A cura di Mirca Aldini del Gruppo Intercultura del Provveditorato agli Studi di Forlì-Cesena
Normativa per l'integrazione degli alunni stranieri nella scuola primaria
Introduzione
Indice tematico
Indice cronologico
1 - PREMESSA
Pluralità di colori, linguaggi, sonorità forme, ritmi, codici e fedi connotano ormai lo scenario sociale italiano : un caleidoscopio etnico che riflette identità e appartenenze i cui contorni sono sempre più sfumati per il gioco di mescolanze culturali continue nel lavoro, nel gioco, nella scuola, nella vita.
Anche la Scuola è oggi sempre più un crocevia di culture.
La presenza di alunni stranieri, fenomeno in crescita per l'incalzare di problemi economici, religiosi, politici e bellici, pone una sfida pedagogica, culturale e organizzativa assai stimolante, ma impegnativa per i numerosi interrogativi e bisogni a cui occorre dare risposta.
La Scuola diventa luogo di accoglienza, di incontro - confronto - scambio fra culture, con una duplice funzione:
Le linee pedagogiche adottate dalla Scuola Italiana si distinguono per originalità poiché privilegiano le strategie dell'interazione dialogica fra culture, superando altre politiche scolastiche europee basate sull'assimilazione etnocentrica o sul separatismo.Le differenze culturali sono accolte ed ascoltate, anziché sopite o tollerate. Le culture sono vissute non come steccati (o muri) insormontabili che dividono, ma come territori di confine permeabili a scambi ed osmosi che consentono processi di ibridazione.
Così l'educazione, oltre che percorso di acquisizione di conoscenze e competenze, si connota come percorso etnico in cui la mappa della tradizione con cui ogni individuo esplora ed interpreta la realtà si arricchisce di nuove trame culturali.
Il risultato di questo processo di contaminazione culturale è la perdita del valore di assoluto attribuito alla nostra cultura e la conseguente acquisizione di quel relativismo che può farci leggere con occhi diversi le diverse realtà.
La costruzione di nessi fra culture richiede continue mediazioni fra aspetti a volte assai dissimili, distanti o addirittura contrastanti, ma coglie anche consonanze e convergenze che confermano una comune appartenenza.
Nelle norme più significative, (C.M. 205/26.7.90; C.M. 73/2.3.94; pronuncia C.N.P.I. trasmessa con C.M. 122/1992; pronuncia C.N.P.I. trasmessa con C.M. 138/1993), emerge chiaramente il ruolo di ordinarietà educativa dell'Educazione Interculturale che, fondata sui valori della Costituzione italiana e delle Carte internazionali (Dichiarazione dei diritti dell'uomo, O.N.U. 1948 Convenzione Internazionale dei diritti dell'infanzia, O.N.U. 1989) si presenta come trama di fondo di tutti i saperi, trasversale a tutte le discipline.L'Educazione Interculturale non è una ulteriore educazione che va ad aggregarsi ai già poderosi curricula scolastici (come è già avvenuto, quando impellenti problemi sociali hanno imposto alla Scuola tuttologa di dare pronte risposte educative, dall'educazione alla legalità all'educazione stradale) ma, attuata "anche in assenza di alunni stranieri" (C.M. 205/1990), deve essere rivolta a tutti come educazione a un nuovo civismo.
La formazione di cittadini del mondo responsabili, autonomi, creativi e critici che condividono i valori universali dell'uguaglianza, della solidarietà, della cooperazione e della pace, fa infatti parte degli alfabeti sociali che la scuola deve impartire insieme agli alfabeti strumentali.
2 - LA NORMATIVA COME RISORSA
La normativa scolastica che accoglie e ratifica le direttive comunitarie ed internazionali enuncia con notevole incisività valori, coordinate e riferimenti su cui fondare l'azione educativa in prospettiva interculturale, accogliendo e rispettando le diversità interpretate come "valori ed opportunità di crescita democratica" (C.M. 73/2.3.94). Gli operatori della Scuola trovano nella legislazione sicuri orientamenti pedagogici, oltre che organizzativi, per affrontare gli aspetti della quotidianità.
La normativa per l'integrazione scolastica si è arricchita ed evoluta parallelamente all'intensificarsi dei flussi d'immigrazione.
Ultimamente si è data risposta anche al problema dell'inserimento degli alunni cosiddetti irregolari, appartenenti cioè a famiglie non in regola con il permesso di soggiorno.
In questo caso è prevalso il "diritto del minore all'istruzione", recepito dall'ultima legge nazionale sull'immigrazione (L. 40/1998) addirittura come "obbligo scolastico", cioè vincolante per tutti i minori presenti sul territorio italiano, regolari e non.
Accanto a questo diritto pienamente riconosciuto se ne trovano altri spesso non sempre del tutto accolti, quali l'inserimento dell'alunno in una classe adeguata alla scolarità precedente ed alla sua età cronologica (C.M. 205/26.7.90).
Sovente, in presenza di alunni alloglotti che non conoscono la lingua italiana, si procede al loro inserimento in classi inferiori anche di due o tre anni nella speranza, spesso nell'illusione, che tale procedura faciliti l'alfabetizzazione linguistica.
Il più delle volte un procedimento di questo tipo provoca agli alunni ulteriori disagi, dovuti allo scarto di età rispetto ai compagni di classe: la distanza cronologica, unita alle distanze culturali, determina dolorose distanze psicologiche.
Ancora non molto praticata è pure la "valorizzazione della lingua e cultura di origine", auspicata dalla C.M. 205/26.7.90 e ribadita con forza dalla L. 40 del 6 marzo 1998.
Per svolgere questo compito è auspicabile che la Scuola attivi una collaborazione in rete con Enti Locali, Associazioni, Comunità straniere, per concertare risorse ed innovazioni.
La scuola dell'autonomia può comunque già contare su risorse aggiuntive e su una flessibilità organizzativa e gestionale che consentono l'attivazione di corsi di "madre lingua" e di altre iniziative culturali in convenzione.
Interessante si prospetta il ricorso a nuove figure professionali quali il "mediatore culturale" e il "mediatore linguistico" (C.M. 205/90 - L. 40/98) come figure-ponte per facilitazione del dialogo fra la cultura di origine e la cultura di accoglienza.
La normativa suggerisce la costituzione presso le Scuole o i Provveditorati agli Studi di apposite Commissioni di lavoro per promuovere attività di informazione,sensibilizzazione e formazione che facilitino l'interazione culturale, la formazione dei docenti, la progettazione di percorsi formativi interculturali.
A tutt'oggi non risulta però essersi costituito presso tutti i Provveditorati agli Studi tale "Gruppo di lavoro" permanente e sono ancora assai poche le istituzioni scolastiche che si sono dotate di tale organismo interno (C.M. 73/2.3.1994).
L'iniziativa della "Settimana per il dialogo Interculturale" promossa da più di una circolare ministeriale, (C.M. 632/7.3.1992 - C.M. 56/16.2.1995 - C.M. 64/9.2.1996), per favorire l'incontro fra culture, sembra non aver ottenuto nelle scuole molto seguito, mentre potrebbe diventare un' occasione stimolante per azioni di sensibilizzazione, non solo degli alunni e delle loro famiglie, ma di tutto l'ambiente socio-culturale circostante.
La Scuola, quale Agenzia integrata col territorio, deve infatti farsi protagonista attiva del cambiamento sociale in atto.
Molto probabilmente l'intensificarsi del fenomeno dell'immigrazione "costringerà" gli operatori della scuola ad applicare e a tradurre in pratica quotidiana le indicazioni di legge che si mostrano assai innovative e lungimiranti.
3 - ORGANIZZAZIONE DEL PRESENTE LAVORO
Per una migliore fruizione della complessa normativa riguardante l'inserimento degli alunni stranieri nella Scuola primaria (Scuola dell'Infanzia, Scuola Elementare, Scuola Media) si è proceduto a una classificazione in base alle tematiche che vi sono trattate.
Sono state individuate ventiquattro voci-guida, enunciate poi in ordine alfabetico nell'indice del volume, che hanno la funzione di orientare l'operatore scolastico nelle molteplici procedure amministrativo-burocratiche e didattico-educative, necessarie per assicurare un'accoglienza adeguata all'alunno straniero ed un suo approccio positivo con il nostro sistema scolastico.
Le tematiche più ricorrenti e le procedure ad esse collegate, possono riassumersi in cinque macro ambiti:
A - ACCOGLIENZA
OBBLIGO SCOLASTICO-DIRITTO ALLO STUDIO Tutti i minori stranieri, anche i cosiddetti irregolari, sono soggetti all'obbligo scolastico : la scuola è un diritto per tutti, sancito dalla Costituzione Italiana (art. 2-3-34) e dall'ultima Legge sull'immigrazione (L. 40 - 6/3/1998) ISCRIZIONI Secondo le nuove procedure di semplificazione amministrativa è richiesta una autocertificazione corredata dai documenti tradotti in italiano relativi alla scolarità pregressa. SANITA' : VACCINAZIONI E' richiesto un documento attestante le vaccinazioni fatte. In assenza, si segnala l'alunno ai Servizi sanitari per gli interventi di competenza ACCERTAMENTO del LIVELLO CULTURALE di PARTENZA Si procede alla rilevazione delle competenze e dei bisogni dell'alunno al duplice fine di determinare la classe d'iscrizione e di elaborare un percorso formativo personalizzato. ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE - CRITERI La determinazione della classe dovrà seguire precisi criteri normativi nel rispetto dell'età e della scolarità pregressa; solo in presenza di particolari difficoltà, non linguistiche, si potrà inserire l'alunno nella classe immediatamente precedente (C.M. 205/30). L'alunno deve sentirsi atteso e ritrovare "tracce" della propria cultura nell'aula e nella scuola che lo accoglie (saluti, scritte bilingue, immagini, .......). PROGETTI di ACCOGLIENZA Spazi, attività, tempi, giochi, percorsi personalizzati saranno predisposti secondo una precisa progettualità per favorire un "inserimento dolce".
B - INTEGRAZIONE LINGUISTICA
ALFABETIZZAZIONE LINGUA ITALIANA come LINGUA SECONDA Le ATTIVITA' DI SOSTEGNO LINGUISTICO potranno variare nelle modalità :
- laboratori linguistici
- laboratori linguistici intensivi in classe o individuali - insegnamenti integrativi in orario aggiuntivo,.......
Tutti i docenti saranno coinvolti nell'azione ponendosi come facilitatori rispetto alla propria disciplina.
Occorre infatti distinguere i due livelli di apprendimento della lingua :
a -la lingua del quotidiano, per la comunicazione, appresa in qualche mese
b -la lingua concettuale, astratta, utilizzata per lo studio delle discipline.
Per il suo apprendimento occorrono alcuni anni (da due a quattro).MEDIATORI di MADRE LINGUA Tali "figure ponte" fra culture, in genere immigrati già da tempo con un livello culturale alto ed un'autorevolezza acquisita presso la propria comunità di origine, facilitano la comunicazione linguistica e culturale con gli alunni, con la famiglia e con le comunità straniere. Possono essere anche di supporto per interventi di insegnamento-apprendimento della lingua Italiana in specifici Progetti di laboratorio linguistico.
Agiscono presso gli Enti Locali, i Centri Servizi per stranieri, l'A.S.L., Istituzioni, ecc. per favorire l'orientamento dei nuovi immigrati ai servizi del territorio.COLLABORAZIONE con FAMIGLIE , COMUNITA' STRANIERE Si devono promuovere interazioni ed intese con la famiglia e la comunità dell'alunno straniero, per meglio comprendere gli aspetti che caratterizzano la cultura di origine.
Spesso le famiglie vivono uno spaesamento dovuto ad un impatto brusco con alcuni aspetti della nostra cultura assai distanti o addirittura contrastanti.
Pertanto la Scuola può contribuire, mediante azioni specifiche o indirette, incontri, feste, testimonianze, (attività di alfabetizzazione rivolte agli adulti o alle mamme in particoare) al processo di integrazione nel tessuto sociale.COLLABORAZIONI con ENTI LOCALI, ASSOCIAZIONI, O.N.G. E' opportuno attivare azioni concertate con gli Enti Locali per le iniziative di valorizzazione della lingua di origine e per le attività di insegnamento-apprendimento della lingua italiana come lingua seconda.
Precise direttive attribuiscono infatti a queste istituzioni la responsabilità di tali iniziative.C - IDENTITA' e APPARTENENZA
VALORIZZAZIONE della LINGUA e CULTURA DI ORIGINE La lingua di origine rappresenta una risorsa : un bilinguismo additivo è per il bambino una ricchezza da conservare.
Nella lingua e nella cultura dei padri si conservano le sue radici e la sua appartenenza.
Coltivarle e valorizzarle può contrastare quello spaesamento e quell'identità sospesa di cui sono vittime oggi tanti immigrati in bilico fra due culture : quella di accoglienza che la vuole assimilare e quella di appartenenza che non vuole essere negata.PROGETTI DI ACCOGLIENZA In presenza di alunni stranieri occorre predisporre Progetti CURRICULARI INTEGRATI con significativi aspetti della cultura originaria (es. musica, arte, feste, tradizioni, ecc.) per valorizzare l'IDENTITA' e l'APPARTENENZA.
Anche lo spazio-aula va opportunamente allestito con "tracce" della cultura originaria, come ad esempio, saluti e scritte nella lingua madre, presenza di immagini o oggetti significativi e di libri bilingui o in lingua madre.BIBLIOTECHE E MEDIATECHE INTERCULTURALI L'allestimento nelle scuole di tali spazi strutturati rappresenta un approccio approfondito con le "culture altre", mediante vari linguaggi verbali, iconici, musicali e multimediali che riescono a creare un "contatto diretto" e coinvolgente.
L'incontro con nuovi mondi apre nuove prospettive e punti di vista che portano ad un relativismo culturale che rimane uno degli obiettivi dell'Educazione Interculturale.RISPETTO PER LE ABITUDINI ALIMENTARI Già la C.M. 205/26.07.90 introduce il rispetto per le abitudini alimentari "altre", dovute a esigenze religiose e a particolari tradizioni.
Le mense scolastiche, di conseguenza, dovranno fornire diete alternative per gli alunni di altre religioni.MEDIATORI CULTURALI e MEDIATORI di MADRE LINGUA Sono preziose figure da utilizzarsi come "figure ponte" per costruire un dialogo fra la cultura di accoglienza e le culture ospiti "in una prospettiva di reciproco arricchimento" (C.M. 206/1990). Sono di aiuto per superare problemi di comunicazione dovuti a barriere enigmatiche e per dare visibilità e prestigio alle differenze culturali presenti. COLLABORAZIONI CON FAMIGLIE e COMUNITA' STRANIERE Occorre promuovere interazioni ed intese con la famiglia e la comunità dell'alunno straniero per meglio comprenderne gli aspetti che caratterizzano la cultura di origine e facilitarne l'adattamento alla nuova realtà.
L'accoglienza della famiglia straniera, oltre a favorire l'integrazione dell'alunno straniero nel tessuto sociale, può essere di supporto alla Scuola per la progettazione di iniziative volte alla costruzione del dialogo interculturale (feste, incontri, serate di documentazione,.....).
La valorizzazione dei saperi e del saper fare dei genitori stranieri può infatti trasformarsi in reale risorsa-ricchezza per la scuola che sceglie la via dell'interazione e della reciprocità'.
RAPPRESENTANTE degli ALUNNI STRANIERI negli ORGANI COLLEGIALI Tale rappresentanza, ancora assai poco praticata, potrebbe dare visibilità e voce ad una minoranza spesso silenziosa, che a volte si fatica a "comprendere" culturalmente: un aiuto quindi alla scuola, nell'ambito del dialogo democratico perseguito dai Decreti Delegati. COLLABORAZIONI con ENTI LOCALI, ASSOCIAZIONI, O.N.G. Occorre attivare azioni concertate con gli Enti Locali per le iniziative di valorizzazione della lingua e cultura di origine e per le attività di insegnamento-apprendimento della lingua italiana come lingua seconda.
D - EDUCAZIONE INTERCULTURALE
ORIENTAMENTI EDUCATIVO-DIDATTICI per L'EDUCAZIONE INTER-CULTURALE L'Educazione Interculturale come EDUCAZIONE PER TUTTI, non solo in presenza di alunni stranieri, appare in tutti i testi normativi come percorso formativo interdisciplinare con carattere di ordinarietà da attivarsi per superare particolarismi, stereotipi e pregiudizi, visioni etnocentriche e settarie, per preparare "menti aperte" al confronto, alla solidarietà, alla cooperazione, alla pace, valori universalmente condivisi su cui fondare una società multietnica in prospettiva planetaria. ISTITUZIONE di una COMMISSIONE INTERCULTURA del Collegio Docenti Il Gruppo di lavoro collegiale fungerà da punto di riferimento per tutte le attività correlate all'integrazione degli alunni stranieri: analisi delle competenze, dei bisogni, assegnazione alle classi, progettazione di percorsi personalizzati, iniziative di valorizzazione della lingua e cultura di appartenenza, istituzione di una "rete" di risorse e collaborazioni, promozione di azioni di sensibilizzazione dell' extrascuola. ISTITUZIONE della SETTIMANA PER IL DIALOGO INTERCULTURALE Ben tre circolari ministeriali hanno promosso questa iniziativa in tutte le scuole come occasione di riflessione, confronto, accoglienza dell'alterità, con il coinvolgimento diretto di testimoni delle "culture altre", Associazioni e Comunità straniere, Organizzazioni Sindacali, Enti Locali e mezzi di informazione.
E - POLITICHE PER L'INTEGRAZIONE e RISORSE ISTITUZIONALI
LINEE POLITICHE di INTEGRAZIONE dello STATO ITALIANO La L. 40 - 6.3.1998 ha rinnovato, evidenziandoli, alcuni"pilastri"educativi presenti già nella C.M. 205/1990 quali: la valorizzazione della lingua e cultura di origine e l'utilizzo di facilitatori linguistici e culturali evidenziando il ruolo decisivo della scuola nel processo di trasformazione sociale in atto. COMPITI e FUNZIONI PROVVEDITORATI AGLI STUDI Monitoraggio del fenomeno migratorio, ricerca, studio, sostegno a esperienze di integrazione, coordinamento delle iniziative di formazion del personale docente, sono alcuni dei compiti istituzionali delegati al Provveditorato agli Studi.mediante l'istituzione di un apposito "Gruppo di lavoro" e di un apposito ufficio di riferimento. ISTITUZIONE del "GRUPPO di LAVORO INTERCULTURA" Il gruppo affronta presso il Provveditorato agli Studi le problematiche degli alunni stranieri ed opera un collegamento con Enti locali Istituzioni, Associazioni, Comunità straniere, cura il coordinamento di specifiche iniziative, la raccolta, documentazione e la diffusione delle esperienze attuate (C.M. 205/1990). FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEI DOCENTI La "sfida" pedagogica imposta dalla presenza di "altre culture" richiede urgentemente una specifica formazione dei docenti per l'acquisizione di competenze relazionali, culturali e didattiche. CENTRI DI DOCUMENTAZIONE per LA PROMOZIONE dell'INTERCULTURA La costituzione di POLI di INFORMAZIONE-FORMAZIONE costituisce senz'altro una preziosa risorsa per la Scuola, e per chiunque opera in contatto con alunni stranieri, quali "strumenti di raccolta e di messa in rete di mappe di tutti i referenti possibili, di bibliografie ragionate, di progetti di formazione rivolti alla professionalità degli insegnanti, (pronuncia C.N.P.I. /C.M. 138/1993). ATTIVITA' DI INTEGRAZIONE delegate agli ENTI LOCALI In collaborazione con le scuole, o autonomamente, curano iniziative di alfabetizzazione per l'apprendimento della lingua italiana e la valorizzazione della lingua e cultura di origine e Intervengono con attività di supporto alla Scuola nell'erogazione di servizi, quali trasporti e la mensa scolastica, il pre-scuola, i dopo scuola.
In alcune realtà mettono a disposizione della scuola "mediatori culturali" e "mediatori linguistici" di sostegno alle attività scolastiche, per facilitare comunicazione Scuola-Famiglia e l'integrazione degli alunni e dei genitori.
- Gli I.R.R.S.A.E. curano la ricerca di strategie educativo-didattiche adeguate l'aggiornamento degli insegnanti e l'assistenza a progetti sperimentali, (C.M. 205/1990).
- LE SOVRINTENDENZE SCOLASTICHE si pongono come "sede di confronto delle esperienze nella dimensione regionale" in collaborazione con i Provveditorati le Regioni, gli IRRSAE, il Corpo Ispettivo (C.M. 205/1990).
I CONSIGLI SCOLASTICI DISTRETTUALI e PROVINCIALI possono programmare e coordinare "attività destinate agli alunni" (stranieri) e volte all'attuazione del "diritto allo studio".Per accedere alla normativa l'utente può trovare una prima catalogazione per ambiti di contenuto nell'Indice Tematico. In esso si fa riferimento ai documenti (Leggi, circolari, decreti ecc.) con indicato l'anno di emanazione.
Attraverso quest'ultimo si accede alla catalogazione dei documenti in ordine cronologico; nell'indice cronologico è indicata la pagina in cui è riprodotto il testo normativo in questione.
INDICE TEMATICO Significato delle abbreviazioni:
C.M.: Circolare Ministeriale
D.P.R.: Decreto deL. Presidente della Repubblica
L.: Legge
C.N.P.I.: Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione1 - ACCERTAMENTO deL. LIVELLO CULTURALE di PARTENZA
2 - ACCOGLIENZA - PROGETTI
3 - ATTIVITA' di INTEGRAZIONE delegate agli ENTI LOCALI
4 - BIBLIOTECHE e MEDIATECHE INTERCULTURALI
5 - CENTRI DOCUMENTAZIONE per la promozione dell'INTERCULTURA
6 - COLLABORAZIONI della Scuola con ENTI LOCALI, ASSOCIAZIONI, O.N.G
7 - COLLABORAZIONI della Scuola con Famiglie e Comunita' straniere
8 - "Commissione INTERCULTURA" del Collegio Docenti - ISTITUZIONE
9 - Compiti e funzioni - PROVVEDITORATI agli STUDI
10 - Compiti e funzioni - CONSIGLIO SCOLASTICO DISTRETTUALE, SOVRINTENDENZA SCOLASTICA, I.R.R.S.A.E.
11 - CRITERI per l'ASSEGNAZIONE alla CLASSE
12 - FORMAZIONE - AGGIORNAMENTO DOCENTI
13 -Gruppo di Lavoro "INTERCULTURA": ISTITUZIONE di un "Osservatorio permanente" presso il PROVVEDITORATO agli STUDI
14 - INTEGRAZIONE LINGUISTICA: alfabetizzazione Lingua italiana
15 - ISCRIZIONI
16-ISTITUZIONE "SETTIMANA per il DIALOGO INTERCULTURALE"
17 - LINEE POLITICHE di INTEGRAZIONE SCOLASTICA dello STATO ITALIANO
18 - MEDIATORI CULTURALI e "MEDIATORI di MADRE LINGUA"
19 - OBBLIGO SCOLASTICO DIRITTO allo STUDIO
20 - ORIENTAMENTI EDUCATIVO - DIDATTICI per l'EDUCAZIONE INTERCULTURALE
21 - RAPPRESENTANTE degli alunni stranieri negli Organi Collegiali (Consiglio di Interclasse)
22 - RISPETTO CONSUETUDINI ALIMENTARI
23 - SANITA' - VACCINAZIONI
24 - VALORIZZAZIONE LINGUA e CULTURA di ORIGINE
INDICE NORMATIVA
in ordine cronologico
Il presente lavoro è stato coordinato da Mirca Aldini del Gruppo Intercultura del Provveditorato agli Studi di Forlì-Cesena