un sigaro o dalla pipa non è certo meno dannoso. Infatti le sostanze che vengono liberate dal tabacco, quando questo è portato ad alte temperature, come nel caso delle sigarette (800 °C), risultano più dannose rispetto a quelle liberate dai sigari e dal tabacco da pipa, che bruciano a meno di 700°C. La composizione del fumo di tabacco che viene inalato è stata oggetto di molti studi dai quali risulta che neppure l’uso di filtri è sufficiente a proteggere il fumatore dagli effetti pericolosi di alcuni potenti cancerogeni, come gli idrocarburi policiclici, le betanaftilammine e le nitrosammine.

Il fumo contiene circa 5000 diverse sostanze (i cosiddetti prodotti di combustione), tra cui hanno una maggiore rilevanza dal punto di vista della tossicità sostanze come ammoniaca, acido cianidrico, benzene, formaldeide, 3-4 benzopirene, ossido di azoto e monossido di carbonio. Il principale componente del fumo di tabacco è tuttavia, la nicotina, una sostanza altamente tossica, che provoca costrizione dei vasi sanguigni, con conseguente aumento della pressione del sangue e della frequenza cardiaca ed un incremento dell’attività dei nervi simpatici. Essa può provocare assuefazione e dipendenza e secondo alcuni ricercatori, avrebbe un potenziale superiore addirittura alla cocaina. Il fumo quindi provoca innumerevoli malattie: cancro polmonare, orale, vescicale, faringeo,esofageo, pancreatico.

Il cancro polmonare è detto anche "cancro da fumo di sigarette", infatti la maggior parte dei soggetti colpiti da tale malattia fuma moltissimo, mentre quello orale colpisce soprattutto gli uomini perché è provocato dai sigari, e si manifesta in particolar modo sul labbro inferiore,sulla lingua e nell'esofago. Inoltre nei fumatori c'è una maggiore incidenza di malattie cardiocircolatorie (Ictus, ipertensione, infarto), labirintite (che provoca vertigini acute dovute ad intossicazione da nicotina del nervo dell'equilibrio), congiuntiviti, riniti, asma bronchiale, bronchite cronica, enfisema polmonare, emorragie cerebrali, vasculopatie periferiche.

L’esposizione involontaria al fumo passivo è anch’essa molto pericolosa per la salute non solo perché comporta irritazione agli occhi e alla gola, senso di fastidio, cefalea, ma soprattutto perché comporta un rischio di sviluppo del cancro ai polmoni superiore all’1,5% rispetto a quello che corrono i non fumatori non soggetti a fumo passivo. Studiando l’apparato respiratorio e quindi i danni provocati dal fumo, abbiamo deciso di fare una indagine per capire perché si fuma e abbiamo elaborato un questionario contenente domande circa l'epoca di inizio, le motivazioni, la quantità di sigarette consumate, l'eventualità di smettere, la conoscenza e la consapevolezza dei danni derivati dal fumo attivo e passivo, il rispetto dei luoghi adibiti ai fumatori e non. Il campione esaminato era costituito da 50 maschi e 50 femmine di età ed estrazione sociale diverse.

Dall'indagine è risultato che l’età di inizio più rischiosa è tra i 14 e i 18 anni e, in genere, i maschi iniziano prima delle femmine, il motivo per cui si è iniziato a fumare è risultato piuttosto omogeneo tra i due sessi ed è dovuto o ad iniziale curiosità o perché condizionati dal gruppo e solo una piccola parte per "sentirsi" più grande. La quantità di sigarette pro-die è di circa una decina per le donne e quasi un intero pacchetto per gli uomini. Per quanto riguarda il tentativo di smettere di fumare è risultato che circa il 40% delle donne non ha proprio mai provato, contro l'11% circa degli uomini; praticamente tutti sono a conoscenza dei danni provocati dal fumo sia attivo che passivo. Sul rispetto dei luoghi vietati al fumo, il campione si è espresso con un'indifferenza pari al 10% per le donne e un 20% per gli uomini. Al di là dei risultati abbiamo capito che è molto facile iniziare a fumare, molto difficile smettere quindi, soprattutto alla nostra età, è bene pensare con la propria testa per non lasciarsi condizionare dagli altri e far rispettare le leggi che proteggono dal fumo passivo.

Fabiola Dell'Olmo (classe II sez. D)

Illustrazione di Antonio Roscigno (classe II sez. D)

In questo numero

Quando la salute va in fumo

 

Sette vite strappate alla terra e al cielo

 

Giornata della memoria: passato e presente sempre più vicini

 

“Harry Potter e la camera dei segreti”, il film dell’anno.

 

I telefonini, un pericolo nascosto

 

Un nuovo regolamento sui programmi televisivi

 

L'angolo della poesia

 

 

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