La città di Foz do Iguaçu, che ha ospitato i Campionati Mondiali di Canoa Slalom 2007, si trova nello stato Brasiliano del Paraná e vive prevalentemente di turismo legato alla presenza delle famose “cataratte”, circa 300 cascate con altezza fino a 70 metri che si formano lungo il fiume Iguaçu, confine naturale fra Brasile e Argentina.

Una serie di salti naturali che si sono formati per il progressivo sovrapporsi di colate di lava vulcanica, hanno creato uno stupendo spettacolo della natura che, da solo, vale la spesa di un viaggio in Brasile.

La più famosa di queste cascate è la “Garganta do Diablo”, una gola profonda ed imponente che riversa una immensa quantità d’acqua con un fragore impressionante. Le cascate si trovano all’interno dei parchi nazionali dell’Iguaçu e sono state designate dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”.

Altra grossa attrattiva turistica di Foz do Iguaçu è la Centrale Idroelettrica di Itaipu costruita da Brasile e Paraguay; è la più grande centrale idroelettrica al mondo (forse ora dovrebbe diventarlo quella in costruzione in Cina) e l’energia prodotta soddisfa il 95% del fabbisogno energetico paraguyano ed il 24% di quello brasiliano.

                                         

L’amministrazione della Centrale Idroelettrica di Itaipu è molto impegnata nel sociale, in particolare nella salvaguardia del patrimonio naturale della regione e, nell’ambito delle iniziative che vengono rivolte al presidio del territorio, è nato il progetto del “Canale Itaipu”. Il percorso artificiale per gli sport d’acqua viva è costruito all’interno dell’area della Centrale ed è stato progettato dallo spagnolo  Ramon Ganyet (che è anche un nostro collega arbitro internazionale), che già costruì quello di Seu d’Urgell per le Olimpiadi di Barcellona del 1992. Collocato su di un’area leggermente in pendenza il bacino dispone così di un dislivello naturale e non ha avuto bisogno della costruzione di stazioni di pompaggio. Anche se il canale è ovviamente costruito in cemento armato, la sistemazione di grandi massi lungo tutto il tracciato, al posto dei consueti cilindri di plastica, rende il percorso molto naturale che ben si colloca all’interno dell’ambiente ricco di vegetazioni che lo ospita.

A monte del canale, un lago (che lo alimenta) e poi canali per la risalita dei pesci, in un parco ricco di flora bellissima in piena fioritura, in questa stagione primaverile, e di fauna, oramai abituata a convivere con gli esseri umani che si sono impossessati del loro territorio. Abbiamo visto alcuni capivara, i simpatici  coati,  mascotte del parco, e ci hanno assicurato circa la presenza di jacarè, una piccola specie di coccodrillo…che pur sempre coccodrillo è.

 

Il primo appuntamento a Foz do Iguaçu per gli arbitri è per martedì 18 settembre. Vittorio, il cui viaggio è stato organizzato dalla Federazione, arriva nel pomeriggio del 17 transitando dall’Argentina. Io, che con mia moglie farò qualche giorno di ferie in Brasile dopo i mondiali e mi sono organizzato il viaggio da solo, arrivo alle tre di mattina del 18 da Malpensa via Sao Paulo. L’organizzazione si presenta perfetta: presi all’aeroporto, dotati immediatamente di pass e portati in pochi minuti in albergo per qualche ora di sonno.

Siamo ospiti dell’organizzazione in un albergo di Foz e ci sposteremo con una navetta sulla base di un calendario e orari definiti nei dettagli per tutta la settimana. Come detto, il campo di gara è all’interno dell’area della Centrale Idroelettrica e l’accesso a quest’area è controllato dai militari: impossibile entrarci da soli o senza pass.

18 settembre - A colazione al mattino incontro Vittorio e tutti i colleghi che avevo lasciato un mese fa in Cina. Saluti di rito e poi partenza per Itaipu. Ritiro delle uniformi e prima riunione ufficiale, con saluto di Jean Michel Prono (Chief  Officiale/Judge) e André Behs (Technical Organizer), presso i locali della centrale. Perdo subito di vista Vittorio che viene immediatamente prelevato e portato sul campo di gara: è il responsabile del controllo imbarcazioni e deve presidiare questa attività.

La prima giornata scorre così fra foto ricordo, dimostrazione del percorso e approvazione e test del nostro lavoro e dei volontari con qualche passaggio simulato, riunioni ed assegnazioni degli incarichi.

Vittorio viene confermato al controllo imbarcazioni ed io assegnato al settore 6 che controlla le porte 18, 19, 20, 21 in qualità di “giudice addetto alle trasmissioni”.

Con me il cinese Guowei Han, l’inglese Jenny Walker, lo slovacco Branco Illek e la francese Brigitte Zougrana.

Le indicazioni ricevute prevedono il rispetto del consueto protocollo: le penalità si assegnano collegialmente ed in caso di dubbio è il giudizio del collega meglio posizionato che dovrebbe valere.

Ma su questo tema non si è ancora fatta chiarezza e, alla fine, è il buon senso del giudice addetto alle trasmissioni che prevale.

 

Si alza quindi la paletta delle penalità si controlla che il volontario abbia trascritto sul foglio le giuste penalità, si controfirma, il volontario trasmette con il palmare, il giudice referta sul prospetto le modalità del tocco.

Alle 19 cerimonia di inaugurazione con sfilata delle squadre e spettacolo del folklore brasiliano e sudamericano.

Dopo cena lunga compilazione dei moduli per le gare di qualifiche

 

19 settembre – E’ evidente che la giornata sarà lunga: 153 concorrenti per le categorie C1 e K1 maschile. Nel nostro settore due porte “ski”, la 18 e la 20, la 19 in risalita e la 21 in discesa dentro un bel salto. Questa porta darà poi un sacco di problemi (e qualche reclamo) per i tocchi con l’acqua. Branco Illek è proprio di fianco alla porta 21 e per lui sono tutti tocchi. Per me e per Guowei, dall’altra parte del canale, che la vediamo da dietro sono tutti tocchi con l’acqua. Un bel problema per prendere rapidamente decisioni.

I patemi più grossi sono ovviamente con i primi concorrenti che appartengono a nazioni emergenti e che in canoa non ci sanno proprio andare e, quando si raggiungono, diventa impossibile rilevare sulle quattro porte tutte le penalità. Santo cielo, bastava così poco ad inserire distacchi più ampi per questi atleti !

Comunque il lavoro poi scorre bene e la squadra di controllori piano, piano si affiata. Devo richiamare più volte sia la Walker che il cinese Han che non sono tanto “decisi” nel segnalarmi le penalità che hanno rilevato. In particolare la Walker alzava titubante quella manina in sospensione fra “gliela do”, “non gliela do”. E a me veniva in mente il lavoro fatto con i nostri giudici nazionali sull’importanza di prendere una rapida decisione: o la penalità c’è, o non c’è…caspita ! Nonostante i miei richiami (fischi e urla) siamo andati avanti così per tutta la settimana. Alla fine decidevo io per tutti. Certo che se questi sono giudici internazionali !

Da ridere poi la specificazione delle modalità di tocchi giacché vedevamo le porte da fronti diversi. La sua destra era la mia sinistra e viceversa (cose note no ?). Allora si alzava in piedi si girava nella direzione del concorrente, ripassava a mente il tocco e mi segnalava la modalità. Da ridere !

Che il protocollo di segnalazione delle penalità non fosse adeguato me ne sono accorto dopo qualche concorrente, appena Prono si è precipitato presso la nostra postazione per dirci che le penalità arrivavano troppo tardi. Caspita, lo hai detto tu di fare così ! Vabbè cambiamo; spiego ai volontari di guardare bene i miei segni e le palette e appena il concorrente passa la porta procedere immediatamente all’invio delle penalità. Al limite si faranno dopo le correzioni.    

 

ll C1 di Fina salta una porta nella prima manche e non passa alle semifinali. I K1 di Costa (5°), Cipressi (14°) e Momenti (19°) passano tutti con prove esemplari che fanno ben sperare per le nostre ambizioni di medaglia.

Al controllo imbarcazioni non succede gran che. Al mattino Prono passa un elenco di concorrenti da verificare ma poi dice a Vittorio che per la seconda prova se li scelga lui. I ragazzi che lavorano con lui sono in gamba e lui può fare comodamente il “dirigente” del controllo imbarcazioni. Una bella vita eh ?

Ritorno in albergo, cena e compilazione dei moduli per il giorno dopo.

 

20 settembre – Si rendono conto che quattro porte sono troppe e la 21 passa all’ultimo settore che ne ha solo due. Oggi andrà sicuramente meglio.

Oggi ci sono “solo”  35 C2 e 64 K1 donne. Diamo parecchie penalità e il Chief Judge riceve reclami anche sulle nostre porte. In particolare sulla porta 18 (porta ski) dove assegniamo un 2 al C2 slovacco dei gemelli Hochschorner, poi vincitori del titolo.

La penalità questa volta l’ha vista solo la Walker ma nel segnalarmi chi ha toccato non ci capiamo ed io indico sul prospetto la mano del secondo concorrente sulla palina destra. Reclamo, controllo del referto: non è possibile perché il secondo concorrente pagaia a sinistra. Comunque Prono guarda il filmato vede una palina che si muove (l’altra) non è sicuro che sia l’acqua e non ritiene di accettare e quindi respinge.

Nella riunione finale questo episodio viene citato fra quelli controllati con la prova TV. Chiedo a Prono di rivedere i filmati a fini didattici e con la Walker, un po’ preoccupata del suo possibile errore, e con altri arbitri andiamo nella sala di regia per rivedere i passaggi contestati. Un 50 sulla 23 c’era proprio, un tocco sulla 21 era dovuto all’acqua ma sulla 18 non si capisce bene. Prono continua a guardare la seconda palina che si muove chiaramente con l’acqua ed evidenzia il nostro errore. Avanti, indietro, fermo immagine: non sembra proprio che fosse penalità. A quel punto chiedo a Prono di rallentare anche sulla prima palina su cui siamo sempre passati velocemente. Eccola lì la penalità ! La manona del fratellone davanti tocca bene e chiaramente la palina. Il nostro errore è stato di refertare male…ma la penalità c’è. La Walker tira un bel sospiro e Prono ci dice “bravi !”.

I filmati che abbiamo visti erano chiari, molto validi ai fini del giudizio; ma non è sempre così ci conferma Prono.

Il C2 di Masoero e Benetti ed il K1 della Giai Pron entrano in semifinale. A Casa Italia tira aria di festa !

Vittorio mi racconta di un episodio avvenuto al controllo imbarcazioni: ha trovato un’imbarcazione irregolare (5 mm di larghezza) sicuramente da squalificare e chiama Kudlik che è l’assistente del Chief Judge. Kudlik si defila e rimanda la decisione a Prono che, chiamato di corsa, suggerisce al concorrente di aggiungere un po’ di resina alla barca e torna alle sue occupazioni. Vittorio, zitto zitto fra se e se pensa che non si finisce mai di imparare e mi dice che forse non è il caso di citare il fatto nella relazione. Accontentato.

 

Alla sera, con la consueta grande organizzazione del giudice australiano Max Parsons (che già si era distinto nell’organizzazione delle visite ai monumenti di Pechino) tutti in Churrascaria a gustare le gustose pietanze brasiliane.

Poi albergo e compilazione moduli per il giorno dopo. C’è la gara a squadre.

 

21 settembre – 54 squadre. Sarà dura. Riceviamo indicazioni dal Chief Judge di organizzarci sulla postazione come meglio riteniamo. Noi decidiamo (siamo in tre) che ognuno controlla solo una porta e poi riepilogo della situazione. Sembra funzionare. Ma ecco che arriva di corsa Prono: le penalità arrivano troppo in ritardo. Va bene ho capito, me le guardo tutte e tre io. Ma con le squadre delle nazioni emergenti non può funzionare; nonostante i due minuti e mezzo di distacco riescono anche a raggiungersi. Impossibile vedere tutto. Riesco a far arrabbiare anche Kudlik quando a fianco di un paio di penalità metto un paio di punti interrogativi. Branco mi diceva una cosa, Guowei un’altra….sono o non sono il Giudice addetto alle trasmissioni ? E allora vai a chiedere a loro cosa hanno visto…sono mica Mandrake !

La nostra squadra di K1 può vincere una medaglia, negli ultimi mondiali è sempre successo e poi le qualifiche hanno dimostrato l’elevato livello di forma dei nostri atleti. Seguo sul maxischermo la discesa dei nostri nella prima manche, vanno forte…dai, dai…accidenti due punti, poi quattro…dai, dai … da me passano bene, sono vicinissimi e ben coordinati. Mancano tre porte, è finita. Mi metto a scrivere sul prospetto e stacco lo sguardo dall’arrivo. Poi guardo il tabellone delle classifiche: 50 punti alla porta 23 ? Ma come è possibile è una porta dritta, praticamente in corrente. Cipressi, testa bassa e pagaia roteante l’ha vista all’ultimo momento…non è nemmeno riuscito a ficcarci dentro la testa. Sconforto generale…una medaglia persa.

Al controllo imbarcazioni oggi non è successo nulla di importante. Scambio qualche opinione sulle gare con Vittorio, siamo tutti abbastanza piatti.

Come tutti i giorni briefing, debriefing con Prono e Kudlik prima di tornare in albergo con la navetta. La sera fa buio presto. Prono ci racconta dei reclami, della visione dei video e anche del nostro lavoro: stiamo andando bene; ma da domani attenzione…è tutta un’altra cosa.

 

22 settembre – 40 C1 e 40 K1 uomini che si contendono i dieci posti in finale. Le porte del nostro settore sono state modificate: la 18 ora è in risalita e la 20 ski dritta si attraversa nell’altra direzione rispetto le qualifiche. Non sembrano difficilissime ma comunque daremo molte penalità per piccoli tocchi. Piove che Dio la manda e per seguire bene i passaggi sulla 18 e sulla 19 la prendo tutta. In certi momenti  diminuisce anche la visibilità. Sono bagnato dalla testa ai piedi e i mie pantaloni e le mie scarpe sono diventati di un bel rosso, come la terra del Brasile. Non andrà più via ! Il temporale crea problemi al centro classifiche. Cade acqua anche sulle attrezzature elettroniche. Qualche minuto di sospensione, la famiglia Winkler (Siwidata) che corre su è giù per il tracciato e poi le gare riprendono. Adrielle Tomaz, la giovane volontaria che mi assiste in postazione, oramai ha imparato tutto; non devo nemmeno rientrare sulla piattaforma per compilare i moduli, fa tutto lei.

I nostri K1 non vanno bene: Costa è solo 19° e Cipressi 21°. Ma Momenti non sbaglia nulla ed è 4° dopo la prima manche. Alla fine sarà 5° con un 2 punti di penalità che gli tolgono la possibile medaglia di bronzo.

Ma Daniele è contento e sprizza tutta la sua felicità inviando affettuosi bacini in mondovisione alla telecamera che lo inquadra non senza prima aver effettuato qualche manovra da giocoliere come solo lui sa fare.

Mi vedo con Vittorio alla fine delle gare: bello, fresco e asciutto come un damerino, lui. Anche oggi nessun problema con i controlli, tutto regolare.

Pomeriggio finalmente libero e gita alle cascate do Iguaçu. Sono presenti tutti gli arbitri ma sul posto troviamo anche tutta la dirigenza ICF al gran completo.

Breve escursione nella foresta e poi….“Safari Macucu” !! cioè risalita in gommone sulle rapide, sotto le cascate, con due fuoribordo di una potenza impressionante. Qualche passaggio sotto le cascate per godere della fresca acqua che cade da un’altezza di almeno 50 metri (ne avevamo presa poco al mattino !) e che non ti lascia nemmeno tenere gli occhi aperti per la violenza con cui cade. Urla e grida dei meno coraggiosi e poi fradici, tutti a casa. Quelli che erano informati (io lo ero) si erano portati K-Way e cambio. Chi si era limitato a comprare l’impermeabilino che vendevano alla partenza ora era li, fradicio come un pulcino ed infreddolito. Volendo continuare a far parte della famiglia arbitrale internazionale eviterò accuratamente di pubblicare le foto relative ai fatti raccontati, ne a fare i nomi dei dirigenti coinvolti.

Bello, bellissimo…le cascate sono imponenti viste da sotto anche se la vaporizzazione ne nasconde un po’ la scena. Il giro in gommone poi – per chi ama il fiume – è un’esperienza indimenticabile.

Alla sera cena di gala per gli Ufficiali di Gara a Foz do Iguaçu al 18° piano di un grattacielo con vista stupenda sull’immensa città che conta più di trecentomila abitanti. E’ ancora una bella occasione per conoscersi meglio anche al di fuori dei campi di gara. Si chiacchiera della propria vita, un po’ in tutte le lingue….si mangia, si beve insieme…. è proprio un bel gruppo !

E’ tardi ci sono ancora i moduli da compilare per le finali di domani.

 

23 settembre – 30 C2 e 40 K1 Donne. Sarà una giornata indimenticabile per i colori azzurri !

C’è molta tensione fra gli atleti ed i dirigenti. Ci saranno più di trenta reclami che sono un po’ la conseguenza di poter usufruire della prova televisiva per la verifica delle penalità. Ne verranno però accolti solo due.

Finalmente anche Vittorio può fare la sua brava squalifica: ha beccato un poveraccio con il salvagente che galleggiava così, così e questa volta Prono è stato inflessibile.

E’ anche la giornata della casistica per due episodi interessanti. Il primo riguarda l’atleta del K1 femminile della Spagna che si incastra sotto il pontile di partenza e non parte al suo minuto teorico. Viene fatta ripartire al termine della categoria e purtroppo si classifica avanti alla nostra Cristina Giai Pron che senza di lei risultava aver qualificato la barca per i giochi di Pechino. Arriva da me di corsa Pierpaolo Ferrazzi per avere conforto sul regolamento: gli dico che un atleta non è ammesso alla partenza se vi è stata “negligenza” da parte sua e il caso mi sembra alquanto dubbio. Mauro Baron fa le verifiche del caso con il Chief Judge che gli conferma che l’atleta è stata fatta ripartire in quanto l’incidente era da imputare all’organizzazione che non aveva adeguatamente protetto il pontile di partenza. Con un po’ di rabbia, si decide di non fare ricorso…poi è sempre brutto fare reclamo “contro” ! Ci sono ancora gli Europei 2008 per qualificare le Donne ed il C1, cosa assolutamente alla portata.

Il secondo episodio riguarda la finale donne. La gara è finita e siamo tutti in attesa di essere richiamati dalle nostre postazioni, ma il “rompete le righe” tarda ad arrivare, sembra difatti che un’atleta debba ripetere la prova. Che strano, nessuno è stato ostacolato e la gara ha avuto uno svolgimento assolutamente regolare.

Difatti la Ceca Papelkova scende a tabelloni spenti e ripete la gara. Rileviamo i passaggi e finalmente rientriamo. Chiedo a Prono che passava di li cosa era successo. Era stato presentato reclamo in quanto l’organizzazione aveva mancato di esporre la classifica ufficiale delle semifinali e la Nazione si sentiva danneggiata da questo (?!): reclamo accolto fra la perplessità di tutti. La Papelkova resterà comunque decima ed ultima in finale.

Ma oltre alla giornata della casistica l’ultima domenica di gara deve essere ricordata per l’impresa del C2 di Masoero e Benetti

Sono quarti dopo le semifinali: una discesa incredibile, perfetti. E’ già da solo un risultato insperato e nessuno pensa che si possa fare di meglio. Inizia la finale: casa Italia è schierata dall’altra parte del canale, davanti alla mia postazione, che guarda scendere i C2 uno dopo l’altro. Arrivano i nostri e caspita ! toccano proprio la porta 18 nel mio settore. Non importa sono secondi. Devono ancora scendere in tre, mal che vada arrivano 5°…un risultato grandioso. Ma a volte sbagliano anche gli altri e gli Slovacchi che sono avanti si prendono un bel 50 e poi i Cechi che erano al secondo posto prendono due penalità da due punti e finiscono quinti. E’ bronzo, senza il due sarebbe stato argento. Un’esplosione di gioia; abbracci fra i dirigenti, allenatori, accompagnatori e medici della squadra italiana; è la prima medaglia in slalom nella storia della canadese italiana.

Cerimonia dei fiori con i nostri ragazzi sul podio, Buonfiglio sprizza felicità…foto per tutti.

I mondiali sono finiti. Ultima riunione con un Prono ed un Behs stanchissimi e provati. Tutto bene, abbiamo fatto un buon lavoro – in una settimana intensissima - con pochissime sbavature. La visione dei video lo ha dimostrato, pochissimi gli errori accertati.

Alle 19, consegna delle medaglie e cerimonia di chiusura. I prossimi Mondiali di Slalom saranno nel 2009 in Spagna a Seu d’Urgell.

 

Giuseppe D'Angelo

 

    

61 le Nazioni presenti ai Mondiali: un record !

I commentatori sono stati bravissimi. Il Brasiliano ha commentato la gara come una telecronaca da un campo di calcio: indimenticabile!

Cipressi abbraccia Erci Masoero: sono gli auguri più affettuosi

 

 

Alla Gola del Diavolo siamo arrivati che era quasi buio...

 (Le foto sono di Giuseppe D'Angelo, Agustí Cucurulls Canes, Javier Martines Vesga (Musku), Vittorio Celletti - la foto della Centrale Itaipu è scaricata dalla Rete)