Scuola d'Infanzia


Dite:
è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccolo.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi
fino all'altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.

J . Korczack

Alla nostra Rete aderiscono anche le scuole dell'infanzia.
Questa pagina è dedicata ai bambini e alle loro insegnanti.
Aiutateci ad arricchirla.

Riflessioni

 Intercultura

Sulle adozioni internazionali

  Loris Malaguzzi: Cento di tutto  

 

Recensioni:

L'interculturalità nella scuola materna

di Mariantonietta Di Capita
Quaderni dell'interculturalità - Emi 2001 - €6,20

 

Lilia Begnoni (LABS e Tante Tinte Verona): dalla sua relazione al corso di formazione della Rete
 diapositive su:

Rilevazione bisogni

Progetto quartiere

L.A.B.S

Rete sul territorio

Dal Progetto Quartiere al Labs  
Per ulteriori informazioni potete scrivere a:
begnonililia@libero.it

tantetinte@tin.it

 

Modulistica:

 
Autorizzazione foto e uscite

arabo

Volantino

sull'importanza della frequenza dei bambini alla scuola materna (in arabo, macedone, cinese, albanese, rumeno). E' in word (zippato), per il cinese è necessario avere il programma di codificazione (NJstar viewer), o se si ha il Windows Xp abilitare la funzione adatta in "impostazioni internazionali" sul pannello di controllo.

 

I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna considerarli come le loro azioni più serie
Michel Eyquem de Montaigne
 

Contributi

L'infanzia violata (da Amnesty International)

Antoine de Saint Exupéry

Unicef: i bambini invisibili - Rapporto 2006

Sulla Luna - Gianni Rodari

Re 33 e i suoi 33 bottoni d'oro

L'albero di Natale - Gianni Rodari

La pedagogia delle lumache  Zaher e il suo viaggio verso l'Italia

 

“Fate presto, bambini.
Istituite un fondo internazionale di speranza.
Raccogliete gli scampoli superflui della nostra innocenza, i ritagli della vostra limpidezza,
gli spezzoni eccedenti della vostra voglia di vivere.”

Don Tonino Bello

 

Spesso i filosofi sono come bambini piccoli che prima scarabocchiano con la matita su di un foglio di carta dei disegni qualsiasi e poi chiedono all’adulto: “Che cos’è?”. - È andata così: l’adulto più volte aveva disegnato qualcosa per il bambino e gli aveva detto: “Questo è un uomo”, “Questa è una casa”, ecc. E ora il bambino fa anche lui dei segni e chiede: e questo cos’è? (L. Wittgenstein)

 

 

Da "IL BAMBINO FILOSOFO"
di ALISON GOPNIK - Ediz. Bollati

Il bambino non è una sorta di "piccolo adulto" imperfetto, limitato, egoista ed incapace di uscire dallo hic et nunc come sostenevano Freud e Piaget. Piuttosto è una forma speciale dell'essere umano, capace di trasformare i limiti in possibilità infinite.
Prendiamo come sempio la corteccia prefrontale: è tra le ultime aree del cervello a svilupparsi e, centro cerebrale dell'inibizione, sta alla base della capacità di pianificare propria degli adulti, perché aiuta a concentrarsi spegnendo le parti del cervello che non servono. Nei bambini i circuiti inibitori sono ancora immaturi, così il cervello è sempre acceso e attraversato dai neurotrasmettitori colinergici, sostanze che amplificano la sensibiltà agli stimoli circostanti.
Fino ai tre anni insomma, l'attenzione dei bambini è soprattutto rivolta all'esterno: ecco perché l'immaginazione e la capacità di apprendere sono al massimo grado.

Noi adulti, invece, siamo come bruchi: procediamo sul nostro cammino lineare ancorati alla terra e alle nostre abitudini, mentre i bambini esplorano liberamente il mondo in ogni direzione, come le farfalle