XXVIII^ Giochi Olimpici - Atene 2004

Come preannunciato telefonicamente solo oggi sono in grado, perché rientrato in sede a seguito di una serie di eventi che mi hanno tenuto lontano da casa a partire dal giorno successivo al ritorno, di inviarVi queste poche righe di relazione sulla mia partecipazione in qualità di arbitro alle Olimpiadi di Atene.

Ritengo doveroso precisare che sono estremamente orgoglioso dell'evento per cui desidero ringraziare sentitamente la d.a.c. e l'intero corpo arbitrale per la magnifica opportunità che mi è stata concessa ritenendo. come normale abitudine, che la soddisfazione ed i risultati di ognuno di noi siano dovuti anche alla capacità e dalla stima goduta dall'intero contesto in cui si opera quindi a tutta la classe arbitrale italiana. E' chiaro che si sono poi sommate l'opera della Federazione e del Presidente, della Commissione Internazionale e dell'I.C.F., ma il tutto è partito da noi.

A questo punto si è poi aggiunta in loco l'ulteriore soddisfazione per la designazione da parte del capo degli arbitri, il canadese Frank Garner, a capo dei giudici di arrivo per cui tutti i risultati riportano, tra gli altri dati, la dizione Chief Finish Judge - ITA - Lanza Onorato - allego come esempio i risultati delle finali dei nostri equipaggi.

Come in tutte le competizioni internazionali la giuria era composta da arbitri di molte nazioni per cui allego copia dell'elenco degli stessi e di quelli della Grecia che hanno operato come tecnici di supporto.

Di tutta la documentazione a disposizione degli arbitri allego alla presente, per quanto possano essere eventualmente utili, i rapporti che dovevano essere compilati nelle varie fasi della competizione e copia della rivista diffusa dall'I.C.F. "official olympic brochure" che contiene, oltre a molte fotografie di atleti italiani, la storia olimpica della velocità a partire da Berlino 1936 sino a Sidney 2000.

Come si è in parte potuto vedere dalle riprese televisive il campo di gara è stato studiato e costruito in modo assolutamente buono, con notevoli spazi a disposizione sia a terra per le esigenze di tutti che in acqua soprattutto per il riscaldamento ed il defatigamento e lo avrei potuto definire ottimo se non fosse per la disavventura del vento che sovente ne rovina le caratteristiche di fruibilità. Al fine di documentare quanto asserito unisco copia di una serie di fotografie da me scattate al termine delle competizioni ritenendo che le immagini siano molto più significative delle parole.

Rimanendo a completa disposizione per meglio illustrare, se necessario, queste scarne note rinnovo il mio grazie e porgo i più cordiali saluti.

Onorato Lanza

settembre 2004

 

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