PREMESSA

 

LE MIE RIFLESSIONI SUL FORUM

 

Gli interventi di Ferruccio Callegari, Sergio Tomadini e Claudio Schermi hanno aperto nuove prospettive sul FORUM. Si tratta tre voci completamente diverse ma che per l’autorevolezza di chi le ha alzate e più ancora per i contenuti meritano attente e approfondite riflessioni.

 

La prima riguarda la funzione del FORUM all’interno del sito degli Ufficiali di Gara. La mia opinione, peraltro condivisa dai consiglieri DAC, l’ho più volte espressa (programma di attività DAC quadriennio 2001-2004, vari interventi sul forum stesso) e non starò a ripeterla. La novità sta nel fatto che possa o debba essere accessibile a tutti. Questo argomento non è stato sufficientemente dibattuto e va approfondito con seri ragionamenti .

 

In sostanza non ci siamo posti il problema perché abbiamo dato “quasi” per scontato che il forum degli “arbitri” (leggi UU.G) fosse uno spazio pubblico per dibattere i problemi arbitrali ma da parte degli arbitri, che fosse leggibile da tutti era ovvio ma accessibile a tutti un po’ meno.

 

Tanto è vero che nell’interesse della categoria arbitrale e per dovere di carica ho raccomandato ai Colleghi di intervenire (sulle questioni arbitrali) solo sul nostro forum e non su altri, onde evitare involontari, quanto pericolosi, coinvolgimenti in questioni che non ci riguardano e non ci devono riguardare come ad esempio la politica della Federazione.

 

E tutto questo non perché sia un tabù o non ci sono le capacità all’interno del nostro Collegio, ma perché i rispettivi ruoli sono ben definiti e diversi.

 

Mi permetto di ricordare le polemiche e le situazioni che hanno creato alcuni Magistrati (che altro non sono che dei giudici che “arbitrano” le vicende civili e penali) quando sono usciti dai loro ambiti di competenza.

 

Ritorniamo alla riflessione. Se è non giusto che gli arbitri intervengano su altri forum è giusto che altri intervengano sul nostro? Ho un’idea precisa ma non la dirò, perché sembrerebbe una decisione perentoria che, indipendentemente dal suo valore sostanziale, potrebbe apparire inopportuna o comunque prematura. Vedremo in futuro!

 

Pur tuttavia per cultura e tradizione non mi sono mai sottratto al confronto e non lo farò in questa occasione, ma devo tenere conto dell’opinione degli altri e soprattutto dell’interesse della categoria arbitrale.

 

A conclusione della lunga premessa ritengo di poter affermare che i problemi o più semplicemente gli argomenti che possano entrare nel nostro forum debbano essere marcatamente di natura “arbitrale”.

 

Poi capisco che a volte sia difficile la scissione con altri argomenti di natura più generale o comunque diversa.

 

 

 

 

NOTA IMPORTANTE

 

Il nostro forum a differenza di quelli veramente pubblici (o quasi) ha un filtro per cui viene pubblicato solo ciò che è ritenuto interessante, ma in realtà il filtro è più virtuale che sostanziale (almeno per quanto è successo fino ad oggi).

 

Da oggi in poi occorre valutare la qualità e la quantità degli argomenti perché per qualcuno rischia di diventare un vero e proprio lavoro che al di là dei costi e dei sacrifici non è detto che sia possibile  fare.

 


 

Articolo di Ferruccio Callegari.

 

Caro Ferruccio,

 

hai visto che responsabilità ti se preso?

 

E’ bastato un tuo intervento (peraltro equilibrato e condivisibile come sempre) per dare immediatamente la stura ai primi contatti di personalità del nostro sport che colta la tua “sponda” sono scattati immediatamente.

 

La cosa mi fa piacere perché denota grande interesse e attenzione ma dobbiamo essere accorti e prudenti per le implicazioni di ciò che stiamo facendo e dicendo.

 

Colgo l’occasione per ringraziarti per tutto quello che hai fatto e stai facendo per il nostro sport ed in particolare per la grande attenzione (cosa non  frequente) che hai per noi “arbitri”. Sei un amico e soprattutto una persona amabile  (vista l’età che abbiamo possiamo permetterci certe libertà) perciò ci farà sempre piacere il dialogo e l’incontro con te.

 

Sul problema che hai sottolineato: “il caso Piemonte” mi auguro e sono certo che il tempo, in ogni caso, farà giustizia, ma vedi quante cose sono state dette! E allora?

Ribadisco la necessità che gli “arbitri” leggano, si informino e riflettano, ma non necessariamente che intervengano.

 

Un abbraccio.

 

 

 

Sante Tarabusi

 

 

  

Lettera Sergio Tomadini

 

Caro Sergio,

ti ringrazio per l’attenzione, gli auguri che contraccambio calorosamente e per la proposta di fare un incontro con i tecnici.

 

In realtà sfondi una porta già aperta, infatti già nell’assemblea del ’98 la precedente DAC (Presidente Marcelllo Brugnoni, Consiglieri Riccardo Landra, Francesco Bedini e Vittorio Celletti) invitarono i tecnici delle squadre nazionali per parlare di argomenti tecnici con l’obiettivo di trovare dei comuni punti di vista per interpretare le situazioni più difficili (scia, combinazioni di porte particolari, etc.).

 

Questa DAC ha cercato di dare organicità e continuità al discorso dell’aggiornamento tecnico degli arbitri e del rapporto con i tecnici della canoa.

 

Sia in occasione dell’assemblea del 2002 che nella riunione di fine anno del 2003 (entrambe a Coverciano) abbiamo organizzato degli incontri tecnici con simulazioni di casistiche particolari e di difficile interpretazione per tutte le discipline (olimpica, fluviale e polo). In entrambe le occasioni abbiamo chiesto ed ottenuto la collaborazione dei tecnici federali e penso che ti potrà far piacere che la DAC, prima ancora che tu scrivessi, aveva già deciso di stringere un rapporto più stretto con i tecnici della canoa.

 

Stiamo esaminando e organizzando le cose in modo da rendere possibile e continuativo un meccanismo che veda la collaborazione fra arbitri e tecnici.

 

Il primo problema, come sempre è di tipo economico poi c’è anche quello organizzativo, ma credo che si possano trovare soluzioni relativamente semplici. Per esempio utilizzare le riunioni più importanti degli arbitri e dei tecnici alle quali far partecipare delegazioni incrociate con costi a carico delle rispettive rappresentanze.

 

Noi crediamo molto in questo rapporto perché siamo sicuri che così come potrà essere utile sapere da parte dei tecnici quali sono gli orientamenti o le interpretazioni degli “arbitri” sarà altrettanto utile per noi trovarci nei campi di gara dei tecnici preparati e disponibili a collaborare con insegnamenti e raccomandazioni agli atleti che coincidano con i più alti obiettivi sportivi.

 

Sono sicuro che sarà un buon risultato per tutti.

 

Grazie e un abbraccio

 

 

Sante Tarabusi

 

 

  

Lettera a Claudio Schermi

 

Caro Claudio,

 

Anche a te invio i ringraziamenti per l’attenzione e contraccambio gli auguri a nome di tutti, tuttavia il problema che hai posto non mi trova del tutto d’accordo.

 

Sia ben chiaro non mi riferisco  al contenuto nel merito del quale non entro perché, pur essendo di interesse tutte le argomentazioni che tratti, non credo giusto un coinvolgimento della categoria arbitrale su problemi di natura diversa da quella arbitrale.

 

Il Collegio degli Ufficiali di gara ha una funzione tecnica, non è elettivo e quindi non è corretto che si occupi di politica immischiandosi su questioni e con persone che al contrario rischiano in proprio attraverso elezioni democratiche.

 

Sarebbe troppo comodo e facile, tanto comunque noi restiamo comunque vadano le cose.

 

Questo non significa che non  possiamo o non dobbiamo dare un contributo tutt’altro, ma dobbiamo farlo nei modi corretti e rispettosi delle regole.

 

Credo che tu mi abbia capito e anche tutti gli altri, non c’è nulla di personale; è troppo lunga l’amicizia che ci lega  e, sempre o quasi, con convergenza d’opinioni per fare un discorso diverso da quello che sto facendo.

 

La stessa cosa l’avrei detta a chiunque altro avesse fatto un intervento come il tuo che, come vedi, è stato pubblicato integralmente per trasparenza e perché non ci preoccupa il confronto.

 

Pensa cosa succederebbe se  tutti usassero il “Forum degli arbitri” per pubblicizzare le loro idee (giuste e  sacrosante quanto si vuole) indipendentemente dai problemi arbitrali. Non mi pare che un simile comportamento sia produttivo per una serena crescita delle professionalità arbitrali. Mi spiego meglio: la DAC e molti arbitri, tramite la DAC, hanno avanzato proposte sulle modifiche delle carte federali, ma non attraverso un “rischio referendum” nel sito. Credo che avremmo ingenerato più confusione che contribuito a dare serenità di cui, come tu giustamente ti auguri, c’è tanto bisogno.

 

In ogni caso apprezzo sempre l’impegno di chi si adopera per il nostro sport e, per quanto ci riguarda, tutto ciò che è inerente le problematiche tecniche connesse con l’attività sportiva ed arbitrale sarà sempre di nostro interesse.

 

Un abbraccio.

 

                                                                                        Sante Tarabusi