Gentile Direttore,
grazie per aver pubblicato il mio quesito e risposto in modo minuzioso ed esauriente.
La tua risposta dettagliata, da ragione, fin dall'inizio, a quanto avevo avuto modo di dire durante il consiglio di gara.
Per me, alla luce del regolamento I.C.F., non si poteva fare il C2 misto come club. Questi avrebbero potuto partecipare solo se iscritti, a tempo debito, da una Federazione Nazionale.
Per quanto riguarda i controlli sulle iscrizioni, queste sono normate dal codice o dal bando di gara, ed hanno lo stesso valore di qualsiasi altro articolo del codice di riferimento.
Le regole sono scritte per essere rispettate, le giurie esistono per farle rispettare.
"DURA LEX SED LEX"


Cav Aniello Ricciardi

 

27 marzo 2012


 

Caro Ricciardi,  immagino tu ti riferisca alla gara internazionale di domenica scorsa sull'Enza dove ha partecipato anche un equipaggio di C2 misto (due società diverse). Provo a dirti la mia, vediamo se qualche collega vuole poi dare una diversa interpretazione.

 

Al di la delle difficoltà a gestire una gara che nasce "internazionale" e poi diventa parzialmente "nazionale" per mancanza di altre nazioni, credo che la questione che poni si possa così interpretare:

 

L' Art. 11 regolamento I.C.F. dice che le iscrizioni ad una gara internazionale "devono essere effettuate da una Federazione ...e devono contenere il nome della Federazione o del Club di appartenenza dell'atleta...."

 

Quindi ad una gara internazionale di 4° livello (ex tipo C) possono partecipare indifferentemente atleti che rappresentano la loro nazione oppure il loro club. Succede così che in molte gare, anche di slalom, nella classifica finale gli atleti a volte rappresentino la nazione e a volte il loro club.

E' peraltro vero che non è prevista l'iscrizione di squadre di club miste.

 

Tuttavia, proprio perché questa possibilità non è prevista - a mio parere - nulla osta che gli atleti provenienti da due club diversi vengano iscritti dalla Federazione come "Nazionale", superando così un aspetto squisitamente burocratico che non ha alcun impatto sulle autorizzazioni alla partecipazione, ne tantomeno nell'assegnazione e ripartizione dei punteggi federali. Come se partecipassero ad una gara I.C.F. di 1° o 2° livello come nazione.

 

Se poi il tema è invece l'accertamento della regolarità delle iscrizioni da parte degli organizzatori (e se vuoi anche da parte degli arbitri) allora la cosa si complica perché la diffusa scarsa conoscenza da parte dei partecipanti dei regolamenti nazionali (figuriamoci gli internazionali !) determinerebbe - in caso di rigorosa osservanza - l'esclusione di tantissimi partecipanti e a volte la cancellazione della manifestazione.

 

Se ho centrato il tema, questa è la mia modestissima opinione.

 

Giuseppe D'Angelo

 

27 marzo 2012


 

 

 

Gentile Direttore,
 
è giusto dire che tutto e solo quello e che è normato in un regolamento va applicato, oppure tutto ciò che non è normato è ammesso?
 
Faccio un esempio per essere chiaro: se il regolamento non norma la partecipazione di un K2, questo si può fare?
 
Ovviamente è no.
 
Allora perchè se nel regolamento internazionale non si norma la possibilità di formare un C2 misto, questo si può fare?
 
Cordiali saluti


 Cav Aniello Ricciardi

 

27 marzo 2012